martedì 28 febbraio 2012

Oscar 2012: something went wrong

84 edizioni e, diciamocelo, sentirle tutte. In mancanza di novità si torna indietro invece di puntare al futuro e, purtroppo il risultato fatica a decollare. Ma andiamo con ordine...
Partiamo con il contenitore degli Oscar, quello fisico: bella location esterna, ma, a dire il vero, piuttosto deludente l'interno. Tornati allo stile anni '80 - di cui si è rispolverato anche il conduttore - il tutto è più simile ad un pesante ed ovattato teatro piuttosto che ad un futuristico palcoscenico che faccia da cornice ad una delle manifestazioni più famose al mondo. San Remo 2012 era più scenografico, per capirci.
Male, bisogna dirlo, anche Billy Crystal (foto sopra) - classe 1948 - che per l'occasione non ha riproposto (né svecchiato) il suo humor più punzecchiante ed è caduto, invece, nel cliché del numero di apertura con canzone: se non sai cantare, non balli e non hai alcuna coreografia dietro di te, direi che è piuttosto inutile preparare un numero musicale. Ancora meno originale il dire alla platea che nessuno si sarebbe immaginato avrebbe avuto il coraggio di farlo (suppongo a causa della cattiva intonazione...). Per il resto della serata, poi, condurrà tra battute a cui lui stesso riderà senza alcun mascheramento (a volte ride anche prima di dirle, il che è snervante) e tempi comici di una pesante lentezza: tra il sorrisetto pre-battuta e l'enunciazione della battuta possono passare anche 5-6 secondi. E poi sfumano i discorsi di chi viene premiato...
Gravi problemi anche sul fronte dello svolgimento in sé: dov'è la novità?
Vorrei ragionare un secondo. Tutti chiedono, io per primo, che si punti a realizzare un prodotto più fresco e meno preconfezionato (tutte le edizioni che ho visto sono più o meno identiche, solo quella con Hugh Jackman mi aveva sorpreso per via dei bellissimi numeri musicali), che dimostri davvero la creatività del mondo delle Arti - il nome per esteso è (American) Academy of Motion Picture Arts and Sciences (AMPAS) mica per niente - che uno show come questo intende promuovere. E allora perchè si riduce tutto alla scommessa su chi saranno i vincitori, quali vestiti indossano i divi e come sarà il discorso di apertura del presentatore? Quest'anno ho trovato noioso anche il red carpet...
Comunque, ragionandoci un po', non posso dire di aver trovato una vera soluzione al problema. Certo, tutta la macchina 'Oscar' ha un meccanismo collaudato a cui fedelmente ci si abbandona ogni edizione, forse timorosi di apportare cambiamenti o, forse, troppo pigri anche solo per pensarne. Magari un numero minore di presentatori VIP che si accalcano sul palco o una minor rigidità da parte di tutti potrebbe, intanto, giovare al risultato finale. Ma credo che, più di tutto, sarebbe necessario regalare a chi guarda davvero il brivido del dubbio: chi sta per vincere l'Oscar?!
Capisco che non sia facile tra previsioni e anticipazioni, indiscrezioni e supposizioni e, soprattutto, un mondo di altri premi concorrenti o collaterali, tutti finalizzati a far vedere che possono essere capaci di "prevedere" i migliori dell'anno anche prima dell'autorevole Academy. E così Golden Globes, Bafta, Critics Choice, Directors Guild, SAG Awards, Spirit Awards e moltissimi altri fanno da contorno all'unico evento davvero importante per il mondo cinematografico rovinandone, di fatto, la suspance prima della grande notte. Per questo, forse, sarebbe necessario che i giurati degli Oscar scegliessero di 'sconvolgere' più radicalmente i pronostici che anticipano la gara. Premesso che è evidente che non si possa votare se non chi si ritiene il migliore, è plausibilmente il momento per domandarsi se davvero chi ha vinto un po' di tutto quest'anno sia davvero il migliore. "Hugo Cabret" è tecnicamente buono su tanti aspetti, ma possiamo davvero dire che fosse da considerare superiore ad altri tanto da finire nella categoria Miglior film? E "War Horse", che pure non ha vinto niente, doveva necessariamente ricevere quelle 6 nomination? E potremmo continuare.
