lunedì 31 ottobre 2011

Film 320 - Mean Girls

Più che una pellicola ormai un must della commedia teen americana...

Film 320: "Mean Girls" (2004) di Mark Waters
Visto: dalla tv di Marco
Lingua: italiano
Compagnia: Marco (Mi)
Pensieri: Davvero sempre spassoso e divertente, una sicurezza per passare una serata piacevole in compagnia.
Inevitabile amare la perfida di Regina George, cattiva e stronza come poche liceali lo sono mai state sul grande schermo. Apprezzabilissime le comprimarie della Lohan (Lacey Chabert, Amanda Seyfried, Lizzy Caplan, Tina Fey e Amy Poehler) che, molto spesso, finiscono per rubarle la scena.
Il liceo come metafora della giungla è un'immagine piuttosto usata, ma mai come qui il senso è stato rappresentato in maniera così letterale. Scorretto e diretto, solo apparentemente disimpegnato o superficiale, divertente e ben scritto (dalla Fey), "Mean Girls" rimane uno dei miei titoli preferiti della commedia teen USA, con certe trovate comiche davvero geniali.
Film 114 - Mean Girls
Film 147 - Mean Girls
Film 320 - Mean Girls
Film 1594 - Mean Girls
Film 2257 - Mean Girls (musical)
Consigli: Davvero apprezzabile per simpatia e trovate comiche. Scorre via che è un piacere, specialmente in compagnia.
Parola chiave: Popolarità.

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#HollywoodCiak
Bengi

domenica 30 ottobre 2011

Film 319 - Nessuno mi può giudicare

In rapida successione una commedia italiana dopo il "Limitless" sui giochi della mente...


Film 319: "Nessuno mi può giudicare" (2011) di Massimiliano Bruno
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Emanuele
Pensieri: Spensierata e divertente, questa commedia non si vuole prendere troppo sul serio. Come al solito il pretesto scandaloso (mamma escort per sopravvivere ai debiti) è solamente l'aggancio per una struttura narrativa che non ha niente né di sconvolgente né tanto meno di innovativo. In Italia, si sa, osare è reato (se non sei in Parlamento), quindi - non che mi aspettassi nulla di diverso - bisogna accontentarsi della solita minestra riscaldata.
Per questo "Nessuno mi può giudicare" il colpo di fortuna è un'artista valida (ma non sempre appropriata, vedi Film 252 - C'è chi dice no) come Paola Cortellesi che in questo ruolo combina alla perfezione accento romano e fantastica mimica facciale. Istrionica e piuttosto lanciata in un personaggio necessariamente disinibito (sexy è un pochino esagerato), ma al contempo restio e inesperto che si apre per forza di cose ad un mondo che mai e poi mai si sarebbe aspettato di dover conoscere. Sta nei tempi comici - ci mancherebbe - e convince nella recitazione. Non era scontato.
Raoul Bova è sempre Raoul Bova, un pò grezzo un pò borgataro e un pò coatto, ma bello e ricco di sentimenti pronti ad essere svelati alla donna giusta. E' una vita che nelle commedie gli affidano questo ruolo. Lui lo sa portare con una naturalezza non da tutti, però diciamo che alla lunga è poi sempre quello. Ma non è assolutamente uno di quelli riconducibili alla categoria 'bello e incapace'.
Ad affiancare il duo una serie di spalle spassose: Anna Foglietta, la escort di professione; Rocco Papaleo il portiere del "nuovo" condominio di Alice/Paola Cortellesi; e poi Hassani Shapi, Lucia Ocone, Caterina Guzzanti e lo stesso regista Massimiliano Bruno. La fauna umana del condominio sarà ovviamente la più divertente e si dimostrerà, alla fine, non solo la più grezza, ma anche la più sinceramente affezionata ad Alice e il suo bambino. Come a dire: nella semplicità la felicità. Un ritornello facile facile che, forse riassume bene questa pellicola. Valori universali (famiglia, amore, amici) che sono le basi di una vita felice dopo la burrasca (lutto, tradimento, infelicità), superata grazie ad un percorso di formazione su sé stessi (mettersi in discussione, porsi delle domande, darsi dei nuovi obiettivi) e sulle nuove possibilità che la vita ci da (lavoro, nuove conoscenze e, di conseguenza, nuova consapevolezza di sé). Lo so, parlo quasi per luoghi comuni, ma la sensazione che ho avuto guardando questo film è, appunto, che nonostante una trama frizzante e un'oretta e mezza di divertimento scaccia pensieri, quello davanti a cui mi sono trovato è un prodotto leggermente più alto della media nostrana, ma comunque pur sempre schiacciato sotto la politica del 'deve andare bene per forza'. Se si fosse osato di più ("Zack and Miri Make a Porno" - in Italia tristemente tradotto in "Zack & Miri - Amore a... primo sesso" - è una commedia sul mondo del porno senza eccessi o scabrosità) forse per una volta avremmo avuto un prodotto italiano più genuino, meno collocabile in una categoria prestabilita e decisamente più originale.
Consigli: Godibile e piacevole, specialmente per i toni da commedia e le buone interpretazioni dei protagonisti. I tempi comici sono giusti e il risultato è sicuramente buono. Ma non troppo originale.
Parola chiave: Lavoro.

