Un sacco di attese e promesse per questa pellicola. Ne è valsa la pena?
Film 734: "Maleficent" (2014) di Robert Stromberg
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi, Erika, Licia
Pensieri: La Disney deve ringraziare Angelina Jolie e il suo potere magnetico perché di questi 180 milioni di dollari spesi per produrre il film, davvero pochissimi sono stati destinati a scrivere una buona storia. O anche solo una storia.
Senza la Jolie, infatti, Malefica avrebbe forse avuto quell'aspetto intrigante, misterioso e leggermente spaventoso? No. Sarebbe, forse, riuscita a caratterizzarsi in maniera così spiccata, rendendosi iconica e già riconoscibilissimo personaggio che dal cartoon è diventato realtà? Di nuovo, no.
Ecco, allora sarebbe meglio davvero che alla Disney prendessero seriamente in considerazione di ringraziare Angie e i quasi 600 milioni di dollari d'incasso portati a casa grazie a lei e, veramente, pochissimo/i altro/i. Già, perché se lei funziona bene - senza neanche impegnarsi troppo nella recitazione, a dire il vero - tutto il resto è piuttosto carente: pochissima trama, altri personaggi davvero poco interessanti, stravolgimento di un classico.
Sinceramente non credo che la mia delusione risieda nel totale stravolgimento di una storia che per decenni ha funzionato benissimo ("La bella addormentata nel bosco"); semplicemente la storia che qui si racconta non è niente di straordinario o mai visto. Anzi, il racconto si sarebbe potuto esaurire in ben minor tempo. I canonici passaggi della fiaba ci sono tutti (con anche la redenzione del cattivo, chiaramente) e non ci risparmiamo nemmeno la caratterizzazione psicologica più banale della nostra protagonista, tradita in amore e dunque vendicativa nei confronti di colui che - vero cattivo della storia - le ha voltato le spalle e spezzato il cuore. Ci sta, per carità: l'intento non era certo di documentare la discesa agli inferi di uno dei cattivi più glam e intriganti della storia dei cartoni animati, però a mio avviso ci si poteva mettere più impegno o fantasia (premessa di partenza: angelica presenza dei boschi di natura fatata, candida e pura bambina, il suo nome qual è? Malefica. Non fa una piega).
Sono rimasto deluso, sì, perché mi aspettavo che anche la Disney avrebbe optato per uno svecchiamento o quantomeno cambio direzionale, diciamo verso una sorta di realismo che legittimasse la protagonista a più reale possibile e che, finalmente, si abbandonasse l'approccio 'fatato'. La realtà è che, nonostante i trailer facessero intuire uno sfondo dark inusuale per la casa di produzione, tra ombre, sussurri, creature magiche inquietanti, una Lana Del Rey al suo gotico massimo in "Once Upon a Dream" e mostri ricreati grazie alla computer grafica, la realtà è che, come al solito, la Disney ha optato per il terreno sicuro della favolata, senza arrischiarsi davvero per un percorso più inedito o maturo. L'happy ending c'è e anche il sospiro di sollievo finale da parte dello spettatore di 10 anni. Bene così, evidentemente i risultati ottenuti confermano che target e direzione presa erano giusti, però rimango del parere che questo "Maleficent", pompato, pubblicizzato, reso già cult dalla sua protagonista, sia un film certamente ben realizzato, ma privo di concretezza e originalità. Peccato.
Film 1851 - Maleficent: Mistress of Evil
Box Office: $585,571,000 (ad oggi)
Consigli: E' una favola Disney e rimane tale. Il mascheramento dark funziona solo per un po', ma il film finirà per rimangiarsi tutte le buone premesse iniziali (oltre che voltare le spalle al classico da cui ha trascinato fuori l'antagonista di Aurora). La conclusione con 'atto di amore' è imbarazzante al pari della banalità della conclusione, anche se non posso dire non sia una pellicola che si possa vedere con piacevole serenità. Priva di veri sbalzi narrativi in grado di colpire gli spettatori (se non forse il tradimento dell'amato), questa storia è perfetta per una serata all'insegna delle sinapsi spente e della pura celebrazione di Angelina Jolie in grado, da sola, di sostenere l'intera - troppo lunga per quello che accade - pellicola.
