giovedì 27 marzo 2014

Film 688 - 47 Ronin

Per celebrare la partenza verso il Giappone di Marco, un blockbuster a tinte orientali tra leggente, draghi e harakiri.

Film 688: "47 Ronin" (2013) di Carl Rinsch
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Marco, Luigi
Pensieri: Si parte dalla storia giapponese dei 47 ronin rimasti senza il proprio daimyō e in cerca della vendetta che ne ripulirà il nome, la si condisce in salsa occidentale, la si imbottisce di effetti speciali e ci si mette la faccia dell'unico attore hollywoodiano vagamente in linea con tratti orientali. Questo è "47 Ronin", blockbuster ad altissimo budget ed ampissimo scoperto negli incassi che, di fatto, non è comunque peggiore di altri titoli ben più remunerativi visti in passato.
Non so se sia stato a causa del decentramento dal solito baricentro americano o perché Keanu Reeves è da un po' che non incassa vittorie al botteghino, comunque questa pellicola è rimasta ampiamente snobbata dal pubblico un po' di tutto il mondo e non è riuscita a ripagare i 175 milioni di dollari di budget che hanno reso possibile questa produzione.
Produzione che, va detto, per quanto perfettamente in linea con la solita classificazione di 'americanata', riesce a tratti a lasciare incuriosito lo spettatore, specialmente per quanto riguarda la figura della strega (interpretata dalla cadidata all'Oscar Rinko Kikuchi) e delle sue numerose trasformazioni e arti magiche. Belli anche i costumi, anche se a mio avviso poco in linea con la tradizione giapponese settecentesca. In ogni caso certamente d'effetto.
Nell'insieme la storia - seppur criticabile per non poche scelte - riesce nell'intento di intrattenere egregiamente chi guarda, dosando in maniera equilibrata tutti gli elementi del caso: azione, dramma, amore, magia, effetti speciali, vendetta e una super cattiva capace di trasformarsi in innumerevoli forme. Quindi il risultato finale è in linea con le aspettative bidimensionali di trama e profondità dei personaggi.
La parte più inutile di tutto il film, nonostante sia quella riportata anche sulla locandina italiana, è quella che trasporta i protagonisti dalla campagna giapponese alle barche dei pirati. Il motivo del cambio di location è giustificato dalla ricerca dell'eroe, esiliato e umiliato precedentemente, che finisce a combattere nelle bische clandestine menando di brutto. La scena ricorda malamente esempi già visti al cinema in "Il gladiatore", "Sherlock Holmes" o i più recenti "Hercules - La leggenda ha inizio" e "Pompei". In aggiunta, la presenza in locandina di Rick Genest - diventato famoso per via dei suoi tatuaggi total-body mostrati inizialmente nel video "Born This Way" di Lady Gaga - non è assolutamente giustificata da alcun ruolo nel film: comparirà solo in una scena, con una sola battuta, proprio all'arrivo di Ôishi/Hiroyuki Sanada al porto.
Bizzarre location alla "Pirati dei Caraibi" a parte, "47 Ronin" rimane comunque un esempio di cinema americano che ruba storie della tradizione di altri Paesi per ricamarci sopra tutta un'altra storia, scegliendo l'avventura mistica al posto di una trasposizione fedele dei fatti reali. Per quanto devo dire che il tutto non mi sia dispiaciuto, la sensazione di una produzione di serie B non mi ha abbandonato durante la visione di tutto il film e questo, per un film con budget da kolossal, è un errore che non deve accadere. Keanu Reeves, che certo si mantiene in gran forma, mi è sembrato comunque un po' sottotono a livello recitativo, addirittura più sottomesso del suo personaggio. Rende bene nei compattimenti, che sono più realistici di quanto mi sarei aspettato.
Film 1097 - 47 Ronin
Box Office: $146,152,054
Consigli: Il Giappone è sempre una terra intrigante fatta di paesaggi, personaggi e storie tanto diverse dalle nostre quanto interessanti da seguire. Nonostante qui quella dei 47 rōnin sia ampiamente rivisitata, è comunque piacevole da vedere. Il cast è tutto orientale tranne Reeves.
Parola chiave: Vendetta.

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Bengi

mercoledì 26 marzo 2014

Film 687 - Una spia non basta

Protagonista a parte, poteva sembrare un esempio di cinema leggero con contaminazioni spionistiche divertente e spassoso. Ho tentato...

Film 687: "Una spia non basta" (2012) di McG
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Chi, di grazia, dovrebbe ritenersi fortunato tra Chris Pine e Tom Hardy per aver conquistato i favori sessuali dei 156cm biondo platino con annessa schucchia, anche detta Reese Witherspoon? E' l'enorme quesito che questa pellicola pone per tutta la durata dei suoi 103 minuti di durata, con solo collateralmente accenni a qualche operazione di spionaggio o qualche inseguimento e sparatoria. Per il resto è più che altro un "all about Reese" di cui, francamente, si poteva anche fare a meno.
Non mi aspettavo certamente di essere sorpreso per trama o idee innovative, ma davvero tutta la perdita di tempo su chi scegliere dei due uomini-amici-agenti CIA da parte di Lauren/Witherspoon è alla lunga davvero noioso. Sia perché, ribadisco, non si capisce per quale motivo dovrebbero entrambi aver puntato su una come lei, sia perché lei non è in grado di rendersi interessante - a causa probabilmente di un personaggio di per sé certo non sfavillante - o simpatica.
Il film in generale, per quanto intrattenga, si è però rivelato più deludente del previsto, debolissimo sia sull'aspetto comico, sia su quello dell'azione. Per quanto riguarda il primo le gag non sono particolarmente brillanti, né la rivalità testosteronica tra gli amici è sfruttata a dovere, con uno spreco di potenziale. Per quanto concerne l'avventura, invece, solo inizio e fine regaleranno qualche momento di brio finalmente privo (circa) dell'onnipresente biondina contesa.
Peccato, la rivalità giocosa in salva spy poteva essere un punto a favore per il risultato complessivo, magari cercando di produrre qualcosa di un po' meno mediocre, stereotipato, banale o patinato.
Box Office: $156,491,279
Consigli: Si può serenamente vedere, ma proprio nulla di che. L'enorme fronte di Chris Pine e le enormi labbra di Tom Hardy avrebbero potuto essere usati meglio che come spalla dell'enorme mento di Reese Witherspoon. La conclusione è scontatissima.
Parola chiave: Appuntamento.

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Bengi

martedì 25 marzo 2014

Film 686 - Hansel & Gretel - Cacciatori di streghe

Me l'ero perso quando è uscito e, in questi giorni frenetici e con poco tempo a disposizione questo film mi è sembrato un ottimo compromesso.

Film 686: "Hansel & Gretel - Cacciatori di streghe" (2013) di Tommy Wirkola
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Cercavo un degno compagno di pranzo, privo di drammi, complicazioni e temi importanti e l'ho trovato. Botte, magia, streghe, splatter, parolacce e sparatorie come se piovessero, ovvero "Hansel & Gretel: Witch Hunters": una tamarrata che, se non si cercava altro, è un prodotto assolutamente fedele alle aspettative ludico-ricreative.
Bene Jeremy Renner nel ruolo di Hansel, meno bene e più insolita nei panni aderenti di paladina della caccia alle streghe Gemma Arterton che è una Gretel un po' inespressiva e troppo patinata. Benissimo - ma non che mi aspettassi il contrario - Famke Janssen nei panni dell'arrabbiatissima strega Muriel, una che se ti deve uccidere non ci sta a pensare su troppo tempo (e ho apprezzato).
Nel complesso, quindi, questo nuovo piglio fantasy-horror (a cui è giunta abbondate dose di azione) che ha coinvolto i fratelli Hansel e Gretel mi ha soddisfatto e, anzi, devo dire che mi ha anche sorpreso per quanto riguarda certe immagini sanguinolente e un nudo quasi integrale, oltre che un linguaggio spesso volgare utilizzato senza chiedere troppo scusa.
Chiaramente approfondimenti o veridicità storiche non sono in alcun modo aspetti curati dalla trama, che si concentra solo nel rendere quanto più truce possibile le morti delle streghe o i combattimenti che prendono luogo come niente durante tutta la durata del film. Nell'insieme è chiaramente una boiata senza capo né coda, bisogna dirlo, ma se si cerca puro divertimento spegni-cervello è certamente un titolo funzionalissimo allo scopo. Niente di più.
Box Office: $225,703,475
Consigli: Nonostante i critici lo abbiano ampiamente criticato, il risultato al botteghino mondiale ha convinto i produttori a mettere in cantiere un sequel per il prossimo futuro (ancora non si sa nulla). Per chi ama il cinema disimpegnato, di faciel e veloce consumo, pieno di effetti speciali e morti cruente, questa è certamente una pellicola da non perdere!
Parola chiave: Luna di Sangue.

