tag:blogger.com,1999:blog-4259597178295997241.post2981697007654390439..comments2024-03-28T18:03:35.512+01:00Comments on HollywoodCiak: Film 112 - Chloe - Tra seduzione e ingannoHollywoodCiakhttp://www.blogger.com/profile/13348625109111690009noreply@blogger.comBlogger1125tag:blogger.com,1999:blog-4259597178295997241.post-77347826522954541072010-05-26T14:49:06.740+02:002010-05-26T14:49:06.740+02:00Malgrado non mi stia confrontando con un prodotto...Malgrado non mi stia confrontando con un prodotto cinematografico d’eccellenza, credo non sia rispettoso dei contenuti che questa pellicola cerca suo malgrado di rappresentare porsi nei confronti della stessa con un atteggiamento di condanna netta.<br />Ok la progressiva esposizione della vicenda manca quasi interamente di pathos in quanto la totale prevedibilità degli eventi consegna allo spettatore tutti gli strumenti di lettura necessari per una perfetta decodificazione della trama, tuttavia il susseguirsi flemmatico della narrazione questa volta ci permette di cogliere a pieno l’entità emozionale delle vicissitudini che fanno da cornice alle aggrovigliate figure umane che popolano la pellicola. <br />Quattro grandi condizioni esistenziali si confrontano e si scontrano in questa partita che legittima i colpi bassi e si conclude sostanzialmente senza né vincitori né vinti. Il personaggio di Catherine però ruba la scena a tutti gli altri, vuoi perché impersonato da Julianne Moore, vuoi perché a mio avviso epicentro nevralgico di quel mondo femminile che il regista vuol far passare. <br />E’ la complessità dell’essere donna il ripieno succoso da assaporare durante la visione, non l’adrenalina latitante che affiora di rado né lo schietto erotismo che scorre copioso in molti dialoghi. <br />Si tenta qui di fare il punto sulla frustrante incapacità di fronteggiare e risolvere le insicurezze di una relazione logorata dall’abitudine, che ha perso per strada la sinergia e l’affiatamento (“facevamo l’amore tre volte al giorno”)per far posto all’apatia e al disinteresse. Situazione paradossale e ancor più snervante se vissuta da una fascinosa quarantenne, affermata ginecologa, che gestisce evidentemente con successo i problemi di letto e le relative implicazioni sentimentali di infinite altre donne per professione. <br />Chloe dunque, l’ingannevole e seducente bionda creatura del titolo, in confronto non è altro che un banale prototipo di sesso debole, un espediente che il regista utilizza astutamente per depistare lo spettatore dal vero messaggio intrinseco del film, riuscendoci anche piuttosto bene.Marco Mansonhttps://www.blogger.com/profile/01155469513657874277noreply@blogger.com