lunedì 31 maggio 2021

Film 2012 - Thunder Force

Intro: Alla ricerca di qualche scemata facile facile, mi sono lasciato convincere da questo titolo Netflix (che solitamente non è esattamente un porto sicuro quando si tratta di produzioni cinematografiche). Vorrà forse dire che, sotto sotto, rimango un fan di Melissa McCarthy?

Film 2012
: "Thunder Force" (2021) di Ben Falcone
Visto: dall'iMac
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: pur rendendomi conto che si tratti della solita boiata di casa McCarthy-Falcone, devo ammettere che questo "Thunder Force" non mi sia poi così dispiaciuto. Ribadisco, la qualità è quella che è e ammetto che le dinamiche narrative che i due impiegano per i loro film è più simile ad un copia-incolla che a un vero approccio creativo, eppure qualche momento simpatico in questa pellicola c'è ed è tutto merito della fisicità comica della McCarthy, al solito sorta di punchball fisico/emotivo per tutta la storia.
Mettiamola così: o piace l'opera narrativa del duo (McCarthy-Falcone) o questo "Thunder Force" risulterà il solito tentativo ormai un po' goffo di applicare la stessa formula semplicemente ad un diverso contesto. Perché potrà cambiare lo scenario, il cast - Octavia Spencer qui è incisiva e necessaria quanto uno scanner nel 2021 - o l'anno di uscita, ma l'approccio di fondo è sempre e costantemente lo stesso. Se siete scesi a patti con questa piega che da anni ha preso la carriera della McCarthy tutto bene, altrimenti questa pellicola non sarà altro che l'ennesima, inutile, blanda proposta del catalogo di film Netflix.
Cast: Melissa McCarthy, Octavia Spencer, Bobby Cannavale, Pom Klementieff, Kevin Dunn, Melissa Leo, Jason Bateman.
Box Office: /
Vale o non vale: Le critiche sono pessime e bisogna ammettere fin da subito che il film è quello che è, però se gli ultimi titoli della filmografia della McCarthy vi sono piaciuti, " Thunder Force" non dovrebbe mancare di intrattenervi. Poi, va detto, più che un film sui supereroi è una commedia più insapore che incisiva, anche se qualche momento divertente c'è (principalmente il processo di trasformazione in supereroina del personaggio della McCarthy e la sua romance con il mezzo granchio - sì sì, mezzo granchio - Jason Bateman). Detto questo, non aspettatevi grandi cose da "Thunder Force" esattamente come non dovreste aspettarvi grandi cose da una pellicola mainstream prodotta da Netflix (specialmente se scritta da Falcone).
Premi: /
Parola chiave: Raw chicken.

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venerdì 28 maggio 2021

Film 2011 - Nomadland

Intro: Un mese fa, a ridosso degli Oscar, sono riuscito a recuperare con Bizzy il titolo da battere per la statuetta più ambita: quella per Miglior film.

Film 2011
: "Nomadland" (2020) di Chloé Zhao
Visto: dall'iMac
Lingua: inglese
Compagnia: Bizzy
In sintesi: considerato il successo di critica di questa pellicola e che Chloé Zhao e il film hanno praticamente vinto ogni premio che conta dell'industria cinematografica, ammetto che le aspettative fossero elevatissime. Aspettative assolutamente rispettate.
"Nomadland" è un bellissimo film, potente nel suo essere delicato e assolutamente fedele a se stesso dall'inizio alla fine. Cigliegina sulla torta la presenza di Frances McDormand - qui anche produttrice insieme alla Zhao - che regala un'altra magnifica interpretazione nel ruolo di Fern, una donna che, dopo aver perso tutto durante la recessione economica, decide di vendere praticamente tutto ciò che possiede per acquistare un van in cui vivere e viaggiare alla ricerca di lavori stagionali in giro per l'America. Inno al nomadismo moderno, la storia racconta senza alcun dogmatismo il punto di vista di chi fa questa scelta di vita.
Considerata la mia esperienza australiana di squattrinato backpacker alla ricerca di lavoro, ammetto che questa pellicola ha riportato alla mente tantissimi ricordi legati al mio anno speso on the road, alle tante notti passate nella mia sgangherata Kia Sportage insieme a mia cugina e alle tantissime persone che abbiamo conosciuto durante il cammino. Persone che, come Fern, hanno deciso di lasciare tutto e rimettersi in gioco abbracciando un sistema di valori che al giorno d'oggi non tutti riescono a comprendere.
Questo, in particolare è ciò che ho apprezzato di più di "Nomadland": spiega senza cridare, senza imporre il proprio punto di vista le scelte di un gruppo di persone che, per scelta o predisposizione personale, decidono di impacchettare la loro vita e mettersi in viaggio, non necessariamente alla ricerca di qualcosa o di fortuna. Del resto non è forse il viaggio stesso la parte migliore del raggiungere qualsiasi destinazione?
Cast: Frances McDormand, David Strathairn, Linda May, Charlene Swankie, Bob Wells.
Box Office: $14.4 milioni
Vale o non vale: Visivamente molto bello, interessante per la storia che racconta, "Nomadland" è sicuramente un titolo che vale la pena di recuperare. Senza contare che l'interpretazione di Frances McDormand è - come sempre, del resto - qualcosa di fenomenale. Buon viaggio.
Premi: Vincitore di 3 Oscar per Miglior film, regia e attrice protagonista (McDormand) su 6 nomination (sceneggiatura non originale, montaggio e fotografia); 2 Golden Globe vinti (film, regia) su 4 nomination (sceneggiatura, attrice protagonista) e 4 BAFTA vinti (film, regia, attrice protagonista e fotografia) su 7 categorie (sceneggiatura non originale, montaggio e sonoro). Leone d'Oro a Venezia 2020 per il Miglior film.
Parola chiave: Vanguard.

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giovedì 27 maggio 2021

Film 2010 - Knives Out

Intro: Momento cinema pomeridiano in compagnia di Kate per recuperare una delle sue pellicole preferite, nonché un film che volevo rivedere già da un po'.

Film 2010
: "Knives Out" (2019) di Rian Johnson
Visto: dall'iMac
Lingua: inglese
Compagnia: Kate
In sintesi: sempre un bel film, ben scritto e con un gran cast che non manca di intrattenere pur conoscendo già la storia.
Anche se il mio cinismo mi spinge a immaginare che i sequel messi in cantiere da Netflix non saranno altrettanto soddisfacenti e gustosi, sono comunque curioso di vedere come Johnson porterà avanti il franchise. Fino ad allora, "Knives Out" è certamente una pellicola ben riuscita e di grande impatto narrativo ed estetico. Ottimo lavoro.
Film 1844 - Knives Out
Film 2010 - Knives Out
Film 2152 - Glass Onion: A Knives Out Mystery
Cast: Daniel Craig, Chris Evans, Ana de Armas, Jamie Lee Curtis, Michael Shannon, Don Johnson, Toni Collette, Lakeith Stanfield, Katherine Langford, Jaeden Martell, Christopher Plummer.
Box Office: $311.4 milioni
Vale o non vale: Assolutamente da vedere, "Knives Out" è un prodotto di classe ben riuscito e con una solida idea alla base del progetto. Uno di quei (sempre più rari) casi in cui tutti i tasselli che vanno a comporre il puzzle si incastrano perfettamente tra di loro.
Premi: Candidato all'Oscar e al BAFTA per la Miglior sceneggiatura originale; candidato a 3 Golden Globe per Miglior film musical o commedia, attore protagonista (Craig) e attrice protagonista (de Armas).
Parola chiave: Slayer rule.