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Bengi

lunedì 24 marzo 2014

Film 685 - Un ragionevole dubbio

Dal trailer poteva sembrare un filmetto interessante...

Film 685: "Un ragionevole dubbio" (2014) di Peter Howitt
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Non è certo che "Reasonable Doubt" sia orrendo o inguardabile, ma manca certo di pathos e gioca male gli elementi legati all'indagine sul sospettatissimo (e sospettabilissimo) Samuel L. Jackson.
Infatti, nonostante la storia avrebbe tutti gli elementi a disposizione per mettere in scena un thriller adrenalinico di genere, di fatto gioca d'anticipo tutti i suoi assi nella manica finendo per rovinare qualsiasi effetto sorpresa. C'è molta fretta di arrivare verso il finale e non si capisce bene perché.
L'apparenza - che prontamente si ribalta e ribalta ancora - inganna per la maggior parte dei 91 minuti di pellicola, ma non si prende il tempo di lasciare che gli spettatori facciano le proprie ipotesi, scegliendo di rivelare praticamente sempre in anticipo rispetto all'auspicabile gli snodi chiave di ogni livello della trama. E così ogni evento potenzialmente shoccante finisce per bruciarsi sul tempo ed è un peccato.
Lo è perché, di fatto, tutti gli altri elementi della trama funzionano abbastanza bene ed interagiscono tra loro andato a creare un risultato finale che non è per niente male. Dominic Cooper è un buon protagonista ed è in grado di reggere da solo un pellicola - certo non un capolavoro - risultando convincente. Gli si oppone un Samuel L. Jackson come sempre a suo agio in questi ruoli di cattivo un po' misterioso. A sorpresa, poi, un ruolo da protagonista anche per l'ex dottoressa di "E.R. - Medici in prima linea" Gloria Reuben, recentemente vista in "Lincoln" e "Matricole Dentro o Fuori" ed evidentemente ritornata un pochino sulla cresta dell'onda.
Da non sottovalutare, inoltre, le atmosfere abbastanza dark che fanno il loro dovere e una buona scelta dei set tra Chicago e il Canada.
Insomma, in generale "Un ragionevole dubbio" fallisce nel tentare di rappresentare un film thriller che rispecchi i canoni del genere (pathos, adrenalina, investigazione, mistero) e, da questo punto di vista, non mi ha soddisfatto. Tutto sommato, comunque, si lascia guardare.
Box Office: In Italia il film ha esordito con un incasso di € 136.645
Consigli: Non è certamente un esempio di thriller in grado di lasciare col fiato sospeso. Può funzionare per una serata senza pretese, in cui ci si accontenta di vedere un film passabile tra qualche mistero, un serial killer (?) e un ex medico di "ER" che spara meglio di Chuck Norris.
Parola chiave: Sigarette.

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Bengi

giovedì 20 marzo 2014

Film 684 - La bella e la bestia

Erika insisteva e la 3 regalava l'ingresso: potevamo mancare?

Film 684: "La bella e la bestia" (2014) di Christophe Gans
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Erika, Luigi
Pensieri: "La belle et la bête" non sarebbe neanche malaccio se fosse anche dotato di una trama. Così, come accessorio alle certamente belle e curate immagini che la produzione franco-tedesca è riuscita a mettere insieme.
Il film parte male fin da subito: colpita da disgrazia e pubblica derisione, la famiglia di Belle si rifugia in campagna per sparire dalla circolazione. Nell'amenità campastre Belle è l'unica a sentirsi parte integrante del contesto e lavora come una pazza per assomigliare tantissimo a Cenerentola, con cui condivide un contesto familiare altrettanto insopportabile. Quando, per un nano secondo di fortuna, il padre crede di essere riuscito a recuperare le sue ricchezze, i suoi figli sentono nuovamente scorrere in loro il fervore aristocratico e preparano una lista di cose assolutamente necessarie per il ritorno in città in grande stile. Cosa chiederà Belle al padre, unica tra tutti i sei figli? Una rosa. E già qui...
Ma poi la storia prosegue peggiorando. Il padre, per un successione di eventi, si perde nella foresta e si ritrova nel castello (della Bestia). Il castello lo accoglie con cibo e ristoro, oltre che con esattamente tutte le voci della sua lista di oggetti da comprare per i figli... tranne cosa? La rosa. (ma va?)
Lasciando il castello il padre se ne ricorderà e cercherà tra il roseto del castello, scegliendo quella per la figlia preferita: la Bestia si incavola nera, fa il suo ingresso in scena, e spiega con un ragionamento che non fa una piega, che, dopo tutto il ben di dio che l'uomo gli aveva già portato via, ora osa prendersi perfino la cosa più cara (nella fattispecie la rosa)? Sacrilegio. Blasfemia. La rosa no.
Il risultato sarà la maledizione sulla famiglia di Belle: una vita in cambio di una rosa.
E qui mi fermo con lo spoiler (il tutto si succede con estrema, superflua, lentezza). E pongo la più grande delle mie domande: perché la rosa ha questo valore iconico-simbolico se poi all'interno della trama non la si citerà praticamente più? Scordatevi la storia Disney, infatti, qui nessun petalo cadente scandise lo scorrere del tempo. E allora? Non c'è risposta.
La pellicola, invece, prosegue con una lentezza da Calende greche e, per arrivare in fondo, lo spettatore dovrà subirsi innumerevoli sproloqui della voce fuori campo, sospiri di paura, terrore, amore, tristezza, ecc e poi ancora cambi d'abito sfarzosi, balli in saloni fuoti, flashback e quel pizzico di magia che rende tutto l'assurdo che viene raccontato assolutamente plausibile.
Insomma, questo "La bella e la bestia" moderno presenta due macroaspetti evidenti: da un lato la necessità di dimostrare che anche una produzione europea (non ingelse) può investire moltissimi euro e riuscire nell'impresa di lanciare un prodotto internazionale raffinato e molto curato esteticamente, carico di un'opulenza che ferisce l'occhio ed effetti speciali che interagiscono con protagonisti anche capaci (Vincent Cassel, Léa Seydoux). Dall'altra, però, commette l'errore di fallire sul timing. I tempi non sono da cinema commerciale: tutto troppo lungo, troppo lasciato all'immaginazione dello spettatore. Manca mordente, pathos, vivacità, interesse per i personaggi. E non è poco.
In definitiva, anche se ho molto apprezzato che si sia cercata una rappresentazione estetica molto personale, il grande problema dell'assenza di una trama capace di accompagnare i 112 minuti di pellicola non può essere messo da parte. Bello da vedere, ma non c'è nulla, di fatto, da seguire.
Box Office: $26,951,840 (ad oggi)
Consigli: E' una fiaba - anche se il finale è un pelo più violento di quanto non mi sarei aspettato - e, tra l'altro, anche abbastanza stiracchiata. Lungo e senza colpi di scena. Valgono le belle immagini e rimane impresso l'esubero di pelo della Bestia. Comunque Disney batte questo film 10 a 0.
Parola chiave: Cervo.


