venerdì 13 settembre 2024

Film 2306 - Thanksgiving

Intro: Lo volevo vedere al cinema l'anno scorso, poi per un motivo o per un altro non ero riuscito e, col passare del tempo, mi sono dimenticato di questo film. L'altro giorno mi è tornato in mente e mi sono finalmente deciso a vederlo.

Film 2306: "Thanksgiving" (2023) di Eli Roth
Visto: dal computer
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: per quanto questo film sia decisamente più violento e gore, c'è qualcosa di "Thanksgiving" che mi ha ricordato "I Know What You Did Last Summer". Non so dire cosa di preciso, ma l'atmosfera di entrambi mi è sembrata simile.
A parte questo, comunque, non esattamente un capolavoro, ma godibile in ogni caso. La premessa è più assurda del solito e il collegamento tra il killer e il motivo delle sue azioni è un plot twist che arriva decisamente inaspettato - anche se dopo un po' si può immaginare chi ci sia sotto la maschera - in ogni caso il grande pregio di "Thanksgiving" è che promette e mantiene: sai cosa aspettarti e la storia, in questo senso, non delude.
Poi, non il mio horror preferito, ma va anche bene così.
Cast: Patrick Dempsey, Addison Rae, Milo Manheim, Jalen Thomas Brooks, Nell Verlaque, Rick Hoffman, Gina Gershon.
Box Office: $46.6 milioni
Vale o non vale: Per chi ama le pellicole slasher, sicuramente un prodotto che non delude. Anche i fan degli horror dovrebbero apprezzare, il film ha un buon ritmo e i vari omicidi si susseguono senza sosta, in maniere piuttosto creative, tra l'altro. Per tutti gli altri, secondo me un titolo evitabile.
Premi: /
Parola chiave: Black Friday.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 6 settembre 2024

Film 2305 - Ouija: Origin of Evil

Intro: Michael non guarda i film dell'orrore, però sono riuscito a convincerlo a vederne uno qualche serà. Ho deciso di cominciare con qualcosa di non troppo estremo...

Film 2305: "Ouija: Origin of Evil" (2016) di Mike Flanagan
Visto: dalla tv
Lingua: inglese
Compagnia: Michael
In sintesi: raro caso di sequel (tecnicamente prequel, a dire il vero) migliore dell'originale, scopro solo con questa visione che "Ouija: Origin of Evil" è stato scritto e diretto da Mike Flanagan, lo stesso dietro ai successi Netflix di "The Haunting of Hill House", "The Haunting of Bly Manor", "Midnight Mass", "The Midnight Club" e il più recente "The Fall of the House of Usher" (oltre che di uno dei miei horror preferiti, "Oculus"). Tutto torna.
Questo secondo capitolo funziona davvero bene, crea l'atmosfera giusta, dà il giusto tempo di conoscere i personaggi e, quando prende l'immancabile piega maligna, riesce a costruire un senso di inquietudine sempre più palpabile man mano che il racconto progredisce.
La storia funziona, il cast è buono - ottima performance della giovane Lulu Wilson, poi vista anche in "Annabelle: Creation" -, l'atmosfera è quella giusta e il risultato finale non solo non delude, ma sorprende in positivo.
Film 878 - Ouija
Film 1254 - Ouija: L'origine del male
Film 1611 - Ouija: Origin of Evil
Film 2305 - Ouija: Origin of Evil
Cast: Elizabeth Reaser, Lulu Wilson, Annalise Basso, Henry Thomas, Parker Mack, Doug Jones, Sam Anderson.
Box Office: $81.7 milioni
Vale o non vale: Fortunatamente la serie di "Ouija" dopo il primo, tremendo, capitolo volta pagina e riparte da una storia completamente diversa ambientata negli anni '60. Il reboot funziona, il risultato finale è godibile e, come horror, il film ha qualcosa da raccontare che vada oltre il banale classico spavento all'improvviso. Un'ottima pellicola dell'orrore.
Premi: /
Parola chiave: Doll.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

martedì 3 settembre 2024

Film 2233 - Anatomy of a Fall

Intro: Ultimo film della lista che avevo lasciato indietro qualche mese fa, poi si torna al presente dalla prossima recensione!

Film 2233: "Anatomy of a Fall" (2023) di Justine Triet
Visto: al cinema
Lingua: inglese, francese
Compagnia: Paul
In sintesi: uno dei migliori film della stagione passata.
Non sapevo bene cosa aspettarmi dalla storia di Justine Triet e Arthur Harari (vincitori dell'Oscar) e, ammetto, il fatto che fosse una produzione francese non mi faceva sperare per il meglio. Invece, grazie al cielo, mi sbagliavo.
Non solo "Anatomy of a Fall" è un grandissimo thriller - di quelli che ti lasciano con molteplici domande alla fine della visione - ma è soprattutto il prodotto perfetto per presentare Sandra Hüller al grande pubblico (americani in testa): magnifica la sua interpretazione, sempre in bilico tra emotività e durezza in un tour de force di emozioni che cattura lo spettatore dall'inizio alla fine. In aggiunta, devo dire che personalmente ho trovato altrettanto interessante e coinvolgente la parte del processo (il procedural drama è un genere che apprezzo particolarmente).
Insomma, da un titolo da cui mi aspettavo poco, uno dei regali più grandi: un film che vale la pena di vedere.
Cast: Sandra Hüller, Swann Arlaud, Milo Machado-Graner, Antoine Reinartz, Samuel Theis, Jehnny Beth, Saadia Bentaïeb, Camille Rutherford, Anne Rotger, Sophie Fillières.
Box Office: $36 milioni
Vale o non vale: Grandissimo cast capitanato da una Sandra Hüller protagonista pazzesca (e a mio avviso molto meritevole dell'Oscar), il film di Justine Triet è una montagna russa di emozioni per i protagonisti del racconto e lo spettatore. E' stato davvero un suicidio? L'unico modo per scoprirlo è guardare "Anatomy of a Fall".
Premi: Candidato a 5 premi Oscar per Miglior film, regia, attrice protagonista (Hüller) e montaggio, il film ha vinto per la Miglior sceneggiatura originale. Stesso premio vinto ai BAFTA su 7 nomination totali (film, regia, attrice protagonista, montaggio casting e miglior pellicola britannica). 2 Golden Globe vinti per Migllior film straniero e sceneggiatura e altre 2 nomination per attrice protagonista e Miglior film drammatico. 11 candidature ai César e 7 vittorie totali per Miglior film, regia, attrice (Hüller), attore non protagonista (Arlaud), sceneggiatura originale e montaggio. Il film ha vinto la Palma d'oro a Cannes 2023 e il David di Donatello per il Miglior film straniero.
Parola chiave: Daniel.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi