giovedì 31 ottobre 2024

Film 2317 - Under Paris

Intro: Secondo film del sabato sera casalingo salotto con proiettore. In realtà avevo in programma di recuperare un'altra pellicola, ma dato che non si scaricava, ho optato per l'opzione più semplice: Netflix.

Film 2317: "Under Paris" (2024) di Xavier Gens
Visto: dal proiettore
Lingua: francese
Compagnia: nessuno
In sintesi: ammetto che fossi un po' restio a scegliere questo film all'inizio: non solo si tratta di un prodotto di Netflix (si sa che i loro film sono terribili), ma per di più in francese, il che avrebbe comportato il dover seguire tramite sottotitoli. D'altro canto, però, adoro i film con squali assassini che sembrano intenzionati a voler decimare la razza umana, per cui alla fine mi sono deciso. E ho fatto bene.
Per quanto "Sous la Seine" non si certo "Lo squalo", devo comunque ammettere che la visione non mi sia per niente dispiaciuta. Mi ci è voluto un attimo per risintonizzare l'orecchio sul francese (parlano veramente veloci), ma una volta abituato non ho più avuto problemi, anche perché, diciamocelo pure, non è che la storia sia poi troppo complessa da seguire.
Non troppo complessa, comunque, non vuol dire semplice. Succedono un sacco di cose in questa storia, infatti, il che è abbastanza inusuale per un prodotto di questo genere. Di solito o il racconto non ha niente di nuovo da dire, oppure la trama è talmente farcita di elementi, che il risultato finale è un'accozzaglia informe difficile da digerire. Qui mi pare si sia trovato il giusto equilibrio.
La storia è assurda tanto quanto lo può sembrare ad una prima occhiata: uno squalo bianco che si "trasferisce" nella Senna per mettere al mondo una colonia di altri squali bianchi, il tutto per culminare in una frenesia di spuntini per pescioloni affamati durante una competizione di triathlon in previsioni delle Olimpiadi di Parigi 2024. Insomma, c'è proprio un po' di tutto in questo "Under Paris".
Per quanto, appunto, ampiamente ancorato all'universo dell'improbabile, il film riesce in ogni caso a presentare un mondo sufficientemente credibile e radicato nella realtà. La sempre ottima Bérénice Bejo - la stessa di "The Artist", ruolo per cui fu candidata all'Oscar come Miglior attrice non protagonista - sostiene alla grande il film, tra l'altro in compagnia di un Nassim Lyes davvero niente male. Gli effetti speciali non sono perfetti, ma funzionali e le scene d'azione sono ben girate, specialmente quelle nelle catacombe e della gara. Il finale deraglia un po' nell'assurdo e, ammetto, se non avessi letto il riassunto su Wikipedia avrei faticato a mettere insieme i pezzi del cosa sta succedendo e perché, ma a parte questo "Under Paris" funziona senza intoppi.
Una piacevole sorpresa di Halloween!
Cast: Bérénice Bejo, Nassim Lyes, Léa Léviant, Sandra Parfait, Aksel Ustun, Aurélia Petit, Anne Marivin.
Box Office: /
Vale o non vale: Il film mantiene le promesse: c'è uno squalo che divora tutti, ci sono ottime scene d'azione e il risultato finale è tanto assurdo quanto ben confezionato. Per gli amanti del genere, un titolo sicuramente da tenere in considerazione.
Premi: /
Parola chiave: Parthenogenesis.
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Bengi

mercoledì 30 ottobre 2024

Film 2316 - Salem's Lot

Intro: Sabato sono rimasto a casa e, siccome le mie coinquiline non c'erano, ho deciso di vedermi 2 horror in salotto con il proiettore. Un'idea fantastica!