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Bengi

martedì 18 marzo 2014

Film 683 - L'amore in valigia

Una cavalota per un po' di relax post weekend a Milano.

Film 683: "L'amore in valigia" (2013) di David E. Talbert
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: Non era capace a regitare in "Amore e altri guai", non è capace qui. Ovvero neanche un minimo miglioramento per Paula Patton che, nonostante questo, si vede affidare la leadership di un'intera produzione cinematografica per quanto riguarda il comparto attoriale. Seppure di nicchia, anche questo "L'amore in valigia" ha un suo pubblico e non mi capacito del fatto che ci sia chi è disposto a pagare per vederla regitare.
Ma non è tutta colpa sua se, nel complesso, questo prodotto è un brutto esempio di cinema all-black. La trama, per citare il macro-esempio più evidente, è sciatta e banale, superficiale e stiracchiata in ogni sua parte. Nessun approfondimento dei personaggi che vada oltre il cliché, il ricorso all'espediente della caccia all'appuntamento in volo dopo neanche 20 minuti di pellicola, una serie di personaggi spalla da far venire i brividi per la loro inadeguatezza e una storia d'amore tra la protagonista Montana Moore e il suo miglior amico della porta accanto che è tanto prevedibile quanto mal gestita. Per dire: c'era bisogno di inserire la moglie fedifraga (l'ex cantante Christina Milian) perché la storia funzionasse? William Wright non poteva andar bene anche senza dover passare per il cucciolone-amicone-poverone perché lasciato dalla moglie che sgualdrineggia con un altro in aereo? E, se proprio volessimo sovranalizzare: questa moglie è così pirla che prenota un volo su cui sa che sarà con l'amante... proprio presso la compagnia dove lavora la nostra monoespressiva hostess Montana Moore? Che è pure sua vicina di casa? Che è pure amica amicissima dei suo marito corna-munito? S-t-i-r-a-c-c-h-i-a-t-o.
E il matrimonio della sorella di Montana, che salta il giorno prima delle nozze perché la nostra eroina fa capire ai due ragazzi che si devono sposare solo quando saranno pronti e non solo perché spinti da pressioni esterne? Banalità buoniste a go-go.
Quindi, per tirar le somme, "Baggage Claim" è un brutto, brutto esempio di prodotto commerciale per la comunità afroamericana - ma c'è ancora bisogno di segnare questo netto confine di o tutti neri o tutti bianchi? - e veramente pessimo dal punto di vista dell'intrattenimento in generale. Perché non intrattiene, non diverte, non funziona. L'unico aspetto divertente è vedere Adam Brody, unico bianco, nei panni di Sam, l'unico gay. Bah.
Box Office: $22,456,509
Consigli: Si può tranquillamente saltare la visione di questo film. Come, se mi è concesso, tutta la filmografia di Paula Patton (forse tranne "Mission: Impossible - Protocollo fantasma" e "Precious", ovvero dove lei ha ruoli marginali).
Parola chiave: Vero amore.

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Bengi

lunedì 17 marzo 2014

Film 682 - Il fiore del mio segreto

Nel momento compreso tra pranzo+passeggio+shopping a Milano e il preserata alcolico prima della disco, ci siamo concessi una pausa sul divano del nostro appartamento davanti alla tv. Che trasmetteva a sorpresa questo film.

Film 682: "Il fiore del mio segreto" (1995) di Pedro Almodóvar
Visto: dalla tv dell'appartamento
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: La trama è così ben riassunta su Wiki che non posso non copiare: "La scrittrice di romanzi rosa Leo Macías, che usa lo pseudonimo di Amanda Gris, è in piena crisi creativa come autrice e come persona nella sua vita di coppia. Incapace di rispettare i suoi impegni professionali, cerca il conforto di sua madre e dell'amica Betty. Le cose per lei si complicano sempre più finché non entra nella sua vita un giornalista che, innamorandosi di lei, finisce per scoprire il fiore del segreto di Amanda Gris".
Se fosse un film della Wertmüller questa pellicola avrebbe un titolo lunghissimo nel quale comparirebbero parole come amore, tradimenti, romanzi rosa, crisi e altre simili a dar sentore di una trama completamente incentrata sulla donna, sui suoi turbamenti, le sue insicurezze e la ricerca di sé. In questo Almodóvar dimostra di essere sempre un capacissimo analizzatore, tagliente e al contempo ironico, a volte triste a volte spensierato, per un giro su montagne russe che conducono ad un finale a favore della miglior consapevolezza di se stessi.
Questa volta sarà Marisa Paredes nei panni di Leo Macías a prestare il volto alla creatura di Almodóvar, attrice capace di grande espressività, in grado di donare alla scrittrice un'ottima interpretazione carica di fragilità e sensualità, carisma e frustrazione per un insieme emozionante e divertente di persona e personaggio come è spessimo vero per molti protagonisti delle storie del regista.
Ho trovato la visione di questo "La flor de mi secreto" molto piacevole, ottimo esempio di cinema europeo anni '90, con la giusta dose di ironia, dramma, sensualità e amore, passando per qualche momento un po' buffo o un po' folle, ma tutto sommato in equilibrio col risultato finale. Oltre all'ottima Paredes - che da sola regge il film - anche la mitica Rossy de Palma, compagna di molti film Pedro Almodóvar e qui potentissima spalla nei panni della sorella di Leo, Rosa; presenti anche Jordi Mollà e il famoso ballerino Joaquín Cortés.
Box Office: $1,032,180
Consigli: Se piace il cinema del regista spagnolo questo è certamente un tassello imperdibile della sua filmografia, da inserire tra i tanti titoli cult. Tra questi ultimi, tra l'altro, il bellissimo "Volver" che, particolare curiosissimo, prenderà spunto della sua trama proprio da uno dei romanzi della scrittrice Leo Macías di questo film. Inutile stare a dire quale, si capisce perfettamente durante la visione.
Parola chiave: Tradimento.

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Bengi

venerdì 14 marzo 2014

Film 681 - Snowpiercer

Una pellicola che ero curiosissimo di vedere sia per la storia, tratta dal fumetto "Le Transperceneige", che per il nutrito cast di star alle prese con una produzione sudcoreana.

Film 681: "Snowpiercer" (2013) di Joon-ho Bong
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi, Erika, Riccardo
Pensieri: Un treno come arca della salvezza, metafora sociale e spietato mietitore. Ecco che cos'è in soldoni lo "Snowpiercer" del titolo.
Neanche a dirlo, in coda i poveri e, man mano che si risale verso testa, i passeggeri diventano sempre più facoltosi, puliti, ben vestiti e ricchi. I poveri, al solito, alla base della piramide sociale che, su questo treno, è in realtà in linea prettamente verticale e teoricamente impossibile da risalire: tutte le rivolte condotte dal popolo nei confronti dei ricchi abitanti della prima classe sono state sedate con violentissima fermezza, tanto da averli indotti ad una muta schiavitù.
Per controvertire quest'ordine considerato naturale da chi sta più vicino alla locomotiva, ci vorrà un eroe tutto d'un pezzo (Chris Evans, già Torcia Umana e Capitan America) che, per la missione, sarà capace di sacrificare tutto ciò che ha, tranne quello in cui crede: tostissimo.
Protagonista a parte, trovo che questa sia una pellicola vincente per altri motivi, più legati ad un'analisi sociologica ben svolta rispetto al contesto che ritrae. L'angusto treno, che viaggia all'infinito su una rotaia della salvezza che percorre ininterrottamente il giro del ghiacciatissimo globo, è un ottimo spazio di confronto, dove le variabili del racconto si combinano a formare una trama mai scontata per quasi tutti i 126 minuti di pellicola. Certo, il finale è come spesso accade il punto più debole di tutto l'insieme, anche qui un po' troppo votato alla consacrazione aulica, piuttosto che all'approccio pratico o, come sarebbe stato preferibile (per rimanere fedeli allo stile fino a quel momento intrapreso e seguito) violento-spietato. Ciononostante trovo che il risultato finale sia apprezzabile, anche perché riprende spunti narrativi vicini ad Hollywood, ma li stravolge lasciando spesso spiazzati e questo mi ha veramente soddisfatto. Inoltre, da non sottovalutare assolutamente, il secondo tempo prende una piega adrenalinica che incolla letteralmente allo schermo.
Insomma, ho trovato "Snowpiercer" un interessante esperimento riuscito: tetro, violento, rivoluzionario, a tratti splatter e dall'idea di base molto intrigante. Ci fosse un seguito lo vedrei subito.
Ps. Moltissimi volti noti del cinema USA e non: i due premi Oscar Tilda Swinton e Octavia Spencer, Jamie Bell, Ed Harris, John Hurt e Alison Pill.
Film 1199 - Snowpiercer
Box Office: $67,400,000 (ad oggi)
Consigli: Un esperimento cinematografico interessante e dall'incipit certamente interessante. Parte lento, ma poi la storia ingrana e sarà in grado di sorprendere che non pochi colpi di scena. Vale la pena dargli una chance!
Parola chiave: Wilford.

