Ero rimasto con molta curiosità rispetto a questo progetto, specialmente perché è stato l'ultimo di una grandissima attrice italiana.
Film 980: "Latin Lover" (2015) di Cristina Comencini
Visto: dal computer portatile
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Preciso che l'ho visto, ma non esattamente sentito alla perfezione. Ho deciso di vederlo lo stesso al di là del bassissimo audio (mentre facevo tapis) perché era già il terzo film che iniziavo, dopo aver mollato i primi due per la stessa problematica. Preso per sfinimento mi sono autoconvinto che in fin dei conti non mi sarei perso poi così tante battute. Il che è vero solo in parte.
Fatta questa premessa, rimane il fatto che "Latin Lover" non mi ha del tutto convinto. L'idea di base è buona: attore di fama mondiale il cui seme si è sparso un po' in ogni dove, ha avuto 5 figlie - da madri diverse - che si ritrovano alla residenza di famiglia (e della prima moglie Virna Lisi) per commemorare la figura del padre presso il suo paese natio, San Vito dei Normanni in Puglia. L'improvvisa convivenza forzata di tutte le donne è un po' come una bomba ad orologeria ed innesca un meccanismo irreversibile verso numerosi punti di rottura dopo anni di situazioni irrisolte, malumori, chiacchiere e persino qualche voce di omosessualità.
Lo spunto di partenza si sposa bene, tra l'altro, con l'idea della Comencini di celebrare una figura iconica del mondo del cinema attraverso il personaggio di Saverio (forse ispirato a suo padre, non saprei dire), permettendosi così di spaziare in epoche e generi filmici che colorano e arricchiscono moltissimo questa sua ultima fatica, prodotto italiano insolitamente fuori dagli schemi e di ampio respiro (Spagna, Svezia, America, tutte nazionalità rappresentate nel film).
Dall'altra parte, però, tutto questo disturbo non porta a granché di innovativo. Il piglio è il solito della commedia italiana, che fa tanto trambusto e poi si perde in un malinconico ricordo buonista che mette le varie voci d'accordo. Tutte le donne, infatti, hanno le loro rivalità interne, le loro fragilità personali, tutte cose che rendono molto plausibile e veritiera la storia, ma nel finale l'"abbraccio" da famiglia allargata un po' alla Özpetek arriva a snaturare il quadro, tanto che dopo la burrasca la situazione si è aggiustata perfino meglio rispetto all'equilibrio della situazione iniziale. Insomma, per semplificare, si parte bene, ma si conclude come al solito. Un po' un peccato se si considera il gruppo di attori fantastico e internazionale, i mezzi che sicuramente è riuscita ad assicurarsi la produzione e il talento della Comencini che, non dimentichiamolo, è l'unica italiana insieme a Sorrentino che sia riuscita negli anni '00 ad avere un suo film candidato all'Oscar (nel 2006 "La bestia nel cuore" è stato candidato a Miglior film straniero). Visto il trailer, poi, mi sarei aspettato qualcosa di diverso, meno bloccato alle convenzionali tappe della commedia e magari un pelo più osato (per esempio: la sorella svedese cede alla avances del marito della sorella spagnola. Già che decidi di affrontare così una parte della storia, tanto vale buttarsi, no? E invece la situazione si risolve da sola, basta un abbraccio dopo il confronto verbale e poi puff, come se niente fosse accaduto, tanto è il marito che è un marpione fin dall'inizio... Troppo semplice, mi spiace).
Insomma, "Latin Lover" è divisibile a metà: da un parte ci mostra che anche il cinema italiano - Sorrentino, Guadagnino e Muccino a parte - ha i mezzi per scostarsi dalla perpetrata immagine-fotocopia di sé che da troppo tempo si ripete; dall'altra è ancora più un ibrido che un esperimento riuscito, in quanto non riesce a ritagliarsi una dimensione propria che vada oltre le buone prmesse e proceda per tutti i 104 minuti di durata.
Ps. Un'occhiata al cast: Virna Lisi, Marisa Paredes ("Il fiore del mio segreto"), Valeria Bruni Tedeschi, Angela Finocchiaro, Candela Peña, Pihla Viitala ("Hansel & Gretel - Cacciatori di streghe"), Nadeah Miranda, Francesco Scianna, Jordi Mollà ("Elizabeth: The Golden Age" e, anche lui, "Il fiore del mio segreto"), Neri Marcorè, Claudio Gioè, Lluís Homar ("Gli abbracci spezzati", "Con gli occhi dell'assassino"), Toni Bertorelli.
Pps. Il film ha ricevuto 4 candidature ai David di Donatello 2015 per Miglior attrice (Virna Lisi), costumi, acconciature e trucco.
Box Office: € 2.084.332 (solo Italia)
Consigli: Questa pellicola è dedicata, naturalmente, alla splendida Virna Lisi. Anche solo per il fatto che sia l'ultimo progetto cui si è dedicata è un valido motivo per dare una possibilità a questo storia e alle sue brave protagoniste femminili. Il cast è veramente buono e anche se la sceneggiatura finisce per rivelarsi un po' la solita minestra riscaldata, vedere "Latin Lover" non fa certo né male né danno. Lascia forse un po' di nostalgia, ma del resto parliamo di una storia sul ricordo, collettivo e personale.
Parola chiave: Famiglia.
Trailer
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Bengi
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