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Ric

sabato 29 ottobre 2011

Film 318 - Limitless

Ancora nulla di impegnativo.


Film 318: "Limitless" (2011) di Neil Burger
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Emanuele
Pensieri: Filmettino tranquillo ed assolutamente disimpegnato, "Limitless" mi ha fatto venire in mente a più riprese i due "Wall Street" di Oliver Stone, quasi ne fosse un sottogenere o uno spin-off. Sulla falsa traccia del genialoide un pò nerd ma perditempo e inconcludente, parte inesorabilmente col depresso e finisce per acchiappare un mondo di lusso, potenzialità e ricchezza che fa gola a molti e si fa pericoloso.
Eddie Morra/Bradley Cooper fa da cavia per un farmaco miracolo che può sconvolgere le potenzialità del cervello tanto da indurlo a funzionare al 100% delle sue potenzialità (anziché il 20) senza sapere, però, che ciò che sta assumendo da dipendenza e non è stato ancora sperimentato sugli umani. Illegale e costoso, il 'farmaco' richiede un caro prezzo a chi lo possiede (o la vita o il denaro per comprarlo o la costante necessità di tenerlo al sicuro) anche se fa talmente gola che pare per il protagonista valga il rischio.
Rimescolando tutte le carte in tavola, attingendo dal pregresso di Eddie di cui lo spettatore non sa nulla, la trama si ingarbuglia in giochi di potere e potenzialità del protagonista, desiderio di riscatto e affermazione, amore e fascino, ricordi (Anna Friel) e presente (Robert De Niro) senza però centrare mai veramente l'obiettivo. La pellicola è piacevole, ma gioca in un campo in cui l'unica idea originale è quella di dare una possibilità alla brava Abbie Cornish (già vista in "Bright Star", "Elizabeth: The Golden Age", "Sucker Punch" e il prossimo film diretto da Madonna "Edward e Wallis: Il mio regno per una donna"), capace di rimanere impressa anche in una parte commerciale e tanto breve come questa (però quando richiama la Charlize Theron un pò più burrosa di qualche anno fa!). Il resto sa tutto di già visto, prevedibile, quasi scontato, per quanto il buon montaggio e la colonna sonora riescano a dare un'impronta più personale a questo film.
Non è male, si vede volentieri e in un primo momento incuriosisce. Si perde, però, in una miriade di altre cose... già viste.
Ps. $79,249,455 di incasso negli USA.
Consigli: Ottimo per spegnere il proprio cervello e... lasciar lavorare quello del protagonista! Godibile e senza pretese.
Parola chiave: Possibilità.

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Ric

Film 317 - Come ammazzare il capo... e vivere felici

Commedia spensierata e scacciapensieri per un pomeriggio in tranquillità!

