venerdì 29 agosto 2014

Film 764 - Apes Revolution - Il pianeta delle scimmie

Molto, molto curioso di federe questo film di cui avevo sentito un sacco parlare (bene)!

Film 764: "Apes Revolution - Il pianeta delle scimmie" (2014) di Matt Reeves
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Di pianeta delle scimmie si tratta e di scimmie si parla. Sempre loro, tutto il tempo. Sono le uniche vere protagoniste di questo sequel ben architettato e gestito di "L'alba del pianeta delle scimmie". Ci si poteva aspettare altro? Io, ad essere sincero, mi ero immaginato la solita onnipresenza umana, così questo spiccato punto di vista "animale" mi ha colpito e interessato.
Daltronde era già intuibile dalla copertina del film - dove sono le scimmie a farla da padrone - e coerentemente fino all'ultimo, coi titoli di coda - Andy Serkis/Cesare è il primo del cast a comparire -, si porta avanti questa scelta. La quale è assolutamente coerente con quello che ormai mi sembra l'intento globale di questa trilogia, ovvero analizzare questa umanizzazione dell'animale e creare un parallelismo tra la nostra società e la loro.
Scrollato del lavoro di fiction, che nella specifica del blockbuster vive di colpi di scena ed effetti speciali, bisogna ammettere che il lavoro fatto qui è buono e inaspettatamente plausibile. Si parte piano, analizzando i due campi d'azione - quello del villaggio di Cesare e quello di pochi umani sopravvissuti al virus - e i rispettivi rappresentanti, in una contrapposizione delle parti che è, nell'intimità del rifugio, in realtà meno diversa di quanto ogni parte pensi dell'altra. L'evolversi della storia farà prendere la necessaria piega inaspettata, fino a catastrofiche conclusioni tra cui una guerra aperta che a vederla sullo schermo si rimane basiti: scimmie a cavallo che brandiscono mitra e sparano sulla folla umana.
Sulla carta, francamente, parrebbe più che altro una boiata. Al contrario, il piglio serio, la persistente tensione, gli ottimi snodi della trama tramutano quello che poteva essere ridicolo in assolutamente plausibile ed emotivamente coinvolgente.
Insomma, a ben vedere questo "Dawn of the Planet of the Apes" (sorvoliamo sull'assurdità del titolo italiano, soprattutto considerato quello scelto per la pellicola precedente) è un ottimo sequel, che sposta l'attenzione dall'uomo alla sua cavia ormai indipendente ed emancipata, tanto umanizzata da finire negli stessi tranelli di disumanizzazione che le infinite storie dell'uomo - cinematografiche e non - ci hanno raccontato. E' interessante il parallelismo e il gioco delle plausibilità che la sceneggiatura mette in moto, capace di solleticare la mente dello spettatore che gioca con l'idea che uno scenario del genere possa essere (spaventosamente?) possibile. Insomma, oltre al classico intrattenimento da film commerciale, anche numerosi spunti su cui porsi qualche domanda, oltre che l'entusiasmo per una così riuscita realizzazione.
Box Office: $555,301,955
Consigli: Gli umani Gary Oldman, Keri Russell e Jason Clarke si scontrano con i primati Andy Serkis, Toby Kebbell e Judy Greer in una guerra allo specchio che sa di primordiale. Cosa sancisce cosa sia "umano" e cosa "bestiale", cosa divide l'uomo dalla scimmia (per di più geneticamente modificata)? In questo caos di pensieri ed emozioni il film riesce ad inserire anche dinamiche sociali ben descritte e una dose di azione/tensione degna del miglior cinema commerciale. Effetti speciali essenziali e ben realizzati, storia ben scritta e perfettamente collegata con la pellicola che 3 anni fa ci ha riportato tutti nel pianeta delle scimmie. Forse un pelo lungo, ma per il resto vale la pena di vederlo, specialmente se preceduto da "L'alba del pianeta delle scimmie".
Parola chiave: Koba.

Trailer

Bengi

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