Molto curioso di vedere questo film, me ne sono corso al cinema (perfino in solitaria) per non perdermelo.
Film 1065: "Regression" (2015) di Alejandro Amenábar
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Francamente un po' una boiata e lo ammetto con dispiacere, perché ero molto interessato a questa storia dark, dai toni cupissimi e con la partecipazione della mia amatissima Emma Watson.
Facilito il riassunto con la partecipazione di Wikipedia, che spiega alla perfezione (e un po' spoilera, attenti!): «Quello che si cela dentro le mura di una casa suona molto inquietante: infatti è da tempo che il detective Bruce Kenner indaga su possibili riti satanici che si svolgerebbero nelle parti più oscure dell'abitazione. Qua vivono Angela Gray, suo fratello maggiore Roy Gray e i loro genitori; un giorno il padre di famiglia viene accusato dalla figlia Angela di aver compiuto un fatto che l'uomo non si ricorda di aver commesso. Alla fine si scopre che Angela, depressa per la disastrosa situazione familiare, aveva inventato tutto informandosi su autobiografie di persone realmente vittime di satanismo. La ragazza, infatti, odiava il padre e tutta la sua famiglia perché li riteneva responsabili della morte di sua madre. La tecnica della regressione aveva aiutato Angela, provocando nelle persone ricordi inesistenti, suggestionati dal racconto della ragazza».
Dopo che Amenábar ci ha regalato quel gioiellino horror che è "The Others" e ha vinto l'Oscar per il Miglior film straniero ("Mare dentro"), diciamo che era lecito aspettarsi da questa nuova escursione hollywoodiana del regista qualcosina di più di questa storia banale e abbastanza insoddisfacente spacciata come pellicola di denuncia perché tratta da fatti realmente accaduti. Mi pare, invece, che si sia provato di appiccicare un po' forzatamente a tutta l'operazione quella connotazione horror che potesse attrarre appassionati del genere e non, per poi essere costretti a scoprire le carte e a rivelare il bluff: l'orrore non c'è, è tutta una (brutta) suggestione.
Pur apprezzando le capacità della Watson - che con le lacrime a fiume ci fa le cascate -, la solita aria stropiacciata di Hawke, la lentezza spesso noiosa della trama e la scoperta, man mano che il racconto procede, della palese inconsistenza degli elementi di paura, crea un'inconsistenza narrativa fastidiosa che fiacca il prodotto e, in definitiva, delude. In chi la subisce la regressione riesce a generare il non accaduto, a vincolare finzioni che sono suggestioni di massa, eppure non riesce a farci credere che "Regression" sia un bel film che vale la pena di vedere. Peccato.
Cast: Ethan Hawke, Emma Watson, David Thewlis, Lothaire Bluteau, Dale Dickey, David Dencik, Peter MacNeill, Devon Bostick, Aaron Ashmore.
Box Office: $17.6 milioni
Consigli: Titolo debole che mixa in maniera un po' ingenua due elementi difficilente compatibili, l'horror con la pellicola di denuncia. Non che siano tassativamente inconciliabili, ma per come sono gestiti qui sembrano solo accostati l'uno per giustificare la mancanza degli elementi tipici dell'altro. Quindi le atmosfere cupissime, il disgusto delle scene sataniche, i momenti da "salto sulla poltrona" sembrano suggerire che la preponderanza d'orrore connoti la pellicola, ma nel momento in cui tutta la copertura horror salta, si suggerisce che si trattasse di dovere di cronaca, necessari passaggi a raccontare esaustivamente una vicenda tanto assurda (e spaventosa), eppure vera. Dunque non essendo né l'uno né l'altro manca di un'identità forte e tutto il prodotto ne risente. Si può vedere, ma meglio non avere aspettative.
Parola chiave: Metronomo.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
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