Film 2316: "Salem's Lot" (2024) di Gary Dauberman
Visto: dal proiettore
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: qui in Irlanda il film è passato al cinema, ma non sono riuscito a vederlo, così l'ho recuperato in streaming. Non avevo la minima idea di cosa parlasse, tanto che non sapevo nemmeno il titolo e ho faticato a trovarlo online (la mia ricerca su Google è stata "film horror Salem"...). Siccome ricordavo il nome della città citato nel titolo, ero anche abbastabza sicuro che la storia fosse ambientata a Salem, Massachusetts e, dato che tra un paio di settimane sarò proprio a Salem, ho pensato che questa coincidenza fosse motivo sufficiente per recuperare questo titolo.
Diciamocelo subito: "Salem's Lot" non è ambientato a Salem. Lo ammetto, lì per lì sono rimasto un po' deluso perché a quel punto voleva dire che non si trattasse di una storia su streghe e persecuzioni, un po' quello che in realtà volevo (o mi aspettavo di) vedere. Ancora più sorprendente per me che mi aspettavo magie e pozioni, è stato scoprire che si trattasse di un film sui vampiri!
Passato lo shock iniziale, ulteriormente incrementato dallo scoprire che questa storia fosse tratta dal secondo romanzo nientemeno che di Stephen King, devo dire che questa pellicola mi ha soddisfatto. L'atmosfera è creata alla perfezione, buoni gli effetti speciali e la colonna sonora riesce a creare tensione e suspense senza mai esagerare o appesantire i toni; ottima la fotografia, davvero in grado di costruire un universo esteticamente coeso e particolarmente affascinante, nonché misterioso.
La cosa che forse più mi ha colpito di questo "Salem's Lot" è che il racconto non parte per niente bene: il primo atto è frettoloso e quelli che sembrano i protagonisti, di fatto o muoiono o vengono trasformati. C'è una gran confusione e tutta quella serie di fatti che andrà a costituire le basi della storia si svolge con una rapidità lascia disorientati.
Una volta stabilito che ci sono i vampiri - nessuno sembra particolarmente urbato dalla notizia, nel senso che tutti lo prendono come un dato di fatto quasi assodato, il che mi ha fatto quasi sorridere - la storia ingrana e mette a segno un colpo dopo l'altro: nessuno è al sicuro, l'antagonista è misterioso e terrificante (anche grazie al fatto che non ci viene spiegato chi sia e perché faccia quello che sta facendo), la città si sta trasformando in un covo di vampiri e i pochi rimasti non hanno molto tempo per capire come risolvere la situazione. Quando tutto sembra perduto, poi, una buonissima scena finale ambientata in un drive-in regala l'ultima corsa contro il tempo che conclude a dovere il racconto.
Onestamente, non sapendo cosa aspettarmi una volta capito che avevo completamente frainteso le premesse del film, e una volta superato l'impaccio inziale, devo dire che "Salem's Lot" è stato un'inaspettata buona scelta.
Cast: Lewis Pullman, Makenzie Leigh, Alfre Woodard, John Benjamin Hickey, Bill Camp, Jordan Preston Carter, Nicholas Crovetti, Spencer Treat Clark, William Sadler, Pilou Asbæk.
Box Office: $851,156 (solo UK e Irlanda)
Vale o non vale: Fa sufficientemente paura (soprattutto se, come me, lo vedete in casa da soli, completamente al buio), è ben girato e con una visione estetica che serve bene il racconto. I personaggi sono abbastanza intercambiabili, eppure il risultato finale funziona.
Premi: /
Parola chiave: Sacrifice.
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lunedì 28 ottobre 2024

Film 2315 - The Apprentice

Intro: Cinemino settimanale, questa volta con Michael e a vedere una pellicola che non ero sicuro avrei di fatto deciso di vedere.