Film 317: "Come ammazzare il capo... e vivere felici" (2011) di Seth Gordon
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: In effetti questa commedia raccimola-soldi americana non è male. Meno scontata del solito, più nera e cattiva, volgare al punto giusto (tanto ormai il limite si è già spinto molto oltre...). E così abbiamo i tre terribili capi (Kevin Spacey, Colin Farrell e Jennifer Aniston) Vs i rispettivi tre dipendenti (Jason Bateman, Jason Sudeikis e Charlie Day) che li voglio vedere morti: la guerra evidentemente impari richiede l'aiuto di un esperto 'assassino' che, nello specifico sarà Jamie Foxx.
Tra improbabili tentativi di omicidio, piani mal gestiti e appostamenti noiosi come la vita eterna, i tre poveri maltrattati finiranno per scoprire che la vita da natural born killers non gli si addice esattamente. Maldestri e infantili, soggiogati dalla paura e boicottati dal destino, finiranno comunque per trovare ognuno la soluzione ai suoi problemi. Certo non nella maniera che si aspettavano...
Ottima scelta del cast (la Aniston ninfomane è davvero spassosa): attori nella parte, comici che conoscono i tempi delle battute e non fanno solo da spalla a scene divertenti o momenti di delirio non sense. Il tutto è piacevole e riuscito.
Bisogna comunque tenere presente che i tre 'dipendenti' non sono molto famosi da noi, mentre in America sono comici piuttosto conosciuti. Ecco, allora, spiegati i $117,528,646 incassati in patria a fronte dei €2,185,299 incassati in Italia.
Film 317 - Come ammazzare il capo... e vivere felici
Film 1649 - Horrible Bosses
Film 872 - Come ammazzare il capo 2
Film 1654 - Horrible Bosses 2
Consigli: Divertente e godibile, per una serata spensierata è l'ideale.
Parola chiave: Gregory.

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#HollywoodCiak
Bengi

Film 316 - L'uomo nell'ombra

Nuovo dvd - acquisto milanese - che casualmente porta ad un Polanski dopo Polanski.


Film 316: "L'uomo nell'ombra" (2010) di Roman Polanski
Visto: dalla tv del Puffo
Lingua: italiano
Compagnia: Diego, Andrea, Andrea Puffo, Gianpaolo
Pensieri: "The Ghost Writer " è un film di gran classe diretta in sordina da Polanski che sa, però, tenere con fermezza le redini della narrazione. Compatto, ben recitato e intrigante, misterioso per l'atmosfera cupa e l'isolamento che segnano la quotidianità di Ewan McGregor non appena diventa a tutti gli effetti il ghostwriter per la biografia del politico Adam Lang/Pierce Brosnan.
Appassionante fino all'ultimo secondo - ricordate di non abbassare mai la guardi! - conduce lo spettatore sempre più vorticosamente nel mistero che lega i vari personaggi della storia uno ad uno grazie al manoscritto blindadissimo dell'ex Primo Ministro Britannico Lang.
Un libro che scotta, un omicidio come prologo, un'isoletta sperduta e una serie di personaggi ognuno con qualcosa da raccontare. Bella storia, ottimo cast (oltre ai già citati anche Kim Cattrall, Olivia Williams, Tom Wilkinson, James Belushi, Timothy Hutton) e grande atmosfera. Bello.
Film 113 - L'uomo nell'ombra
Consigli: Grande regia e bel film, solido e ben scritto, da vedere.
Parola chiave: Autobiografia.

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Ric

giovedì 20 ottobre 2011

Film 315 - Carnage

Finalmente gli ingressi gratis della 3 propongono qualcosa di interessante che non sia semplicemente classificabile come 'grandissima minchiata'.