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mercoledì 26 maggio 2021

Film 2009 - I'm Thinking of Ending Things

Intro: Ultima richiesta di Ferdia per l'ultima lezione di Screenplay. E il ciclo non si poteva chiudere con esperienza cinematografica più bizzarra.

Film 2009
: "I'm Thinking of Ending Things" (2020) di Charlie Kaufman
Visto: dall'iMac
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: una delle pellicole più assurde che abbia mai visto, sicuramente la più strana che abbia guardato nell'ultimo periodo, "I'm Thinking of Ending Things" è stato una montagna russa emotiva che mi ha sfibrato nel profondo. Perché lo dico fin dall'inizio: nonostante tutte le mie buone intenzioni, questo film mi ha disintegrato l'anima. E non in senso positivo (sempre che ce ne sia uno).
Premesso che se non fosse stato per il fatto che Ferdia ci avrebbe fatto domande sulla pellicola il giorno dopo non avrei sicuramente terminato di vederlo, ammetto forse per la prima volta nella mia vita di aver mandato avanti la visione per poter mettere fine al mio tormento.
Ora io sono totalmente a favore degli esperimenti cinemtografici, del nonsense più random, del mettere alla prova lo spettatore attraverso meccanismi narrativi differenti e chi più ne ha più ne metta. Il punto è che qui non riuscivo onestamente a comprendere cosa stesse succedendo.
Mentre nella prima parte della storia ero interessato a capire dove il racconto volesse andare a parare, dal momento in cui ho realizzato che tutta la serie di stranezze, stramberie e dettagli non coesi non sarebbero stati spiegati alla fine del racconto ho perso totalmente interesse.
Perché, onestamente, dovrei seguire il racconto di qualcosa che non capisco quando so che nessuno farà lo sforzo di spiegarmi a cosa sto assistendo? Non dico che non ci fosse una visione precisa dietro le scelte narrative fatte qui - probabilmente, anzi, c'è una consapevolezza che non sono riuscito a cogliere - ma la sensazione che ho avuto è che si volesse mettere in scena qualcosa di non convenzionale per il gusto di farlo e non tanto per stuzzicare la curiosità dello spettatore.
Aggiungo che, personalmente, nel momento in cui per capire cosa diavolo sia successo nella tua storia mi debba andare a leggere il riassunto su Wikipedia, per me si è un po' perso il senso delle cose.
Poi, ribadisco, daje a tutta birra di non convenzionalità e bizzarrie, però ecco... a tutto c'è un limite. Almeno per i miei gusti.
Cast: Jesse Plemons, Jessie Buckley, Toni Collette, David Thewlis, Guy Boyd.
Box Office: /
Vale o non vale: Personalmente l'ho trovato tedioso e assolutamente faticoso da digerire. Il finale è interminabile e il caos narrativo costante, destabilizzante e sfibrante. Sono sicuro che parte (se non tutte) queste emozioni facessero parte delle reazioni che il team dietro a questo film volesse sucitare nello spettatore - onore al merito per la cura dei dettagli in un mondo che smettere di avere senso ed eppure presenta una coesione interna molto precisa - ma per quanto mi riguarda qui mancava l'elemento principale a dare senso all'esperienza cinematografica: il mio interesse nei confronti della storia.
Premi: /
Parola chiave: Relazione.

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martedì 25 maggio 2021

Film 2008 - Erin Brockovich

Intro: La giornata era difficile e avevo bisogno di una distrazione che sapevo efficace al 100%.

Film 2008
: "Erin Brockovich" (2000) di Steven Soderbergh
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: pur non essendo un capolavoro senza tempo, "Erin Brockovich" ha comunque conquistato negli anni il suo spazio tra i titoli che si ricordano della storia moderna del cinema. Sarà che la storia con happy ending funziona, sarà che Julia Roberts qui è perfetta e indimenticabile, di fatto il film di Soderbergh è uno di quelli di cui ti ricordi facilmente l'esistenza e che non è mai faticoso da riguardare. Senza contare che, essendo tratto da una storia vera, il racconto rimane ancora più impresso. Davvero una bella pellicola.
Film 414 - Erin Brockovich - Forte come la verità
Film 2008 - Erin Brockovich
Cast: Julia Roberts, Albert Finney, Aaron Eckhart, Marg Helgenberger, Tracey Walter, Peter Coyote, Cherry Jones, Conchata Ferrell, Michael Harney.
Box Office: $256.3 million
Vale o non vale: L'argomento è serio (e vero), eppure "Erin Brockovich" non è un film pesante o complesso da seguire. C'è una leggerezza nella protagonista che aiuta lo spettatore a seguire la trama con interesse e genuino coinvolgimento. Una leggerezza che, però, non è assolutamente superficialità. Al contrario, il film riesce a veicolare alla perfezione il suo messaggio, senza mai confondere lo spettatore nonostante la terminologia legale o quella media. Un ottimo risultato per una pellicola che, intelligentemente, ruota tutta attorno al potere magnetico della sua eroina. Senza contare che quella qui è certamente una delle interpretazioni di Julia Roberts più iconiche.
Premi: Candidato a 5 Oscar per Miglior film, regia, sceneggiatura originale e attore non protagonista (Finney), ha vinto quello per la Miglior attrice protagonista (Roberts). 4 nomination ai Golden Globes (film, regia, attore non protaginsta) ha vinto per la Miglior attrice drammatica. Julia Roberts ha vinto anche il BAFTA per la Miglior attrice, mentre il film è stato candidato in altre 5 categorie (film, regia, attore non protagonista, sceneggiatura originale e montaggio).
Parola chiave: Documenti.

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Film 2007 - The Girl on the Train

Intro: Altro appuntamento cinematografico con le richiesta di Ferdia, questa volta per l'ultima lezione del semestre.

Film 2007
: "The Girl on the Train" (2016) di Tate Taylor
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: la mia opinione rispetto a questa pellicola non è molto cambiata rispetto alla prima volta che l'ho vista, nel senso che è rimasto un po' il senso di delusione rispetto a un titolo apparentemente promettente che, però, non risulta ben riuscito quanto ci si sarebbe potuto aspettare. Ed è un peccato, perché la performance di Emily Blunt è assolutamente azzeccata e gli elementi per un thriller di successo ci sarebbero tutti.
La verità, però, è che questo "The Girl on the Train" sembra più interessato agli elementi sessuali che alla componente psicologica dei personaggi e pare fissarsi alle parti morbose di una storia che avrebbe certamente avuto altro da dire si fosse concentrata di più sulle bugie, il passato e una costruzione meno bidimensionale dei personaggi secondari. Questi ultimi, poi, sono talmente tanti e così poco differenziati tra loro che si fatica a distinguerli propriamente. E, insomma, è un peccato.
Film 1255 - La ragazza del treno
Film 2007 - The Girl on the Train
Cast: Emily Blunt, Rebecca Ferguson, Haley Bennett, Justin Theroux, Luke Evans, Allison Janney, Édgar Ramírez, Lisa Kudrow, Laura Prepon.
Box Office: $173.2 million
Vale o non vale: Molto cupo e molto triste, troppo focalizzato sulla parte sessuale e troppo poco sulla caratterizzazione dei personaggi, "The Girl on the Train" è un thriller passabile che funziona grazie a una sempre brava Emily Blunt ma fallisce nel generare interesse nello spettatore. Specialmente perché, una volta rivelato il colpo di scena rispetto al passato della protagonista, la storia perde il suo appeal.
Premi: Candidato al BAFTA per la Miglior attrice protagonista (Blunt).
Parola chiave: Tunnel.

