mercoledì 7 aprile 2010

Film 99 - I segreti di Brokeback Mountain

L'ultimo film prima di passare al conteggio a tre cifre è uno dei capolavori del cinema contemporaneo. E non potevo che vederlo con alcuni dei miei più cari amici!


Film 99: "I segreti di Brokeback Mountain" (2005) di Ang Lee
Visto: dal nuovissimo tv di Beatreccy
Lingua: italiano
Compagnia: Il Club del Thé (Bea, Ale, Fra, Sara, Clà, Alice, Gian, Nora)
Pensieri: Visto, rivisto e stra visto, ma questo film non stanca mai. Bellissimo, emozionante e toccante, colloca la storia di una coppia gay che non può essere davvero coppia in un'epoca, la nostra, in cui si tenta a fatica di stabilire una quantomeno minima parità tra eterosessuali e tutti gli altri. Il tempo del racconto, invece, non permette ai due (bravissimi) protagonisti di vivere in modo sereno una vita e una storia d'amore che sorpassa distanze e difficoltà.
Se in origine c'erano numerosi dubbi sulla qualità che questo film avrebbe presentato, una volta girato al cinema, pubblico e critica ne hanno decretato una clamorosa vittoria. Solo in America l'incasso è stato di $83,025,853 che, per un film a strettissima tematica omosessuale è stata una vera conquista! Ma dove sta il vero potere di questo film? Secondo il mio modestissimo parere le astuzie (se vogliamo definirle così) sono molteplici. Innanzitutto i due protagonisti sono cow-boy. Dite quello che volete, che fa strano vedere due duri che limonano, ma secondo me all'etero medio fa più strano vedere due (me lo concedete?) checche che fanno le isteriche. Io dico la mia, per carità, e sempre con rispetto parlando. Non si offenda nessuno.
Proseguendo direi che un'altra grande mossa è stata quella di non esagerare troppo. I baci ci sono, la passione c'è, il sentimento scorre a fiumi, ma non è mai troppo, non si calca la mano, non si fa propaganda, non si denuncia qualcosa. Si racconta semplicemente l'amore. Che l'amore sia etero o gay non ci frega. Come dovrebbe SEMPRE essere. E, infatti, a dimostrazione di ciò, abbiamo questa bellissima pellicola.
Infine, la mossa migliore: scritturare SOLO attori bravi. Lo so perfettamente che questo punto è il più complesso, ma credo che qui come in molti altri casi, il cast abbia fatto la differenza. All'epoca sicuramente né Heath Ledger né Jake Gyllenhaal erano famosi quanto lo sono ora. Stavano ancora cercando una dimensione, un ruolo che li elevasse ad attori capaci di attirare masse al cinema. Ecco i ruoli perfetti! E poi, nei ruoli secondari, la rinata Michelle Williams, che dopo "Dawson's Creek" manda affanculo Dawson e si mette con Heath (chiamala scema!); Anne Hathaway che mostra perfino il seno!; Anna Faris che di solito recita in ruoli scemi ("La coniglietta di casa" e i 4 "Scary Movie") e Linda Cardellini, vista nei due "Scooby-Doo" e in tv nel cast di "E.R. - medici in prima linea".
Tutti questi elementi combinati insieme sono, secondo me, la colonna portante di questo film, scarno di battute (sono la fotocopia dei dialoghi del libro di Annie Proulx, 52 pagine scritte a carattere grandezza 22...) e ricchissimo di paesaggi senza fine. Con il tocco raffinato e mai banale del regista taiwanese Ang Lee, le musiche del bravissimo compositore argentino Gustavo Santaolalla (due Oscar in due anni) e la sceneggiatura ad arte Larry McMurtry e Diana Ossana, questo film è riuscito a stregare il mio cuore, a farmi piangere come una fontana (tutte le volte che vedo l'ultima scena è un momento di crisi mistica) e ha reso in maniera assolutamente non banale, al di fuori di ogni cliché, la storia d'amore tra due uomini gay. Bellissimo e toccante. Un capolavoro. Ps. Otto nomination agli Oscar del 2006, tra cui tre per gli attori (Ledger, Gyllenhaal e Williams), una per il film e una alla fotografia. Vince la statuetta nelle categorie regia, sceneggiatura non originale e colonna sonora. Grandissima indignazione, quell'anno, per la vincita, a sorpresa, come miglior film del "Crash di Paul Haggis.
Film 99 - I segreti di Brokeback Mountain
Film 1642 - Brokeback Mountain
Consigli: Romantico, ispirato e commovente, un film che non può non essere visto almeno una volta nella vita. Può piacere o meno, divide, ma porta alla luce la necessità di lasciare che l'amore sia libero per tutti.
Parola chiave: Pesca.



#HollywoodCiak
Bengi

5 commenti:

  1. Intenso, suggestivo, emozionante, coraggioso: un film che va assolutamente visto.
    Una cosa che mi aveva sorpreso era come avesse fatto Ang Lee a tirar fuori un film di due ore da un misero libricino...
    Ricordo quando lo trasmise la Rai con alcune scene tagliate a causa della censura preventiva: che oscenità!

