lunedì 15 maggio 2017

Film 1356 - Vi Presento Toni Erdmann

Già la mia amica Patty me ne aveva parlato, perplessa sul tanto pubblicizzato approccio comedy di questa pellicola tedesca. L'occasione di recuperarla per me si è presentata qualche settimana fa grazie al Cinema Galliera, così ho deciso di andare a farmi un'idea su uno dei casi cinematografici europei dell'anno.

Film 1356: "Vi Presento Toni Erdmann" (2016) di Maren Ade
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Giro, Alessandra
Pensieri: E' una commedia? Di certo non ne ha l'aspetto più classico. Sicuramente presenta non pochi momenti divertenti (tantissimi surreali), ma non direi ci si possa davvero riferire a questa pellicola in termini di spasso e spensieratezza.
La coppia di attori protagonista, Sandra Hüller e Peter Simonischek, è molto brava. Mi ha colpito soprattutto la prima, che costruisce un personaggio particolarmente sfaccettato ed umano. 

Piena di contraddizzioni e insicurezze, in possesso di una certa dose di follia (a quanto pare genetica), la sua Ines sembra necessitare di un mondo sotto controllo che le possa dare quelle sicurezze e certezze di cui ha bisogno. Mi ha molto colpito vedere come l'attrice abbia costruito la sua interpretazione, giocando su un familiare vs sconosciuto che, per esempio, passa attraverso il contatto. Mi spiego: mentre a casa propria Ines interagisce con l'ambiente circostante in maniera disinvolta e sicura, quando si tratta di abbracciare il padre - con cui non ha confidenza - o toccare qualcosa che non conosce la donna si irrigidisce, diventa quasi meccanica nei movimenti, finendo per risultare distantee fredda. Ho molto apprezzato il lavoro fatto a costruzione di un personaggio che ho, francamente, preferito a quello del titolo.
Winfried, invece, è un uomo pacifico e buono, particolarmente tranquillo, un dolce burlone un po' svitato che all'improvviso, dopo la morte del suo cane, capisce che non c'è troppo tempo da perdere nella vita e cerca di recuperare il rapporto con la figlia andandola a trovare a Bucarest dove lavora. Non riuscendo ad andare oltre la superficie, il padre si inventa un bislacco personaggio, Toni Erdman appunto, con il quale la ragazza (e non solo) sarà costretta ad interagire in un crescendo di situazioni tra il bislacco e l'assurdo, oltre che alcune mini avventure che aiuteranno i due a ricominciare d'accapo. Simonischek, evidentemente un attore di mestiere, costruisce il suo doppio personaggio in maniera validissima e credibile ma, come dicevo, a conti fatti ho preferito molto di più la protagonista femminile che colui che dà origine a questa storia. Sarà che a me troppe stramberie alla lunga infastidiscono, sarà che quella dentiera tenuta nel taschino mi ha disgustato, di fatto ho trovato molto più interessante seguire l'eveoluzione di Ines che quella del padre.
Oltre a questo, va detto che un altro elemento ben sviluppato e che emerge da tutta la storia è la strutturazione (o ri-strutturazione in questo caso) del rapporto padre-figlia. Ben descritto ed affrontato con un ottimo senso d'insieme per la storia, il risultato di questa consapevolezza di sceneggiatura è un racconto che funziona dall'inizio alla fine e rimane fedele a se stesso, veicolando allo spettatore un'idea del film fin da subito chiara ed originale.
In generale, comunque, "Toni Erdmann" è un film molto lungo del quale, forse, qualcosina si sarebbe potuta sforbiciare, soprattutto nella parte iniziale. In ogni caso la storia scorre via interessante e ricca di spunti, senza mai annoiare chi guarda. Del resto non mancano i momenti in grado di surriscaldare e scuotere le cose: il party di compleanno nudi - una scena esilarante, per quanto mi rimanga ancora misterioso lo scopo a livello narrativo (Ines si libera delle sue inibizioni sociali e abbraccia finalmente l'approccio più morbido del padre?) -, il momento erotico nella camera d'albergo con pasticceria annessa, il momento karaoke (che è anche l'unico a livello musicale di tutta la pellicola, priva di colonna sonora). Insomma, lo devo dire: a sorpresa mi è piaciuto. Non ero sicuro ne sarei uscito soddisfatto e, invece, fuori dall'etichetta forzata di commedia, la storia funziona e coinvolge. Una bella sorpresa.
Ps. Candidato a Oscar, Golden Globe, BAFTA e César come Miglior film straniero (in rappresentanza della Germania).
Cast: Peter Simonischek, Sandra Hüller, Ingrid Bisu, Michael Wittenborn, Thomas Loibl, Trystan Pütter, Hadewych Minis, Lucy Russell, Vlad Ivanov, Victoria Cocias.
Box Office: 8.3 milioni
Consigli: Non una scelta spensierata per ogni occasione, ma sicuramente mi sento di dire un film a cui dare una possibilità. In un universo saturo dei più disparati titoli e rispettive storie, questa raccontata da Maren Ade spicca per uan certa originalità, colpisce per un umorismo capace di far ridere e soddisfa, perché racconta una storia interessante da seguire. Poi, ripeto, "Toni Erdmann" va visto in un momento in cui si ha il tempo per farlo e l'attitudine giusta. Fatte queste premesse, lasciatevi coinvolgere senza cercare di razionalizzare tutto ciò che vedete.
Parola chiave: Kukeri.

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#HollywoodCiak
Bengi

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