Il punto è questo: prima di interrogarsi su cosa non vada della messa in scena di uno show che avrebbe tanti buoni motivi per sbancare gli ascolti (star mondiali, eco mediatica annuale, un ruolo sociale tanto radicato da essere bollino di qualità), forse bisognerebbe fare un pochino di autocritica. Non posso dire che la stagione 2011 mi abbia regalato grandi perle filmiche, ma sicuramente non ritengo che "The Artist" sia il migliore dell'anno. E allora perchè non osare un pelino di più? Non nella finta maniera di questa edizione, della serie: "Ok, quest'anno Allen ha sorpreso incassando tantissimo con il suo film, quindi non possiamo non premiare lui e chi ha detto che ha apprezzato, visto che tra l'altro non vince da un sacco di tempo. Poi dobbiamo metterci una commedia, quindi prendiamo quella delle damigelle, anche se un po' volgare, e durante lo show ci sbattiamo tutti i momenti più triviali, così ci accaparriamo anche la fetta 'young' di pubblico. Poi accontentiamo i più snob, quelli che ci criticano di essere troppo commerciali, e candidiamo anche Malick per coprire un po' tutti i generi filmici. Ah, e anche un film sullo sport, che dopo quello con la Bullock di un paio di anni fa non ne abbiamo più candidati. Infine mettiamoci i soliti 'che-ci-devono-essere': Spielberg, Scorsese e tutto il suo team, Brad Pitt (che ultimamente ci piace perchè si porta dietro Angelina e fa audience), George "stropicciato" Clooney e, inevitabilmente Meryl Streep, anche lei a secco dagli anni '80. Magari la premiamo... Per tutte quelle nomination 'di cortesia', invece, vediamo strada facendo". E le cortesie ci sono state. Per Glenn Close (foto), Demián Bichir, Gary Oldman, Nick Nolte, Melissa McCarthy e Janet McTeer. E mi attengo solamente alle categorie attoriali...
Questo, e non smetterò mai di pensarlo, è uno dei più gravi difetti della manifestazione: sono troppo evidenti i 'tappa buchi'. C'è enorme disparità rispetto ai favoriti e chi rimarrà a mani vuote e non si può far leva solamente sull'onore che comporta ricevere anche solo la nomination. Se, di base, non c'è gara, allora è inutile istituire un sistema basato su 5 contendenti - o peggio ancora su 10 o, ridicolo, su 2 come quest'anno -. Che si annuncino i vincitori senza proporre una rosa di candidati, che si sommino voti liberi di spaziare tra tutti i partecipanti della stagione in oggetto e che i giurati possano esprimere nominalmente la propria libera opinione senza dover limitarsi ad un circuito di nomi preconfezionati. Utopia? Caos? Sacrilegio? Probabilmente, ma forse si otterrebbe un maggior effetto sorpresa che, finalmente, tornerebbe a dare un senso ad una manifestazione come questa che, non potendo contare più sulla sicurezza di aver premiato il migliore di ogni categoria - ci sono in mezzo troppi interessi, troppi significati e troppe implicazioni -, giocherebbe almeno il suo asso con l'effetto-sorpresa.
Tutto questo per dire che, inevitabilmente, anche questa edizione è stata all'insegna del 'come avevo immaginato'.
Insomma, da quello che si vede possiamo fare qualche considerazione.
Questa è la stagione dei primati. 3 attori sui 4 premiati sono al loro primo Oscar, due addirittura alla prima nomination.