Film 2315: "The Apprentice" (2024) di Ali Abbasi
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Michael
In sintesi: ero curioso di vedere questo film per la performance di Sebastian Stan, ma non sapevo se avrei retto le 2 ore di durata. Più che altro perché ultimamente i film lunghi mi tediano e molto spesso la durata non sembra giustificata dal risultato finale. Non che 2 ore siano poi così tante, per carità; comunque qui dev odire tutto bene.
Il film in generale non mi è dispiaciuto e, anzi, certi aspetti della storia sono anche interessanti: come Trump è riuscito ad emergere, come la sua persona/il suo personaggio cresce e muta durante la storia, le difficoltà nei rapporti familiari e soprattutto con il fratello maggiore.
Poi c'è anche da aggiungere che Sebastian Stan è di fatto un buon protagonista che porta competentemente sulle proprie spalle le sorti di questa pellicola, anche se (per quel poco che ne possa sapere io) non mi pare ci fosse necessariamente una somiglianza così spiccata con il soggetto rappresentato qui. O, per lo meno, c'è somiglianza estetica - la parrucca è giusta e anche il make-up funziona e per quanto Stan non sia identico a Trump, non si può non riconoscere che sia interpretando proprio lui - ma certi modi di fare dell'ex presidente USA non li ho visti. Il distintivo modo di increscare le labbra è mostrato forse una volta a inizio storia, mentre il suo classico modo di parlare (almeno quello odierno che riconosco dai vari comizi) non c'è. Mi sono chiesto se non fosse perché qui si rappresenta la storia del giovane Trump pre-deliri di onnipotenza - oddio, nemmeno tanto a dire il vero - e accuse di persecuzione. Insomma, c'è qualcosa che ti fa capire che è Trump, ma allo stesso tempo qualcosa non funziona.
Al di là di questo, comunque, "The Apprentice" presenta una storia interessante a sufficienza da catturare l'attenzione dello spettatore. La storia scorre senza problemi e non c'è mai un momento tedioso e, devo dire, questo anche grazie a un'interessante performance di Jeremy Strong che all'inizio mi ha decisamente infastidito, ma poi catturato. Il parlare così monotono del suo personaggio Roy Cohn inizialmente mi ha dato sui nervi, ma una volta che mi ci sono abituato e sono andato oltre l'enunciazione delle battue e mi sono concentrato sul personaggio e la sua interpretazione, devo dire che sono rimasto in qualche modo "incantato".
L'unico vero problema che ho con questa pellicola è il finale, così repentino da lasciarmi spiazzato. Nessun'avvisaglia che si stesse arrivando a fine corsa, la storia semplicemente finisce. Avrei preferito che si tirassero un po' di più le somme e si optasse per un finale più articolato in termini narrativi.
In ogni caso "The Apprentice" è stato sicuramente una visione interessante, forse un titolo che non avrei necessariamente visto a tutti i costi, ma che ha soddisfatto le mie aspettative.
Cast: Sebastian Stan, Jeremy Strong, Maria Bakalova, Charlie Carrick, Martin Donovan.
Box Office: $6.8 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: Non per tutti, ma non un titolo da cui fuggire: non serve condividere il pensiero politico del soggetto in esame qui per godersi la visione. Sebastian Stan e Jeremy Strong fanno un buon lavoro e hanno buona chimica.
Premi: In concorso a Cannes 2024.
Parola chiave: Three rules.
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Bengi

sabato 26 ottobre 2024

Film 2314 - Beetlejuice Beetlejuice

Intro: Sempre in tema con Halloween ormai imminente, la settimana scorsa siamo andati al cinema a recuperare questo film prima che non lo passassero più nelle sale.

