domenica 27 novembre 2011

Film 333 - This Must Be the Place

Si parla da un bel po' di questa pellicola. Era impossibile ignorarla!


Film 333: "This Must Be the Place" (2011) di Paolo Sorrentino
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Claudia, Ramona
Pensieri: Ultimamente mi sono accorto che seguo con più attenzione progetti cinematografici italiani. Per quanto questa pellicola sia di ben più ampio respiro, rimane il fatto che la regia è del napoletano Paolo Sorrentino ("Le conseguenze dell'amore", "Il divo"), la sceneggiatura, oltre che del regista stesso, è di Umberto Contarello ("Questione di cuore", "Lascia perdere, Johnny!"), il montaggio di Cristiano Travaglioli ("Il divo", "Fascisti su Marte") e la fotografia di Luca Bigazzi (5 David di Donatello per la Miglior fotografia di film come "Pane e tulipani", "Le conseguenze dell'amore", "Romanzo criminale", "Il divo"). Insomma, non manca l'impronta nostrana.
Più simile ad una pellicola indipendente per taglio e storia - ma non certo per budget (€25,000,000) - "This Must Be the Place" è un film dalla trama non facile, raccontata però con una certa leggerezza infantile di fondo. Non vengono sminuiti gli avvenimenti, ma si segue il protagonista Cheyenne/Sean Penn, ex rock star in ritiro, probabilmente bruciato da anni di droghe e alcol (molto Ozzy Osbourne style), che procede nella sua vita seguendo ritmi tutti suoi.
Ragazzino per molti aspetti, necessita delle cure della moglie Jane/Frances McDormand che lo segue e lo ama quasi da non capacitarsene. I loro ritmi sono sincroni e si capisce fin da subito che affetto e stima sono incondizionati. Entrambi hanno bisogno dell'altro per andare avanti. Anche per questo sarà difficile intraprendere il cammino - da alcuni definito 'on the road' - per Cheyenne verso New York fino alla casa del padre morente che non vede da decenni. Rapportarsi con una realtà ormai estranea e dimenticata, ripercorrere il problema dell'accettazione in famiglia e riprendere in mano dopo tanto tempo il rapporto con il genitore - ma all'arrivo il padre sarà già morto - saranno solo gli spunti iniziali della storia.
La pellicola tratta essenzialmente il percorso di formazione del nostro strambo eroe, alla ricerca del nazista che per anni ha ossessionato la memoria del padre che desiderava ritrovarlo dopo gli anni passi nei campi di concentramento. L'atteggiamento leggero di Cheyenne aiuterà a portare avanti la storia senza la pesantezza che ci si potrebbe aspettare da tematiche così difficili. Non si parla di superficialità, chiaramente, ma di un atteggiamento verso la vita che riflette un approccio disilluso e calmo, basato sulla certezza delle cose concrete (amore, amicizia, musica) che ci aspettano una volta compiuta la 'missione'.
Simpatico ed antieroe quanto basta, Sean Penn riesce a non risultare ridicolo in abiti così sopra le righe e, anzi, fa tenerezza e piace proprio per la sua caparbietà e bontà di adulto regredito a bambino. Una prova difficile che l'attore, forse già formato dall'esperienza di "Mi chiamo Sam" di 10anni fa, supera facendo davvero la differenza per il film. Se, infatti, il campionario di attori-spalla non fa mancare niente (c’è anche David Byrne che interpreta sé stesso), è anche vero che senza l’attore due volte premio Oscar l’opera di Sorrentino non sarebbe mai risultata tanto interessante e piacevole da seguire, nonostante il ritmo non certo incalzante.
Appassionandosi a Cheyenne, alle sue stramberie, i suoi riti e i suoi demoni, si percorre insieme la strada fino al momento in cui, sul finire della storia, ci si accorgerà che il nostro protagonista è davvero cresciuto, tanto da non necessitare più della maschera che per anni ha dovuto indossare per affrontare una quotidianità che, senza alcol o droghe, non è poi tanto ‘rock’. Senza mai dimenticare, però, l’amore, gli amici e la (buona) musica.
Consigli: Quasi, biografia romanzata di un vero rockettaro, tra lavoro di introspezione e ricerca di demoni del passato (non per forza solo interiori), un piacevole film che si costruisce tutto sul fantastico lavoro di Sean Penn. Per chi ama l’America ‘da strada’ non può che essere un film da vedere.
Parola chiave: Mordecai Midler.

Trailer

Ric

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