mercoledì 30 gennaio 2013

Film 500 - The Deep Blue Sea

Ultimo film del 2012 e... 500esimo del blog!!! Per finire un 2012 sostanzialmente andato di merda, con (degli ultimi) quattro giorni inaspettatamente fantastici. E del buon vino rosso siciliano.


Film 500: "The Deep Blue Sea" (2011) di Terence Davies
Visto: dai computer di Leo e mio
Lingua: inglese
Compagnia: Leoo
Pensieri: Toccante e intenso, questo film è, tuttavia, discontinuo.
Nonostante la meravigliosa recitazione della protagonista Rachel Weisz e la buona prova di Tom Hiddleston ("Thor", "War Horse", "The Avengers"), la trama è spesso disfunzionale al prodotto finito.
Non so se per scelte stilistiche del regista (qui anche sceneggiatore) Terence Davies, ma di fatto i flashback e il conseguente montaggio utilizzati per la narrazione sono più un elemento di confusione che un vezzo creativo. Tralasciando lo spaesante inizio che, oltre a faticare a decollare, si ricollega alla vicenda narrata solo nel finale, tutto ciò che viene mostrato è un incastro a puzzle di un insieme narrativo che, trattato in questo modo, finisce per risultare in più passaggi incomprensibile.
Non è certo indicativo, ci mancherebbe, ma subito dopo la visione mi è stato necessario ricercare in internet info e spiegazioni in merito a questo progetto.
Il film si ispira all'omonimo testo teatrale di Terence Rattigan e racconta la storia di storia è Hester Collyer, benestante e sposata, che si innamora perdutamente di un ex-pilota della RAF, Freddie Page, e per lui lascia in marito senza attendere il divorzio trasferendosi a vivere in un appartamentino con l'amante. La passione iniziale li brucia, ma con il passare del tempo incorrono i meccanismi della vita, i problemi con l'alcol di lui, la situazione irrisolta del matrimonio di lei... e tutto finisce per complicarsi. Fino ad arrivare al momento in cui Hester tenta il suicidio, che coincide con l'inizio della narrazione della pellicola, ma in realtà a livello temporale è uno degli ultimi episodi prima della conclusione.
Al di là della non poca confusione riguardo al tempo del racconto, sono rimasto molto colpito dalla profondità emotiva che la Weisz riesce a evocare sullo schermo. Essendo un film basato fondamentalmente su di lei, la scommessa di puntare su di lei per 98 lunghi minuti è risultata vincente. Cosa che non si può dire, invece, per la colonna sonora: chiassosa, inopportuna e frastornante nella prima parte, contribuisce a creare una sensazione di pesantezza ad un evento (il tentato suicidio) già di per sé drammatico. I lunghissimi tempi che il regista si prende, poi, non giustificano un così sovrabbondante utilizzo delle note. Nella seconda parte, come di contrappasso, la colonna sonora quasi sparisce. L'ho trovato insensato.
Tutto sommato, quindi, credo che questo adattamento dell'opera teatrale di Rattigan sia solo parzialmente riuscito perché la prova attoriale di Rachel Weisz (nominata ai Golden Globes per questo ruolo) è veramente potente, ma sprecata da una realizzazione se vogliamo anche un po' pretenziosa. Una linea narrativa pulita e sequenziale, oltre che un tentativo di ritmo più incalzante (per quanto possibile, chiaro), avrebbero sicuramente favorito il risultato finale di questo "The Deep Blue Sea". Insomma, è un ni.
Consigli: Se amate la Weisz questa parte è sicuramente una di quelle da vedere (al contrario di "Dream House" che si può serenzamente saltare).
Lascio a voi la curiosità di scoprire il significato che ha, in inglese, il titolo del film. Giusto un indizio: "The film takes its title from her dilemma of being caught between the Devil and the deep blue sea". [Wikipedia]
Parola chiave: Relazione.

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Ric

martedì 29 gennaio 2013

Film 499 - Entrapment

Casualmente due film con Catherine Zeta-Jones uno di seguito all'altro. Sembrerebbe voglia confrontare il presente con il passato dell'attrice, ma è stato puramente casuale.


Film 499: "Entrapment" (1999) di Jon Amiel
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Penultima pellicola del 2012 che, da un po' di tempo, volevo rivedere. In effetti ricordavo che da piccolo, quando l'avevo vista con i miei al cinema, mi era abbastanza piaciuta; non ricordavo però quasi nulla se non il fatto che si parlasse di ladri e amore tra anziano e giovane ragazza di bella presenza.
In effetti la coppia Sean Connery - Catherine Zeta-Jones è un connubio piuttosto insolito e genericamente non apprezzo la grande divergenza di età trattata con troppa nonchalance. Superato questo mio personale gap, la macchina "Entrapment" funziona bene nell'ottica di ciò che è: un blockbuster d'azione misto thriller.
La trama del colpaccio milionario è sempre affascinante e credo che, 14 anni fa, il mix di love affair, gadget all'avanguardia e rischi ad alta quota sia stato funzionale a decretare il buon successo di questo prodotto ($212,404,396 al botteghino mondiale) che, però, oggi risulta un po' sorpassato. Dopo l'ottimo svecchiamento di Bond, Connery sembra piuttosto un attempato anziano giocatore occasionale di Bingo e la Zeta-Jones un'attrice in cerca di un ruolo con cui sbancare.
Detto ciò, ho gradito la visione del film che ho trovato piacevole e assolutamente d'intrattenimento. Tutto è come deve essere, in una prevedibilità rassicurante ma anche, quando chi guarda ne ha necessità, completamente funzionale. Cercavo quello che ho trovato e in effetti mi sono divertito. Non male.
Consigli: Non sarà mai considerato un capolavoro, né una perla rara di originalità, però il risultato finale di questa pellicola non delude se ciò che si cercava era uno spensierato passatempo non volgare e con una buona dose di romanticismo. E, nel mezzo, una molto erotica scena in tutina aderente e laser ti-uccido-all'istante che oggi è quasi casta, ma all'epoca fece non poco scalpore.
Parola chiave: Laser.