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domenica 23 maggio 2021

Film 2006 - Muriel's Wedding

Intro: Una commedia australiana degli anni '90 con protagonista Toni Collette?! Non potevo chiedere di meglio per una serata casalinga.

Film 2006
: "Muriel's Wedding" (1994) di P.J. Hogan
Visto: dall'iMac
Lingua: inglese
Compagnia: Salmon
In sintesi: assolutamente diverso da ciò che mi aspettavo, "Muriel's Wedding" è una pellicola simpatica che non riflette assolutamente i canoni contemporanei - o Hollywoodiani in generale - della commedia spensierata e, invece, predilige un percorso più personale che caratterizza il risultato finale in maniera totalmente personale. Mi ha fatto impazzire? No, ma sicuramente il film mi è rimasto impresso.
Toni Collette è una perfetta protagonista che incarna Muriel alla perfezione e la sua compagna di avventure Rachel Griffiths è una fantastica spalla che aggiunge carattere e un elemento pungente a tutta la storia. Storia che, diciamocelo, è una montagna russa di emozioni e situazioni al limite del paradossale che, però, nell'insieme funziona e fa divertire quanto basta. Non mancano, poi, i momenti drammatici che fanno riflettere.
Insomma, "Muriel's Wedding" è stato un piacevole diversivo dalla miriade di pellicole fotocopia prodotte ultimamente, un film con una personalità che, anche se non perfetto, non manca di lasciare il segno.
Cast: Toni Collette, Bill Hunter, Rachel Griffiths, Sophie Lee, Jeanie Drynan, Gennie Nevinson, Daniel Lapaine, Matt Day.
Box Office: $57.5 million
Vale o non vale: Simpatico e certamente originale, "Muriel's Wedding" è una commedia meno convenzionale di quanto ci si aspetterebbe che punta tutto su una protagonista impacciata e alla ricerca di se stessa e il messaggio politicamente (assolutamente) non corretto che la rivincita si misuri in termini di successo.
Premi: Candidato al Golden Globe per la Miglior attrice protagonista commedia o musical (Collette) e al BAFTA per la Miglior sceneggiatura originale.
Parola chiave: Blank check.

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sabato 22 maggio 2021

Film 2005 - Operation Varsity Blues: The College Admissions Scandal

Intro: Di nuovo una richiesta cinematografica di Ferdia, anche se questa volta devo ammettere che avrei recuperato il film su Netflix in ogni caso.

F
ilm 2005: "Operation Varsity Blues: The College Admissions Scandal" (2021) di Chris Smith
Visto: dall'iMac
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: non sono un grande fan dei documentari che mixano spezzoni con immagini di repertorio ad altri recitati da attori - specialmente perché di solito si tratta di attori non particolarmente conosciuti, il che di solito si traduce in una recitazione non esattamente da Oscar - per cui sono rimasto un po' deluso quando ho capito che questo "Operation Varsity Blues: The College Admissions Scandal" (mamma mia che titolo tremendo) si basava principalmente sulla messa in scena degli eventi originali da parte di un cast capitanato da Matthew Modine nei panni di Rick Singer.
Va detto che il risultato finale non è male ed è sicuramente di intrattenimento e riesco a capire il motivo per cui la scelta di ricreare gli accadimenti sia stata qui quasi necessaria, considerato che lo scandalo delle ammissioni ai college americani tramite mazzette pagate da genitori abbienti si è verificato appena due anni fa, per cui le immagini di repertorio a disposizione devono essere piuttosto limitate.
Detto ciò, non riesco a capire il senso di un documentario ibrido, specialmente perché la possibilità di ricreare la storia attraverso un'opera di fiction era un'opzione tutt'altro che impensabile e non credo che l'oggettività dei fatti ne avrebbe risentito.
In general, comunque, penso che "Operation Varsity Blues: The College Admissions Scandal" sia un titolo sufficientemente intrigante, non tanto per il documentario in sé - che non è niente di straordinario - quanto per la storia che racconta e i giochi di potere che mette in luce. Come al solito sono i ricchi a farla da padrone e anche se non c'era davvero bisogno di ribadirlo perché ci credessimo, è sicuramente cosa buona e giusta ricordarcelo tramite fatti, dati e cifre.
Cast: Matthew Modine, Roger Rignack, Jillian Peterson, Josh Stamberg, Courtney Rackley, Wallace Langham; Robert Fisher, Lori Loughlin, Mossimo Giannulli, Olivia Giannulli, Jane Buckingham, Felicity Huffman.
Box Office: /
Vale o non vale: Interessante per la storia che tratta, anche se il film di per sé sa meno di documentario e più di opera di fiction.
Premi: /
Parola chiave: Side door.

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Film 2004 - Matilda

Intro: Altro appuntamento cinematografico per il modulo di Sceneggiatura e, anche se non siamo più sul filone dei titoli d'animazione, rimaniamo sul genere per bambini e ragazzi.

Film 2004
: "Matilda" (1996) di Danny DeVito
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: non avevo nessuna intenzione di rivedere questo film - e certamente non a così breve distanza dalla precedente visione - e rimango tutt'ora perplesso rispetto alla fascinazione di molte persone rispetto a questo "Matilda". Pur essendo un titolo innocuo e pur comprendendone le buone intenzioni, fatico comunque a trovare interesse per la storia.
Film 1488 - Matilda
Film 2004 - Matilda
Cast: Mara Wilson, Danny DeVito, Rhea Perlman, Embeth Davidtz, Pam Ferris, Paul Reubens, Tracey Walter.
Box Office: $33.5 milioni
Vale o non vale: Voglio dire... si lascia certamente vedere, ma tra tutte le pellicole ispirate a fiabe o racconti per bambini, questo non è tra i miei preferiti.
Premi: /
Parola chiave: Poteri magici.

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Film 2003 - Up

Intro: Nuovo appuntamento cinematografico richiesto da Ferdia. Questa volta ci spostiamo nel territorio delle pellicole di animazione.