Parola chiave: Ali.
Trailer
Bengi
Film 734: "Maleficent" (2014) di Robert Stromberg
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi, Erika, Licia
Pensieri: La Disney deve ringraziare Angelina Jolie e il suo potere magnetico perché di questi 180 milioni di dollari spesi per produrre il film, davvero pochissimi sono stati destinati a scrivere una buona storia. O anche solo una storia.
Senza la Jolie, infatti, Malefica avrebbe forse avuto quell'aspetto intrigante, misterioso e leggermente spaventoso? No. Sarebbe, forse, riuscita a caratterizzarsi in maniera così spiccata, rendendosi iconica e già riconoscibilissimo personaggio che dal cartoon è diventato realtà? Di nuovo, no.
Ecco, allora sarebbe meglio davvero che alla Disney prendessero seriamente in considerazione di ringraziare Angie e i quasi 600 milioni di dollari d'incasso portati a casa grazie a lei e, veramente, pochissimo/i altro/i. Già, perché se lei funziona bene - senza neanche impegnarsi troppo nella recitazione, a dire il vero - tutto il resto è piuttosto carente: pochissima trama, altri personaggi davvero poco interessanti, stravolgimento di un classico.
Sinceramente non credo che la mia delusione risieda nel totale stravolgimento di una storia che per decenni ha funzionato benissimo ("La bella addormentata nel bosco"); semplicemente la storia che qui si racconta non è niente di straordinario o mai visto. Anzi, il racconto si sarebbe potuto esaurire in ben minor tempo. I canonici passaggi della fiaba ci sono tutti (con anche la redenzione del cattivo, chiaramente) e non ci risparmiamo nemmeno la caratterizzazione psicologica più banale della nostra protagonista, tradita in amore e dunque vendicativa nei confronti di colui che - vero cattivo della storia - le ha voltato le spalle e spezzato il cuore. Ci sta, per carità: l'intento non era certo di documentare la discesa agli inferi di uno dei cattivi più glam e intriganti della storia dei cartoni animati, però a mio avviso ci si poteva mettere più impegno o fantasia (premessa di partenza: angelica presenza dei boschi di natura fatata, candida e pura bambina, il suo nome qual è? Malefica. Non fa una piega).
Sono rimasto deluso, sì, perché mi aspettavo che anche la Disney avrebbe optato per uno svecchiamento o quantomeno cambio direzionale, diciamo verso una sorta di realismo che legittimasse la protagonista a più reale possibile e che, finalmente, si abbandonasse l'approccio 'fatato'. La realtà è che, nonostante i trailer facessero intuire uno sfondo dark inusuale per la casa di produzione, tra ombre, sussurri, creature magiche inquietanti, una Lana Del Rey al suo gotico massimo in "Once Upon a Dream" e mostri ricreati grazie alla computer grafica, la realtà è che, come al solito, la Disney ha optato per il terreno sicuro della favolata, senza arrischiarsi davvero per un percorso più inedito o maturo. L'happy ending c'è e anche il sospiro di sollievo finale da parte dello spettatore di 10 anni. Bene così, evidentemente i risultati ottenuti confermano che target e direzione presa erano giusti, però rimango del parere che questo "Maleficent", pompato, pubblicizzato, reso già cult dalla sua protagonista, sia un film certamente ben realizzato, ma privo di concretezza e originalità. Peccato.
Film 1851 - Maleficent: Mistress of Evil
Box Office: $585,571,000 (ad oggi)
Consigli: E' una favola Disney e rimane tale. Il mascheramento dark funziona solo per un po', ma il film finirà per rimangiarsi tutte le buone premesse iniziali (oltre che voltare le spalle al classico da cui ha trascinato fuori l'antagonista di Aurora). La conclusione con 'atto di amore' è imbarazzante al pari della banalità della conclusione, anche se non posso dire non sia una pellicola che si possa vedere con piacevole serenità. Priva di veri sbalzi narrativi in grado di colpire gli spettatori (se non forse il tradimento dell'amato), questa storia è perfetta per una serata all'insegna delle sinapsi spente e della pura celebrazione di Angelina Jolie in grado, da sola, di sostenere l'intera - troppo lunga per quello che accade - pellicola.
Parola chiave: Ali.
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Bengi
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