domenica 13 febbraio 2011

Film 217 - I ragazzi stanno bene

Continuiamo con le cene pre-Oscar. Il 27 febbraio si avvicina...


Film 217: "I ragazzi stanno bene" (2010) di Lisa Cholodenko
Visto: dalla tv del Puffo
Lingua: inglese
Compagnia: Marco, Diego, Andrea, Andrea Puffo, Gianpaolo
Pensieri: I colori forti di questa locandina mi hanno subito ricordato quelli di un altro film, "Sunshine Cleaning". Non so perchè, ma nonostante non abbai visto quest'ultimo, non riesco a togliermi dalla testa il collegamento. Le atmosfere, i paesaggi, invece, mi hanno ricordato il "Sideways" di Alexander Payne. Sarà la natura molto presente, la motocicletta, il sole caldo, il piacere del vino a tavola... Di fatto nella mia testa, durante la visione di questa pellicola, sono frullati vari collegamenti.
Non posso fare a meno di pensare, poi, che Annette Bening aspetti un Oscar da 20 anni, ma che, il destino, gliel'abbia sempre sottratto. E' stata eternamente seconda. Due volte battuta da Hilary Swank e una da Whoopi Goldberg, quest'anno, pare, debba perdere contro Natalie Portman. E, mi tocca dire, a giusta ragione.
Sì, perchè, a mio avviso, questo film non è niente di che. Carino, ma non il migliore dell'anno. Bravi gli interpreti (e non solo la Bening), ma ne ho in mente altri che, nella passata stagione, hanno fatto di meglio. Sarà che, dopo tanto decantare una cosa, le aspettative sono sempre troppo alte?
In effetti questo film ha il grande pregio di rappresentare una realtà che, per l'Italia, non solo è insolita, ma quantomeno futuristica (utopica è troppo?). Due lesbiche sposate con figli fatti in provetta è un'immagine familiare talmente lontana da ogni nostra idea di famiglia regolarmente ammessa, che non può non interessare l'aspetto sociologico e sociale che l'analisi di un nucleo così 'sperimentale' (sempre per noi che siamo retrogradi) può offrire!
La storia raccontata ha l'elemento di disturbo della quotidianità (i figli cercano il padre donatore di sperma), ma la piega che prende la narrazione non è sempre efficace. La liaison amorosa che nasce tra una delle due donne (Julianne Moore) e il padre biologico dei loro figli (Mark Ruffalo, anche lui candidato all'Oscar per questa pellicola) è uno scivolone sentimentale che lascia l'amaro in bocca per tutto il resto della visione. Qui la Bening dimostra le sue qualità di attrice sia nel momento della scoperta del tradimento che davanti alle scuse della moglie.
Per il resto questo "I ragazzi stanno bene" è un film del quotidiano, intimo e, sicuramente, di stampo indipendente. Nessun grande budget, né grandi incassi ($20,803,237 sul mercato USA). Arricchisce perchè pone il problema della normalità del diverso a chi potrebbe non essersi mai messo nei suoi panni. La sua forza sta sicuramente nel messaggio che propone e l'idea di assoluta banalità (non nel senso svilente, sia chiaro) che sta dietro ad una coppia dello stesso sesso. Di questi tempi non dovrebbe più essere necessario ribadirlo, ma, nel caso, è sempre meglio ricordarlo a chi ha una labile memoria.
Consigli: Sicuramente visto in inglese ha quella marcia in più. Ma i sottotitoli, si sa, distraggono...
Parola chiave: Origini.


Ric

2 commenti:

  1. sono d'accordo. un buon film a cui manca però lo scatto vincente per essere davvero memorabile (e l'ho visto in inglese)
    non male, ma mi aspettavo di più

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  2. Molto bello... io non mi aspettavo né di più, né di meno. Meravigliosa Julianne Moore!

    I RAGAZZI STANNO BENE

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