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Ric

mercoledì 16 gennaio 2013

Golden Globes 2013: i vincitori

La premiazione di domenica notte - che chiaramente ho seguito nonostante martedì mattina avessi un esame - ha aperto ufficialmente il mese delle premiazioni che contano davvero ad Hollywood.
E', infatti, tradizione che siano i Golden Globes (GG) a fare da apripista a quella sfilza di premi e premietti che, messi in fila, conducono direttamente alla cerimonia degli Oscar che tanto contano nell'industria cinematografica sia statunitense che mondiale.
Nessuna particolare sorpresa in questi GG - con molta soddisfazione posso dire di aver predetto in maniera corretta la maggior parte dei vincitori delle varie categorie -, non fosse per quei particolari che mi infastidiscono un po': Daniel Day-Lewis Miglior attore per "Lincoln" e Christoph Waltz Miglior attore non protagonista per "Django Unchained". E, forse, il 4° globo su 4 nomination di Claire Danes.
A parte questi due piccoli dettagli credo che le premiazioni siano state, oltre che prevedibili, ben distribuite tra film e lavori per la tv meritevoli.
Per quanto riguarda le pellicole il vero film vincitore è "Les Misérables" (3 premi, tra cui Miglior film musical o commedia); poi 2 per "Argo", "Django Unchained" e tutti fermi a quota 1 "Il lato positivo" (prima detto "L'orlo argenteo delle nuvole" che non si sa perchè ha cambiato nome. Il titolo originale comunque è "Silver Linings Playbook"), "Zero Dark Thirty", "Vita di Pi", "Skyfall", "Lincoln".
Speravo in un riconoscimento a Joaquin Phoenix per lo stranissimo "The Master", ma ripongo la mia fiducia negli Oscar: Daniel Day-Lewis ha già due Academy Awards, di cui uno vinto nel 2008, come due ne ha Denzel Washington; gli altri compagni di cinquina, invece, sono entrambi nuovi e vedo solo in Hugh Jackman (forse vero favorito) la possibilità di un rivale alla pari dato che Bradley Cooper è davvero difficile si aggiudichi una statuetta. Considerazioni "tecniche" a parte, chiaro che sulla carta la performance più potente rimane quella di Day-Lewis.
Anne Hathaway, invece, vedrà riconoscersi il suo primo Oscar quasi sicuramente, scippandolo alla brava Amy Adams che è a quota 4 nomination e mai un ruolo che le assicuri un riconoscimento se non di premi "minori".
Migliori attrici di questa 70esima edizione dei GG sono Jennifer Lawrence e Jessica Chastain che, probabilmente, si giocheranno tra loro anche la statuetta dorata. Più incerta, invece, la mia posizione riguardo agli attori non protagonisti. Hanno già tutti almeno un Oscar a casa e fatico ad immaginarmi quale ruolo potrebbe assicurare una nuova statuetta. Io, personalmente, spero in Tommy Lee Jones, ma la vedo molto molto dura.
Tornando ai GG, tripudio di riconoscimenti per "Homeland - Caccia alla spia" (3) e "Girls" (2), mentre per i film TV a farla da padrone è stato il "Game Change" con la performance di Julianne Moore nei panni di Sarah Palin. Finalmente globo d'oro - dopo due Emmy di fila - anche alla fantastica Maggie Smith di "Downton Abbey".

Ma ora ecco la lista dei vincitori e i miei relativi voti. Il punteggio finale in fondo.

* Vincerà § Vorrei vincesse

The 70th Annual Golden Globe Awards
Best Motion Picture - Drama
Nominees:
Argo (2012)
* Vita di Pi (2012)
§ Operazione zero dark thirty (2012)

Best Motion Picture - Musical or Comedy
Nominees:
* Les Misérables (2012)
§ L'orlo argenteo delle nuvole (2012)

Best Performance by an Actor in a Motion Picture - Drama
Nominees:
* Daniel Day-Lewis for Lincoln (2012)
§ Joaquin Phoenix for The Master (2012)

Best Performance by an Actress in a Motion Picture - Drama
Nominees:
* Jessica Chastain for Operazione zero dark thirty (2012)
§ Naomi Watts for The impossible (2012)

Best Performance by an Actor in a Motion Picture - Musical or Comedy
Nominees:
Hugh Jackman for Les Misérables (2012)

Best Performance by an Actress in a Motion Picture - Musical or Comedy
Nominees:
* Jennifer Lawrence for Il lato positivo (2012)
§ Maggie Smith for Quartet (2012)

Best Performance by an Actor in a Supporting Role in a Motion Picture
Nominees:
§ Leonardo DiCaprio for Django Unchained (2012)
* Philip Seymour Hoffman for The Master (2012)
Christoph Waltz for Django Unchained (2012)

Best Performance by an Actress in a Supporting Role in a Motion Picture
Nominees:
§ Amy Adams for The Master (2012)
* Anne Hathaway for Les Misérables (2012)

Best Director - Motion Picture
Nominees:
§ Ben Affleck for Argo (2012)
* Ang Lee for Vita di Pi (2012)

Best Screenplay - Motion Picture
Nominees:
* Django Unchained (2012): Quentin Tarantino
§ L'orlo argenteo delle nuvole (2012): David O. Russell

Best Original Song - Motion Picture
Nominees:
Skyfall (2012): Adele, Paul Epworth("Skyfall")

Best Original Score - Motion Picture
Nominees:
* Anna Karenina (2012/I): Dario Marianelli
§ Argo (2012): Alexandre Desplat
Vita di Pi (2012): Mychael Danna

Best Animated Film
Nominees:
* Ribelle - The Brave (2012)
§ Frankenweenie (2012)

Best Foreign Language Film
Nominees:
* Amour (2012)
§ Un sapore di ruggine e ossa (2012)

Best Television Series - Drama
Nominees:
§ "Downton Abbey" (2010)
* "Homeland - Caccia alla spia" (2011)

Best Television Series - Musical or Comedy
Nominees:
§ "The Big Bang Theory" (2007)
* "Girls" (2012)

Best Mini-Series or Motion Picture Made for Television
Nominees:
§ Game Change (2012) (TV)
* "Hatfields & McCoys" (2012)

Best Performance by an Actor in a Television Series - Drama
Nominees:
* Bryan Cranston for "Breaking Bad" (2008)
§ Damian Lewis for "Homeland - Caccia alla spia" (2011)

Best Performance by an Actress in a Television Series - Drama
Nominees:
* Connie Britton for "Nashville" (2012)
Claire Danes for "Homeland - Caccia alla spia" (2011)
§ Julianna Margulies for "The Good Wife" (2009)