Film 2314: "Beetlejuice Beetlejuice" (2024) di Tim Burton
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Niamh, Will
In sintesi: premesso che non ho mai visto l'originale per intero ma solo qualche spezzone qua e là negli anni - lo so, criminale - e che non avessi particolare intenzione di recuperare il sequel così a random, ammetto che tutto sommato "Beetlejuice Beetlejuice" non mi è dispiaciuto.
In un periodo in cui faccio davvero fatica a digerire filmoni della durata di 2 o più ore, ammetto che il pensiero confortante di una visione rapida di circa un'oretta e mezza mi dà il conforto giusto e mi mette nel mindset perfetto ad apprezzare al meglio ciò che sto per vedere. In nquesto senso credo che il nuovo film di Tim Burton abbia beneficiato della mia adduale (in)disposizione, il tutto per un rosultato finale che ho trovato piacevole e di intrattenimento, anche se meno divertente di quanto mi aspettassi.
Di per sé si tratta di un prodotto dall'estetica chiara e precisa, con una visione d'insieme solita che traspare per tutto il tempo, anche grazie alla colonna sonora del sempre magnifico Danny Elfman. Burton fa il suo dover, anche se non credo si possa dire che si sia particolarmente impegnato a consegnare al pubblico qualcosa di indimenticabile in termini di riprese. Cast buonissimo con una Winona Ryder di fatto protagonista, anche se Catherine O'Hara ormai è Moira Rose e Jenna Ortega finisce per interpretare sempre lo stesso ruolo (per cui è perfetta, ma è pur sempre sempre lo stesso personaggio).
Ciò detto, il problema principale di "Beetlejuice Beetlejuice" è il paradosso di avere troppi personaggi e, allo stesso tempo, niente da raccontare. Ci sono almeno sottotrame che si potrebbero tagliare senza che la storia ne risenta: i personaggi di Monica Bellucci e Willem Dafoe per intero + la storia d'amore tra Astrid (Ortega) e Jeremy (Arthur Conti). Ce ne sarebbero ancora molte altre, ma cito solo queste come principale esempio.
C'è davvero troppa carne al fuoco che di fatto non porta a niente, senza contare che le varie risoluzioni dell'arco narrativo dei personaggi sono talmente rapide e superficiali che il tutto risulta frettoloso e privo di tensione. Ed è un peccato, perché del potenziale ce ne sarebbe anche.
Infine, ammetto che per un film che si chiama "Beetlejuice Beetlejuice" mi aspettavo che il personaggio interpretato da Michael Keaton sarebbe stato un attimo più prominente, mentre in realtà Beetlejuice c'è per neanche metà della storia.
Poi, ribadisco, il film non mi è dispiaciuto (forse perché non avevo nessuna aspettativa), però mi sa che Niamh ha riassunto meglio il senso di tutta questa operazione commerciale: una pellicola più da Netflix che per il grande schermo.
Cast: Michael Keaton, Winona Ryder, Catherine O'Hara, Justin Theroux, Arthur Conti, Monica Bellucci, Jenna Ortega, Burn Gorman, Santiago Cabrera, Danny DeVito, Willem Dafoe.
Box Office: $435.7 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: Immagino che il ritorno al cinema di Beetlejuice sia un evento non da poco per i fan, considerando che il primo film è uscito nel 1988. Sperando che ne sia valsa la pena di attendere per così tanto, per tutti gli altri che non sono necessariamente fanatici del primo titolo cult posso dire che questo sequel è un'innocua aggiunta a questa stagione cinematografica che si lascia tranquillamente vedere. Visto l'incasso al botteghino mi aspettavo un capolavoro - no - comunque un prodotto nell'insieme piacevole.
Premi: /
Parola chiave: Dad.
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Bengi

venerdì 25 ottobre 2024

Film 2313 - Final Destination

Intro: Halloween si avvicina e continuo a cercare di fare vedere un po' di Horror a Michael. Questa volta sono andato sul sicuro, scegliendo una delle pellicole di paura che preferisco (e ricordo ancora quando la vidi al cinema col mio papà).

Film 2313: "Final Destination" (2000) di James Wong
Visto: dalla tv
Lingua: inglese
Compagnia: Michael
In sintesi: l'avrò visto almeno una decina di volte, eppure non mi stanca mai. Sì, è una boiata e non ha certo ridefinito i canoni del cinema moderno, ma "Final Destination" è uno dei miei 'comfort movies', un titolo su cui ogni tanto torno quando ho bisogno di un horror facile facile, ma godibile.
E poi ho sempre avuto un debole per i disaster movies e qui la premessa (per quanto solo sognata) c'è tutta.
Film 427 - Final Destination
Film 2312 - Final Destination
Film 430 - Final Destination 5
Cast: Devon Sawa, Ali Larter, Kerr Smith, Seann William Scott, Kristen Cloke, Chad E. Donella, Brendan Fehr, Amanda Detmer, Tony Todd.
Box Office: $112.9 milioni
Vale o non vale: Fa paura? Mica tanto, però nel suo genere è spassoso. Potrebbe sembrare datato, ma porta bene i suoi 24 anni.
Premi: /
Parola chiave: Aereo.
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Bengi

domenica 20 ottobre 2024

Film 2312 - The Substance

Intro: Non sapevo davvero cosa aspettarmi da questa pellicola, ma dalle recensioni sembrava davvero un evento da non perdere.