Film 2003
: "Up" (2009) di Pete Docter
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: "Up" è sicurmante un film sempre carino e molto spassoso, anche se presenta un certo effetto nostalgia che non mi fa venire voglia di rivederlo tanto quanto altri prodotti di casa Pixar. In generale, comunque, sempre un prodotto di eccellente qualità e i due protagonisti presentano una dinamica di coppia/opposti perfetta.
Film 5 - Up
Film 801 - Up
Film 2003 - Up
Cast: Edward Asner, Christopher Plummer, Jordan Nagai, Bob Peterson, Pete Docter, Delroy Lindo.
Box Office: $735.1 milioni
Vale o non vale: Sicuramente un ottimo esempio di intrattenimento per tutta la famiglia, intelligente, divertente e di qualità.
Premi: Candidato a 5 Oscar tra cui Miglior film e sceneggiatura originale, ne ha vinti 2 per Miglior film d'animazione e colonna sonora; vincitore di 2 Golden Globes per Miglior film d'animazione e colonna sonora, categorie in cui ha trionfato anche ai BAFTA (su 4 nomination, tra cui quella per la sceneggiatura originale). Vincitore del Grammy per Best Score Soundtrack Album for a Motion Picture, Television or Other Visual Media.
Parola chiave: Album fotografico.

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Film 2002 - La finestra di fronte

Intro: Era da un bel po' che lo volevo rivedere, dai tempi dell'Argentina per essere preciso. L'avevo cercato per recuperarlo con Eric, ma poi ci eravamo persi a vedere filmografie sudamericane o ispaniche. Questo momento irlandese sembrava perfetto per recuperare questa pellicola.

Film 2002
: "La finestra di fronte" (2003) di Ferzan Özpetek
Visto: dal computer portatile
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
In sintesi: devo dire che me lo ricordassi un po' più iconico di quanto in realtà non sia. Sempre un buon film, ma meno "perfetto" di quanto la memoria non mi portasse a ricordare.
Il problema per me è sempre con l'animo o l'aura da soap-opera che quasi ogni prodotto italiano tende ad avere. Ci sono interminabili sospiri, una recitazione concitata ed eccessivamente drammatica, un tono generale da fiato sospeso e dichiarazioni di sentimenti al limite dell'opera di Moccia. Insomma, un po' tanto.
Poi, però, allo stesso tempo "La finestra di fronte" ha in Giovanna Mezzogiorno una magnifica alleata e in Massimo Girotti e la sua storia un gigantesco punto a favore. Per essere un prodotto di quasi vent'anni fa, il film di Özpetek parla con estrema franchezza dell'omosessualità, anche se qui come altrove l'happy ending per il personaggio gay non era (è?) concepibile. A parte questo, comunque, onore al merito al regista turco che, come sempre, mette al centro delle sue storie protagonisti LGBTQI+.
Detto questo, "La finestra di fronte" è un prodotto figlio del suo tempo - e del suo narratore, che qui non manca di mettere in campo i suoi archetipi preferiti - che funziona ancora abbastanza bene e rimane in ogni caso qualitativamente ancora migliore di tanti titoli contemporanei della cinematografia nostrana. Senza contare che presenta una delle canzoni tratte da una colonna sonora più iconiche di sempre.
Cast: Giovanna Mezzogiorno, Raoul Bova, Massimo Girotti, Filippo Nigro, Serra Yılmaz, Massimo Poggio.
Box Office: $15,535,312
Vale o non vale: I fan di Özpetek o della coppia di attori protagonisti dovrebbero gradire. Il film è a volte un po' indulgente con i suoi toni drammatici, ma in generale il prodtto finale tiene ancora abbastanza bene. Un buon prodotto italiano.
Premi: Candidato a 11 David di Donatello (tra cui Miglior regia, sceneggiatura, attrice non protagonista per Yılmaz) ne ha vinti 4 per Miglior film, attrice protagonista (Mezzogiorno), attore protagonista (Girotti) e colonna sonora.
Parola chiave: Lettera.

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giovedì 20 maggio 2021

Film 2001 - The Adventures of Tintin

Intro: Secondo film dal gigantesco iMac che la DCU mi ha dato in prestito, ho deciso di optare (nuovamente) per un titolo d'animazione.

Film 2001
: "The Adventures of Tintin" (2011) di Steven Spielberg
Visto: dall'iMac
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: c'era qualcosa rispetto a questa pellicola che non mi aveva mai attirato, motivo per cui mi ci sono di fatto voluti 10 anni per recuperarla... E devo dire che il mio istinto non aveva tutti i torti. (O sarà la classica profezia che si auto avvera?)
"The Adventures of Tintin" non è un prodotto malvagio, ci mancherebbe, però per essere un cartoon - tra l'altro diretto da uno che di avventura e suspense se ne intende - non solo è un film abbastanza violento, ma pure piuttosto noioso. Ho veramente faticato ad appassionarmi a questa storia ed è un vero peccato considerato che da bambino ho passato anche io il mio buon momento da appassionato di Tintin (avevo persino il videogioco).
Detto questo, ribadisco, non è che il film di Spielberg sia terribile, semplicemente mi è parso poco ispirato. O, forse, mi è parso così perché io per primo non ero troppo convinto rispetto a questa esperienza cinematografica. In ogni caso, meh.
Cast: Jamie Bell, Andy Serkis, Daniel Craig, Nick Frost, Simon Pegg, Toby Jones, Mackenzie Crook.
Box Office: $374 milioni
Vale o non vale: Non mi ha fatto impazzire, ma questo non vuole dire che sia una totale perdita di tempo. Sicuramente, però, mi aspettavo molto di più.
Premi: Candidato all'Oscar per la Miglior colonna sonora; vincitore del Golden Globe per il Miglior film d'animazione e candidato a 2 BAFTA per film d'animazione ed effetti speciali.
Parola chiave: Isola.

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domenica 16 maggio 2021

Film 2000 - Godzilla vs. Kong

Intro: Lo aspettavo da mesi. Era la promessa del blockbuster che mi meritavo dopo mesi di pandemia, film tremendi, studio intenso e affaticamento da solitudine. Non potevo essere più pronto per un prodotto come questo e non potevo avere aspettative (di divertimento e intrattenimento) più elevate.
Ho capito che sarebbe andato tutto a buon fine nel momento in cui l'università mi ha concesso in prestito per l'estate un iMac da 27 pollici. Non sarà come tornare al cinema, ma ci andiamo molto vicino.

Ps. Questa è la recensione numero 2000! A quasi 12 anni dalla prima, rimango felicemente colpito da quanto questo blog sia diventato una parte fondamentale della mia vita e quanto la passione per il cinema sia rimasta una costante che, nel tempo, non è mai venuta a mancare.

