martedì 4 giugno 2013

Film 557 - La scoperta dell'alba

Un po' malaticcio, ieri sera ero alla ricerca di qualcosa da guardare per la mia serata casalinga che non fosse il solito film-disimpegno. E ho scelto, insolitamente, una pellicola italiana...

Film 557: "La scoperta dell'alba" (2012) di Susanna Nicchiarelli
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia:
Pensieri: Dal libro omonimo scritto da Walter Veltroni, la regista-sceneggiatrice-attrice del precedente "Cosmonauta" trae questa pellicola che svolazza tra tematiche fantasy, dramma e denuncia. Terreni insolitamente mischiati per il cinema italiano. E forse in generale.
Trattando di Brigate Rosse, genitori scomparsi, persone giustiziate a colpi di pistola e viaggi nel tempo,"La scoperta dell'alba" si incammina per sentieri sinceramente inaspettati e, per quanto riguarda questo aspetto, è stata una piacevole sorpresa. Peccato, però, che il tutto sia guastato dalla solita tendenza del nostro cinema a rendere il tutto negli unici toni autodefiniti di qualità, ovvero quelli drammatici ed esasperati.
In quest'ottica Margherita Buy non ha rivali, essendo l'unica attrice italiana a recitare in maniera drammatica anche quando sorride, essendosi specializzata in ruoli da isterica single altoborghese con una tendenza al sussurrato o allo sguardo contrito. E non importa che debba ordinare un caffé al bar o staccare la spina ad un malato terminale, la sua recitazione sarà ugualmente sofferta.
Anche in questo caso, quindi, il respiro affannato e lo sguardo carico di speranze infrante finisce per farla da padrone, guastando un'atmosfera che, talvolta, avrebbe potuto regalare momenti meno pesanti. La colpa, per carità, non è solo dell'elemento Buy - per quanto in alcune scene sia evidentemente sottotono -, ma anche di una sceneggiatura che, pur di dare risposte alle non poche domande sollevate durante la visione, finisce per sottovalutare alcuni passaggi, finendo per trattarli in maniera sbrigativa o superficiale. Come si può, per esempio, pensare che due bambine negli anni '70 rispondano senza fare una piega ad una telefonata di loro stesse dal futuro? E com'è possibile che intervenendo sul passato, il personaggio della Buy non influenzi anche il suo presente? Già solo queste due domande, a mio avviso, rendono l'idea dell'incompletezza che intacca alcuni passaggi di questa pellicola.
In ogni caso, non posso dire che l'approccio della Nicchiarelli mi sia piaciuto, e per quanto riguarda la sceneggiatura e per la resa dei personaggi di contorno, macchiette veloci e fugaci, incapaci di donare alla cornice un benché minimo spessore narrativo. Giusto Sergio Rubini riesce nell'intento di risultare un po' incisivo. La colpa non è tanto degli attori, quanto proprio della mancanza di appeal nella sceneggiatura.
Divido, quindi, il mio parere su "La scoperta dell'alba" in due: lo spunto della storia ha decisamente il suo fascino (ma questo è merito del libro di Veltroni), ma, per come viene reso il tutto, si finisce per rovinare il risultato finale uniformandosi al solito prodotto del cinema italiano uguale a sé stesso quando si trattano argomenti drammatici: è incapace di elevarsi a qualcosa di nuovo o originale.
Ps. Bruttissimi costumi.
Pps. Lina Sastri un po' sacrificata in un ruolo a passeggio che sarebbe stato più interessante vederre approfondito.

Consigli: Non un esperimento malvagio, ma purtroppo sempre influenzato dalla nostra tradizionale idea di pellicola drammatica, dove i bisbigli si sprecano, la protagonista è una nevrotica intelligentona un po' solitaria e il tutto finisce per essere sempre troppo simile ad una qualsiasi fiction destinata al grande pubblico televisivo. Per chi ama la Buy è il film perfetto. Per gli altri, nel caso di necessità di svago, sicuramente è meglio direzionarsi su altri lidi.
Parola chiave: Telefono.

Trailer

Bengi

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