giovedì 4 dicembre 2014

Film 830 - I due volti di gennaio

Una pellicola che volevo vedere, che mi incuriosiva. Alla prima occasione ho costretto Lu a seguirmi al cinema!

Film 830: "I due volti di gennaio" (2014) di Hossein Amini
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Film piacevole e intrigante, ma che mi ha lasciato con il grande dubbio del titolo. Mi aspettavo che l'enigma fosse sciolto durante i 96 minuti di pellicola, ma non è stato così. Nemmeno nella pagina inglese del film su Wikipedia - che a dire il vero non è particolarmente esaustiva, trama a parte - c'è scritto nulla; ho trovato una breve spiegazione quando ho cliccato al rimando del romanzo omonimo da cui questo film è tratto (chiaramente in inglese): "Its title alludes to the two faces of the Roman god Janus, but through the name of the month dedicated to him" che, tradotto, vuol dire "Il titolo allude alle due facce del dio romano Giano, ma attraverso il nome del mese dedicato a lui". Ora che ho capito a cosa fa riferimento il libro, mi piacerebbe avere qualcuno che mi spieghi qual è il collegamento con la trama - forse non ci arrivo o non lo ricordo -, ma facciamo pur finta di non esser passati dalla padella alla brace.
Come dicevo, "I due volti di gennaio" è un prodotto non male, un thriller a tratti un po' lento, ma dalle sfumature che ricordano moltissimo Hitchcock e i suoi intrighi, con una coppia apparentemente benestante, ma in realtà in fuga, che sarà costretta ad affidarsi totalmente al furbetto Rydal/Oscar Isaac per tentare di sfuggire alla polizia. Nel mezzo ci sono - in ordine sparso - qualche morto, frodi, un matrimonio messo a dura prova, un affascinante accompagnatore e certi paesaggi della Grecia che ti fanno venire voglia di prenotare un volo Ryanair appena esci dal cinema.
Nonostante non si possa dire che viva di adrenalina - che c'è, ma è alla fine -, "The Two Faces of January" è un film che trovo molto più riuscito del precedente tratto da un'opera della Highsmith, ovvero "Il talento di Mr. Ripley" firmato Anthony Minghella. Nonostante qualche elemento comune a livello di storia (il doppio, l'altro che è affascinato dalla donna del primo, il mascheramento dell'identità, l'omicidio per sopravvivere, sé stessi prima di tutto), trovo comunque che questa pellicola sia molto più raffinata e coinvolgente del titolo con Matt Damon nei panni di Ripley. Viggo Mortensen protagonista è sempre di più una garanzia e, anche se mi scoccia un po' ammetterlo, la sovrimpressione vocale di Pino Insegno nel doppiaggio italiano dell'attore mi sembra davvero appropriata. Ho ritrovato volentieri anche Kirsten Dunst, la cui stella è un po' offuscata da tempo, anche se il pesante ma buono "Melancholia" pareva averla riportata alla ribalta che merita. Nemmeno questo film riesce davvero a ricreare un efetto eco per i suoi tre protagonisti - l'incasso al botteghino è poco -, però la qualità finale del prodotto aiuta sicuramente giova a tutti. A livello colloquiale potremmo dire che questa pellicola "ci mette una buona parola" (a loro favore).
Tutto sommato un buon risultato. Non un capolavoro, ma comunque onesto e tecnicamente curato, con tre protagonisti capaci, versatili e piacevoli da guardar recitare.
Box Office: $8,819,872
Consigli: Parte un po' piano e lascia un pochino interrogativi, all'inizio, ma man mano che la storia si complica tutto si fa intrigante. Ottimi comprimari con un super Viggo Mortensen che non rivedevo così volentieri dai tempi di "La promessa dell'assassino". La Grecia è caldissima, e lo diventerà anche il triangolo moglie-marito-intruso e che sarà sempre più difficile da gestire. Se vi interessano i thriller, amate Hitchcock o cercate qualcosa di ben confezionato ma meno hollywoodiano del solito, sicuramente questo è un buon titolo da tenere a mente. Solo un po' lentino.
Parola chiave: Detective privato.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

1 commento:

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