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  2. Bene... posso raccontare la mia simpatica esperienza riguardo questo film?? Ora Riccardo... morirai dal ridere!

    Era il periodo in cui ero passata da feste di troie e puttanieri a una relazione stabile che non mi faceva uscire di casa neanche per fare la spesa come una massaia con la menopausa (hai presente il periodo vero? :D).
    Bene... lo stesso periodo coincideva anche con "la grande ignoranza su qualsiasi relazione omosessuale" (anche questo dovrebbe ricordarti qualcosa). E soprattutto non sapevo assolutamente riconoscere determinati comportamenti come "sicuri di una omosessualità certa".

    Sempre in questo periodo mi venne consigliato questo film... e la cosa bella è che ho iniziato a guardarlo totalmente allo scuro della trama!
    Quindi io ho iniziato tutta bella tranquilla... bla bla bla si conoscono, due sconosciuti che vanno mesi e mesi da soli a controllare le pecore.... due sconosciuti che diventano amici.... ahahhahah ricordo ancora quando iniziano a trombare nella tenda ahahahhah
    Tu hai presente quanto io possa essere svampita se mi ci impegno! Sono a livelli della Giarda :D

    E' stato fantastico... "ma cazzo fanno??? stanno scopando nella tenda???????" ahahahhahahha

    Bene, meno male che i tempi cambiano e la Sini è cresciuta mentalmente :)

    Ps: so che sono un'esempio di depravazione... ma posso scrivere qual è la scena che mi ha fatto più ridere? (probabilmente verrò uccisa per questo)... quando Heath Ledger scopa con la moglie e PREFERISCE incularla :) QUELLO è UN TOCCO DI CLASSE!

    pps: rich, se vuoi cancellare il mio commento... ti capisco :)


    Sini

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  3. Sini, sei pazza! Ahahah, comunque sei pure svampitissima, ma il commento lo lascio assolutamente! Testimonianza di un'adolescenza passata nell'innocenza e nell'ignoranza :D

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  4. "Non ti ama chi amor ti dice, ma t'ama chi ti guarda e tace" (Anonimo)
    Vi siete mai chiesti “Cos’è l’amore?” Se per questa domanda non avete mai avuto una risposta, dopo aver visto “I Segreti di Brokeback Mountain” tutto vi sarà molto più chiaro, tragicamente più chiaro. Amare vuol dire soffrire. Potrebbe sembrare un’affermazione alquanto esistenzialista, ma questo è, vi piaccia o meno. Ennis Del Mar e Jack Twist, esempio inconfutabile di come amore puro e masochismo spesso coincidano. La sofferenza dona ad una relazione quel magnetismo invincibile che solo le grandi passioni sono in grado di sprigionare.
    Le favole a lieto fine non mi sono mai andate a genio perché totalmente improponibili nella realtà. Invece amo questo film perché di fiabesco ha ben poco, a parte la disarmante bellezza e complementarietà degli attori protagonisti. Vederlo quando uscì nelle sale fu una vera e propria esperienza sensoriale. Rivederlo oggi, consapevole della triste uscita definitiva di scena di Heat Ledger, è ancora più toccante.
    Ho scoperto la bellezza decadente di questa storia d’amore grazie ad un mio carissimo amico che mi regalò il libro per il natale del 2005, ho aspettato l’uscita del film come un bambino aspetta la prima neve, l’ho visto quattro volte al cinema e infinite altre dopo aver comprato il dvd originale in edizione speciale. Detto ciò capirete la parzialità delle mie impressioni. Mentre scrivo mi rendo conto, con non poco rammarico, che l’impatto emotivo più considerevole questo film lo sortisce maggiormente nei confronti degli spettatori omosessuali. Nonostante questo però la potenza molecolare della pellicola sta proprio nel fatto che non può essere etichettata come film meramente gay, sarebbe un torto troppo grande nei confronti sia del film stesso sia del comune buon senso.
    Gli infiniti silenzi non sono mai noiosi perché nei vuoti di quelle parole non dette è possibile leggere perfettamente il senso poetico di un’intesa irresistibile.
    Mi ha particolarmente preso anche la contrapposizione antitetica tra la pacatezza dei paesaggi naturali che fanno da sfondo ai loro incontri segreti, la tranquillità degli spazi sterminati ma mai inquietanti, la purezza di un habitat bucolico ma non per questo povero, all’acredine delle situazioni interpersonali nei momenti di lontananza l’uno dall’altro.
    La Natura è qui cornice ideale di un amore definito per antonomasia contro natura. Riuscite ad immaginare qualcosa di più poetico? Tutto in Brokeback Mountain è poesia, una poesia a metà strada tra l’erotico ed il malinconico come i calzini sporchi sfilati prima di una doccia alla buona, come il buio della notte gelida riscaldato da whisky e timidi approcci, come il sangue su una manica di camicia, segno premonitore di quello che sarebbe accaduto ed unico simulacro di un amore che vince sulla morte.

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