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Bengi

mercoledì 12 marzo 2014

Film 680 - 12 anni schiavo

In perfetto tempismo con la cerimonia degli Oscar, abbiamo recuperato il futuro Miglior film 2014 proprio nel pomeriggio di domenica scorsa, poche ore prima che lo show iniziasse.

Film 680: "12 anni schiavo" (2013) di Steve McQueen
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Il problema di quelle produzioni che si vedono dopo averne tanto sentito parlare e tanto bene - specialmente quelle in lizza per il Miglior film agli Oscar - è che ci si aspetta non un film, bensì un capolavoro. E forse anche di più.
"12 anni schiavo" non è certo un brutto prodotto cinematografico su nessun fronte, però, personalmente, non lo trovo un capolavoro. Non mi ha entusiasmato e, anzi, fino al primo tempo non mi ha visto particolarmente coinvolto dalla narrazione. Con l'ingresso in scena, finalmente, di personaggi potenti come quelli di Edwin e Mistress Epps (Michael Fassbender, Sarah Paulson) e, soprattutto, Patsey (Lupita Nyong'o) la storia entra nel vivo e nel senso del racconto, il che aiuta ampiamente a recuperare l'interesse. Molte le scene cruente e difficili da digerire, ma trovo sia sempre apprezzabile l'onestà (visiva) quando si raccontano storie vere. Il buonismo da finto contegno non avrebbe giovato ai fini della storia.
Certo la vicenda vera di Solomon Northup/Chiwetel Ejiofor ha dell'incredibile e, inutile dirlo, racconta la disavventura di una persona in un contesto storico veramente terribile: Solom è, infatti, un americano nero libero che viene rapito e venduto come schiavo. Da lì il cammino per ritornare dalla sua famiglia sarà un lungo calvario di sofferenza, violenza fisica e psicologica, umiliazione e solitudine.
Il punto, qui, non è che si possa dire che il film non abbia un valore intrinseco, ma, invece, sta tutto in quel "inutile dirlo". Già, perché una storia sulla schiavitù, i campi di cotone, la violenza cruda, l'umiliazione, la discriminazione e il razzismo è già stata raccontata tantissime volte con sfumature più o meno simili. Rimango scettico riguardo la scelta di eleggere questa pellicola a migliore dell'anno non tanto perché non voglia riconoscere meriti al lavoro di Steve McQueen - che ha dimostrato, invece, di sapere cambiare completamente contesto dopo il metropolinato e solitario "Shame" - ma perché sinceramente l'ho trovata la scelta più ovvia e, di conseguenza, banale.
Detto questo, rimane che Lupita Nyong'o sia stata una delle scelte di casting più riuscite della stagione (considerato che ha vinto quasi tutto, comepreso l'Oscar, al suo esordio sul grande schermo) e che, in generale "12 Years a Slave", nella figura del suo regista, ha visto un ottimo cast concretizzare le sue capacità in un'interpretazione di gruppo che, da sola, vale la visione. Per altri aspetti più tecnici sono, invece, un po' meno d'accordo (nomination per Migliori costumi e montaggio? Ma soprattutto Oscar per la Miglior sceneggiatura non originale?).
Tutto sommato, quindi, al di là dell'impossibilità di definirlo brutto o inutile, non posso comunque dire che il risultato finale mi sia piaciuto tanto da elevarlo a capolavoro. Ho preferito di gran lunga "American Hustle - L'apparenza inganna", "Gravity", "The Wolf of Wall Street" e soprattutto "Her".
Ps. Curiosità: sia Brad Pitt che Steve McQueen sono riusciti a vincere il loro primo Oscar grazie a questa pellicola, entrambi in una categoria estranea al loro lavoro di riferimento, ovvero recitazione e regia. Il premio, invece, è stato riconosciuto loro in quanto produttori del film e, quindi, per la categoria Miglio film.
Box Office: $158,607,000 (ad oggi)
Consigli: Avendo ricevuto così tanti riconoscimenti (tra cui 3 Oscar e 1 Golden Globe) è certamente uno dei titoli di riferimento della stagione 2013 e, per questo, vale la pena farsi un'opinione a proposito. La mia non è entusiasta semplicemente perché le aspettative erano piuttosto alte e i macrotemi che costituiscono la besa di questa storia sono comuni a numerose altre produzioni.
Bravi la Nyong'o e Fassbender, dimostra grandissime capacità (e finalmente viene notato) Chiwetel Ejiofor.
Parola chiave: Rapimento.

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Bengi

lunedì 10 marzo 2014

Film 679 - Pompei

Ennesimo ingresso gratuito con la 3: per certi film non sono disposto a pagare il prezzo del biglietto.

Film 679: "Pompei" (2014) di Paul W.S. Anderson
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Come era ampiamente immaginabile, questo "Pompei" (con aggiunta di una seconda 'i' finale nella versione originale) è una pellicola banale ed estremamente superficiale, interessata solamente a racontare la spettacolarità di un evento drammatico attraverso l'(ab)uso di effetti speciali nemmeno troppo ben riusciti.
Nonostante un budget imbarazzante di 100 milioni di dollari - che, affidati all'incapacità congenita del regista Paul W.S. Anderson, equivalgono ad un furto - l'obiettivo del film non va davvero oltre il raccontare la fiaba di Milo/Kit Harington, novello "gladiatore" 2.0 sacrificato all'estetica da fumetto alla "300", col risultato di essere la versione povera di entrambi, e la brutta (spacciata per bella) Emily Browning, le cui orecchie a sventola sono le uniche vere protagoniste nelle scene del suo personaggio, Cassia. I due amanti, insieme, sono piuttosto mal assortiti sia per l'evidente disparità di bellezza sia a causa dell'irrilevanza internazionale di lei rispetto alla carriera certamente più avviata di Harington (grazie a "Il trono di spade").
Il contorno di personaggi che ruotano attorno alle vicende della coppia si compone di alcuni nomi anche conosciuti, tra cui Kiefer Sutherland - qui molto cattivo -, Carrie-Anne Moss - qui molto buona - e Adewale Akinnuoye-Agbaje ("Lost") di cui solo quest'ultimo rappresenta un elemento apprezzabile. Non certo per una questione di novità del personaggio, ma semplicemente perché Akinnuoye-Agbaje riporta nel personaggio di Atticus (classica spalla del protagonista, che prima lo sfida, ma poi ne diventa fedelissimo amico) tutta l'onestà di chi non poteva essere meglio impiegato in un ruolo del genere. Il risultato, quindi, seppure basso a causa di una pessima sceneggiatura, risalta comunque grazie all'attore.
Nel complesso direi che "Pompeii" non è niente di diverso da ciò che mi aspettavo e, in questo, l'approccio è apprezzabile. Voleva essere una boiata di serie B spilla-soldi e il risultato è quello. Ciò che non funziona e, al contempo, mi sconvolge è che per produrre un risultato così piatto ci sia voluto un tale esborso monetario. Nonostante un budget più basso del 30%, lo stesso discorso vale anche per "Hercules - La leggenda ha inizio", altro esempio di produzione cinematografica con l'unico scopo di racimolare soldi dagli spettatori. Nonostante la distanza tematica di questi due esempi, per tutti è due è evidente la bassa qualità su tutti i fronti (anche se "Pompeii" è più riuscito).
Insomma, Paul W.S. Anderson dimostra nuovamente - dopo l'esempio più che esplicativo di "I tre moschettieri" - di non essere in grado di gestire una produzione ad alto budget, bruciando pathos ed azione in favore di una suggestione visiva che non solo non gli appartiene, ma non è nemmeno in grado di evocare.
Box Office: $78,168,000 (ad oggi)
Consigli: Se si cerca disimpegno, una trama al limite del limite della sufficienza, ricolma di cliché, buonismo e stereotipi facili, questo è un esempio in pompa magna di ciò che la cultura di massa è in grado di creare con l'unico fine del profitto.
Parola chiave: Vesuvio.

