venerdì 5 marzo 2021

Film 1964 - Das perfekte Geheimnis

Intro: Continuia la lista di remake di "Perfetti sconosciuti" che ho visto per il mio progetto di Emerging Media Praxis. Questa volta mi sono fermato in Germania, con 0 aspettative e onestamente un po' affaticato da questo progetto che mi impone di vedere la stessa storia over and over again.

Film 1964: "Das perfekte Geheimnis" (2019) di Bora Dagtekin
Visto: dal computer portatile
Lingua: tedesco
Compagnia: nessuno
In sintesi: non sono certo né un fan né a dire il vero un esperto del cinema tedesco, quindi il mio giudizio si limita al contesto remake del film di Genovese. E, da questo punto di vista, devo dire che "Das perfekte Geheimnis" è decisamente il migliore dei rifacimenti che ho visto, se non addirittura il più riuscito in assoluto.

La pellicola di Bora Dagtekin fa quello che nessun altro titolo copia-incolla fa, ovvero prende in mano il materiale originale e lo declina in qualcosa di nuovo, pur mantenendo intatta la struttura di "Perfetti sconosciuti". Molti degli elementi di questa storia, infatti, vengono cambiati: Leo (M'Barek) è un papà che sta a casa con i figli per permettere alla moglie Carlotta (Herfurth) di coltivare la sua carriera; Simon (Lau) non fa il tassista e ha, invece, un ristorante; l'arco narrativo del personaggio di Pepe (Fitz), l'insegnante gay, è spiegato molto più approfonditamente e contestualizzato con più attenzione; l'espediente narrativo della biancheria intima qui non ha la stessa implicazione sessuale degli altri film, ma viene spiegato come una goliardata da ufficio, per cui Carlotta viene come sfidata dai colleghi a farlo durante un meeting; e, passaggio più importante di tutti, il finale è completamente diverso rispetto ad ogni altro film (spoiler!): una volta che tutti i segreti sono stati rivelati e il danno è stato fatto, gli altri film resettano la storia usando tutti più o meno gli stessi meccanismi narrativi - era solo un'ipotesi, ovvero "cosa sarebbe successo se..." o si incolpa la "luna rossa" - mentre qui il racconto continua e sviluppa le conseguenze che il gioco dei telefonini sul tavolo porta con sé. Da questo punto di vista, in particolare, ho apprezzato la scelta in controtendenza che è stata fatta dalla sceneggiatura, specialmente perché, superato lo shock iniziale del non veder rispettata la formula originale, la continuazione della storia in questa direzione permette allo spettatore di approfondire meglio la conoscenza dei vari personaggi. A dire il vero, il suggerimento che questa pellicola avrebbe affrontato in modo differente l'idea di Genovese c'è già fin dall'inizio, considerato che la pellicola comincia mettendo in scena un flashback dei quattro protagonisti maschili da bambini.

La cosa che onestamente per me qui non funziona, invece, è il personaggio di Pepe e la rappresentazione della sua omosessualità. Mentre negli altri titoli il ruolo dell'omosessuale "nascosto" è sempre interpretato dall'attore meno convenzionalmente attraente (e spesso un po' sfigato), qui Pepe è decisamente il più avvenente tra gli uomini a cena. E per ora niente da obiettare. Non fosse che, al contempo, al cambiamento di aspetto non corrisponde il necessario cambiamento nello sviluppo narrativo del personaggio. Non dico che sia impossibile che un uomo attraente e istruito sia represso e rifiuti di accettare se stesso, ma non ho potuto fare a meno di percepire una certa forzatura rispetto alla costruzione del suo personaggio. Per non parlare del fatto che, per rappresentare un gruppo di amici che si frequenta fin dall'infanzia, si sia optato per quattro attori di età così differenti: (ad oggi) M’Barek 38, Fitz 46, Lau 31 e Möhring 53...

In ogni caso ribadisco che "Das perfekte Geheimnis" è stata una piacevole sorpresa in un mare di remake difficili da distinguere l'uno dall'altro. Anche se non si tratta certo di un capolavoro, questo film a mio avviso rappresenta un buon modo di concepire e realizzare un remake, nel senso che evita di fotocopirare semplicemente il materiale originale e, al contrario, ne abbraccia l'idea di base per declinarla in una storia che abbia qualcosa di nuovo da mostrare.

Cast: Karoline Herfurth, Elyas M’Barek, Florian David Fitz, Jella Haase, Frederick Lau, Jessica Schwarz, Wotan Wilke Möhring, Alexandra Maria Lara (voce).
Box Office: $53,457,054
Vale o non vale: Interessante da recuperare, specialmente se si è apprezzato l'originale film di Genovese, il film di Dagtekin funziona grazie a un buon ritmo, un cast affiatato e una storia che raccoglie la sfida di riproporre qualcosa di già visto aggiungendo un nuovo twist al materiale originale.
Premi: /
Parola chiave: Segreti.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

1 commento:

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