Film 2000
: "Godzilla vs. Kong" (2021) di Adam Wingard
Visto: dall'iMac
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: "Godzilla vs. Kong" è tutto quello che mi aspettavo e anche molto di più. E' intrattenimento puro, divertimento facile facile ed effetti speciali al loro massimo potenziale. "Godzilla vs. Kong" è il film che volevo e di cui avevo disperatamente bisogno dopo mesi e mesi e mesi di totale astinenza cinematografica da veri e propri blockbuster scaccia pensieri che non aspirano a diventare nuovi profeti del cinema d'intrattenimento con annesso messaggio edificante e/o una pianificazione interstellare di futuri episodi dalle trame intricatissime ma maledettamente soddisfacenti (una volta che finalmente si arriva al finale).
No, "Godzilla vs. Kong" è un film talmente consapevole di quello che sta proponendo al proprio pubblico che non perde tempo a prenderlo in giro: Godzilla appare nel giro di 15 minuti (nel precedente "Godzilla" di Gareth Edwards si doveva aspettare più di un'ora), non ha alcun interesse a caricare di significati edificanti la storia tutta (come ha maldestramente tentato di fare il "Godzilla: King of the Monsters" di Michael Dougherty) e condisce il tutto con la dose minima sindacale di trame e sottotrame e personaggi che sì, ci sono, ma potrebbero anche non esserci perché tanto lo sappiamo tutti che se stiamo guardando questa pellicola non è per la caratterizzazione dei protagonisti o per l'avvincente narrazione, ma perché vogliamo vedere Kong e Godzilla darsele di santa ragione.
E sì, per una volta Hollywood ha ascoltato forte e chiaro: Kong e Godzilla si menano di brutto. Per davvero. E lo fanno nella maniera più epica possibile.
Insomma, "Godzilla vs. Kong" è il film di cui avevo bisogno e una promessa mantenuta. Non è un capolavoro e non aspira ad esserlo, vuole essere un veicolo di spensierata distrazione e fa assolutamente centro. Se mai c'è stato un momento migliore per questa pellicola per uscire nei cinema (e non), non poteva che essere ora.
Film 724 - Godzilla
Film 726 - Godzilla
Film 912 - Godzilla
Film 1413 - Godzilla
Film 1780 - Godzilla: King of the Monsters
Film 2000 - Godzilla vs. Kong
Cast: Alexander Skarsgård, Millie Bobby Brown, Rebecca Hall, Brian Tyree Henry, Shun Oguri, Eiza González, Julian Dennison, Lance Reddick, Kyle Chandler, Demián Bichir.
Box Office: $452.4 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: Vi mancano le pellicole dai budget mostruosi e le trame inesistenti? Cercate disperatamente un film che basi tutto il suo potenziale sugli effetti speciali? Vi siete sempre chiesti come sarebbe lo scontro cinematografico tra King Kong e Godzilla se avessero 200 milioni di dollari da spenderci per realizzarlo? Bene, avete trovato il titolo perfetto ed imperdibile che fa per voi. Consiglio lo schermo più grande che avete in casa e la cosa più simile al Dolby Surround che avete a disposizione. poi premete play, spegnete il cervello e buon divertimento. Non rimarrete delusi.
Premi: /
Parola chiave: Mechagodzilla.

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sabato 15 maggio 2021

Film 1999 - The Sisters Brothers

Intro: Ferdia decide e noi guardiamo. Un altro western...
Film 1999: "The Sisters Brothers" (2018) di Jacques Audiard
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: non conoscevo questo film e sicuramente anche se fosse stato il contrario non credo mi sarei preso la briga di recuperarlo. Detto questo, per quanto "The Sisters Brothers" non mi abbia cambiato l'esistenza, non è un prodtto malvagio.
Lento nella prima parte, la storia prende finalmente il via quando i 4 protagonisti - John C. Reilly, Joaquin Phoenix, Jake Gyllenhaal e Riz Ahmed - si ritrovano assieme alla ricerca dell'oro e devo ammettere che la dinamica di gruppo è davvero ben sviluppata, tanto da conferire alla narrazione nuovo interesse. Il momento, però, dura poco.
In ogni caso il risultato finale non è male, anche se il western rimane un genere che, pur non dispiacendomi, trovo talvolta faticoso. Qui a salvare "The Sisters Brothers" sono i due bravissimi protagonisti Reilly e Phoenix, una strana coppia che funziona e regala una solida performance. Detto questo, non lo rivedrei.
Cast: John C. Reilly, Joaquin Phoenix, Jake Gyllenhaal, Riz Ahmed, Rebecca Root, Allison Tolman, Carol Kane.
Box Office: $13.1 milioni
Vale o non vale: Un po' lento specialmente nella prima parte, "The Sisters Brothers" è un western moderno che vive della performance dei due protagonisti principali e della dinamica ben sviluppata tra di loro. A volte si fatica un po' a capire dove il film intenda andare a parare, in ogni caso il risultato finale non è malvagio. Semplicemente non troppo il mio genere. Poi sono sicuro che i fan del genere wester troveranno in questa pellicola valide ragioni per una visione soddisfacente.
Premi: In concorso a Venezia 2018, Jacques Audiard ha vinto il Leone d'Argento per la Miglior regia. Ai César 2019 il film ha ricevuto 9 candidature (tra cui Migliro film e sceneggiatura non originale) e ha vinto 4 premi per Miglior regia, fotografia, scenografia e sonoro.
Parola chiave: Formula.

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venerdì 14 maggio 2021

Film 1998 - Twilight

Intro: Altro titolo della lista di Ferdia, questa volta suggerito da una mia compagna di corso durante la discussione su "Sentinelle" dopo il mio intervento estremamente negativo sul film.
Film 1998: "Twilight" (2008) di Catherine Hardwicke
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: mai avrei pensato di rivedere alcun titolo della saga di "Twilight"... eppure eccoci qui. E, mi sento pure di aggiungere, questa pellicola è 10 volte meglio quell'orrore di "Sentinelle" che ancora mi chiedo perché io sia stato costretto a vedere. Quindi, ecco, un sacco di elementi inaspettati rispetto alla visione di questo primo capitolo della saga cinematografica basata sui libri di Stephenie Meyer.
Rimane comunque il fatto che non sia particolarmente fan del franchise vampiresco, anche se va detto che questo è certamente il migliore di tutti e 5 - CINQUE! - gli episodi che compongono il mondo di "Twilight": l'atmosfera bluastra e uggiosa funziona, l'elemento naturale e selvaggio è uno sfondo perfetto e la colonna sonora si sintonizza bene sulle frequenze della storia + audience di riferimento, per cui relativamente a questi aspetti la produzione ha fatto un buon lavoro.
Il problema, per quanto mi riguarda, inizia quando si comincia a prendere in considerazione la storia in generale e la relazione Bella + Edward in particolare, che definire inquietante è dire poco. Si sono già spese milioni di parole rispetto alla tendenza (sbagliata) di rendere romantico lo stalking e glorificare l'idea che l'esistenza del singolo si completi solo in riferimento alla coppia o partner, per cui non aggiungerò altro in proposito. Anche perché, diciamocelo, questo film non è stato il primo né sicuramente sarà l'ultimo a proporre questi temi problematici caratterizzandoli più come affascinanti che morbosi ("Fifty Shades of Grey", "365 Days", "You" solo per citare gli ultimi esempi clamorosi). Il problema rimane, ma è un discorso per altre sedi.
Tornando a questo primo "Twilight" nello specifico, mi sento di dire che posso capire il perché abbia attratto milioni di persone - e diviso altrettante altre - e ribadisco che di tutto il gruppo, sicuramente la pellicola di Catherine Hardwicke rimane la migliore. Poi penso si possa al contempo affermare ormai senza problematiche di sorta che la "Twilight Saga" sia una cagata pazzesca. Passo e chiudo.
Film 538 - Twilight
Film 1998 - Twilight
Film 547 - The Twilight Saga: New Moon
Film 555 - The Twilight Saga: Eclipse
Film 560 - The Twilight Saga: Breaking Dawn - Parte 1
Film 562 - The Twilight Saga: Breaking Dawn - Parte 2
Cast: Kristen Stewart, Robert Pattinson, Billy Burke, Peter Facinelli, Elizabeth Reaser, Ashley Greene, Kellan Lutz, Nikki Reed, Jackson Rathbone, Cam Gigandet, Rachelle Lefevre, Edi Gathegi, Sarah Clarke, Taylor Lautner, Christian Serratos, Michael Welch, Anna Kendrick.
Box Office: $407.1 milioni
Vale o non vale: Sicuramente non il mio tipo di film, ma ho visto di peggio.
Premi: Candidato a 2 Grammy Awards per Best Compilation Soundtrack Album for Motion Picture, Television or Other Visual Media e Best Song Written for Motion Picture, Television or Other Visual Media (per la canzone "Decode" dei Paramore).
Parola chiave: Odore.