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Bengi

venerdì 7 marzo 2014

Film 678 - Her

Visto qualche giorno prima degli Oscar!

Film 678: "Her" (2013) di Spike Jonze
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: Luigi
Pensieri: "Her" è un film molto interessante. Racconta la storia di un uomo che, dopo la rottura con sua moglie e un periodo di profonda solitudine, intraprende la conoscenza con un sistema operativo, Samantha (la voce adattissima di Scarlett Johansson), fino a farla evolvere a vera e propria relazione sentimentale.
Questo è solo il nucleo centrale di una storia che affronta in maniera molto matura e realistica la possibilità, nemmeno impensabile, che in un futuro i computer saranno equipaggiati di sistemi operativi dotati di intelligenza artificiale. Il punto, qui, non è però l'aspetto a tinte fantasy, bensì l'interazione uomo-macchina e le relative conseguenze psicologiche e del quotidiano che un evento del genere scatenerebbe. E lo fa su larga scala, ovvero non concentrandosi solo sulla vicenda personale di Theodore (un Joaquin Phoenix bravissimo e, sinceramente, ingiustamente estromesso dai premi di maggior calibro della stagione come l'Oscar. Avrebbe meritato una nomination molto più di Christian Bale per "American Hustle", per dire).
Ho trovato il flusso degli eventi raccontato in maniera molto naturale e plausibile e questo mi ha ampiamente sorpreso, soprattutto nel finale, che trovo geniale. Come svincolarsi, infatti, dalle molteplici implicazioni che la storia di Spike Jonze mette in ballo, concludendo senza deludere lo spettatore? Per quanto la conclusione non sia per nulla un happy ending, penso che non si potesse trovare soluzione migliore.
In ogni caso, questa pellicola è stata una piacevole scoperta, minuto dopo minuto, per molteplici ragioni. In primis il cast tutto al femminile - paradossale se si pensa che Theodore non riesce ad instaurare un legame con una donna - che vede susseguirsi Olivia Wilde, Rooney Mara e Amy Adams e, chiaramente, per Phoenix che è sempre un grande attore. Poi, come dicevo, la trama (che si è pure aggiudicata l'Oscar per la Miglior sceneggiatura originale); ancora le musiche, la fotografia pastello e i costumi, che riflettono una semplicissima rivisitazione del guardaroba odierno, ma curato nei dettagli per farlo sembrare plausibilmente nuovo. In questo insieme gioca un ruolo per nulla scontato la scenografia, grazie ad un ambiente ricreato a mio avviso molto bene e, come per l'abbigliamento, moderno ma senza strafare.
Quest'ultimo concetto mi pare riassumere bene l'intero prodotto cinematografico, che presenta un'idea più o meno innovativa e comunque proiettata in un futuro ancora oggi fantastico, senza però eccedere in stranezze, kitsch o, volendo semplificare, senza scadere nelle famose 'americanate'.
Insomma, "Her" è stato un bellissimo film da vedere e seguire, certamente uno dei più interessanti visti di recente, oddimo esempio di cinema americano in grado di proporre una visione personale lasciando anche allo spettatore qualche domanda su cui riflettere.
Box Office: $30,835,686
Consigli: Assolutamente da vedere. Interessante, a tratti irriverente, riesce nella non facile impresa di non dirigersi dove ci si aspetterebbe vorrebbe andare a parare. Bello, ben scritto e molto ben recitato. E, non avrei mai pensato di dirlo, ben interpretato (vocalmente) da Scarlett Johansson.
Parola chiave: Amore.

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Bengi

giovedì 6 marzo 2014

MTV Movie Awards 2014: nomination e vincitori

E quando sembrava che la stagione delle premiazioni cinematografiche si fosse ormai conclusa, ecco che un altro premio abbastanza importante riporta le produzioni 2013 nuovamente alla ribalta. Sono appena uscite, infatti, le nomination degli MTV Movie Awards!

La cerimonia, che si terrà domenica 13 aprile presso il Nokia Theatre di Los Angeles, in California, sarà presentata per la prima volta da Conan O'Brien.
Tra i tanti candidati, moltissimi tra gli stessi che erano in lizza per l'Oscar o che l'hanno vinto, anche se sorprende un pochino trovare una sola candidatura per "Gravity" (che di statuette dorate ne ha vinte 7 e al botteghino è oltre i 700 milioni di dollari d'incasso) e proprio nessuna per "Frozen" (2 Oscar e un botteghino che tocca il miliardo di dollari). Ma ecco tutta la lista dei candidati di quest'anno!

MTV Movie Awards 2014

MOVIE OF THE YEAR
12 Years a Slave (Fox Searchlight Pictures)
American Hustle (Columbia Pictures)
The Hobbit: The Desolation of Smaug (Warner Bros. Pictures)
The Hunger Games: Catching Fire (Lionsgate)
The Wolf of Wall Street (Paramount Pictures)

BEST FEMALE PERFORMANCE
• Amy Adams – American Hustle (Columbia Pictures)
• Jennifer Aniston – We’re the Millers (New Line Cinema)
• Sandra Bullock – Gravity (Warner Bros. Pictures)
Jennifer Lawrence – The Hunger Games: Catching Fire (Lionsgate)
• Lupita Nyong’o – 12 Years a Slave (Fox Searchlight Pictures)

BEST MALE PERFORMANCE
• Bradley Cooper – American Hustle (Columbia Pictures)
• Leonardo DiCaprio – The Wolf of Wall Street (Paramount Pictures)
• Chiwetel Ejiofor – 12 Years a Slave (Fox Searchlight Pictures)
Josh Hutcherson – The Hunger Games: Catching Fire (Lionsgate)
• Matthew McConaughey – Dallas Buyers Club (Focus Features)

BREAKTHROUGH PERFORMANCE
• Liam James – The Way Way Back (Fox Searchlight Pictures)
• Michael B. Jordan – Fruitvale Station (The Weinstein Company)
Will Poulter – We’re the Millers (New Line Cinema)
• Margot Robbie – The Wolf of Wall Street (Paramount Pictures)
• Miles Teller – The Spectacular Now (A24 Films)

BEST KISS
• Jennifer Lawrence and Amy Adams – American Hustle (Columbia Pictures)
• Joseph Gordon-Levitt and Scarlett Johansson – Don Jon (Relativity Media)
• James Franco, Ashley Benson and Vanessa Hudgens – Spring Breakers (A24 Films)
• Shailene Woodley and Miles Teller – The Spectacular Now (A24 Films)
Emma Roberts, Jennifer Aniston and Will Poulter – We’re the Millers (New Line Cinema)

