lunedì 6 ottobre 2014

Film 781 - Mai così vicini

Curiosi di vederlo nonostante l'evidente inutilità...

Film 781: "Mai così vicini" (2014) di Rob Reiner
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Mai così vicini, ma anche mai così insipidi o privi di idee.
Classico prodotto americano di genere commedia romantica della terza età con l'attrice che più riescono a sfruttare in questo ruolo, ovvero Diane Keaton (che da "Tutto può succedere - Something's Gotta Give" e la nomination all'Oscar ha imboccato questa strada senza alcun ritegno o remora). Si aggiunge alla scia di attempati-un-po'-arrapati anche Michael Douglas, perfino lui ormai fan del genere (vedi "Last Vegas").
In questo calderone di superficialità e bellissimi sfondi - ah, gli Hamptons cosa non hanno creato! - si svolge una storia che non ha nulla di particolarmente interessante e non presenta alcun aspetto per cui volerla effettivamente seguire. Ogni personaggio è descritto esattamente come un milione di altri prima di lui in prodotti fotocopia tanto simili che si comincia a faticare a ricordarne i nomi e, ammetto, a più di un mese di distanza dalla visione di questa pellicola ho veramente faticato a capire di che film si trattasse quando ho scoperto dalla mia lista che tale "Mai così vicini" sarebbe stata la prossima recensione. Lo bollerei, quindi, come 'anonimo'.
Non brutto, non bello, il vero problema è che questa mediocrità patinata condita di buoni sentimenti e una rivalutazione dell'ultimo periodo della vita come ancora florido di opportunità, sentimenti e vestiti perfettamente lavati e stirar, è che il risultato è fine a se stesso. Nessuno ricorderà Douglas o Keaton per queste interpretazioni come nessuno ricorderà questo film. E allora perché farlo? Per i soldi, chiaro. Che non sono arrivati (30 milioni di dollari per produrlo). E allora che la prossima volta ci pensino su un attimino più approfonditamente.
Box Office: $22,405,801
Consigli: Innocuo esempio di cinema comico-romantico per la terza età, ovvero quando la speranza non demorde. Una fotografia candida e saturatissima nei colori, paesaggi così belli, sentimenti così puri, situazioni così nette da non risultare credibili. Salvo solo i momenti cabaret della Keaton, più che altro perché alla fine riesce sempre a farci una bella figura anche quando recita in queste inutilità cinematografiche.
Parola chiave: Amore. O buoni sentimenti. O famiglia. O tutto insieme.

Trailer

Bengi

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