Pellicola che attendevo da un po' visto il cast e il trailer decisamente convincente.
Film 398: "Marigold Hotel" (2011) di John Madden
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Licia, Andrea Puffo, Marco
Pensieri: Comincio col dire che fare un film sulla terza età, per di più incentrandolo su una 'casa di riposo' - anche se particolare -, senza cadere nella retorica o, peggio, nella noia è già una vittoria più che lodevole. Divertente e ricco di speranza, nonché un occhio privilegiato sulle bellezze indiane, "The Best Exotic Marigold Hotel" riesce nel suo intento di divertire nonostante il gruppo attoriale conti persone ben oltre i 70.
Non sempre vecchio è uguale a triste, India a straccioni o giovani a perditempo. Vero, meno male che ce lo hanno ricordato. Ci si poteva, però, sforzare un pelino di più a rendere il tutto meno banale o prevedibile. Anche se la mia opinione su questo film rimane positiva, non posso fare a meno di portare alla luce una questione: basta un grande cast, qualche battuta divertente e un buon ritmo a saziare l'appetito di chi guarda? Io, uscito dalla sala, non ero totalmente soddisfatto. Sì, il tutto è carino e piacevole, passa il tempo che è una meraviglia e la rivincita degli anziani mette tutti d'accordo e di buon umore. Però non valeva la pena di rendere tutto più unico, originale?
A mio avviso uno dei primi problemi è che ci sono troppi personaggi. Ok che ci devono essere le spalle dei protagonisti, ma c'era davvero bisogno del gay Graham/Tom Wilkinson, della cronica insoddisfatta Jean/Penelope Wilton o del ninfomane Norman/Ronald Pickup? Con un numero minore di storie da seguire ci si sarebbe potuti dedicare con più attenzione alla resa dei personaggi, soprattutto quelli di contorno, evitando una bidimensionalità caratteriale facilmente descrivibile con un unico aggettivo.
Altrettanto scontata la parallela vicenda indiana dei due ragazzi che si amano, nonostante le famiglie non approvino (Sonny/Dev Patel è squattrinato, lei è vista dalla madre di lui come una poco di buono). Un po' come in "Romeo e Giulietta" - che riconduce il regista John Madden al suo più grande successo "Shakespeare in Love" - o "West Side Story" o una qualsiasi pellicola sul giovane amore ostacolato dai familiari, "Marigold Hotel" cede il passo alla banalità e perde l'occasione di rendere propria una storia che, di base, ha ottimi presupposti di originalità (quanti giovani sognano di aprire un ricovero per anziani? Cosa spinge Sonny, per esempio, a volersi dedicare a tale impegno? Bontà? Compassione? Denaro?).
Altro aspetto fastidioso l'utilizzo di certi luoghi comuni un attimo collaudati in certi snodi del film. E la vedova che cerca il riscatto di sé stessa attraverso il viaggio; e il marito zerbino che vede con occhi 'puri' la magnificenza dell'India; e la vecchia razzista che si ricrede strada facendo... Insomma, magari trovare altre storie da raccontare poteva giocare a favore dell'insieme.
Detto ciò io consiglio comunque id vederlo. Innanzitutto accende una speranza sul futuro. O potrebbe far suonare qualche campanello a chi ha poche idee per i tempi a venire. La vita non finisce a 70 anni (o prima...), ci si può sempre rimboccare le maniche e tentare di mettere in discussione sé stessi in vista di un appagamento personale che trasformerà l'esistenza in qualcosa che vale ancora la pena di affrontare. E' un messaggio di speranza, ma soprattutto può essere un'idea, un punto di partenza per confrontarsi sulla propria idea di futuro, ognuno per sé.
Poi un magnifico cast partecipa a questa avventura. In testa a tutti Judi Dench ("Diario di uno scandalo", "Nine", "Jane Eyre", "Marilyn", "J. Edgar", Oscar per "Shakespeare in Love"), ancora capace di rendersi protagonista di un'intera storia. Bill Nighy ("Harry Potter e i doni della morte: Parte 1", "Pirati dei Caraibi - Ai confini del mondo", "Hot Fuzz" e vincitore del Golden Globe per la miniserie tv "Gideon's Daughter"), Maggie Smith (vista in tutti gli "Harry Potter", "La famiglia omicidi", "Gosford Park" e vincitrice di 2 premi Oscar per "La strana voglia di Jean" e "California Suite"), Tom Wilkinson (due nomination all'Oscar per "Michael Clayton" e "In the Bedroom"), Dev Patel ("The Millionaire", "L'ultimo dominatore dell'aria") e Penelope Wilton ("Orgoglio e pregiudizio", "Match Point"). Un gruppo di attori piuttosto noti e di un certo livello che aiuta decisamente a dare valore al risultato finale del film.
Ancora, particolare e azzeccata la scelta dell'India come location dove ambientare la storia. Di ottimo contrasto tra il grigiore inglese e l'omologazione delle strutture, con l'impolverato e sgangherato hotel Marigold si finisce per desiderare di avere una camera solo per potersi sentire liberi di girare per vicoli e mercati e conquistare un'atmosfera che da noi è impossibile pensare di trovare. E' esotico e ricco di fascino.
Insomma, la mia opinione è positiva, anche se rimango con qualche riserva. Ricordo perfettamente che la mia sensazione, uscito dal cinema, fosse di non totale soddisfazione. Mi aspettavo qualcosa di più approfondito, probabilmente, un viaggio alla scoperta di sé stessi e di un mondo ignoto che passasse per avventure ed emozioni da commedia in stile british. Ci siamo quasi, ma non ci siamo del tutto.
Film 398 - Marigold Hotel
Film 967 - Ritorno al Marigold Hotel
Film 1494 - The Best Exotic Marigold Hotel
Consigli: Nel complesso ci sono certamente delle problematiche, ma non posso dire che non lo rivedrei. Ha un suo perchè divertente, oltre che un messaggio positivo. Naturalmente il fiore all'occhiello è composto dal gruppo di attori. Se si è capaci di sorvolare sul messaggio scontatamente buonista, allora può regalare dei momenti davvero piacevoli.
Parola chiave: "Se non dovesse andare tutto bene, vuol dire che non è ancora la fine".
Trailer
Ric
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