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giovedì 13 maggio 2021

Film 1997 - Sentinelle

Intro: Secondo film scelto da Ferdia e completamente diverso dall'altro che ci ha richiesto di vedere.
Film 1997: "Sentinelle" (2021) di Julien Leclercq
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: non fosse stato per il modulo di Sceneggiatura non avrei mai scoperto l'esistenza di questa pellicola. E forse sarebbe stato meglio così.
Premesso che non sono particolarmente fan di Olga Kurylenko - che trovo mediocre in tutti i film in cui l'ho vista recitare - devo dire che in questo caso il problema non sia tanto lei (che è comunque parte del problema) quanto tutto l'insieme: storia, narrazione, interpretazioni. E' tutto tremendo. Forse si salvano le scene d'azione - che poi sono la base di quello che si voleva raccontare qui - ma non è sufficiente a rendere "Sentinelle" un film anche solo vagamente riuscito.
La verità è che questo prodotto si basa su cliché e stereotipi e non è capace di aggiungere niente al genere thriller/action in cui cerca disperatamente di collocarsi e il risultato finale è mediocre o privo di qualsivoglia ispirazione. Per capirci, sembra più un episodio televisivo di una brutta fiction che un film vero e proprio. Senza contare che la sceneggiatura non ha alcun senso e ci troviamo rimbalzati da un posto all'altro, da una scena ad un'altra senza che ci sia un vero e proprio filo logico. Per capirci, nel finale (spoiler) siamo improvvisamente catapultati da Nizza a Dubai senza alcun avviso e senza che ci sia un motivo sensato a legittimare il cambio di scenario, il tutto per "giustificare" una scena di neanche 5 minuti che non ha alcun senso se non quello di tentare di replicare goffamente l'effetto a sorpresa del/la protagonista che, infiltratosi nell'organizzazione/business di turno, finirà per uccidere il cattivo della storia sorprendendolo in qualche remoto angolo del pianeta dove si stava nascondendo. Qui il tutto è così random e mal gestito da risultare ridicolo.
Insomma, "Sentinelle" è semplicemente un brutto film che non ha alcun interesse a raccontare una storia, quanto semmai a mostrare sequenze d'azione sufficientemente sofisticate a giustificare l'etichetta di pellicola d'azione. Ciò non toglie che il risultato finale sia pessimo.
Cast: Olga Kurylenko, Marilyn Lima, Michel Nabokoff, Martin Swabey, Carole Weyers, Andrey Gorlenko.
Box Office: /
Vale o non vale: Banale, recitato male e incapace di presentare un qualsiasi elemento innovativo/interessante, "Sentinelle" è solo una gran perdita di tempo. Voglio dire, perfino il poster è tremendo! Cercate altrove.
Premi: /
Parola chiave: Vendetta.

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Film 1996 - Casablanca

Intro: Nuova settimana, nuove pellicole da guarda e, questa volta, Ferdia ci ha chiesto di recuperare una serie di titoli che non hanno niente a che vedere tra loro. Questo il primo.
Film 1996: "Casablanca" (1942) di Michael Curtiz
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: uno dei classici hollywoodiani più indimenticabili di sempre, una grande racconto d'amore e un cast pazzesco per un risultato finale che rappresenta una delle pietre miliari della storia del cinema. Cosa si può chiedere di più? Credo proprio nulla.
"Casablanca" colpisce per la sua lucidità rispetto al tema della guerra in corso - un film con e palesemente contro i nazisti prodotto e fatto uscire in piena seconda guerra mondiale - e per la magnifica caratterizzazione del trio Rick Blaine (Bogart), il nostro eroe dal cuore di pietra ma in realtà cuore spezzato + Ilsa Lund (Bergman), divisa tra due amori e tormentata da un passato che non sa come affrontare + Victor Laszlo (Henreid), l'eroe senza macchia che sacrificherebbe tutto per la sua causa. In mezzo c'è Casablanca, città di passaggio e purgatorio per chiunque vi si trovi, promessa di libertà e al contempo pericolosa fermata per chi stia tentando di scappare altrove per mettersi in salvo. In questo caso Rick è l'unico che possa garantire a Laszlo e sua moglie Ilsa la fuga verso il Portogallo e gli ci vorrà tutto il film per giungere a questa conclusione, fare pace col passato e redimere il cinismo e il fondamentale disinteresse per ciò che gli accade intorno che lo hanno contraddistinto nella prima metà della narrazione. Nel mezzo, ovviamente, ci sono guerra, amore e l'incertezza del futuro.
Insomma, è inutile girarci intorno: "Casablanca" è un film meraviglioso che non ha bisogno di un milione di parole per descritto: basta guardarlo per rendersene conto.
Film 1217 - Casablanca
Film 1996 - Casablanca
Cast: Humphrey Bogart, Ingrid Bergman, Paul Henreid, Claude Rains, Conrad Veidt, Sydney Greenstreet, Peter Lorre.
Box Office: $4,376,287
Vale o non vale: Un cult della storia del cinema che include alcune delle battute più iconiche di sempre, un cast capitanato nientemeno che da Bogart e Bergman e una storia all'epoca estremamente contemporanea e coraggiosa che mette alla berlina i nazisti e non ha paura di schierarsi. Il che è un punto a favore che non passa mai di moda.
Premi: Candidato ad 8 Oscar (tra cui attore protagonista per Bogart e attore non protagonista per Rains) ne ha vinti 3 per Miglior film ,regia e sceneggiatura.
Parola chiave: Letters of transit.