Film 315: "Carnage" (2011) di Roman Polanski
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: Bello e fatto solo di attori. Attori bravi, per intenderci.
Un quartetto umano di espressività e fisicità molto diverse che gioca la partita del 'io sono meglio' in un due contro due che spesso, però, non vede solo le coppie (matrimoniali) in tacita alleanza.
E così, dopo moglie e marito, si sprecano il sostegno femminile e quello maschile, ma ad un unire e opporre le coppie in un vortice della decadenza verso la verità più bassa saranno anche altri temi: figli, educazione, lavoro, sogni, ambizioni, frustrazioni e tanto ancora.
Giocato tutto in un appartamento da cui non si esce mai per vedere Brooklyn, non si soffre di claustrofobia nonostante a volte - come per i protagonisti - manchi un pò l'aria. Polanski, che si dimostra grandissimo in questa prova, raccoglie la sfida dell'interno a tutti i costi con espedienti di regia piuttosto efficaci e con alcune inquadrature davvero belle (es. in un solo momento vediamo ripresi particolari del corpo di Nancy Cowan e chi sta di fronte a lei a figura intera. Polanski si avvale spesso dello specchio per sfruttare appieno lo spazio casalingo. Si potrebbe quasi dire che lo specchio sia un silenzioso quinto personaggio. L'espediente è molto gradevole perchè, spesso, crea interessanti inquadrature in un gioco di doppio o vedo-non vedo che regala allo spettatore un ulteriore strumento di indagine sui personaggi stessi).
A rendere particolarmente riuscito questo film, comunque, sono principalmente i bravissimi attori. Con 12 nomination all'Oscar e 4 statuette vinte in totale Jodie Foster, Kate Winslet, Christoph Waltz e John C. Reilly formano un quartetto da brivido che, se sulla carta poteva far venire l'acquolina in bocca, nel film mantiene assolutamente le aspettative.
Nevrosi e frustrazioni, dopo un'apparente calma piatta, affiorano con il passare del tempo - tra un'interruzione telefonica e l'altra - tanto da portare i quattro e veri e propri litigi senza il benché minimo filtro. Il contrasto tra l'inizio e la fine è lampante e, bisogna dirlo, piuttosto divertente. L'apparente etichetta altoborghese che viene tanto sfoggiata nei primi - tesi - tempi, viene ufficialmente accantonata in favore di un più genuino (ma non maturo) confronto sulle più disparate tematiche sociali. Il pretesto è un litigio tra figli che vuole essere risolto dai genitori nella maniera più civile possibile. Il risultato è uno spaccato umano dei più bassi e veri resi ultimamente che dimostra, alla fine, che la maturità acquisita con gli anni non corre necessariamente di pari passo con quella acquisita con le esperienze di vita. Le età sono diverse, ma non è detto che i genitori si dimostrino più maturi dei figli. Se vogliamo, per quanto brutale possa essere regolare i conti venendo alla mani, almeno elimina di netto il problema (o piaga sociale) dell'essere subdoli con chi ci sta di fronte. E qui Polanski, grazie ad un testo teatrale ben scritto (da Yasmina Reza), è bravissimo a tirare fuori dal suo cast sfumature umane che rendano alla perfezione il crescendo verso la rivelazione del proprio 'io' di ognuno dei personaggi.
Consigli: Da vedere assolutamente. Bello e interessante, mai noioso o banale.
Parola chiave: Educazione.

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Ric

Film 314 - The Lord of the Rings: The Two Towers

Proseguendo la visione in inglese della trilogia...


Film 314: "The Lord of the Rings: The Two Towers" (2002) di Peter Jackson
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: Marco
Pensieri: Dei tre episodi è quello che gradisco meno. E quello che ho visto meno volte. Ma la trilogia dell’Anello, senza questo capitolo di passaggio, non avrebbe alcun senso e, quindi, considero guardarlo uno ‘sforzo’ accettabile e giusto.
Non c’è nulla di particolarmente sbagliato in questa pellicola, forse è proprio il suo essere di passaggio - e dunque mai indipendente su almeno un fronte (inizio o fine) - a rendermela meno favorita, ma la guardo sempre volentieri.
Si riprendono le avventure di Frodo&co. da dove le avevamo lasciate, con qualche personaggio in più. Infatti benvenuto a Gollum (Andy Serkis), Faramir (David Wenham), Eomer (Karl Urban), Eowyn (Miranda Otto), Teodhen (Bernard Hill), Vermilinguo (Brad Dourif) e Barbalbero.
Una delle battaglie più lunghe della storia del cinema - all’epoca ricordo si parlasse di una quarantina ininterrotta di minuti - è decisamente riuscita e ben organizzata, tanto da non pesare mai allo spettatore che non ama il genere di guerra.
Come sempre effetti speciali straordinari (gli Ent, per esempio), colonna sonora epica e trascinante e una storia, sveltata solo per due terzi, che promette di fare scintille nel finale.
Ps. 6 nomination all’Oscar (tra cui Miglior Film) e due statuette vinte (effetti speciali e mixaggio sonoro).
Film 159 - The Lord of the Rings: The Fellowship of the Ring
Film 313 - The Lord of the Rings: The Fellowship of the Ring
Film 1270 - Il signore degli anelli - La compagnia dell'anello
Film 1515 - The Lord of the Rings: The Fellowship of the Ring
Film 1803 - The Lord of the Rings: The Fellowship of the Ring
Film 2079 - Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello
Film 314 - Il signore degli anelli - Le due torri
Film 1279 - Il Signore degli Anelli - Le due torri
Film 1295 - Il Signore degli Anelli - Il ritorno del re
Film 2214 - The Lord of the Rings: The Return of the King
Consigli: Visto questo il grosso è fatto: il Monte Fato è in vista e la distruzione dell'Anello pare possibile. Manca solo capire come. Imperdibile, dunque, la conclusione!
Parola chiave: Fosso di Helm.

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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 17 ottobre 2011

Film 313 - The Lord of the Rings: The Fellowship of the Ring

Primo film dei tre, primo ripasso della trilogia in inglese.


