martedì 10 aprile 2012

Film 378 - One Day

Attratto da protagonisti, storia e locandina, ho proposto a Marco questa pellicola di cui, però, nessuno dei due sapeva praticamente alcunché.


Film 378: "One Day" (2011) di Lone Scherfig
Visto: dal computer di di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: Oltre ad un bellissimo lavoro sul poster del film, al glam suscitato dalla Hathaway (e, perchè no, anche da Sturgess che dopo il visionario "Across the Universe" ha decisamente acquistato punti, anche se poi in effetti è praticamente sparito) e ad una trama dall'input oggettivamente affascinante (due si conoscono, decidono di rimanere amici anche se sanno di essere innamorati - ma non sono pronti - e si rivedono una volta all'anno il giorno dell'anniversario del loro primo incontro), "One Day" non mi ha colpito per molto altro.
Mi aspettavo amore travolgente, passione, vita che rema contro e amore che abbatte ogni confine, personaggi capaci di intraprendere percorsi che valgano la pena di essere raccontati. Anche se, come spesso, mi ritrovo ad attendermi cose un po' lontane da quelle che saranno raccontate, credo di poter dire con serenità che per questa pellicola si potesse fare di più. Emma e Dexter si dicono tante di quelle robe sdolcinate che, a parole, parrebbe di stare in uno di quei filmetti per ragazzine alla "Dear John" o "Le pagine della nostra vita", eppure il risultato finale è piuttosto piatto e privo di grandi slanci di cuore. Manca un po' di "anima", non so se mi spiego.
Eppure, ripeto, l'input ha delle potenzialità grandissime! Raccontare 20 anni di vita di due persone passando per quell'unico giorno dell'anno in cui da sempre si incontrano parebbe dare una rosa di possibilità tanto ampia da dare alla testa. Ma lo sceneggiatore David Nicholls (in realtà anche autore del libro "Un giorno" da cui è tratto il film) si introduce alla descrizione di personaggi troppo cliché (lui conduttore di programmi tv spazzatura di grande successo, lei maestrina che vuole cambiare la vita dei suoi studenti), bloccati nella bidimensionalità della carta da cui provengono. E poi dov'è il trasporto, l'ansia, la voglia, la centralità dell'appuntamento annuale che dovrebbe percorrere i due protagonisti dalla testa ai piedi? Mi pare proprio che manchi la simbolicità di un evento che, a partire già dal titolo, dovrebbe ricoprire la centralità della narrazione. Ho avvertito troppo debolmente questo aspetto.
Ho apprezzato, invece, la come sempre grandissima Patricia Clarkson, qui nel ruolo della mamma di Dexter, un'attrice che è un piacere veder recitare per capacità e grazia. Eppure è sempre pochissimo considerata. Abbastanza bene i due 'ragazzi', anche se la Hathaway non mi è sembrata al top della forma (l'ultima interpretazione veramente interessante è stata la Regina Bianca di "Alice in Wonderland", ma attendiamo la sua Catwoman in "Il cavaliere oscuro - Il ritorno").
Insomma, il prodotto raggiunge appena la sufficienza e, bisogna dirlo, non centra e/o soddisfa appieno le aspettative. Peccato, i numeri c'erano. Al box office, comunque, il risultato non è stato pessimo: 15milioni di dollari per produrlo e $56,706,628 di incasso totale.
Consigli: La regista è la stessa di "An Education", un paio d'anni fa silenziosa sorpresa degli Oscar che aveva conquistato la critica (io non sono mai riuscito a finire di vederlo...). Vale la pena, forse, scoprire come la regista danese si confronta, qui come allora, con un'opera tratta da un romanzo per tentare un confronto o, per meglio dire, per aggiungere un pezzo del puzzle.
Parola chiave: Incontro.

Trailer

Ric

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