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mercoledì 12 maggio 2021

Film 1995 - Raya and the Last Dragon

Intro: Altro cartone animato, questa volta solo di casa Disney. Ero molto curioso di vederlo...
Film 1995: "Raya and the Last Dragon" (2021) di Don Hall, Carlos López Estrada
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: mi rendo conto che il momento storico sia quel che sia, ma non posso fare a meno di rimanere un tantino sorpreso dall'incasso deludente di questa pellicola che, diversamente da molti prodotti visti quest'anno, presenta un buon livello di qualità e originalità. Specialmente quando un altro titolo simile come "The Croods: A New Age" ha incassato (solo al cinema) $60 milioni in più. Sarà che questo "Raya and the Last Dragon" non è un sequel né fa parte di un franchise, sarà che la diretta concorrenza con pellicole che mirano alla stessa audience ha influito, sarà il potere dello streaming vs. la non ancora ristabilità normalità della fruizione cinematografica, di fatto il recente prodotto di casa Disney non ha decisamente fatto il botto.
Ed è un peccato perché questo film funziona. Magari non è indimenticabile come certi altri classici cartoon, ma sicuramente presenta tutti gli elementi richiesti ad una pellicola di animazione che si rispetti: un'estetica solida e ben sviluppata, humor, una buona protagonista e un gruppo eterogeneo e spassoso di non protagonisti, ritmo ed elementi narrativi sufficientemente sviluppati, ottime sequenze d'azione. Ho trovato un po' stiracchiata l'idea del bebé ninja, ma quella è un'altra storia.
Insomma, "Raya and the Last Dragon" è un ottimo titolo per tutta la famiglia, perfetto veicolo per la comicità contagiosa di Awkwafina - che qui praticamente interpreta se stessa - e in definitiva una pellicola ben confezionata, piacevolissima e bellissima da guardare. Non si poteva chiedere di più.
Cast: Kelly Marie Tran, Awkwafina, Izaac Wang, Gemma Chan, Daniel Dae Kim, Benedict Wong, Sandra Oh, Thalia Tran, Lucille Soong, Alan Tudyk.
Box Office: $105.9 milioni
Vale o non vale: Divertente, dinamico e visivamente stupendo, "Raya and the Last Dragon" è il titolo perfetto per un momento di svago adatto a tutti. Da recuperare.
Premi: /
Parola chiave: Kumandra.

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martedì 11 maggio 2021

Film 1994 - Easy A

Intro: Non che serva una ragione particolare per voler rivedere questo film, in ogni caso sono stato molto felice quando Ferdia ci ha chiesto di vederlo per la lezione successiva di Sceneggiatura.
Film 1994: "Easy A" (2010) di Will Gluck
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: considerato che è la sesta volta che lo vedo, direi di potermi considerare un fan.
Decisamente simpatico, ironico e ben congeniato, per quanto mi riguarda "Easy A" funziona ogni volta che lo rivedo. E Emma Stone è semplicemente perfetta per il ruolo.
Film 190 - Easy A
Film 241 - Easy A
Film 530 - Easy Girl
Film 1046 - Easy Girl
Film 1557 - Easy Girl
Film 1994 - Easy A
Cast: Emma Stone, Penn Badgley, Amanda Bynes, Thomas Haden Church, Patricia Clarkson, Cam Gigandet, Lisa Kudrow, Malcolm McDowell, Aly Michalka, Stanley Tucci.
Box Office: $75 milioni
Vale o non vale: Gran cast, storia interessante e che non manca di lasciare spunti di riflessione, simpatico e "oltraggioso" quanto basta, "Easy A" è una commedia perfetta per praticamente ogni occasione. Vedere per credere.
Premi: Candidato al Golden Globe per la Miglior attrice protagonista - commedia o musical (Stone).
Parola chiave: Lies.

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Film 1993 - The Croods: A New Age

Intro: Ricordo che il primo film mi fosse piaciuto, pur non avendomi fatto impazzire. Però ho accolto con piacere la notizia del sequel perché, di questi tempi, ogni nuova uscita è una piccola conquista.
Film 1993: "The Croods: A New Age" (2020) di Joel Crawford
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: coloratissimo, veloce e simpatico come il primo film, "The Croods: A New Age" è un perfetto diversivo da quarantena che non richiede particolare impegno cerebrale e funziona per tutta la famiglia. Non c'è veramente molto altro da dire.
Ps. In questa pellicola uno degli ultimi ruoli di Cloris Leachman - magnifica Frau Blücher di "Frankenstein Junior" e premio Oscar per "The Last Picture Show" di Peter Bogdanovich - scomparsa il 27 gennaio di quest'anno.
Film 653 - I Croods
Film 1993 - The Croods: A New Age
Cast: Nicolas Cage, Emma Stone, Ryan Reynolds, Catherine Keener, Clark Duke, Cloris Leachman, Peter Dinklage, Leslie Mann, Kelly Marie Tran.
Box Office: $164.9 milioni
Vale o non vale: Picavole e divertente, perfetto per un diversivo di disimpegno adatto a tutte le età. C'è molto de "L'era glaciale" nell'estetica di questo franchise.
Premi: Candidato al Golden Globe per Il Miglior film d'animazione.
Parola chiave: Bananas.

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lunedì 10 maggio 2021

Film 1992 - The Mauritanian

Intro: Jodie Foster vince il suo terzo Golden Globe per un film di cui non avevo ancora sentito parlare, il che mi ha convinto a recuperare la pellicola per la sua performance.
Film 1992: "The Mauritanian" (2021) di Kevin Macdonald
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: "Mohamedou Ould Slahi, in seguito all'attentato dell'11 settembre, viene arrestato dal governo degli Stati Uniti e viene trasferito presso il campo di prigionia di Guantánamo, dove viene trattenuto senza un'accusa o un processo. Slahi trova degli alleati nell'avvocato difensore Nancy Hollander e nella sua associata Teri Duncan." (Wikipedia)
Wikipedia riassume e spiega cento volte meglio di me l'idea al centro di questo film, un prodotto potente e ben fatto che Kevin Macdonald dirige sulla base della storia vera di Mohamedou Ould Slahi e del suo libro "Guantanamo Diary" che racconta dei 14 - QUATTORDICI - anni di prigionia che l'uomo ha passato dal 2002 al 2016 presso la prigione di Guantánamo senza una formale accusa di qualche crimine commesso. Non fosse che si tratta di una storia vera, penserei ad un film dell'orrore.
Il pensiero che si possa essere trattenuti in custodia sulla base di congetture/speculazioni/prove fittizie - buttando alle ortiche anni della propria vita, relazioni umane, reputazione - è qualcosa di terrificante e dimostra ancora una volta, ce ne fosse stato bisogno, che non è tutto oro quello che luccica e che, a volte, credere fermamente in qualcosa (o avere semplicemente più mezzi per portare avanti il proprio credo) non significhi necessariamente avere ragione.
"The Mauritanian" è un bel film e Tahar Rahim è un grandissimo protagonista che regge il film sulle proprie spalle dall'inizio alla fine; Jodie Foster forse non sarà la miglior attrice non protagonista dell'anno, ma sicuramente fa un egregio lavoro come sempre ed è un piacere vederla sullo schermo insieme a Shailene Woodley (la cui carriera vedo ultimamente un po' affaticata); chiude un Benedict Cumberbatch che mi è parso un po' spento e dall'appeal vagamente appiattito, ma è probabilmente un effetto di personaggio interpretato e makeup.
In generale, comunque, questo film funziona e regala uno scossone emotivo bello potente. Non fa male provare a mettersi nei panni di Mohamedou Ould Slahi (o Patrick Zaki, se vogliamo essere più contemporanei) e pensare a come reagiremmo noi dovendo affrontare le stesse ingiustizie, gli stessi sopprusi, le stesse violenze fisiche e psicologiche. No, "The Mauritanian" non è un film facile né un film perfetto, ma è sicuramente un titolo a cui vale la pena dare una chance.
Cast: Tahar Rahim, Jodie Foster, Shailene Woodley, Benedict Cumberbatch, Zachary Levi, Denis Ménochet.
Box Office: $3.3 milioni
Vale o non vale: Probabilmente non il film da pandemia che tutti stavano aspettando, ma un titolo che vale la pena di vedere. Ottime interpretazioni, storia vera che ha dell'incredibile e numerosi spunti di riflessione su razzismo, pregiudizio, vendetta, potere e l'idea che ritenere di essere nel giusto si traduca nell'aver necessariamente ragione.
Premi: Vincitore del Golden Globe per la Miglior attrice non protagonista (Foster) e candidato a quello per il Miglior attore protagonista (Rahim); 5 nomination ai BAFTA per Miglior film, attore protagonista (Rahim), sceneggiatura non originale, fotografia e Miglior film britannico.
Parola chiave: Confessione.

