lunedì 23 luglio 2012

Film 429 - In Time

Dopo aver dovuto per la terza volta riorganizzare il mio weekend, sono finito sul divano a guardare questa pellicola insieme al (paziente) Andrea.


Film 429: "In Time" (2011) di Andrew Niccol
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Andrea
Pensieri: "In Time" mi è piaciuto per l'idea che motiva questa storia: è intrigante. Al bando i soldi, nel futuro il nuovo metodo di pagamento è il tempo. Tempo che possiede ogni individuo e senza il quale, necessariamente, si giunge alla morte. Il tempo è denaro e i poveri corrono, perchè non ci si può concedere il lusso di fare una passeggiata o dormire più dello stretto necessario.
In uno scenario di potenziale immortalità, è chiaro che i giochi di potere si sprecano. I ricchi custodiscono il tempo nelle banche e ne rendono disponibile quantità elargite col contagocce. Il popolo, quindi, distratto dalla necessità di sopravvivenza finisce per rimanere soggiogato da un meccanismo che si autoalimenta: lavoro da schiavi per guadagnare tempo per saldare i debiti proprio con coloro che quel tempo gliel'hanno fatto appena faticosamente sudare.
In una cornice interessante, quindi, si sviluppa la vicenda di amore e rivoluzione tra Will e Sylvia (Justin Timberlake e Amanda Seyfried) che, inevitabilmente, finiranno per cambiare le cose. Questa è la parte debole della pellicola, quella più scontata.
In uno scenario che ricorda molto un mix tra "Hunger Games" - anche qui abbiamo i distretti - e "1984" di Orwell, la vicenda si snoda inizialmente in maniera interessante e originale, in un futuro distopico che richiede sangue e rivoluzione per riportare l'equilibrio cancellato dalla brama di potere. Nello svolgimento, però, e molto nei personaggi, si finisce per raccontare macchiette sbiadite, nulla che non sia già stato visto in decine di altri prodotti come questo.
Manca la vera spinta rivoluzionaria, l'onda travolgente che motivi il cambiamento. Il che rende "In Time" riuscito solo a metà.
Ps. Molti protagonisti della tv in questa pellicola: Vincent Kartheiser ("Mad Men"), Johnny Galecki ("The Big Bang Theory"), Olivia Wilde ("Dr. House - Medical Division"), Matt Bomer ("White Collar - fascino criminale").
Consigli: Non male l'idea di partenza, ma si poteva puntare di più sull'originalità.
Parola chiave: Henry Hamilton.

Trailer

Ric

2 commenti:

  1. Vero, si poteva fare di più, però tutto sommato è un film che a me è piaciuto.
    In effetti i punti di contatto con Hunger Games sono abbastanza e non mi dispiace che stiano inziando ad uscire film fantascientifici ma un po' più "coi piedi per terra". Non perchè siano cose che prima o poi accadranno (o almeno lo spero), quanto perchè sollevano questioni sociali e morali attualissime e rendono quindi, una volta di più, il cinema veicolo anche di un messaggio più profondo e non solo puramente "estetico".

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  2. Lo sfondo socialmente impegnato della vicenda è più interessante del cuore della storia ed è un peccato che sia stato trattato con superficialità in favore di una storia d'amore tanto classica quanto poco innovativa.
    Non per questo il film mi è dispiaciuto, però si poteva giocare meglio l'aspetto rivoluzionario della vicenda motivando con più convinzione una ribellione dal basso che viene ben raffigurata con l'ascesa del popolo fino ai primi distretti per conquistare luoghi che, fino ad allora, gli erano stati inaccessibili, ma che, ai fini della storia, rimane un evento comunque marginale.
    Tutto sommato, però, "In Time" è meglio di come potessi aspettarmelo.

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