BEST FIGHT
• Anchorman 2: The Legend Continues (Paramount Pictures) – Will Ferrell, Paul Rudd, David Koechner and Steve Carell vs. James Marsden vs. Sacha Baron Cohen vs. Kanye West vs. Tina Fey and Amy Poehler vs. Jim Carrey and Marion Cotillard vs. Will Smith vs. Liam Neeson and John C. Reilly vs. Greg Kinnear
Identity Thief (Universal Pictures) – Jason Bateman vs. Melissa McCarthy
The Hobbit: The Desolation of Smaug (Warner Bros. Pictures) – Orlando Bloom and Evangeline Lilly vs. Orcs
• The Hunger Games: Catching Fire (Lionsgate) – Jennifer Lawrence, Josh Hutcherson and Sam Claflin vs. Mutant Monkeys
This is the End (Columbia Pictures) – Jonah Hill vs. James Franco and Seth Rogen

BEST COMEDIC PERFORMANCE
• Kevin Hart – Ride Along (Universal Pictures)
Jonah Hill – The Wolf of Wall Street (Paramount Pictures)
• Johnny Knoxville – Jackass Presents: Bad Grandpa (Paramount Pictures)
• Melissa McCarthy – The Heat (20th Century Fox)
• Jason Sudeikis – We’re the Millers (New Line Cinema)

BEST SCARED-AS-S**T PERFORMANCE
• Rose Byrne – Insidious: Chapter 2 (FilmDistrict)
• Jessica Chastain – Mama (Universal Pictures)
• Vera Farmiga – The Conjuring (New Line Cinema)
• Ethan Hawke – The Purge (Universal Pictures)
Brad Pitt – World War Z (Paramount Pictures)

BEST ON-SCREEN DUO
• Amy Adams and Christian Bale – American Hustle (Columbia Pictures)
• Matthew McConaughey and Jared Leto – Dallas Buyers Club (Focus Features)
Vin Diesel and Paul Walker – Fast & Furious 6 (Universal Pictures)
• Ice Cube and Kevin Hart – Ride Along (Universal Pictures)
• Jonah Hill and Leonardo DiCaprio – The Wolf of Wall Street (Paramount Pictures)

BEST SHIRTLESS PERFORMANCE
• Jennifer Aniston – We’re the Millers (New Line Cinema)
• Sam Claflin – The Hunger Games: Catching Fire (Lionsgate)
• Leonardo DiCaprio – The Wolf of Wall Street (Paramount Pictures)
Zac Efron – That Awkward Moment (Focus Features)
• Chris Hemsworth – Thor: The Dark World (Walt Disney Studios Motion Pictures)

#WTF MOMENT
• Steve Carell, Will Ferrell, Paul Rudd and David Koechner – Anchorman 2: The Legend Continues (Paramount Pictures)
The Channel 4 News Team's afternoon is no longer a delight as their speeding van filled with bowling balls, scorpions and hot oil takes a tumble on the highway.
• Johnny Knoxville and Jackson Nicoll – Jackass Presents: Bad Grandpa (Paramount Pictures)
Johnny Knoxville and Jackson Nicoll manage to strike fear into a room full of unsuspecting beauty pageant-loving parents thanks to a bump n' grind dance routine to a Warrant classic.
• Cameron Diaz – The Counselor (20th Century Fox)
Having sex in a car is pretty much a rite of passage, but having sex with a car? Cameron Diaz's Malkina gets down and dirty with a bright yellow Ferrari to show the world how it's done.
Leonardo DiCaprio – The Wolf of Wall Street (Paramount Pictures)
Leonardo DiCaprio's iconic portrayal of excessive Wall Street player Jordan Belfort takes a turn for the insane when he takes his Lamborghini for a spin.
• Danny McBride and Channing Tatum – This is the End (Columbia Pictures)
Danny McBride shows an apocalyptic world, and uncomfortable theater-goers everywhere, that there's no better pet than a scantily-clad Channing Tatum.

BEST VILLAIN
• Barkhad Abdi – Captain Phillips (Columbia Pictures)
• Benedict Cumberbatch – Star Trek into Darkness (Paramount Pictures)
• Michael Fassbender – 12 Years a Slave (Fox Searchlight Pictures)
Mila Kunis – Oz The Great and Powerful (Walt Disney Studios Motion Pictures)
• Donald Sutherland – The Hunger Games: Catching Fire (Lionsgate)

BEST ON-SCREEN TRANSFORMATION
• Christian Bale – American Hustle (Columbia Pictures)
• Elizabeth Banks – The Hunger Games: Catching Fire (Lionsgate)
• Orlando Bloom – The Hobbit: The Desolation of Smaug (Warner Bros. Pictures)
Jared Leto – Dallas Buyers Club (Focus Features)
• Matthew McConaughey – Dallas Buyers Club (Focus Features)

BEST MUSICAL MOMENT
Backstreet Boys, Jay Baruchel, Seth Rogen and Craig Robinson – This is the End (Columbia Pictures)
Spoiler alert! Backstreet Boys reunite in heaven to perform "Everybody" with signature boy band moves and flair for this unforgettable apocalyptic ending.
• Jennifer Lawrence – American Hustle (Columbia Pictures)
Lawrence cleans and dances her frustrations away as she mouths the words to 70s classic "Live and Let Die."
• Leonardo DiCaprio – The Wolf of Wall Street (Paramount Pictures)
During his wedding reception, DiCaprio's fraudulent Jordan Belfort pops and locks it to Bo Diddley’s "Pretty Thing."
• Melissa McCarthy – Identity Thief (Universal Pictures)
To ease the tension of stealing Sandy's identity, McCarthy's Diana shows her musical range as she attempts to sing along with the car radio -- and even hits that high note in "Barracuda."
• Will Poulter – We’re the Millers (New Line Cinema)
With eyes wide shut, Poulter's Kenny Rossmore throws it back to the 90s with a hilarious rendition of TLC's "Waterfalls."

BEST CAMEO PERFORMANCE
• Robert De Niro – American Hustle (Columbia Pictures)
• Amy Poehler and Tina Fey – Anchorman 2: The Legend Continues (Paramount Pictures)
• Kanye West – Anchorman 2: The Legend Continues (Paramount Pictures)
• Joan Rivers – Iron Man 3 (Walt Disney Studios Motion Pictures)
Rihanna – This is the End (Columbia Pictures)

BEST HEROE
Henry Cavill as Clark Kent – Man of Steel (Warner Bros. Pictures)
• Robert Downey Jr. as Iron Man – Iron Man 3 (Walt Disney Studios Motion Pictures)
• Martin Freeman as Bilbo Baggins – The Hobbit: The Desolation of Smaug (Warner Bros. Pictures)
• Chris Hemsworth as Thor – Thor: The Dark World (Walt Disney Studios Motion Pictures)
• Channing Tatum as John Cale – White House Down (Columbia Pictures)

FAVORITE CHARACTER
Beatrice "Tris" Prior – Divergent
• Katniss Everdeen – The Hunger Games: Catching Fire
• Khan Noonien Singh – Star Trek Into Darkness
• Loki Laufeyson – Thor: The Dark World
• Veronica Mars – Veronica Mars


Bengi

Film 677 - Schegge di follia

Ogni tanto un bel ritorno agli anni ottanta ci sta!