Best Performance by an Actor in a Television Series - Musical or Comedy
Nominees:
§ Alec Baldwin for "30 Rock" (2006)
Don Cheadle for "House of Lies" (2012)
* Louis C.K. for "Louie" (2010)

Best Performance by an Actress in a Television Series - Musical or Comedy
Nominees:
* Lena Dunham for "Girls" (2012)
§ Tina Fey for "30 Rock" (2006)

Best Performance by an Actor in a Mini-Series or a Motion Picture Made for Television
Nominees:
* Kevin Costner for "Hatfields & McCoys" (2012)
§ Clive Owen for Hemingway & Gellhorn (2012) (TV)

Best Performance by an Actress in a Mini-Series or a Motion Picture Made for Television
Nominees:
* Julianne Moore for Game Change (2012) (TV)
§ Sigourney Weaver for "Political Animals" (2012)

Best Performance by an Actor in a Supporting Role in a Series, Mini-Series or Motion Picture Made for Television
Nominees:
§ Ed Harris for Game Change (2012) (TV)
* Eric Stonestreet for "Modern Family" (2009)

Best Performance by an Actress in a Supporting Role in a Series, Mini-Series or Motion Picture Made for Television
Nominees:
§ Archie Panjabi for "The Good Wife" (2009)
* Maggie Smith for "Downton Abbey" (2010)

Punteggio totale: 19/25


Bengi

Film 498 - Rock of Ages

Attendevo questa pellicola dall'estate, quando a giugno a Londra i cartelloni pubblicitari dei bus erano tappezzati di poster del film!


Film 498: "Rock of Ages" (2012) di Adam Shankman
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: Un vero casino questo film.
Bruttissime parrucche, protagonisti insignificanti, non pochi momenti di nonsense e una trama che quando non copia è di un flebile che ti verrebbe voglia di non finire di vederlo.
Essendo ispirato ad uno spettacolo teatrale posso immaginare che non sia "Rock of Ages" ad aver copiato "Burlesque", me ne rendo conto, ma posso assicurare che la trama è uguale. E non solo, anche la protagonista: qui la biondina tutta speranze e gran(??) voce è Julianne Hough, che in "Burlesque" era una delle ballerine del club di Cher che diventa amica dell'Aguilera.
Più insignificante di lei, comunque, riesce ad esserlo Diego Boneta che è uguale ai tanti altri che come lui non brillano particolarmente. A mio avviso la coppia era male assortita dall'inizio per avere i due ruoli principali.
Forse si puntava tutto sulla mitica, fantastica, unforgettable performance di Tom Cruise nei panni del rocker maledetto Stacee Jaxx che, in effetti, è uno dei due ruoli riusciti della pellicola. L'altro è quello di Catherine Zeta-Jones (mi ero dimenticato cantasse così bene!) nei panni della convertita-bigotta e fervente attivista conto i demoni del rock. Come in "Burlesque" anche in "Rock of Ages" si vuole far chiudere il locale storico (qui è quello gestito da Alec Baldwin dove Jaxx ha mosso i primi passi come star): in questo caso la colpa è proprio del personaggio di Catherine.
Proprio il personaggio di Baldwin, il super rocker (sfigatissimo) Dennis Dupree si rivelerà essere gay - e innamorato del non proprio stupendo con la parrucca Russell Brand -, come in "Burlesque" lo era il personaggio di Stanley Tucci.
Somiglianze a parte, comunque, "Rock of Ages" è un progetto troppo debole per avere senso sullo schermo. Non fa ridere, spesso i collegamenti narrativi non funzionano e ci sono troppi momenti awkward e personaggi meritevoli di essere cancellati dalla sceneggiatura. Il momento dell'intervista di Stacee con la giornalista-ABBA Malin Åkerman (dopo questa "prova d'attrice" mandiamola a casa, grazie) è imbarazzante oltre l'inverosimile. La loro è una delle coppie più brutte, credo, della storia del cinema. Penso che la scena in cui lui le chiede di aprire la bocca e lei spera in un bacio tirando fuori la lingua con una delle espressioni più idiote del pianeta rappresenti perfettamente l'inutilità di questo duo. Ma in effetti anche la scena dove cantano e "fanno sesso" non manca certo di chicche trash.
Non so come si sia potuto pensare di finanziare con 75 milioni di dollari questo film, che è un concentrato di anziani in crisi di mezza età, stereotipi e cliché come se piovessero e un "dinamico" duo di protagonisti di cui si fatica a ricordare la presenza tra una scena e l'altra. Scena, per di più, calcata in maniera massiccia dalla non-si-sa-perchè-sono-qui Mary J. Blige. Assente per buona parte del primo tempo, dal momento che il suo personaggio si palesa riescono ad infilarlo praticamente in ogni numero musicale, tanto che con Marco scommettevamo sempre su quando l'avremmo rivista apparire. Non ci siamo.
Ah, dimenticavo... Dove lavora Mary J.? In un locale di spogliarello dove, guarda caso, il palo per la lap dance sul palco è pari pari a quello che si vede anche in qualche scena di "Burlesque"...
"Rock of Ages": lo chiameremo fantasia.
Consigli: Sicuramente un film evitabile, un musical brutto e un prodotto che non a caso ha incassato solo $56,359,422 nel mondo.
Gli unici numeri musicali di valore sono quelli in cui c'è Catherine Zeta-Jones ("Hit Me With Your Best Shot" è bellissima), attrice che ho rivalutato in questa veste dopo anni di carriera appannata. La grinta c'è ancora.
Parola chiave: Rock.