Dopo quasi 30 anni, Meryl viene finalmente premiata con la sua terza statuetta. Christopher Plummer, quasi coetaneo della manifestazione, a 82 anni è il più vecchio vincitore di sempre. Jean Dujardin, invece, è il primo francese a vincere come attore protagonista (tra le attrici abbiamo già Marion Cotillard), tra l'altro senza proferire parola nella pellicola. Curioso, poi, che un gran numero di pellicole quest'anno riguardino direttamente il mondo del cinema: "The Artist", "Hugo Cabret", "My Week with Marilyn" e, alla lontana, "Midnight in Paris" di cui i primi due - nonché unici veri trionfatori di questa edizione - entrambi sul cinema muto. E, a proposito di ciò, "The Artist" è anche il primo film muto dai tempi di "Ali" (premiato nella prima edizione degli Academy per la stagione 1927/28) a vincere come Miglior film.
Altrettanto particolare che tutte e due le pellicole più premiate abbiano vinto 5 premi, come a sottolineare la netta divisione tra la qualità puramente artistica ("The Artis") e quella tecnica ("Hugo Cabret"). I francesi spopolano, dopo gli inglesi dell'anno scorso, ma anche l'Italia rosicchia qualcosa, ossia il terzo Oscar consecutivo della coppia Ferretti-Lo Schiavo. Hollywood li ama ufficialmente.
Secondo anno di fila anche per i montatori Angus Wall e Kirk Baxter che, dopo il primo riconoscimento l'anno scorso per "The Social Network" di Fincher ricevono il secondo per "Millennium - Uomini che odiano le donne" (dello stesso regista).
Finite, invece, le possibilità di ottenere un qualche riconoscimento per la saga di Harry Potter che, con 12 nomination spalmate su 8 film (ma due non sono stati candidati), chiudono la loro decennale presenza agli Oscar senza portare a casa nulla.
Nell'inspiegabile duo della Miglior canzone originale vince Bret McKenzie per "I Muppet". Le canzoni non sono state eseguite, quindi non posso giudicare, ma dalla clip di presentazione direi che la selezione dei titoli musicali di quest'anno sia stata condotta da un gruppo di sordi.
Premi di "consolazione", invece, per gli altri due film più forti della serata, "Midnight in Paris" e "Paradiso amaro", trionfatori nelle categorie per la sceneggiatura. Sia Allen che Payne erano candidati alla regia ed entrambe le loro pellicole in quella per Miglior Film. Il giochetto, quindi, è stato quello di dare il 'contentino' (per Payne, tra l'altro, è il secondo di fila dopo quello per "Sideways - In viaggio con Jack") a due prodotti che, altrimenti, avrebbero perso su tutti i fronti quando, invece, la loro qualità evidente sarebbe stata da premiare.
"The Iron Lady" vince due premi su due nomination mentre il favorito nelle categorie attoriali "The Help" (4 nomination), porta a casa solo il premio di Octavi(on)a Spencer (foto). Avrei preferito Jessica Chastain per via del ruolo sicuramente meno convenzionale o ammiccante verso il pubblico (non certo in senso sessuale!).
Per concludere, i super-loser: della serie 'ho perso su tutti i fronti'. Niente di niente per "War Horse" (6), "L'arte di vincere" (6), "Molto forte, incredibilmente vicino" (2), "My Week with Marilyn" (2), "The Tree of Life" (3), "La talpa" (3), "Albert Nobbs" (3), "Le amiche della sposa" (2).
Concludiamo con qualche curiosità da gossip.
Chiacchieratissima sul red carpet la gamba destra (molto) scoperta di Angelina Jolie (foto).
Sul web le foto fanno il giro del mondo e, in poche ore, anche l'appendice corporea ottiene un suo personalissimo profilo Twitter.
Chiacchierata e, anche, molto contestata la scelta di Emma Stone per il suo abito particolarmente simile a quello che Nicole Kidman indossò agli Oscar di qualche edizione fa (foto).
Sulla pagina Twitter di questo blog (twitter.com/HollywoodCiak) era stato fatto presente l'episodio appena la Stone è apparsa sul tappeto rosso e, dopo qualche ora, la stessa news è stata riportata dalle testate internazionali. (vedi sotto)