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domenica 9 maggio 2021

Film 1991 - Barb and Star Go to Vista Del Mar

Intro: Ho visto il trailer su iMDB qualche tempo fa e ho capito dal primo secondo che avrei recuperato questo film a tutti costi. Poi, nell'attesa che venisse reso disponibile in streaming, onestamente mi ero dimenticato di questo titolo... Per fortuna il destino me l'ha fatto ritrovare!
Film 1991: "Barb and Star Go to Vista Del Mar" (2021) di Josh Greenbaum
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: credo che "Barb and Star Go to Vista Del Mar" sia non solo uno dei film più assurdi che abbia mai visto, ma anche uno dei più gay senza necessariamente esserlo. Cioè, qui c'è chiaramente più di una semplice strizzatina d'occhio queer & camp e francamente ho amato. Tutto, dall'inizio alla fine. Tra l'altro ho riso come non mi capitava da tempo.
"Barb and Star Go to Vista Del Mar" è un affascinante esperimento che mixa il nonsense a trovate geniali - il granchio Morgan Freemond vince su tutte - e, ancora di più, shakera i generi cinematografici più agli antipodi e riesce comunque a far funzionare il tutto - si passa con grande disinvoltura dalla commedia al thriller al musical (tra l'altro con una serie di numeri coreografati alla perfezione).
Ovviamente se questa pellicola funziona è principalmente grazie a loro, Kristen Wiig e Annie Mumolo (qui anche sceneggiatrici) che fanno un lavoro fantastico nel portare in vita le due protagoniste e, devo ammettere, bisogna spendere una parola anche su Jamie Dornan che qui si spinge veramente oltre il suo classico ruolo da macho e/o oggetto sessuale e regala una performance estremamente divertente e giocosa. I tre assieme valgono tutto il film.
Devo aggiungere che un altro elemento di "Barb and Star Go to Vista Del Mar" che ho trovato davvero ben sviluppo è l'aspetto estetico, qui ben definito dall'inizio alla fine. Perfino i titoli di coda sono bellissima.
Chiudo con l'unica nota negativa: avrei preferito vedere la cattiva interpretata da qualcun'altro. Non riesco a capire il perché abbiano affidato il ruolo a Kristen Wiig quando ha già sufficientemente da fare nell'interpretare Star. E non è che Sharon Gordon Fisherman sia un personaggio così iconico che richieda addirittura che la star del film si sdoppi per interpretare entrambe donne. Specialmente perché i villain interpretati dalla Wiig non sono famosi per essere ben accolti dalla critica: ha vinto nel 2017 come Peggior attrice non protagonista per "Zoolander 2" ed è stata nominata quest'anno nella stessa categoria per "Wonder Woman 1984"...
Detto questo, ribadisco che "Barb and Star Go to Vista Del Mar" è stata una delle avventure cinematografiche più soddisfacenti degli ultimi mesi: random, folle e maledettamente adorabile. Non potevo chiedere di più.
Cast: Kristen Wiig, Annie Mumolo, Jamie Dornan, Damon Wayans Jr., Wendi McLendon-Covey, Vanessa Bayer, Reyn Doi, Fortune Feimster, Rose Abdoo, Phyllis Smith, Andy García, Reba McEntire.
Box Office: $14,959
Vale o non vale: Mi rendo conto che non sia un prodotto per tutti e che ci sarà sicuramente chi lo troverà sciocco o addirittura stupido. Io l'ho trovato talmente borderline da risultare geniale e maledettamente divertente. Da vedere!
Premi: /
Parola chiave: Mosquitos.

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martedì 4 maggio 2021

Film 1990 - Love and Monsters

Intro: Qualche tempo fa guardavo un video su YouTube rispetto alla costruzione narrativa di alcune pellicole uscite nell'ultimo periodo e si citava questo titolo di cui, onestamente, non avevo mai sentito parlare prima. Ovviamente mi è subito venuta voglia di recuperarlo!
Film 1990: "Love and Monsters" (2020) di Michael Matthews
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: in una sorta di mix divertente e divertito di alcune altre pellicole - penso a "Zombieland", "10 Cloverfield Lane", "Bird Box" e "A Quiet Place" con un pizzico di post apocalittico alla "Hunger Games"/"Divergent"/"The Maze Runner" - "Love and Monsters" racconta la storia di un giovane amore bloccato sul nascere dalla caduta sulla terra di un asteroide che casusa una mutazione genetica negli animali a sangue freddo tramutandoli in mostri giganti e deformi.
Joel (Dylan O'Brien), che da quando vivere in superficie è diventato pericoloso si è trasferito sottoterra con un gruppo di altri sopravvissuti, è considerato da tutti un fifone con zero possibilità di sopravvivenza dovesse uscire all'aperto, motivo per cui causerà stupore generale la sua decisione di lasciare il rifugio sotterraneo e mettersi alla ricerca della sua (ex?) fidanzata che vive presso un altro nascondiglio a parecchi chilometri di distanza. Senza vere e proprie abilità di combattimento, sprovvisto di mezzi di comunicazione durante il viaggio e completamente solo, Joel deciderà comunque di partire con la speranza di riunirsi all'amata e, possibilmente, di non lasciarci la pelle nel mentre. Inutile dire che ci sarà molto altro da considerare, specialmente una volta raggiunta la meta.
Insomma, premessa simpatica e protagonista perfetto per un film di piacevole disimpegno e interessante appeal estetico che, nonsotante un budget relativamente limitato per una produzione hollywoodiana ($30 milioni), riesce però a sviluppare un proprio immaginario che passa soprattutto per la realizzazione dei mostri, ma anche per quegli aspetti meno prominenti ma pur sempre fondamentali come il sottofondo post apocalittico e un certo progresso tecnologico che, insieme, vanno a definire il mondo di questa storia in maniera davvero efficace.
Poi, per carità, non si tratta di un capolavoro, ma come per tanti altri titoli usciti in questo periodo di pandemia, "Love and Monsters" rappresenta una boccata d'aria fresca in un panorama altrimenti quasi desolante.
Cast: Dylan O'Brien, Jessica Henwick, Dan Ewing, Ariana Greenblatt, Michael Rooker.
Box Office: $1.1 milioni
Vale o non vale: Non so se in un mondo parallelo senza Covid e con una normale programmazione cinematografica questa pellicola avrebbe comunque attirato l'interesse dell'Academy (francamente sono rimasto stupito dalla nomination per gli effetti speciali), in ogni caso "Love and Monsters" regala un'oretta e mezza di simpatica distrazione e colpisce lo spettatore per uno spiccato senso estetico che ne eleva il risultato finale. Sicuramente un'ottima opzione per una serata di spensieratezza e un po' di divertimento.
Premi: Candidato all'Oscar per i Migliori effetti speciali.
Parola chiave: Occhi.

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