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Ric

venerdì 11 gennaio 2013

Oscar 2013: le nomination

E ce l'abbiamo fatta! Nemmeno i Maya sono riusciti ad impedire la cerimonia degli Oscar 2013 e così, ieri, sono state annunciate le nominations ufficiali dal bel duo Emma Stone e - il futuro presentatore dell'85esima edizione - Seth MacFarlane.
Quest'anno ci sono state molte sorprese e molte coincidenze, nonché qualche strano fatto inspiegabile. Partirei da questi ultimi, andando a ritroso.
Fatti inspiegabili. 1. Dov'è la nomination di DiCaprio? Vogliamo ancora far finta che non sia giunta l'ora di dargli un Oscar? 2. "Il cavaliere oscuro - Il ritorno" non ha ricevuto nemmeno una candidatura: ma neanche gli effetti speciali son piaciuti all'Academy?! 3. Fino a 3 anni fa la categoria Miglior Film includeva solo 5 titoli, poi due anni fa il passaggio alla decina di film in lizza giustificato come una scelta storica per il ritorno alle origini (nelle prime edizioni degli Oscar in film in gara erano 10). Per il 2013 nuovo cambiamento inspiegabile: i film sono 9. Perchè? Non ce n'era un altro bellino da candidare? Non dico un capolavoro, ma un tappabuchi? Bah.
Coincidenze: ovvero quando c'è puzza di bruciato. 1. Per il primo anno da non so quanto, non è il presidente dell'Academy a presentare le nomination in compagnia di uno dei vincitori/candidati degli anni precedenti, ma il duo Emma Stone (al massimo arrivata alla candidatura ai Golden Globes) e - guarda caso - Seth MacFarlane che non solo presenteà la cerimonia 2013, ma è stato pure candidato per la Miglior canzone originale del suo "Ted" 2. Quando gli americani ci si mettono non hanno rivali in quanto a faccia di bronzo. Sono riusciti a candidare (udite udite) lo stesso anno, nella stessa categoria (Miglior attrice protagonista) sia la più anziana attrice mai candidata sia la più giovane, rispettivamente Emmanuelle Riva e Quvenzhané Wallis.
Coincidenze: ovvero quando sembrano per caso. 1. Tutti gli attori della categoria Miglior attore non protagonista hanno già vinto almeno un Oscar (De Niro 2): chiunque sarà il vincitore, ci sarà un nuovo primatista tra le file dei pochi fortunelli ad avere più di una statuetta a casa 2. E' l'anno del due per le attrici: Jessica Chastain, Jennifer Lawrence, Naomi Watts, Anne Hathaway, Jacki Weaver e Helen Hunt (uno l'ha vinto, però) sono tutte alla loro seconda nomination in carriera.
Sorprese. 1. Le nomination di Robert De Niro (l'ultima nel 1992 per "Cape Fear - Il promontorio della paura" e comunque una carriera in declino da molto tempo) e Denzel Washington 2. Le 4 candidature del film "Beasts of the Southern Wild" (?) e le 5 del non certo commerciale "Amour" di Haneke 3. Per la prima volta dai tempi di "Solo per i tuoi occhi" (classe 1981) un film della serie 007 conquista delle nomination: per "Skyfall" ben 5, di cui una per la famosa Adele che ha scritto l'omonima canzone portante della soundtrack 4. Davvero pochine le 3 candidature per l'invece meritevole "Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato". Capisco che il ritorno alla Terra di Mezzo possa galvanizzare meno persone rispetto a 10 anni fa, ma non riconoscere almeno formalmente i meriti tecnici di questa pellicola mi sembra ridicolo 5. Né Kathryn Bigelow né Ben Affleck, i cui film sono stati acclamati da praticamente tutta la critica mondiale, sono riusciti a guadagnarsi la menzione alla regia (con già alcune polemiche dei sostenitori della Bigelow che, ad oggi, rimane l'unica donna della storia del cinema ad avere un Oscar alla regia): entrambi, comunque, hanno ricevuto la nomination come produttori dei loro film (rispettivamente "Zero Dark Thirty" e "Argo").
Considerazioni finali. 1. 12 candidature per "Lincoln" che, però, credo non porterà a casa nulla (spero solo, al limite, la statuetta per Tommy Lee Jones) 2. "Vita di Pi", a quota 11, potrebbe riuscire a strappare qualcosa (fotografia? scenografia? montaggio? effetti speciali?) 3. Mi sembra - da tempo - che si preannunci l'anno di Anne Hathaway, quindi che vinca sto benedetto Oscar per "Les Misérables" così in un futuro, al quinto tentativo, magari l'Academy si ricorderà che esiste anche Amy Adams (e non solo come attrice non protagonista, mannaggia a loro!) 4. Vorrei che vincesse Hugh Jackman (finalmente una candidatura!), ma credo sia giunto il momento di premiare Joaquin Phoenix, tornato in auge dopo l'autoisolamento da reietto degli ultimi 4 anni 5. Se posso permettermi, anche quest'anno non trovo granché interessante la cinquina dei film d'animazione 6. Alla quinta presenza in categoria Miglior colonna sonora, che il bravissimo Alexandre Desplat ce la faccia finalmente a vedersi riconosciuto il suo premio? 7. "L'orlo argenteo delle nuvole", con ben 8 nomination, mi sembra un po' il film-sorpresa: un attore piazzato in ogni cinquina e colonizzate tutte le categorie importanti: che sia lui il favorito? 8. Ci terrei, infine, a far notare che più della metà del film in lizza per le categorie in Italia non sono ancora usciti e, quando va bene, usciranno verso la fine di febbraio. Al di là dei miei personalissimi fini di valutazione pre-Oscar, mi sembra veramente indecente che si debba aspettare così tanto per la distribuzione italiana. E poi ci si meraviglia che lo streaming rubi spettatori? La figura dei pezzenti non la fanno gli spettatori.

Prima di lasciarvi alla lista dei candidati, come ogni anno ne approfitto per pronunciarmi riguardo a chi secondo me vincerà (*) e chi, invece, vorrei veder trionfare (§), attribuendo un punteggio (* = 1 punto, § = 1/2 punto, *§ = 1 punto) per ogni scelta fatta.
Ps. Ricordo che la l'85esima edizione degli Academy Awards, che si terrà il 24 febbraio, attribuisce i premi alla stagione cinematografica 2012.
Quest'anno il voto è da casa di Leoo, quindi voteremo entrambi: * (B, L) Vincerà § (B, L) Vorrei vincesse

The 85th Annual Academy Awards

Best Motion Picture of the Year
Nominees:
Amour (2012): To Be Determined
*B Argo (2012): Grant Heslov, Ben Affleck, George Clooney
Re della terra selvaggia (2012): Dan Janvey, Josh Penn, Michael Gottwald
*L Django Unchained (2012): Stacey Sher, Reginald Hudlin, Pilar Savone
§ B, L Les Misérables (2012): Tim Bevan, Eric Fellner, Debra Hayward, Cameron Mackintosh
Vita di Pi (2012): Gil Netter, Ang Lee, David Womark
Lincoln (2012): Steven Spielberg, Kathleen Kennedy
Il lato positivo (2012): Donna Gigliotti, Bruce Cohen, Jonathan Gordon
Zero Dark Thirty (2012): Mark Boal, Kathryn Bigelow, Megan Ellison

