martedì 5 luglio 2011

Film 274 - Mr. Beaver

Incertezza su questa pellicola che, mi spiace dirlo, non presentava certo una storia troppo allettante... Ma la 'sponsorizzazione' della 3 sicuramente mi ha convinto a fare una capatina al cinema.


Film 274: "Mr. Beaver" (2011) di Jodie Foster
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Michele
Pensieri: Non si può dire che questo film non abbia una storia originale. Uomo di successo con famigliola teoricamente felice cade in depressione e, per riprendersi, finisce per farsi auto-terapia grazie all'aiuto di un pupazzo/marionetta a forma di castoro. ("The Beaver", appunto).
Questa pellicola, per toni e colori umidicci, mi ha ricordato molto il "The Weather Man" (o "L'uomo delle previsioni" che dir si voglia) di Gore Verbinski. Qui, però, la trama si dimostra più risoluta e meno soggetta agli eventi della vita, quindi decisamente meno fatalista. Ma la sensazione di una connessione tra i due film mi è rimasta per tutta la visione.
Non posso dire che rivedrei "Mr. Beaver", ma non posso nemmeno giurare che non mi sia piaciuto. E' un insieme strano di elementi, un'onda infinita di alti e passi, a seconda dell'umore del suo protagonista Walter Black/Mel Gibson. Tra dramma e battute, famiglia e rimpianti, riscatto e viaggio di formazione, il percorso che verrà narrato allo spettatore attinge un po' ovunque per ricreare un mix di sensazioni che, alla fine, rimane un po' indefinito. Non è facile da classificare questo film, poiché non è di facile e disimpegnato consumo, ma non è nemmeno un drammone esistenziale che pone etici interrogativi per i 91 minuti di durata. Forse, nel panorama cinematografico odierno, risulta un attimino azzardato come investimento. Il richiamo della classe attoriale conta soprattutto sul duo Mel Gibson+Jodie Foster (qui alla sua seconda regia), ma il primo è decaduto ormai da tempo, la seconda sbaglia, forse, a voler a tutti i costi dimostrare ancora qualcosa. Non perchè non sia capace, sia chiaro, ma forse un progetto così outsider equivale un po' a darsi la zappa sui piedi e in pochi avrebbero potuto farcela. Il tono dimesso, poi, di tutta l'operazione commerciale non ha aiutato.
Non ho gradito troppo, poi, la voce fuori campo dello stesso Walter Black che auto-narra la sua stessa storia. Tra questa, la sua originale e quella del castoro, tre voci allo stesso personaggio mi sono parse un po' troppe.
Interessanti, comunque, i due giovani comprimari che si 'oppongono' alla coppia di veterani: Anton Yelchin ("Star Trek", "Terminator Salvation") e la recentemente candidata all'Oscar Jennifer Lawrence ("Un gelido inverno", "X-Men: L' inizio "). Giovani e carini, rinfrescano la storia e tengono bene le redini della narrazione quando è il loro turno.
Tutto sommato posso dire che l'insieme sia sufficiente, ma non totalmente incisivo. Manca qualcosa, ma non chiedetemi cosa. Ci sto ancora pensando...
Consigli: Attenzione al 'blue mood' di tutto il film, è contagioso.
Parola chiave: Depressione.

Trailer

Ric

1 commento:

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