Film 2312: "The Substance" (2024) di Coralie Fargeat
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Niamh, Débora
In sintesi: forse non un film perfetto, ma assolutamente il titolo della stagione.
Inaspettato, assurdo, macrabo e, al contempo, in grando di veicolare chiaramente il proprio messaggio - c'è chi addirittura dice tropo poco velatamente - "The Substance" non è un prodotto per tutti i palati, ma ha il grande pregio di sapere di novità. Il che, visto il recente panorama cinematografico, è già di per sé un miracolo.
La premessa è intrigante: showgirl con carriera in declino, decide di iniettarsi una sostanza in grado di liberare una versione migliore di se stessi. Entrambe le versioni coesistono, ma mai allo stesso tempo perché quando una è sveglia, l'altra è in una sorta di coma. Questo ciclo si ripete settimanalmente e, in teroria, se si rispetta le regole, tutto dovrebbe filare liscio. Ovviamente non sarà così.
Interessante sia a livello narrativo che estetico (c'è anche un po' di "The Shining" nei vari corridoi televisivi), "The Substance" funziona alla grande, ma funziona anche e soprattutto grazie a una Demi Moore mai così decisa a mettersi in gioco. Sicuramente qualche nomination dovrebbe uscirne, ma il vero colpaccio sarebbe la candidatura a non protagonista agli Oscar. È ancora molto presto per parlarne, ma io un po' ci spero.
Uniche critiche personali, ho trovato l'inizio un po' lento mentre il finale qualche volta mi ha perso. Non in toto, però il passaggio da totale fragilità fisica del personaggio di Elisabeth (Moore) a improvvisamente un combattimento da pellicola d'azione con lanci contro le pareti e botte da orbi mi ha lasciato perplesso. Poi capisco che sia tutto in chiave assurda e faccia parte del finale sopra le righe, violento e splatter, però il cambio di passo è talmente repentino che lì per lì mi ha infastidito.
Detto ciò, sceneggiatura e regia pazzesca di Coralie Fargeat, grande colonna sonora, visione estetica generale chiarissima e d'impatto e due performance complementari e che si complimentano grazie Demi Moore e Margaret Qualley che davvero in questo film danno tutte se stesse.
Per parafrasare Charli XCX, "The Substance" IS Brat.
Cast: Demi Moore, Margaret Qualley, Dennis Quaid, Gore Abrams, Oscar Lesage, Christian Erickson, Hugo Diego Garcia.
Box Office: $32.3 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: Non per tutti, ma sicuramente un'esperienza. Per chi non si lascia spaventare da un po' di slatter e gore qua e là, "The Substance" è l'evento della stagione. Da non perdere.
Premi: In concorso a Cannes 2024, dove Coralie Fargeat ha vinto per la Miglior sceneggiatura.
Parola chiave: Perfect candidate.
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venerdì 11 ottobre 2024

Film 2311 - Ecce bombo

Intro: Non mi capita spesso di andare al cinema in Italia, men che meno di andare a vedere un vecchio film in un cinema da poco restaurato. Così, quando la mia amica Alessandra mi ha proposto di andare a vedere una vecchia pellicola di Nanni Moretti al Modernissimo di Bologna, ho accettato al volo.

