mercoledì 20 ottobre 2021

Film 2045 - Snake Eyes

Intro: Sono a tiro con il trasloco, ultime serate alla DCU, sono esausto dopo le varie fatiche mentali e fisiche da tesi e progetto finale. Scelgo di recuperare un titolo facile facile che, in teoria, mi promette svago e cervello spento.

Film 2045: "Snake Eyes" (2021) di Robert Schwentke
Visto: dall'iMac
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: ne hanno parlato tutti malissimo, per cui mi aspettavo una m*rda totale (per usare un francesismo). In realtà "Snake Eyes" non è così terribile nel senso assoluto del termine, quanto più un prodotto inutile che, per giustifcare la sua presenza sul grande schermo, avrebbe dovuto offrire molto di più ai suoi spettatori. Non a caso è stato un flop colossale ($88–110 milioni di budget solo per produrlo).
La verità è che il problema non è tanto questo titolo di per sé, quanto il fatto che del franchise cinematografico sui G.I. Joe frega niente a nessuno. I primi due film live-action "G.I. Joe: The Rise of Cobra" e "G.I. Joe: Retaliation" sono tremendi - con una qualità degli effetti speciali imbarazzante - per cui posso intuire che il tentativo qui fosse quello di rilanciare il brand in termini più "maturi" e qualitativamente migliorati, però rimane il fatto che di questo revival della saga interessasse proprio a pochi.
Non aiuta, poi, quel senso di dejà-vu che colpisce fin dalle prime battute di questa pellicola che ricorda il certo non non indimenticabile "The Wolverine" (quello ambientato in Giappone, per capirsi), già di suo piuttosto inconsistente dal punto di vista tecnico-qualitativo. Qui mi è parso ci fossero troppe somiglianze con il titolo su Wolverine del 2013, dal senso di origin story che vorrebbe dare un background, una storia personale al protagonista Snake Eyes (già presente nelle due precedenti pellicole e allora interpretato da Ray Park), all'ambientazione, fino a una qualità tecnica non eccelsa e una serie di co-protagonisti non esattamente impeccabili a livello di recitazione (Úrsula Corberó mi senti?!).
Insomma, nonostante le buone intenzioni del suo protagonista Henry Golding che ci mette evidentemente della buona volontà - ma fallisce nuovamente nell'imporsi quale figura di riferimento della nuova ondata giovane ad Hollywood - "Snake Eyes" finisce per risultare l'ennesimo titolo blockbuster che punta tantissimo, se non tutto, sulle sue buone scene d'azione, dimenticandosi che al giorno d'oggi sia necessario mettere sul piatto davvero molto, molto di più.
Cast: Henry Golding, Andrew Koji, Úrsula Corberó, Samara Weaving, Haruka Abe, Takehiro Hira, Iko Uwais, Peter Mensah.
Box Office: $37 milioni
Vale o non vale: Non ho conosciuto molti fan del franchise "G.I. Joe" della Hasbro, eppure qualcuno deve pur esserci se si è concretizzata la produzione di questo film. Che, in general, mi sento di dire sia tanto innocuo quanto insipido, buono per un momento di svago a cervello spento. I fan della saga, invece, potrebbero (dovrebbero?) apprezzare.
Però, ecco, siamo lontanissimi da quel prodotto maturo e dal tono più serio che probabilmente la produzione stava cercando di veicolare con questo nuovo episodio cinematografico (un po' come quello che è stato fatto con la saga di Bond una volta entrato Craig al comando). Ci sarebbe ancora tanta strada da fare che, mi sa, non verrà mai percorsa.
Premi: /
Parola chiave: Vendetta.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

1 commento:

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