Best Performance by an Actor in a Leading Role
Nominees:
Bradley Cooper for Il lato positivo (2012)
*L Daniel Day-Lewis for Lincoln (2012)
*B Hugh Jackman for Les Misérables (2012)
§B, L Joaquin Phoenix for The Master (2012)
Denzel Washington for Flight (2012/I)

Best Performance by an Actress in a Leading Role
Nominees:
§B, L Jessica Chastain for Zero Dark Thirty (2012)
*B, L Jennifer Lawrence for Il lato positivo (2012)
Emmanuelle Riva for Amour (2012)
Quvenzhané Wallis for Re della terra selvaggia (2012)
Naomi Watts for The Impossible (2012)

Best Performance by an Actor in a Supporting Role
Nominees:
Alan Arkin for Argo (2012)
Robert De Niro for Il lato positivo (2012)
§L Philip Seymour Hoffman for The Master (2012)
*L §B Tommy Lee Jones for Lincoln (2012)
*B Christoph Waltz for Django Unchained (2012)

Best Performance by an Actress in a Supporting Role
Nominees:
§B Amy Adams for The Master (2012)
Sally Field for Lincoln (2012)
*B, L Anne Hathaway for Les Misérables (2012)
Helen Hunt for The Sessions - Gli appuntamenti (2012)
Jacki Weaver for Il lato positivo (2012)

Best Achievement in Directing
Nominees:
§B Michael Haneke for Amour (2012)
*L Ang Lee for Vita di Pi (2012)
*B David O. Russell for Il lato positivo (2012)
§L Steven Spielberg for Lincoln (2012)
Benh Zeitlin for Re della terra selvaggia (2012)

Best Writing, Screenplay Written Directly for the Screen
Nominees:
Amour (2012): Michael Haneke
§B Django Unchained (2012): Quentin Tarantino
Flight (2012/I): John Gatins
Moonrise kingdom - Una fuga d'amore (2012): Wes Anderson, Roman Coppola
*B, L Zero Dark Thirty (2012): Mark Boal

Best Writing, Screenplay Based on Material Previously Produced or Published
Nominees:
*L §B Argo (2012): Chris Terrio
Re della terra selvaggia (2012): Lucy Alibar, Benh Zeitlin
Vita di Pi (2012): David Magee
§L Lincoln (2012): Tony Kushner
*B Il lato positivo (2012): David O. Russell

Best Animated Feature Film of the Year
Nominees:
*B, L Ribelle - The Brave (2012): Mark Andrews, Brenda Chapman
§B, L Frankenweenie (2012): Tim Burton
ParaNorman (2012): Sam Fell, Chris Butler
Pirati! Briganti da strapazzo (2012): Peter Lord
Ralph Spaccatutto (2012): Rich Moore

Best Foreign Language Film of the Year
Nominees:
*B, L Amour (2012)(Austria)
Rebelle (2012)(Canada)
No (2012/I)(Chile)
§B En kongelig affære (2012)(Denmark)
§L Kon-Tiki (2012)(Norway)

Best Achievement in Cinematography
Nominees:
*L §B Anna Karenina (2012/I): Seamus McGarvey
Django Unchained (2012): Robert Richardson
*B Vita di Pi (2012): Claudio Miranda
Lincoln (2012): Janusz Kaminski
Skyfall (2012): Roger Deakins

Best Achievement in Editing
Nominees:
§B Argo (2012): William Goldenberg
*B Vita di Pi (2012): Tim Squyres
Lincoln (2012): Michael Kahn
Il lato positivo (2012): Jay Cassidy, Crispin Struthers
*L Zero Dark Thirty (2012): William Goldenberg, Dylan Tichenor

Best Achievement in Production Design
Nominees:
*B, L Anna Karenina (2012/I): Sarah Greenwood, Katie Spencer
§B Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato (2012): Dan Hennah, Ra Vincent, Simon Bright
Les Misérables (2012): Eve Stewart, Anna Lynch-Robinson
Vita di Pi (2012): David Gropman, Anna Pinnock
Lincoln (2012): Rick Carter, Jim Erickson

Best Achievement in Costume Design
Nominees:
*B, L Anna Karenina (2012/I): Jacqueline Durran
Les Misérables (2012): Paco Delgado
Lincoln (2012): Joanna Johnston
§B Biancaneve (2012/I): Eiko Ishioka (postuma)
Biancaneve e il cacciatore (2012): Colleen Atwood

Best Achievement in Makeup and Hairstyling
Nominees:
§B Hitchcock (2012): Howard Berger, Peter Montagna, Martin Samuel
*B Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato (2012): Peter King, Rick Findlater, Tami Lane
*L Les Misérables (2012): Lisa Westcott, Julie Dartnell

Best Achievement in Music Written for Motion Pictures, Original Score
Nominees:
Anna Karenina (2012/I): Dario Marianelli
§B Argo (2012): Alexandre Desplat
*B Vita di Pi (2012): Mychael Danna
*L Lincoln (2012): John Williams
Skyfall (2012): Thomas Newman

Best Achievement in Music Written for Motion Pictures, Original Song
Nominees:
Chasing Ice (2012): J. Ralph("Before My Time")
Les Misérables (2012): Alain Boublil, Claude-Michel Schönberg, Herbert Kretzmer("Suddenly")
Vita di Pi (2012): Mychael Danna, Bombay Jayshree("Pi's Lullaby")
*B, L Skyfall (2012): Adele, Paul Epworth("Skyfall")
Ted (2012): Walter Murphy, Seth MacFarlane("Everybody Needs a Best Friend")

Best Achievement in Sound Mixing
Nominees:
Argo (2012): John T. Reitz, Gregg Rudloff, José Antonio García
§B, L Les Misérables (2012): Andy Nelson, Mark Paterson, Simon Hayes
Vita di Pi (2012): Ron Bartlett, Doug Hemphill, Drew Kunin
*L Lincoln (2012): Andy Nelson, Gary Rydstrom, Ron Judkins
*B Skyfall (2012): Scott Millan, Greg P. Russell, Stuart Wilson