Film 313: "The Lord of the Rings: The Fellowship of the Ring" (2001) di Peter Jackson
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: Marco
Pensieri: Ennesima visione del primo dvd che abbia mai comprato, ennesimo ripasso dei passaggi che - più o meno - conosco a memoria da anni.
Il film è sempre bello, gli effetti speciali rimangono sempre all'avanguardia, certe scene ormai sono cult.
Galadriel/Cate Blanchett rimarrà nel mio cuore per una delle parti più veloci, ma significative che la storia del cinema ricordi. "La compagnia dell'anello" rappresenterà sempre una delle pellicole che maggiormente preferisco, legata ad un'infinità di ricordi e sogni che mi hanno accompagnato dall'incipit del mio interesse per il cinema ad oggi.
Non posso aggiungere nulla che non abbia già detto, se non dilungarmi nel valore prettamente personale che riverso in questi 178minuti di pellicola.

Film 159 - The Lord of the Rings: The Fellowship of the Ring
Film 313 - The Lord of the Rings: The Fellowship of the Ring
Film 1270 - Il signore degli anelli - La compagnia dell'anello
Film 1515 - The Lord of the Rings: The Fellowship of the Ring
Film 1803 - The Lord of the Rings: The Fellowship of the Ring
Film 2079 - Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello
Film 314 - Il signore degli anelli - Le due torri
Film 1279 - Il Signore degli Anelli - Le due torri
Film 1295 - Il Signore degli Anelli - Il ritorno del re
Film 2214 - The Lord of the Rings: The Return of the King
Consigli: La conclusione è dopo altri due film, 10 anni fa non eravamo abituati a tale attesa da sostenere. Oggi è più facile perchè ci hanno ormai 'addomesticato', ma assicuro che a suo tempo fu una tortura. Vedere tutti e tre i capitoli di seguito sarebbe preferibile.
Parola chiave: Monte Fato.

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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 14 ottobre 2011

Film 312 - Avatar

Comprato il dvd a Trastevere, non ho perso tempo a rivedere quello che è stato il caso cinematografico del 2010.


Film 312: "Avatar" (2009) di James Cameron
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: Dopo le due visioni al cinema con e senza 3D, ricordavo principalmente un certo piacevole, accurato lavoro su immagini e colori, ma dovevo schiarirmi le idee sul resto dell’opera.
Idee chiarite: dietro un’accattivante lavoro di effetti speciali, animation capture, colori sgargianti e incassi da capogiro, “Avatar” nasconte un vuoto cosmico causato dalla sceneggiatura lunga, ma per nulla innovativa. La formula è la stessa del “Titanic”: belloccio + ragazza sfigata/diversa/di estrazione sociale completamente differente + amore controcorrente (lei è già promessa a qualcun’altro) + catastrofici eventi + una spalla femminile sbruffona e anticonformista (qui Sigourney Weaver, in mezzo al mare Kathy Bates) + canzone finale strappalacrime interpretata da cantante con voce potentissima (qui Leona Lewis, in nave Céline Dion) = pellicola di enorme successo firmata da James Cameron.
Non c’è un elemento innovativo che non sia una voce tecnica e, nonostante la spettacolarità delle immagini proposte, alla terza visione, questo deficit si fa sentire. E’ un film interessante e visivamente potente, ma debole nel presentare la storia della moderna “Pocahontas” con chiavetta USB alla fine della treccia.
Innovativo solo a metà.
Film 62 - Avatar
Film 68 - Avatar (3D)
Film 312 - Avatar
Film 604 - Avatar
Film 1291 - Avatar
Film 2155 - Avatar: The Way of Water
Consigli: Meglio possedere il dolby surround e una buona risoluzione video!
Parola chiave: Eywa.

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Bengi

Film 311 - Sherlock Holmes

Sempre carino e divertente, ne ho approfittato per riguardarlo finalmente restituitomi il dvd.


Film 311: "Sherlock Holmes" (2009) di Guy Ritchie
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Il film è divertente e piacevole, d’azione e ragionamento, figlio di una regia dinamica che impone ai suoi protagonisti una rilettura di Holmes in chiave più contemporanea. Quindi incontri di pugilato, azioni sospese nel vuoto, pugni al limite del sopportabile... Insomma, non è l’Holmes cui ci avevano abituato a livello cinematografico.
La rielaborazione attuale che ha compiuto questa pellicola è, a mio avviso, riuscita e funzionale a svecchiare un personaggio effettivamente un pò stantio.
Il successo è stato enorme - il secondo capitolo è in arrivo - ed ha aiutato Guy Ritchie a tornare in auge dopo anni di appannati tentativi a ritornare al top. Robert Downey Jr., invece, si aggiudica addirittura un Golden Globes per la sua interpretazione. Completano il cast Rachel McAdams, Jude Law e Mark Strong.

