venerdì 8 luglio 2011

Film 277 - 282

Questo è decisamente un esperimento. Tra gli ultimi giorni di Maggio e la prima metà di Giugno, ho guardato una serie di film che, per tematica, collocazione temporale, ambientazione, atmosfera, possono essere discussi quasi fossero un’unica entità. Il motivo di tale sequenziale lista di titoli si lega al week-end a Londra avvenuto oramai un mese e mezzo fa.


Film 277: "L'altra donna del re" (2008) di Justin Chadwick




Film 278: "Elizabeth" (1998) di Shekhar Kapur



Film 279: "Elizabeth: The Golden Age" (2007) di Shekhar Kapur



Film 280: "Shakespeare in Love" (1998) di John Madden



Film 281: "The Young Victoria" (2009) di Jean-Marc Vallée




Film 282: "Orgoglio e pregiudizio" (2005) di Joe Wright

Pensieri: Trascinato dalla cornice Londinese che non rivedevo ormai da un paio d'anni, mi è venuta voglia di approfondire meglio determinate tematiche 'locali', anche grazie all’aiuto del cinema. In questa ottica, quindi, raggruppo sei pellicole molto diverse fra loro, ma che in comune hanno la centralità della storia britannica, i suoi avvenimenti principali, i suoi Monarchi e le loro (vere e romanzate) avventure: 1 "L'altra donna del re" (ADR) 2 "Elizabeth" (E) 3 "Elizabeth: The Golden Age" (EGA) 4 "Shakespeare in Love" (SL) 5 "The Young Victoria" (YV) 6 "Orgoglio e pregiudizio" (OP).
Per forma, toni, accuratezza storica e genere cinematografico, questi 'magnifici sei' sono totalmente differenti. E, altrettanto, è diverso il mio giudizio su di loro.
E’ già noto, per esempio, che i due "Elizabeth" siano decisamente nelle mie ‘grazie’, avendone già parlato in precedenza (Film 51 - Elizabeth e Film 59 - Elizabeth: The Golden Age), tutto merito della bravissima Cate Blanchett, dei perfetti costumi e fotografia (nel caso di EGA) e dell’avvincente storia della Regina Elisabetta I (quella vera).
Meno - decisamente meno - incentrati sulla veridicità storica i due ADR e SL e molto confuso nella trama YV, troppo concentrato ad attenersi ai fatti accaduti per accorgersi che il risultato, oltre ad essere piuttosto banale, è poco chiaro in moltissimi passaggi. A parte, invece, OP che, essendo tratto dal libro della Austen, può al limite essere aderente alla trama del libro (ma non l’ho letto e non so dire).
Molto favorevoli, comunque, i miei giudizi su i due “Elizabeth” e OP - in cui la Knightley riceve la sua prima nomination all’Oscar - che presentano una buona messa in scena generale, soprattutto aiutata da una sceneggiatura solida. Pessimo, invece, ADR che, in un incastro alla “Beautiful” propone le vicissitudini di Enrico VIII dall’unica prospettiva del suo pene. La donna, qui incarnata nella figura delle due sorelle Bolena, oggetto contenitore per figli, seduce il suo Re sicura di potergli dare finalmente il tanto cercato maschio, ma si perde in litigi tra parenti che la usano al fine di arricchire le tasche della famiglia. Peccato che il risultato si avvicini di più a 'le mirabolanti avventure di letto del re fallocentrista’, piuttosto che una rivisitazione moderna della storia della monarchia britannica (che non ci fa nemmeno tanto una bella figura, a dirla tutta).
Male anche - come dicevo - YV che si perde nei bellissimi costumi (premio Oscar) e nelle atmosfere patinate, ma nel concreto presenta un quadro della storia tra la Regina Victoria e il suo futuro marito Albert piuttosto nebuloso e lento. L’ambiguità è dietro ogni personaggio, i dialoghi sono spesso non esplicativi rispetto a ciò che sta succedendo e si ha sempre la sensazione di non aver capito qualcosa o di aver perso un passaggio. Prima di vedere questa pellicola mi ero documentato sulla vita della Regina e, in effetti, sono riuscito a spiegarmi certi passaggi (come la ‘crisi della camera da letto’ o il nomignolo di ‘Signora Melbourne’ o ancora nel finale di certe prese di posizione di Albert) solamente perché ne avevo già letto in precedenza.
Via di mezzo, quasi trait d’uninon tra le pellicole che ho apprezzato e quelle di più difficile digestione, è stato SL, un filmetto eletto a migliore del 1999 con 7 Oscar portati a casa e una lunghissima schiera di ragazzine sbavanti per il Joseph Fiennes qui Shakespeare senza musa.
E’ un brutto film, primo della classe in nessuna delle categorie in cui è stato eletto migliore, ridicolo se paragonato a film che, in edizioni differenti, hanno vinto come migliore dell’anno (ne cito alcuni per rendere chiaro il concetto: "Fronte del porto", "Amadeus", "Million Dollar Baby", "Eva contro Eva", "Schindler's List" e non vorrei infierire oltre). Non è il peggiore dei sei che ho visto, ma si colloca sicuramente nella metà di cui non ho una buona opinione. Forse cercavo più aderenza storica o più interesse per la stessa Storia, ma qui l'unico interesse è favoleggiare sull'incontro tra lo scrittore e colei che gli avrebbe ispirato la tragedia di "Romeo e Giulietta" (nel film è Gwyneth Paltrow).
Nel complesso, comunque, devo dire che rivedere questi film (tutti visti almeno una volta precedentemente) mi ha soddisfatto in quanto sapevo perfettamente a cosa andassi incontro. Il desiderio di non abbandonare quelle atmosfere 'di palazzo', di giostrarmi tra un intrigo di corte e l'altro, di rivivere i fasti (e le cadute) dell'Impero Britannico è stato pienamente accontentato in un piacevolissimo giro di giostra tra pellicole che, sparse nell'ultimo decennio, hanno tentato di raccontare al loro meglio un universo che da sempre mi affascina e mi incuriosisce come nessun altro è mai riuscito a fare.
Consigli: Il criterio che ho seguito per guardare i film è stato seguire la linea temporale dei Monarca regnanti per assicurarmi, almeno, un minimo di aderenza storica temporale. E' interessante, tra l'altro, confrontare le due versione della Regina Elisabetta I interpretate sia da Cate Blanchett (per questo ruolo due volte candidata all'Oscar, sia da Judi Dench (lei, invece, Oscar vinto per una delle interpretazioni più brevi nella storia del cinema).
Parola chiave: Regno Unito.


#HollywoodCiak
Bengi

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