Best Achievement in Sound Editing Nominees:
Argo (2012): Erik Aadahl, Ethan Van der Ryn
*B Django Unchained (2012): Wylie Stateman
Vita di Pi (2012): Eugene Gearty, Philip Stockton
§B Skyfall (2012): Per Hallberg, Karen M. Baker
*L Zero Dark Thirty (2012): Paul N.J. Ottosson

Best Achievement in Visual Effects Nominees:
The Avengers (2012): Janek Sirrs, Jeff White, Guy Williams, Daniel Sudick
§B Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato (2012): Joe Letteri, Eric Saindon, David Clayton, R. Christopher White
*B Vita di Pi (2012): Bill Westenhofer, Guillaume Rocheron, Erik De Boer, Donald Elliott
*L Prometheus (2012/I): Richard Stammers, Trevor Wood, Charley Henley, Martin Hill
Biancaneve e il cacciatore (2012): Cedric Nicolas-Troyan, Phil Brennan, Neil Corbould, Michael Dawson

Best Documentary, Features
Nominees:
5 Broken Cameras (2011): Emad Burnat, Guy Davidi
The Gatekeepers (2012): To Be Determined
*B How to Survive a Plague (2012): To Be Determined
The Invisible War (2012): To Be Determined
*L §B Searching for Sugar Man (2012): To Be Determined

Best Documentary, Short Subjects
Nominees:
*B Inocente (2012): Sean Fine, Andrea Nix
Kings Point (2012): Sari Gilman, Jedd Wider
Mondays at Racine (2012): Cynthia Wade, Robin Honan
§B, L Open Heart (2013): Kief Davidson, Cori Shepherd Stern
*L Redemption (2012/V): Jon Alpert, Matthew O'Neill

Best Short Film, Animated
Nominees:
Adam and Dog (2011): Minkyu Lee
§B Fresh Guacamole (2012): PES
Head Over Heels (2012): Timothy Reckart, Fodhla Cronin O'Reilly
Paperman (2012): John Kahrs
*B, L The Simpsons: The Longest Daycare (2012): David Silverman

Best Short Film, Live Action
Nominees:
Asad (2012): Bryan Buckley, Mino Jarjoura
*L Buzkashi Boys (2012): Sam French, Ariel Nasr
§B Curfew (2012/I): Shawn Christensen
*B Dood van een Schaduw (2012): Tom Van Avermaet, Ellen De Waele
Henry (2011/III): Yan England


And the winner is...

Ric

mercoledì 9 gennaio 2013

Film 497 - 40 anni vergine

Per una tranquilla serata all'insegna del disimpegno. Era tra le proposte silly che avevamo concordato con Licia.


Film 497: "40 anni vergine" (2005) di Judd Apatow
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Licia
Pensieri: Devo dire sinceramente che sono rimasto abbastanza deluso da questo prodotto cinematografico che sembra proporre qualcosa che in realtà non c'è. Ve lo dico subito: "40 anni vergine" è un film d'amore.
Sì, avete capito bene. Seppure il trailer e l'inizio della pellicola sembrerebbero suggerire un approccio goliardico della (disgraziata) storia del represso e frustrato verginello Andy/Steve Carell (questo ruolo gli ha lanciato la carriera), in realtà la direzione presa nel secondo tempo è smielata e poco divertente. Si predica perfino la monogamia, dato che il protagonista prima è vergine, poi si aspetta di sposarsi e da lì, chiaramente, si sottintende la fedeltà matrimoniale.
Ora, per carità, non è che mi aspettassi alti contenuti o un kolossal mozzafiato, però se nemmeno su un titolo di matrice fondamentalmente stupida mi posso più fidare... non so più cosa aspettarmi. E dire che la "factory" di Apatow solitamente garantisce un minimo di originalità.
In ogni caso c'è da aggiungere che, se non tutti apprezzeranno i contenuti della pellicola, altri non troveranno divertante, probabilmente, il tipo di comicità di Carell, figlia di una mimica facciale che la fa da padrone a sfavore di battute a effetto più immediato. E, per quanto l'attore sia bravo, ogni tanto stanca (ma c'è da dire che eravamo agli albori di una carriera mondiale di comico che è poi riuscito a trasformare in una da attore multigenere).
Insomma, in definitiva non posso definire più che carina questa pellicola, sottolineando quanto le mie aspettative più scanzonate e superficiali siano state disattese. Catherine Keener, comunque, veramente una bella donna (all'epoca 45enne)!
Ps. Buon box office mondiale: $177,378,645 (la spesa era 26 milioni).
Consigli: Riuscito solo in parte. Non è il film che ci si aspetta e questo potrebbe deludere chi ha aspettative più da commedia (anche degli equivoci e non solo delle volgarità). Di fatto si guarda senza problemi, ma una volta può bastare. Comunque meglio in compagnia.
Parola chiave: .

Trailer

Ric

lunedì 7 gennaio 2013

Film 494 e 496 - Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato

Siccome sono andato al cinema sia il giorno di uscita (13 dicembre) che quattro giorni dopo, ho pensato di raccogliere i pareri su questa pellicola - che ho visto sia in due dimensioni che in 3D - in un unico grande contenitore, cercando di esplicitare il parere su entrambe le visioni confrontandole allo stesso tempo.


