venerdì 27 novembre 2009

Film 19 - Oggi sposi

Avevo iniziato ieri a vedere questo film. Il primo italiano della mia lista, che ormai sfiora la ventina di titoli in 18 giorni dalla nascita di questo blog.
Devo fare una premessa importante: i film italiani di solito non mi piacciono. So che suona un po' estremo, ma il fascino che esercita su di me il cinema americano è qualcosa che quello italiano non è mai riuscito a fare. Sono rarissimi i dvd di film italiani che ho a casa ("Nuovomondo", "La bestia nel cuore", "Piano 17", "Nuovo cinema paradiso", "L'ultimo imperatore", "The dreamers") e in generale trovo i nostri film incapaci di suscitare quella magia che il cinema dovrebbe saper trasmettere. Mancano i budget per storie fantastiche, mancano idee per storie decenti, manca intelligenza per certi generi. E' un peccato visto il passato glorioso che ci spetta.
In ogni caso ultimamente mi sto aprendo di più alla nostra produzione di quanto avessi mai fatto prima, con piccole piacevoli sorprese ("Santa Maradona","Generazione 1000 euro", "Tutta la vita davanti", "Due partite", "Lezioni di cioccolato", "Diverso da chi?"...) che mi hanno invogliato a guardare questo film sperando di sorprendermi ancora.


Film 19: "Oggi sposi" (2009) di Luca Lucini
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Caviamoci subito il dente: il film mi è piaciuto. E ora svisceriamo.
Ho già una prima domanda, ma questa è più generale: perchè le locandine di qualsiasi film italiano sono su sfondo bianco? Esempi, oltre a questo film: "Manuale d'amore" 1 e 2, "Ex", tutti i "Natale a...", "Solo un padre", "Nuovomondo", "Il papà di Giovanna", "Gli amici del bar Margherita", "L'ultimo bacio", "La prima linea", "Mio fratello è figlio unico", "Nessuna qualità agli eroi", "Sms - Sotto mentite spoglie", "Notte prima degli esami" 1 e 2,"Che ne sarà di noi", "Generazione 1000 euro", "Il cuore altrove", "Scusa ma ti chiamo amore", ecc ecc. Non continuo perchè è già una lista infinita. Dunque perchè questa maledetta mania di dissociare il film dalla locandina che lo presenta? Sono, forse, tutti film senza sfondo? Non credo. Il bianco, mi pare, sta venendo un po' abusato dal cinema italiano. Può essere utile se si vuole presentare tutti gli attori di un film corale per rendere giustizia al cast per intero. Ma per il resto? Che senso ha, dico davvero, dimenticarsi del significato del proprio film per presentare una locandina che non c'entra proprio nulla con la storia che si racconta? Mah.
Torniamo al nostro film. Qui abbiamo una lista lunghissima di attori e attoroni (italiani e non) che si passano la palla tra un preparativo di nozze e l'altro. Certo, essendo in tanti, molti avranno già lavorato insieme e chissà quante altre volte li avremo già visti in altri film. Però Luca Argentero e Filippo Nigro erano fidanzati in "Diverso da chi?", sempre Argentero era il datore di lavoro stronzo di Hassani Shapi in lezioni di Cioccolato in cui, tra l'altro, vi era anche Francesco Pannofino (famosissimo doppiatore italiano). Insomma, solo la parte di storia del film di Argentero racchiude metà della sua carriera cinematografica. Da questo cosa deduciamo? Due cose: Argentero ha fatto centro e la sua carriera è decisamente in ascesa; il cinema italiano è sempre uguale. Mi spiace dirlo, ma tutto questo riproporre mi ha distratto. Sembrava di stare a "Beautiful" mentre pensavo a Nigro e Argentero che prima si baciavano e adesso sono PM e poliziotto, Pannofino e Argentero, prima avversari in cucina e adesso zio e nipote, Argentero e Shapi, prima datore di lavoro e lavoratore in nero, adesso futuro genero e ambasciatore indiano. Che poi per carità, Argentero se lo meriterà il successo che ha, però sono sicuro che uno o due altri attori italiani belli e bravi esistono... Magari non già visti nel 50% della produzione cinematografica italiana del 2009.
Ma, a parte questo, il film ha una sua componente originale. Unisce il contesto regionale alla cultura di altri paesi, mostra e deride la società di oggi, ci ricorda che il mondo dei precari è un mondo di difficoltà. Per carità, non c'è desiderio di raccontare analiticamente un Paese, ma semplicemente ci vengo mostrate quattro realtà completamente differenti che, sul finale, si trovano ad intrecciarsi: matrimonio di culture diverse, matrimonio di due squattrinati, matrimonio di convenienza di due vip senza scrupoli e matrimonio tra vecchio ricco e ragazzina. Io ci leggo moltissimo del nostro Paese, e voi?
Il ritmo del film è ben regolato, tra gag divertenti e sdolcinerie amorose. Gli attori sono bravi anche se in alcuni casi un po' caricature del personaggio-tipo che stanno recitando. Lucini viene da esperienze di regia molto differenti (leggi "Tre metri sopra il cielo" e "L'uomo perfetto", ma anche "Solo un padre". Con chi? Ma ovviamente Argentero!) e qui racconta in maniera lineare e sobria una storia composta dalle più differenti realtà. L'impegno a rendere questo film qualcosa di meglio della solita commediola italiana di alcuna rilevanza se non quella di spillare qualche soldo c'è, ma la strada è ancora lunga. Bisognerebbe, forse, svincolarsi da un certo tipo di romanticismo sdolcinato da-bacio-sull'altare-prima-del-momento-del-sì-al-testimone-dello-sposo-perchè-è-lui-il-tuo-vero-amore molto tipico di un altro genere filmico - ossia commedia romanticissimissima - per sperimentare strade un po' più avventurose - matrimonio Indù in primis! -.
Il risultato finale è piacevole, godibile, sopra la media di genere, specialmente se si pensa che è un film italiano.
Consigli: Odio Placido, ma qui, col suo barese burino, mi ha colpito e divertito. Lui e la Savino sono la coppia di genitori più simpatica. Godeteveli!
Parola chiave: Matrimonio




Ric

2 commenti:

  1. Credo che il problema maggiore dei film italiani sia la mancanza di "palle" da parte dei produttori nel finanziare opere originali, coraggiose, innovative, audaci.
    Il problema italiano, quindi, non è dovuto alla mancanza di idee o di soldi, ma alla chiusura e alla grettezza dei distributori di film che preferiscono finanziare la solita minestra riscaldata ma che garantisce un sicuro entroito piuttosto che azzardare su sceneggiature/registi/attori emergenti e sconosciuti al pubblico ma di talento.
    Dal canto nostro, possiamo sottrarci a questa logica e cercare di selezionare quali film italiani guardare e quali evitare, premiando i meritevoli e facendo passaparola. Sono sicuro che alla fine la qualità premia sempre.

    Questione a parte sono le locandine: la maggior parte di esse sono orrende o, nel migliore dei casi, totalmente asettiche, prive di fascino e d'attrattiva. E davvero non capisco il perché di una scelta così suicida, visto che la "vendita" di un prodotto parte dalla confezione, dalla scatola, dall'immagine che si dà.

    Ah, questa Italia cinematografica...

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