Film 677: "Schegge di follia" (1988) di Michael Lehmann
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Userei follia come parola chiave di questa produzione, che nel titolo originale porta il nome di 3 delle 4 protagoniste: "Heathers". L'unica a distinguersi in quanto a nome proprio è Veronica/Winona Ryder, vera protagonista del film e all'epoca giovane stella nascente del cinema americano contemporaneo (seguiranno due nomination all'Oscar, un Golden Globe vinto e, mi spiace dirlo, l'oblio).
"Schegge di follia" è un film molto strano e surreale, mix letale tra prodotto teen grottesco, "Mean Girls" e due titoli di riferimento nel loro genere, ovvero "Cry Baby" e "La signora ammazzatutti". Non posso dire che mi sia piaciuto, ma di sicuro - avendo presente altri esempi simili - il risultato finale non mi ha lasciato più di tanto perplesso (come è successo a Luigi).
L'aspetto intrigante questa pellicola, comunque, rimane legato a due fattori, di cui uno molto personale. Il primo è il fascino vintage degli anni '80, tra acconciature gonfissime, jeans strettisimi e altissimi e delle spalline che facevano provincia. Il secondo è nientemeno che Shannen Doherty, anche lei dalla carriera ormai pressoché inesistente, ma per sempre legata a due telefilm cult dei '90s: "Beverly Hills, 90210" e "Streghe".
Questi due elementi a parte, il film rimane in ogni caso uno strano esperimento che oscilla tra il bizzarro, l'assurdo e il brutto, anche se certi aspetti riguardanti la realtà del liceo americano sembrano essere tutt'oggi molto contemporanei: popolarità e accesso al potere, bellezza, emarginazione sociale, ecc.
Insomma, diciamo che mi ha fatto piacere fare un tuffo indietro nel tempo per godermi il trio dei dimenticati Winona Ryder-Christian Slater-Shannen Doherty, però in generale il risultato finale non ha soddisfatto le mie aspettative kitsch di divertimento spensierato. Tutto troppo nonsense alla fine.
Box Office: $1,108,462
Consigli: Per gli amanti del cinema degli anni '80 è certamente un titolo da recuperare, anche se non è tra i migliori. Di sicuro è apprezzabile per originalità e un certo anticonformismo nei confronti di prodotti incentrati sul liceo americano come "Breakfast Club" o "St. Elmo's Fire"
Parola chiave: Omicidio.

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Bengi

mercoledì 5 marzo 2014

Oscar 2014: streaming dello show

Se vi siete persi la cerimonia degli Oscar di quest'anno, presentati per la seconda volta da Ellen DeGeneres, potete comodamente godervi l'evento cliccando play qui sotto.
Senza perdere il sonno, senza pubblicità e senza la fatica di trovare un link per lo streaming funzionante. Buona visione!

If you missed it, here's the 86th Annual Academy Awards whole show presented by Ellen DeGeneres.

Bengi

lunedì 3 marzo 2014

Oscar 2014: i vincitori

E anche per il 2014 è andata.
Brava Ellen DeGeneres che è riuscita a divertire e intrattenere in maniera originale e sempre con il suo spirito frizzante e provocatorio. Grande successo per "Gravity" e solo le briciole - ma le migliori - per "12 anni schiavo". Brad Pitt è riuscito finalmente a portarsi a casa un Oscar (come produttore), Cate Blanchett è finalmente la Miglior attrice protagonista e Angela Lansbury ha avuto il suo Oscar alla carriera. L'Italia riconquista la statuetta per il Miglior film straniero grazie a Paolo Sorrentino, che sul palco ha tenuto uno dei discorsi peggiori tra tutti i ringraziamenti (i più lunghi quelli dei due attori protagonisti).
Prima di una lunga digressione su premiati, aspettative, losers e cerimonia (che seguirà), ecco la lista di tutti i film vincitori e la proclamazione del vincitore tra chi ha scommesso su tutte le candidature.
Primo fra tutti "Gravity", che porta a casa 7 Oscar sbancando nelle categorie tecniche e in quella per la Miglior regia (Cuarón). Nessuno come lui. Briciole, in confronto, le tre statuette di "12 anni schiavo" che pure vince per Miglior film, sceneggiatura non originale e attrice non protagonista (Lupita Nyong'o); 3 Oscar anche per "Dallas Buyers Club" che trionfa in entrambe le categorie attoriali maschili (Matthew McConaughey e Jared Leto) e per il trucco; 2 Oscar sia per "Il grande Gatsby" (costumi e scenografie) che per "Frozen - Il regno di ghiaccio" (Miglior film d'animazione e canzone originale. Per quanto mi riguarda quest'ultima vittoria è stata una vera sorpresa e non troppo in positivo); chiudono a quota un premio "Her" (in italiano "Lei") per la Miglior sceneggiatura originale del bravissimo Spike Jonze, "Blue Jasmine" per la Miglior attrice protagonista Cate Blanchett e il nostro "La grande bellezza" che vince come Miglior film straniero.

Infine, come sempre, il conteggio dei punti per la votazione riguardo a chi secondo me vincerà (*) e chi, invece, vorrei veder trionfare (§). Il punteggio si calcola così:
* = 1 punto;
§ = 1/2 punto;
*§ = 1 punto.
Insieme a me (B), Lidia (L) e Luigi (Lu).I totali in fondo al post.

Ecco la lista di tutti i vincitori di quest'anno.

The 86th Annual Academy Awards

Best Motion Picture of the Year
Nominees:
B L Lu* 12 anni schiavo (2013)
Gravity (2013)
Dallas Buyers Club (2013)
B
§ American Hustle - L'apparenza inganna (2013)
Captain Phillips - Attacco in mare aperto (2013)
Her (2013)
Nebraska (2013)
L
§ Philomena (2013)
Lu§ The Wolf of Wall Street (2013)

Best Performance by an Actor in a Leading Role
Nominees:
Chiwetel Ejiofor for 12 anni schiavo (2013)
L*
§ B Lu§ Leonardo DiCaprio for The Wolf of Wall Street (2013)
Christian Bale for American Hustle - L'apparenza inganna (2013)
Bruce Dern for Nebraska (2013)
B Lu* Matthew McConaughey for Dallas Buyers Club (2013)

Best Performance by an Actress in a Leading Role
Nominees:
B Lu
§ Amy Adams for American Hustle - L'apparenza inganna (2013)
B Lu* L*§ Cate Blanchett for Blue Jasmine (2013)
Sandra Bullock for Gravity (2013)
Judi Dench for Philomena (2013)
Meryl Streep for I segreti di Osage County (2013)

Best Performance by an Actor in a Supporting Role
Nominees:
Lu
§ Barkhad Abdi for Captain Phillips - Attacco in mare aperto (2013)
B§ Bradley Cooper for American Hustle - L'apparenza inganna (2013)
Jonah Hill for The Wolf of Wall Street (2013)
Michael Fassbender for 12 anni schiavo (2013)
B Lu* L*
§Jared Leto for Dallas Buyers Club (2013)

Best Performance by an Actress in a Supporting Role
Nominees:
Sally Hawkins for Blue Jasmine (2013)
Julia Roberts for I segreti di Osage County (2013)
B Lu* L
§ Lupita Nyong'o for 12 anni schiavo (2013)
B Lu§ L* Jennifer Lawrence for American Hustle - L'apparenza inganna (2013)
June Squibb for Nebraska (2013)

Best Achievement in Directing
Nominees:
B L* Lu
§ Alfonso Cuarón for Gravity (2013)
Lu* L§ Steve McQueen for 12 anni schiavo (2013)
B§ David O. Russell for American Hustle - L'apparenza inganna (2013)
Martin Scorsese for The Wolf of Wall Street (2013)
Alexander Payne for Nebraska (2013)


Best Writing, Screenplay Written Directly for the Screen
Nominees:
B
§ American Hustle - L'apparenza inganna (2013): Eric Singer, David O. Russell
Blue Jasmine (2013): Woody Allen
B Lu* L*
§ Her (2013): Spike Jonze 
Nebraska (2013): Bob Nelson
Lu
§ Dallas Buyers Club (2013): Craig Borten, Melisa Wallack

Best Writing, Screenplay Based on Material Previously Produced or Published
Nominees:
Before Midnight (2013): Richard Linklater
Captain Phillips - Attacco in mare aperto (2013): Billy Ray
B L Lu* 12 anni schiavo (2013): John Ridley
Lu
§ The Wolf of Wall Street (2013): Terence Winter
B L§ Philomena (2013): Steven Coogan