Film 47 - Sherlock Holmes
Film 115 - Sherlock Holmes
Film 615 - Sherlock Holmes
Film 1341 - Sherlock Holmes
Film 367 - Sherlock Holmes - Gioco di ombre
Film 769 - Sherlock Holmes - Gioco di ombre
Consigli: Piacevolissimo e adatto a una serata di puro svago.
Parola chiave: Sherlock Holmes - Gioco di Ombre.

Se ti interessa/ti è piaciuto

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#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 13 ottobre 2011

Film 310 - Fiori d'acciaio

Un classico del cinema americano anni '80. Che ancora dovevo vedere...

Film 310: "Fiori d'acciaio" (1989) di Herbert Ross
Visto: dal computer
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Tra grandi star e visi decisamente noti, “Steel Magnolias” si presenta al pubblico del nuovo millennio come una pellicola-revival. Cotonate atmosfere sfacciatamente anni ‘80, saloni di bellezza casalinghi, chilometriche unghie finte di colori improbabili e certi abbigliamenti che neanche nei peggiori incubi di Lady Gaga, tutto a fare da cornice ad una serie di attrici (Sally Field, Julia Roberts, Dolly Parton, Daryl Hannah, Shirley MacLaine, Olympia Dukakis) e ad una storia di amicizia fraterna tra grandi gioie e drammoni strappalacrime. Diciamo che mi ha ricordato “Voglia di tenerezza”, tanto per capirci.
Inutile dire che la Field è fantastica e, coincidenza, che nuovamente si ritrova sposata con Tom Skerritt (sono anche la base della famiglia Walker nel tv show “Brothers & Sisters”). La figlia Julia Roberts si deve sposare, ma nasconde al pubblico - in un primo momento - il segreto della sua malattia. Il contorno di amiche (alleate o scontrose non importa, il gruppo è omogeneo e piacevolissimo) fa il resto.
La trama è famigliare, l’atmosfera pacata e corrotta solamente dalle necessità drammatiche della sceneggiatura. I temi si sono già sentiti tutti, ma non dimentichiamo che stiamo parlando di un film dell’89. L’aria è quella di provincia e la comunità è necessariamente provinciale, il che rende tutto ancora più kitch, ma non per forza più volgare o superficiale.
Tutto sommato è un film che ho apprezzato, più vicino che mai alle atmosfere da ‘classico americano’ (dove classico non sta per capolavoro, ma di stampo classicamente americano) da cui tanto mi piace farmi coinvolgere. Era esattamente quello che cercavo.
Consigli: Prima nomination all'Oscar della Roberts come non protagonista. Solo per questo vale la pena di dare un'occhiata.
Parola chiave: Amicizia.

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Ric

giovedì 6 ottobre 2011

Film 310 - Monte Carlo

Imbambolato dal mio solito spirito comedy addicted, ho tentato anche questa.

Film 309: "Monte Carlo" (2011) di Thomas Bezucha
Visto: dal computer
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Risaputamente una cazzata, è stata più oscena di quanto pensassi. Cricetino Selena Gomez è "vagamente" incapace all’espressività, quindi il film naviga in un mare difficile (le due spalle Leighton Meester e Katie Cassidy sono insipide) in quanto a recitazione, gag e tempi da commedia.
Più adatto ad una dodicenne ancora rimbambita dal precedente duo Efron-Hudgnes che spera di rivedere in Gomez-Bieber la teen golden couple del momento, questa pellicola risulterà pressoché oscena a un qualunque spettatore dotato di un minimo senso critico.
Non si ride, non c’è nulla di innovativo nella trama, i colpi di fulmine si sprecano, il vero amore non va in vacanza e, anzi, bussa a tutte e tre le porte delle protagoniste.
Non pretendo realismo, creatività e guizzo istrionico, ma quantomeno che il basic della commediola americana scaccia pensieri venga rispettato. E qui non siamo nemmeno al minimo sindacale.
Consigli: Svago senza pensieri non autorizza una totale assenza di contenuti ed impegno. Questa pellicola equivale al nulla spacciato per film. Meglio evitare, davvero.
Parola chiave: Parigi.

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Ric