Film 494: "Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato" (2012) di Peter Jackson
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: Era da qualche anno che non tornavo nella Terra di Mezzo. Sebbene la trilogia dell'Anello sia certamente tra le mie preferite in assoluto, era in effetti da un po' che la trascuravo in favore di altri titoli o telefilm. Tornare nella Contea, quindi, ha innanzitutto scatenato in me un effetto nostalgico.
Ero, devo ammetterlo, piuttosto scettico rispetto a questa operazione commerciale, troppo vicina a tre pellicole che, a modo loro, hanno fatto una parte di storia del cinema. La paura, come sempre in queste occasioni, era legata al fatto che questa prima parte di prequel fosse non solo inferiore alle aspettative dei fans, ma proprio una boiata pazzesca. Felicissimo di essermi dovuto ricredere.
"The Hobbit: An Unexpected Journey", infatti, è un piccolo gioiello nel suo genere e dimostra quanto Peter Jackson sia davvero portato a raccontare storie fantasy che prevedano battaglie, intrighi e momenti di forte impatto visivo. La sua mano è certamente rimasta allenata dai tempi della precedente trilogia ("La compagnia dell'anello" è del 2001) e va premiata la maestria con cui è capace di legare un'inquadratura all'altra, esaltando in particolar modo i momenti di scontro bellico che giovano di carrellate e planate dall'alto veramente spettacolari.
Aspetti tecnici a parte (gli effetti speciali sono, come al solito, un passo avanti a tutti), la storia riesce a ricollocarsi perfettamente all'interno dei precedenti racconti e, nonostante i dubbi di molti riguardo allo 'sbrodolamento' de "Lo Hobbit" in 3 nuovi film, a mio avviso questo primo episodio è di grande impatto e per niente tirato via.
Jackson ha affermato di aver ampliato la storia originale grazie all'apporto di numerosi scritti collaterali ed appendici di Tolkien, riuscendo così a tirare fuori dall'avventura di Bilbo abbastanza materiale per poter rendere appetibili gli altri due capitoli successivi a questo. Vedremo.
Il mio scetticismo rimane, più che altro riguardo al prossimo "Lo Hobbit: La desolazione di Smaug", pellicola-ponte tra un inizio e una fine che non si compiono durante la durata di quest'ultimo titolo. Come per "Le due torri", infatti, il rischio è che il capitolo di mezzo, di transizione, sia meno efficace dei due che decretano ufficialmente l'inizio e la fine della saga. Ma, anche lì, dovremo attendere fino al 12 dicembre 2013 per vedere confermate aspettative e delusioni.
Detto questo, sono rimasto piacevolmente colpito da questa nuova avventura che vede coinvolti lo hobbit Bilbo (ma perchè ne "Il Signore degli Anelli" dicono 'l'hobbit'?) e una miriade di nani folli, volgari, stupidi, coraggiosi e divertenti. Un po' come fosse la Biancaneve della situazione, Bilbo si vedrà costretto a fare un po' da balia ad un chiassoso gruppo di (inizialmente) burberi personaggi che finirà, chiaro, per conquistare. In palio c'è, oltre all'amicizia, la necessità di riscatto di un intero popolo (i nani) e la possibilità di mettersi in gioco dello stesso Bilbo. L'avventura, come già Gandalf prediceva a Frodo, lo cambierà tanto da non poter più tornare ad essere quello di prima.
Se i grandi topic, insomma, non sono cambiati, bisogna ammettere che comunque "Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato" ha un suo fascino personale davvero magnetico e convince appieno sia per trama che per i suoi protagonisti.
Per un progetto così ambizioso da non aver visto la luce per anni interi, questo risultato è ovviamente una grandissima conquista.


Film 496: "Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato 3D" (2012) di Peter Jackson
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Jé, Valeria, Alessandra, Laura
Pensieri: Rivedere questa pellicola una seconda volta mi ha aiutato a concentrarmi meglio su quei dettagli e passaggi che mi ero perso a causa dell'eccitazione della prima volta che mi avevano portato ad una chiacchiera compulsiva da commento di ogni cosa. Il silenzio è d'oro.
Già, perchè una delle cose più belle che caratterizzano questo film è la colonna sonora. Dopo aver musicato i precedenti tre, Howard Shore ritorna qui in grande stile, riprendendo e aggiornando i temi classici che avevano accompagnato la precedente avventura (riconoscibili i motivi della Contea e di Gollum). Con 3 nomination all'Oscar e due premi vinti, è probabile che anche questa volta l'Academy gli riconosca quantomeno una candidatura.
Stesso discorso per gli effetti speciali, anche se di certo gli avversari ("Vita di Pi" in primis) sono più agguerriti rispetto agli anni precedenti.
Il 3D - che di solito non apprezzo - risulta ben calibrato e mai fastidioso ed effettivamente appropriato in un quadro di che combina immagini mozzafiato con il meglio della tecnologia digitale disponibile. La spesa in più ha avuto, quindi, un suo senso.
Magnifico, poi, ritrovare (digitalmente molto migliorato!) uno dei personaggi più famosi della storia del cinema contemporaneo: Gollum , più sdoppiato di personalità che mai, è una vera delizia digitale. Capace di espressioni che il più impegnato Daniel Radcliffe non riuscirebbe nemmeno a sognarsi, è davvero di una potenza straordinaria: pazzo, divertente, inquietante e viscido, eppure tra i personaggi più riusciti di tutto il progetto.
Grande ritorno anche degli storici Frodo/Elijah Wood, Bilbo/Ian Holm e Saruman/Christopher Lee nonché della mia preferita Galadriel/Cate Blanchett (unico personaggio femminile ad avere più di due battute. Che poi in totale siano 5 non conta) e, chiaramente, di Gandalf/Ian McKellen tornato alla polverosa veste grigia. Riguardo a quest'ultimo va segnalato il cambio di doppiatore: Gigi Proietti ('nsomma) sostituisce Gianni Musy scomparso nel 2011.
Tornando al film, tutto sommato devo dire che la seconda visione mi è piaciuta ancora di più rispetto alla prima e il 3D mi ha lasciato stranamente (e piacevolmente) soddisfatto. Una grande pellicola che non ha nulla da invidiare a ciò che l'ha preceduta, in quanto completamente differente. Forse, proprio per questo, si poteva giocare un po' meno sui legami tra questo 'Hobbit' e i 3 'dell'Anello', ma capisco che la ghiotta possibilità di incassi record abbia potuto anebbiare la vista anche di coloro che avessero le migliori intenzioni.
Corretto il marketing, comunque visto quanto sono riusciti ad incassare ad oggi in meno di un mese: $824,820,000 in tutto il mondo.
E la New Line ringrazia, nuovamente, Peter Jackson. Chapeau.
Film 616 - Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato
Film 1050 - Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato
Film 641 - Lo Hobbit - La desolazione di Smaug
Film 701 - Lo Hobbit - La desolazione di Smaug
Film 1052 - Lo Hobbit - La desolazione di Smaug
Film 855 - Lo Hobbit - La battaglia delle Cinque Armate
Film 1059 - Lo Hobbit - La battaglia delle cinque armate
Consigli: Per tutti gli amanti del fantasy, de "Il Signore degli Anelli" e di Peter Jackson questo è un film assolutamente da vedere! Per tutti gli altri, un esempio: se ce l'hanno fatta i miei genitori a vederlo tutto e farselo perfino un po' piacere, ce la può fare chiunque.
Parola chiave: Azog.

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#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 2 gennaio 2013

Film 495 - Urlo

Una pellicola che volevo recuperare da molto tempo, ma che non avevo mai avuto l'occasione di vedere. Ci volevano il momento giusto e, soprattutto, la compagnia giusta.