Film 2310: "Ecce bombo" (1978) di Nanni Moretti
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Alessandra, Pippo
In sintesi: forse quello che mi è piaciuto di più di questa esperienza cinematografica è stata la cornice architettonica del Modernissimo, restaurato ad opera d'arte. Per chiunque ne abbia l'opportunità, un'occasione da non perdere.
Per il resto, devo ammettere che "Ecce bombo" non sia un prodotto che faccia per me: trama difficile da seguire - ne ho dovuto leggere il riassunto su Wikipedia per capire meglio le sfumature di certe parti che non avevo capito - e una particolare modalità recitativa monotono, insieme a un montaggio asettico, hanno reso la visione difficile e a tratti soporifera (non è stato saggio andare a fare aperitivo prima della visione, tra l'altro cominciata alle 10 di sera passate).
Insomma, nonostante tutte le mie buone intenzioni, per me "Ecce bombo" è un no.
Cast: Nanni Moretti, Fabio Traversa, Luisa Rossi, Glauco Mauri, Lina Sastri, Piero Galletti, Susanna Javicoli.
Box Office: /
Vale o non vale: I fan di Moretti della prima ora apprezzeranno. Per lo spettatore medio o chi non sia abituato con questo tipo di pellicole, una visione confusa e difficile da seguire.
Premi: In concorso a Cannes 1978.
Parola chiave: Autocoscienza.
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martedì 8 ottobre 2024

Film 2310 - Speak No Evil

Intro: A qualche giorno dal mio rientro in patria per un matrimonio (ancora), si continua con il genere horror, questa volta un remake di un film danese di soli due anni fa.

Film 2310: "Speak No Evil" (2024) di James Watkins
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Niamh
In sintesi: sicuramente un po' lento all'inizio, "Speak No Evil" trova il suo passo con il proseguire della storia che, immancabilmente, sfocia nel genere della suspense e della paura.
Portato quasi interamente sulle spalle di James McAvoy che, ancora un volta, dimostra di essere un attore versatile e capace di approcciarsi praticamente ad ogni genere, questo film riesce col tempo a guadagnarsi l'attenzione dello spettatore, inizialmente intrigato da un senso di stranezza generale tra le due coppie protagoniste che, inevitabilmente, si rivelerà per quello che è. E con non pochi colpi di scena.
Non avendo visto la pellicola originale, ovviamente non posso fare paragoni, ma posso dire che questo "Speak No Evil" è stato sicuramente una sorpresa positiva, un titolo carico di tensione che dosa sapientemente il crescendo di stress e quel senso ineluttabile che qualcosa di sinistro stia bollendo in pentola.
Cast: James McAvoy, Mackenzie Davis, Aisling Franciosi, Alix West Lefler, Dan Hough, Scoot McNairy.
Box Office: $67.3 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: Chi apprezza il genere horror sicuramente si godrà la visione di "Speak No Evil". Il film parte piano, ma ingrana gradualmente e regala un finale carico di tensione. Se piace il remake, sicuramente può valere la pena dare una chance all'originale "Gæsterne" di Christian Tafdrup.
Premi: /
Parola chiave: Hoppy.
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lunedì 7 ottobre 2024

Film 2309 - I Know What You Did Last Summer

Intro: Dato che Michael non è un fan degli horror, ma sto provando ad introdurlo al genere con molta (moooolta) calma, eccoci alla seconda visione di un film dell'orrore (non troppo pauroso cosicché anche lui potesse gustarsi la visione).

