lunedì 26 maggio 2014

Film 719 - Grace di Monaco

Benedetto sia il cinema a 3€.

Film 719: "Grace di Monaco" (2014) di Olivier Dahan
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Apre Cannes 2014 e riceve recensioni tiepidissime, in America non ha ancora una data d'uscita, gli incassi fino ad oggi non sono incoraggianti. Insomma, questo "Grace of Monaco" fatica a farsi strada.
Il film di per sé non è malvagio e si segue tranquillamente, anche se in effetti fatica a creare momenti di vera empatia con la protagonista Grace Kelly/Nicole Kidman, sofferente sotto la campana di vetro principesca, racchiusa in un regno che per lei è ormai anche prigione. Il matrimonio vacilla, la guerra con la Francia incombe, i monegaschi non la sentono "propria". In questa cornice di subbuglio la storia dell'ex attrice diventata principessa si snoda in maniera troppo piatta e patinata, attentissima ai fasti e al glamour, ma meno efficace quando si tratta di un vero coinvolgimento emotivo che vada oltre la superficie inevitabile. Buona la scelta dei primissimi piani - specialmente sugli occhi - della protagonista, richiamo hitchcockiano d'effetto, indebolito solo dal botox della Kidman.
In generale, comunque, nonostante i molti tentativi di rendere particolarmente veritiera e documentata la storia - "attrice premio Oscar" verrà ripetuto almeno una decina di volte - la sensazione è sempre quella che sia tutta una fiction. Anche se sulla carta gli elementi in comune tra le due attrici parebbero numerosi, di fatto vedere la Kidman nei panni della Kelly non torna tanto quanto ci si sarebbe aspettati; per non parlare di Tim Roth che non non assomiglia a Ranieri neanche per errore. Evidentemente le somiglianze stanno nell'attitudine e nella trasposizione inevitabile che si fa pensando alle due protagoniste di questa pellicola.
In generale, quindi, "Grace di Monaco" riesce nel ricreare atmosfere passate e, perfino, uno sfondo politico abbastanza cosciente e comprensibile, ma rimane un biopic abbastanza piatto o, perlmomeno, privo di un'impronta personale o caratterizzante. La Kidman, una volta certezza, oggi ha perso un po' del suo smalto e fatica a ritrovare una dimensione cinematografica che vada oltre i vecchi fasti di un tempo. Questo film, nella sua troppo fredda e maschilista mise-en-scène, ne è eloquente esempio.
Box Office: $2,484,242
Consigli: Per certi aspetti è un prodotto interessante, per quanto la sua anima commerciale tradisca una certa propensione all'eclatante piuttosto che per la verità dei fatti. Eppure la storia avrebbe il suo fascino e meriterebbe il racconto. Manca, però, una personalizzazione e umanizzazione dei personaggi, una tridimensionalità che fornisca spessore anche alal storia. La Kidman è sempre più algida, ma la sua interpretazione sembra sincera. Si può certamente vedere senza indugi, ma non ci si aspetti il capolavoro o la magia (creata dai media) della storia vera.
Parola chiave: Charles de Gaulle.

Trailer

Bengi

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