Film 495: "Urlo" (2010) di Rob Epstein, Jeffrey Friedman
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Leoo
Pensieri: Un film su Allen Ginsberg l'avevo già visto di recente ("On the Road"), ma non avevo ancora collegato il nome al personaggio e, quindi, a questo film. Tralasciando l'esperienza della pellicola con la Stewart e Hedlund, "Howl" dei registi Epstein e Friedman è davvero uno strano esperimento di cinema, nonché un'inaspettata e non convenzionale esperienza.
Innanzitutto il connubio di immagini in bianco e nero, a colori e in aggiunta momenti di narrazione animata (cartoon) molto suggestiva, creano un insolito mix che all'inizio confonde un po', poi prende la sua forma nella cornice dell'opera.
In effetti trasporre un poema (molti passaggi vengono letti) sullo schermo non era un'impresa facile; mixarlo con momenti di vita dell'autore e aggiungerci perfino il processo americano all'editore del libro, Lawrence Ferlinghetti, ancora meno. Eppure, a mio avviso, la sfida è vinta.
Le ipnotiche, caotiche ed erotiche immagini disegnate accompagnano la lettura di un'opera complessa e particolare rendendo il messaggio più accessibile e addolcendo quello che a volte è un linguaggio molto scurrile. Non è un prodotto per tutti, me ne rendo conto, però è certamente apprezzabile lo sforzo di rapportarsi a "Urlo" cercando di esprimere e riportare in immagini le emozioni che la lettura del poema trasmette. Diciamo che, in fin dei conti, è premiabile anche solo per la fantasia dei suoi autori.
Inutile dire, poi, che mi sono molto interessato alla parte del processo, che racconta in maniera molto chiara la disavventura giudiziaria (finita positivamente) di quel Ferlinghetti che decise, nel 1956, di pubblicare Ginsberg. Scelta coraggiosa (oltre che lungimirante).
Per quanto riguarda, invece, l'interpretazione di James Franco posso solo dire che l'ho apprezzata. Non avendo presente Allen Ginsberg (a livello di modo di parlare, espressioni o caratteristiche peculiari espressamente sue) e, soprattutto, avendo guardato il film in italiano, posso solamente limitarmi a dire che Franco mi è sembrato capace di reggere un ruolo difficile e per niente scontato.
La storia d'amore tra lo scrittore e Peter Orlovsky è tenera; la necessità di sperimentare le esperienze della vita segue un principio che secondo me ha senso; che si possa utilizzare un linguaggio volgare anche in un contesto letterario - anche se chiaramente oggi è un tipo di critica che non ha più valore - mi sembra un diritto rivendicabile dall'autore, che lascerà al lettore la possibilità di scegliere se il risultato finale gli piacerà o meno; che nella vita si possa anche non capire una cosa, ma che non per questo la conseguenza necessaria sia che quella cosa è brutta o sbagliata, mi pare (utopicamente) imprescindibile. Tutti questi elementi sommati direi che hanno concorso alla strutturazione in me di un giudizio positivo riguardo a questo "Urlo" cinematografico che più che sperimentale (come ha fatto la maggior parte della critica) definirei coraggioso.
Un film che affonda profondamente nel testo che vuole analizzare e ne esalta - spesso molto efficacemente - temi e poetiche, sottolineando in maniera forte la necessità di essere ed esprimere sé stessi, un diritto che non può essere messo sotto censura.
Consigli: Bisogna prepararsi ad un'altalena di emozioni, a una carrellata visiva di immagini potenti ed evocative, ad un testo letterario difficile e intenso, ad un prodotto filmico che sconfina in diversi generi e modi di fare cinema. Per chi ama la poesia, Ginsberg, la libertà di espressione (di sé) e biopic è certamente un titolo che non può essere perso.
Parola chiave: Beat generation.

Trailer

Ric

Film 493 - Gosford Park

Prima recensione del 2013! Buon 2013

Lo volevo assolutamente rivedere perchè a distanza di anni non me lo ricordavo più così bene.


Film 493: "Gosford Park" (2001) di Robert Altman
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: Alta società e servitù a stretto contatto con delitto annesso e sospettosi intrighi di contorno. Un bellissimo film diretto da Altman che - famoso per prediligere titoli corali - non si perde mai nella narrazione nonostante il corposo numero di non protagonisti che il cast annovera.
Un prodotto di grande qualità davvero, capace - nonostante la storia presenti un innumerevole numero di nomi impossibili da ricordare tutti - di coinvolgere e interessare senza mai annoiare. In particolare, nel finale carico di colpi di scena, è un vero piacere seguire lo sciogliersi della trama. Un ottimo lavoro!
Perfettamente resa la descrizione dei differenti ceti sociali, con un inevitabile confronto fra i due mondi che si vogliono tanto lontani, ma finiscono per essere piuttosto simili, ognuno con le sue gerarchie, figure ricorrenti e riti.
E' interessante, quindi, non solo per l'ottima trama scritta da Julian Fellowes (premiato con l'Oscar), ma proprio anche per i particolari legati alla descrizione della società degli anni '30, ben ricostruita e ben descritta.
Meraviglioso il gruppo di attori, ognuno veramente perfetto per il suo ruolo: Maggie Smith divina (in una parte molto simile a quella che ha oggi in "Downton Abbey"); Helen Mirren col botto nel finale; Ryan Phillippe veramente viscido; Clive Owen estremamente affascinante e misterioso; Kristin Scott Thomas antipatica altezzosa; e poi ancora (tra gli altri) Michael Gambon, Emily Watson, Kelly Macdonald e Derek Jacobi. Tutti azzeccatissimi per i loro personaggi.
Insomma, un cast d'eccezione per un film corale diretto da uno dei registi più famosi e acclamati di sempre: serve altro?
Ps. 7 candidature agli Oscar del 2002 (tra cui Miglior film, regia e attrici non protagoniste Smith e Mirren) e 1 premio portato a casa.
Film 1431 - Gosford Park
Consigli: Assolutamente da vedere. Un prodotto confezionato in maniera eccellente (oltre alla descrizione della società dell'epoca molto interessante, a livello tecnico bellissimi costumi e ambientazione) e recitato in modo impeccabile. Vale la pena di recuperarlo.
Parola chiave: Legami familiari.

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Bengi