Se il mio nome su facebook è Bengiamino Bottone ci sarà un motivo, no?
Film 200: "Il curioso caso di Benjamin Button" (2008) di David Fincher
Visto: dalla tv del Puffo
Lingua: italiano
Compagnia: Andrea, Titti, Marco, Andrea Puffo, Diego, Gianpaolo
Pensieri: Sono molto felice che il 200esimo film corrisponda a questa pellicola che ha, per me, un significato particolare. Ad essere sinceri, però, la prima volta che la vidi al cinema non mi aveva totalmente convinto.
Bellissime musiche, due tra le attrici più brave del cinema mondiale (Blanchett e Swinton), una storia davvero originale, ma, in definitiva, il dubbio che, con tutti quegli effetti speciali, il grande cast, la regia importante (di Fincher, lo stesso di "Se7en", "Alien³", "Panic Room", "Fight Club", "Zodiac" e il recentemente plurinominato "The Social Network") il rischio che mi fossi lasciato un po' distrarre da altro c'era. In effetti il seguito ha portato molto lontano rispetto alla pellicola.
Da un titolo ad un soprannome che è diventato nome e segno distintivo. Affezionarsi a questa pellicola, per me, era inevitabile.
Come inevitabile sarebbe stata la seconda visione. Ordinato, quindi, il dvd via internet, appena arrivato ho proposto al solito gruppo del lunedì (ormai del martedì) di vederlo assieme davanti alla consueta insalatona. Ottima scelta, è piaciuto.
Per quanto mi riguarda il film è bellissimo. Poetico e magico quanto basta, posato e mai gridato, piacevole sotto ogni aspetto. Partendo dalla recitazione sublime di Pitt-Blanchett-Swinton, proseguendo con le musiche di un Desplat sempre più romantico, continuando con una sceneggiatura ben scritta (da Eric Roth sulla base del racconto breve di F. Scott Fitzgerald) servita ad un regista capace, per finire con effetti speciali quasi sempre vicini alla perfezione (ma ringiovanire Pitt non è facile e non sempre riesce). E poi: bellissimi scenografie, costumi e fotografia, ottima scelta del cast (nomination all'Oscar per Taraji P. Henson come attrice non protagonista), prodotto finale decisamente di qualità.
Il mio ex coinquilino americano a suo tempo mi disse che l'interpretazione del personaggio di Daisy/Blanchett valeva particolarmente l'ascolto in lingua originale per via dell'accento del sud reso tanto bene dalla sua interprete (non premiata, però, con alcuna nomination). Direi che una visione in lingua sia decisamente da programmare!
Per il resto che aggiungere? Assolutamente da vedere!
Ps. 13 nomination all'Oscar 2009 (tra cui miglior film e regia) e 3 premi vinti per effetti speciali, make up e scenografie. Inoltre grande successo al botteghino mondiale con $328,890,802 incassati.
Film 1151 - The Curious Case of Benjamin Button
Consigli: Le immagini sono accompagnate da una colonna sonora strepitosa. E' davvero il caso di prestarci particolare attenzione, è bellissima.
Parola chiave: Tempo.
Ric
Bellissimo film sotto tutti i punti di vista.
RispondiEliminaDel racconto originale, forse un pò datato nei contenuti e nello stile, la sceneggiatura conserva e approfondisce(cosa niente affatto scontata) l'idea più interessante ed originale: un bambino nato coi tratti e la maturità di un anziano per il quale il progredire del tempo coincide con un processo di "innaturale" ringiovanimento.
La parabola inversa della vita di Benjamin, mettendo in discussione una delle esperienze più naturali della vita(quella del tempo appunto), è utilizzata nel film in modo assai intelligente: tramite le esperienze di questo anziano-bambino, forse proprio a causa del senso di distanza che sentiamo rispetto alla sua condizione, è possibile cogliere sfumature di alcune tappe fondamentali della vita normalmente trascurate nei consueti film di "formazione".
Giustamente un film sul tempo dunque. Allo scorrere del tempo alludono le note della splendida colonna sonora(a mio avviso una delle più belle di Desplat) ed è ancora una volta il tempo a dettare l'evoluzione della travolgente storia d'amore tra Benjamin e Daisy (una bravissima Blanchett), un amore nato dall'incontro a metà strada di due percorsi gemelli ma che si muovono inesorabilmente in direzioni divergenti.
Se poi questo confermi che nella vita "niente dura" (Benjamin) o che invece cose che durano esistono (Daisy) è una domanda su cui riflettere.
Non so, trovo il "coraggio" di scriverti cosa penso di questo film??
RispondiEliminaOk, l'ho visto una sola volta. Al cinema.
Nulla da dire sugli attori eccellenti e l'ottimo trucco.
Ma... mamma mia!, la noia! Noioso e interminabile, quasi 3 ore che non ti passano più.
No no no! Poesia, non noia, poesia!!!
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