Best Animated Feature Film of the Year
Nominees:
L Lu
§ I Croods (2013)
Cattivissimo me 2 (2013)
Ernest & Celestine (2012)
B*
§ L Lu* Frozen - Il regno di ghiaccio (2013)
Si alza il vento (2013)


Best Foreign Language Film of the Year
Nominees:
Alabama Monroe - Una storia d'amore (2012): Felix Van Groeningen(Belgium)
L
§ L'image manquante (2013): Rithy Panh(Cambodia)
The Hunt (2012): Thomas Vinterberg(Denmark)
B Lu*
§ L* La grande bellezza (2013): Paolo Sorrentino(Italy)
Omar (2013): Hany Abu-Assad(Palestine)

Best Achievement in Cinematography
Nominees:
L*
§ Gravity (2013): Emmanuel Lubezki
A proposito di Davis (2013): Bruno Delbonnel
B Lu* Nebraska (2013): Phedon Papamichael
B Lu
§ Prisoners (2013): Roger Deakins
The Grandmaster (2013): Philippe Le Sourd

Best Achievement in Editing
Nominees:
L* 12 anni schiavo (2013): Joe Walker
Lu* B L
§ American Hustle - L'apparenza inganna (2013): Alan Baumgarten, Jay Cassidy, Crispin Struthers
B* Lu§ Gravity (2013): Alfonso Cuarón, Mark Sanger
Captain Phillips - Attacco in mare aperto (2013): Christopher Rouse
Dallas Buyers Club (2013): Martin Pensa, John Mac McMurphy

Best Achievement in Production Design
Nominees:
12 anni schiavo (2013): Adam Stockhausen, Alice Baker
B*
American Hustle - L'apparenza inganna (2013): Judy Becker, Heather Loeffler
Gravity (2013)
Lu* L*
§ Il grande Gatsby (2013): Catherine Martin, Beverley Dunn
B Lu§ Her (2013): K.K. Barrett, Gene Serdena


Best Achievement in Costume Design Nominees:L Lu§ American Hustle - L'apparenza inganna (2013): Michael Wilkinson
Lu* Il grande Gatsby (2013): Catherine Martin
L* 12 anni schiavo (2013): Patricia Norris
B* The Grandmaster (2013): William Chang
B
§ The Invisible Woman (2013): Michael O'Connor

Best Achievement in Makeup and Hairstyling

Nominees:
B Lu* L*
§ Dallas Buyers Club (2013): Adruitha Lee, Robin Mathews
B Lu§ Jackass - Nonno cattivo (2013): Steve Prouty
The Lone Ranger (2013): Joel Harlow, Gloria Pasqua Casny

Best Achievement in Music Written for Motion Pictures, Original Score
Nominees:
Storia di una ladra di libri (2013): John Williams
B* Gravity (2013): Steven Price
Her (2013): William Butler, Andy Koyama
L Lu
§ Saving Mr. Banks (2013): Thomas Newman
L Lu* B§ Philomena (2013): Alexandre Desplat

Best Achievement in Music Written for Motion Pictures, Original Song
Nominees:
B L Lu
§ Cattivissimo me 2 (2013): Pharrell Williams("Happy")
Frozen - Il regno di ghiaccio (2013): Kristen Anderson-Lopez, Robert Lopez("Let It Go")
B L Lu* Mandela: Long Walk to Freedom (2013): Bono, Adam Clayton, The Edge, Larry Mullen Jr., Brian Burton("Ordinary Love")
Alone Yet Not Alone (2013): Bruce Broughton("Alone Yet Not Alone")
Her (2013): Karen O("The Moon Song")

Best Achievement in Sound Mixing
Nominees:
B Lu
Gravity (2013): Skip Lievsay, Niv Adiri, Christopher Benstead, Chris Munro
B Lu§ L* Lo Hobbit - La desolazione di Smaug (2013): Christopher Boyes, Michael Hedges, Michael Semanick, Tony Johnson
Captain Phillips - Attacco in mare aperto (2013): Chris Burdon, Mark Taylor, Mike Prestwood Smith, Chris Munro
L
§ A proposito di Davis (2013): Skip Lievsay, Greg Orloff, Peter F. Kurland
Lone Survivor (2013): Andy Koyama, Beau Borders, David Brownlow

Best Achievement in Sound Editing
Nominees:
L* All Is Lost: Tutto è perduto (2013): Steve Boeddeker, Richard Hymns
Captain Phillips - Attacco in mare aperto (2013): Oliver Tarney
B Lu* Gravity (2013): Glenn Freemantle
B L Lu
§ Lo Hobbit - La desolazione di Smaug (2013): Brent Burge
Lone Survivor (2013): Wylie Stateman

Best Achievement in Visual Effects
Nominees:
B Lu* L*
§ Gravity (2013): Timothy Webber, Chris Lawrence, David Shirk, Neil Corbould
Lu§ Lo Hobbit - La desolazione di Smaug (2013): Joe Letteri, Eric Saindon, David Clayton, Eric Reynolds
Iron Man 3 (2013): Christopher Townsend, Guy Williams, Erik Nash, Daniel Sudick
The Lone Ranger (2013): Tim Alexander, Gary Brozenich, Edson Williams, John Frazier
B
§ Into Darkness - Star Trek (2013): Roger Guyett, Pat Tubach, Ben Grossmann, Burt Dalton


Best Documentary, Feature
Nominees:
B Lu* L'atto di uccidere (2012): Joshua Oppenheimer, Signe Byrge Sørensen
Cutie and the Boxer (2013): Zachary Heinzerling, Lydia Dean Pilcher
Lu
§ Dirty Wars (2013): Rick Rowley, Jeremy Scahill
Al Midan (2013): Jehane Noujaim, Karim Amer
B
§ 20 Feet from Stardom (2013): Morgan Neville

Best Documentary, Short Subject
Nominees:
Cavedigger (2013): Jeffrey Karoff
B
§ Facing Fear (2013): Jason Cohen
Lu* Karama Has No Walls (2012): Sara Ishaq
B* Lu
§ The Lady In Number 6 (2013): Malcolm Clarke, Carl Freed
Prison Terminal: The Last Days of Private Jack Hall (2013): Edgar Barens

Best Short Film, Animated
Nominees:
Lu
§ Feral (2012): Daniel Sousa, Dan Golden
Tutti in scena! (2013): Lauren MacMullan, Dorothy McKim
Mr Hublot (2013): Laurent Witz, Alexandre Espigares
B* Lu
§ Possessions (2012): Shuhei Morita
B§ Room on the Broom (2012) (TV): Max Lang, Jan Lachauer

Best Short Film, Live Action
Nominees:
Aquel no era yo (2012): Esteban Crespo
B Lu
§ Avant que de tout perdre (2013): Xavier Legrand
Lu* Helium (2013/II): Anders Walter
B* Do I Have to Take Care of Everything? (2012): Selma Vilhunen
The Voorman Problem (2013): Mark Gill


Ecco i nostri risultati: io e Lugi abbiamo votato su un totale di 24 categorie, Livia su 20 (escluse le ultime 4):
Totale/20: B= 16; L= 13; Lu= 16; [Livia controlla che per i Golden Globes avevo contato male!!!]
Totale/25: B= 17 e 1/2; Lu= 17 e 1/2.
Infine una piccola piacevole sorpresa: selezionata tramite il concorso via Twitter #MyOscarPhoto, la foto che avevo inviato è stata proiettata sul red-carpet a fianco dell'attore Ed Begley Jr.!

Bengi

HollywoodCiak sul red-carpet degli Oscar 2014

Sono finito anche io sul red-carpet degli Oscar 2014 grazie a #MyOscarPhoto che, via Twitter, mi ha immortalato sul tappeto rosso assieme a Ed Begley Jr. ("Six Feet Under", "Arrested Development - Ti presento i miei").

I was catch on the Oscars' red-carpet yesterday, right next to Mr. Ed Begley Jr. ("Six Feet Under", "Arrested Development") thanks to #MyOscarPhoto via Twitter!