Altro momento da red carpet: Viola Davis, negli ultimi giorni di pre-gara data per favorita, oltre ad aver palesato una certa delusione al momento dell'annunciata vincita della Streep sua rivale, ha sfoggiato una rinnovata chioma afro fresca fresca di tinta arancione. Uno strano cambiamento decisamente inaspettato.

Tra gli altri look più particolari (e più riusciti) Gwyneth Paltrow, Jessica Chastain (seconda foto in alto) e Glenn Close - decisamente le mie preferite - e, per quelli del settore, Michelle Williams e Rooney Mara, Bérénice Bejo, Jennifer Lopez (qui il link alla foto).


Ric

3 commenti:

  1. Bravo! Posso darti ragione su tutto? :)
    Non mi sento di sparare giudizi sui film perchè gli unici che ho visto di quelli nominati in qualche categoria sono "The Iron Lady" e "Midnight In Paris".
    Ma per quanto riguarda lo show, sarò sbrigativo: noia, noia e noia.
    Billy = vecchio. Ma non vintage, proprio di un'epoca sbagliata.
    Per i look più riusciti concordo su Gwyneth Paltrow, Jessica Chastain, Rooney Mara e J.LO. Aggiungo Penelope Cruz e Mrs. Clooney. Le altre non mi sono piaciute. Glenn Close stava bene, ma i vestiti con sopra la giacca mi intimoriscono. Angelina Jolie sempre fiera della sua linea "non mangio da natale del '92". Bel viso eh... ma collo corto, spalle larghe e scheletrica. No. Non mi è nemmeno piaciuto il vestito squadrato con un km di gamba (secca pure quella), pareva tuta scomposta.
    Ma in mezzo a tutta questa noia, l'importante è che Meryl si sia portata a casa il 3° meritatissimo Oscar. Punto.
    Attendiamo il prossimo anno il quale sarà sicuramente nuovo dal punto di vista della location. A Down Town... bah, ok che è sempre L.A., ma non farlo a Hollywood è quasi dissacrante.
    Vedreeeeeemo...!

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  2. Come ben sai, non ho visto la cerimonia nè tanto meno il red carpet. (Sulla nostra tv si vedevano -se va bene- 15 canali in totale, uno più stupido dell'altro. Tutte le mattine sentivamo le stesse dannatissime canzoni francesi nel programma musicale che in teoria dovrebbe darti una svegliata. Puah!)
    E a dirla tutta, dopo aver letto questo tuo articolo, non so neanche quanto mi convenga cercare di recuperarla da qualche parte per vederla...

    Cmq ho visto qualche foto degli abiti sfoggiati dalle star e devo dire che se ne salvavano veramente, ma veramente pochi.
    La maggior parte delle attrici sembrava ancora più scheletrica (oltre ad una Jolie che, come scritto nel commento sopra, sembrava scomposta, completamente storta e malformata). [ndr In un'intervista che abbiamo visto in Francia ha confermato che con Brad ci sono parecchi dissapori, ma non ha mai parlato di separazione/divorzio]
    Gli uomini mi sono sembrati un po' monotoni: tutti con lo smoking pressochè uguale. Giusto Gary Oldman mi è sembrato avesse un abito con un taglio differente.
    Fra l'altro ho visto delle foto di... SIMONA VENTURA. Cosa diavolo ci faceva alla cerimonia degli Oscar?!

    Per quanto riguarda i premi.
    Niente di nuovo sotto il sole. Il "accontentiamo tutti con delle nomination sapendo già che vinceranno x e y" ha funzionato alla grande, come tu stesso hai scritto.
    Pochissime sorprese. Una di queste, per me, è stata la statuetta di Millenium per il montaggio. Il film non l'ho visto però nel dare le mie valutazioni l'ho cassato completamente come se non fosse mai esistito. :D

    Speriamo che la prossima stagione sia più proficua e che vi sia un po' più di suspence e di "concorrenza".

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  3. Purtroppo Simona Ventura era la rappresentante italiana ufficiale come corrispondente da los angeles agli oscar 2012. ecco il blog che ha portato avanti per giorni e giorni http://www.simonaventura.tv/
    stenderei un velo pietoso.

    sì, cerimonia noiosa e monotona, billy poteva fare di meglio: stare a casa.
    non penso di poter aggiungere granché a quanto ho già detto io e, giustamente, avete aggiunto voi.
    spero che l'anno prossimo vada DECISAMENTE meglio...

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