Film 2309: "I Know What You Did Last Summer" (1997) di Jim Gillespie
Visto: dal proiettore
Lingua: inglese
Compagnia: Michael
In sintesi: dopo aver visto "Thanksgiving" qualche settimana prima, mi era subito tornato alla mente questo primo "I Know What You Did Last Summer". Neanche a dirlo, mi è subito tornata voglia di rivederlo.
In realtà non è che me lo ricordassi benissimo sinceramente e, azi, la rivelazione del killer alla fine mi ha anche lasciato alquanto sorpreso. Non riuscivo, infatti, a ricordare chi fosse l'assassino e, fino all'ultimo, dalla trama non riuscivo nemmeno a ipotizzare chi potesse di fatto essere l'artefice di tutti gli omicidi: per forza, il colpo di scena finale è tanto sorprendente quanto random (ovvero un personaggio mai visto prima che appare solo per "prendersi" la colpa di tutti i delitti commessi).
A parte questo aspetto della trama che non mi ha proprio soddisfatto, per il resto "I Know What You Did Last Summer" è esattamente quello che ti aspetti e, per quanto molto della trama lasci con delle perplessità (in particolare i poteri quasi soprannaturali dell'omicida, capace di apparire e scomparire senza lasciare traccia o riempire per poi svuotare il bagagliaio di una macchina di granchi appena pescati nel giro di letteralmente un paio di minuti... lasciando il bagagliaio miracolosamente asciutto), il risultato finale è comunque soddisfacente, anche grazie a un cast composto da giovani promesse del cinema che già qui dimostrano il proprio magnetico carisma.
Film 950 - So cosa hai fatto
Film 2309 - I Know What You Did Last Summer
Cast: Jennifer Love Hewitt, Sarah Michelle Gellar, Ryan Phillippe, Freddie Prinze Jr., Johnny Galecki, Bridgette Wilson, Anne Heche, Muse Watson.
Box Office: $125.3 milioni
Vale o non vale: Se si sta cercando un film horror non estremamente grafico e violento, capace di incapsulare perfettamente quel trend cinematografico americano di fine anni '90-inizio '00, allora "I Know What You Did Last Summer" è la scelta perfetta per una serata all'insegna di qualche spavento. Anche perché ormai Halloween è alle porte...
Premi: Sarah Michelle Gellar candidata all'MTV Movie + TV Awards nella categoria Best Breakthrough Performance.
Parola chiave: Incidente stradale.
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Bengi

martedì 1 ottobre 2024

Film 2308 - The Crow

Intro: Volevamo recuperare questo film perché dalla promozione che avevamo visto in giro sembrava potesse essere un prodotto interessante. Come ci sbagliavamo...

Film 2308: "The Crow" (2024) di Rupert Sanders
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Niamh
In sintesi: uno dei film più brutti che ho visto quest'anno, se non il peggiore in assoluto.
Un prodotto senza senso, senza ritmo, senza niente da dire, con una recitazione secondo me da fuori di testa da parte di FKA Twigs, il tutto per un risultato finale noioso e pretenzioso.
Innanzitutto la trama: vuota e sciocca, neanche l'avesse scritta un adolescente alla sua prima storia d'amore. i due protagonisti si conoscono e innamorano all'istante, scappano insieme, si dichiarano amore eterno letteralmente nel giro di due giorni. Abbiamo a malapena conosciuto i due personaggi principali che praticamente sono a un passo dal matrimonio. Non ha senso perché non abbiamo tempo sufficiente per conoscerli che siamo già alle dichiarazioni strappalacrime, senza contare che poi Shelly/FKA Twigs muore nel giro di 20 minuti, per cui poi di lei e del suo amore eterno ce ne facciamo proprio niente.
Sparita lei, "The Crow" se possibile si fa ancora più noioso. Tutto scorre lentissimo, i dialoghi sono dilettanteschi, raramente succede qualcosa che porti avanti la trama. Giuro che, forse per la prima volta nella mia vita, ho seriamente contemplato la possibilità di uscire dal cinema senza finire la visione.
Finire poi l'ho finito e, nonostante una scena finale all'opera anche piuttosto d'effetto, il momento copia-incolla alla "John Wick"/"Atomic Blonde" comincia davvero troppo tardi per salvare un film che, di fatto, è un disastro su tutta la linea (salvo solo Bill Skarsgård, ma giusto perché è un bel vedere).
Cast: Bill Skarsgård, FKA Twigs, Danny Huston, Josette Simon, Laura Birn, Sami Bouajila, Isabella Wei, Jordan Bolger.
Box Office: $23.5 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: Pessimo, noioso, banale e senza niente da dire. Niente della trama viene spiegato, tutto accade perché è così e basta. Da evitare.
Premi: /
Parola chiave: Patto col diavolo.
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