Non avevo pensato di pubblicare un altro post sugli Oscar, ma la cosa si rende necessaria.
Solitamente i pronostici sono più o meno azzeccati, per cui risulta inutile aggiungere altro rispetto ai commenti precedenti alla cerimonia, ma quest'anno 2 o 3 soprese di rilievo ci sono state, a partire dal premio per il Miglior film. Contro ogni pronostico, infatti, è stato "Spotlight" a vincere e non il super favorito "The Revenant" che, comunque, si è portato a casa 3 premi. Il film di Tom McCarthy, invece, si aggiudica solo due vittorie e sì, il 'solo' è voluto. E' dal 1953 con "Il più grande spettacolo del mondo", infatti, che una pellicola premiata come miglior film dell'anno riceve meno di 3 riconoscimenti: sembra strano ed è strano, eppure IL film dell'anno secondo l'Academy lo è in assoluto, ma non in tutti i suoi aspetti.
Da questo punto di vista è "Mad Max" a farla da padrone con ben 6 Oscar su 10 nomination, il che mi ha fatto perfino ben sperare per un istante: magari non avrebbe vinto per la regia, ma avrebbe trionfato come Miglior film o viceversa. E invece no, ogni tanto le sorprese ci sono anche agli spesso prevedibili Academy Awards.
Rimanendo sulle sorprese, credo che la successiva più eclatante sia la vittoria di Mark Rylance per "Bridge of Spies" contro il favorito Stallone. Non che l'attore non lo meriti, ma sicuramente l'idea dell'happy ending per Rocky Balboa dopo una tanto tribolata carriera cinematografica pareva quella cigliegina sulla torta che tanto piace agli americani. Così non è stato, si accontenterà del più scontato Golden Globe che, per non smentirsi, aveva optato per un'altra scelta facile nella categoria attoriale, quella della Miglior attrice non protagonista. L'Academy, invece, snobba la Winslet - che, hey, è una delle migliori attrici in circolazione, ma no, questo ruolo non era il suo migliore - e premia giustamente Alicia Vikander per una parte solo apparentemente facile. Ho sperato fin dall'inizio per la sua vittoria e vederla trionfare è stato un piacere.
L'ultimo vero momento inaspettato della serata è legato alla miglior canzone: Lady Gaga, dopo il Golden Globe di gennaio, si becca una candidatura agli Oscar con una canzone sugli abusi sessuali per un documentario sullo stesso tema. La vittoria sembrava scontata, pareva davvero il suo anno. La sua performance durante la serata è stata tutto tranne che sobria e, anzi, l'ho trovata esagerata e la canzone - che non avevo mai sentito - non mi è piaciuta per niente. Eppure la tematica impegnata e le indiscusse doti canore erano tutte a favore di Gaga. Invece, sopresa, a vincere è stato Sam Smith per la canzone portante di "Spectre", la seconda di fila della saga di James Bond a vincere nella categoria dopo "Skyfall" di Adele.
Smith, evidentemente scioccato per la vittoria, sul palco ha dedicato la vittoria alla comunità LGBT in quanto primo omosessuale dichiarato a vincere un Oscar (la polemica derivava da Ian McKellen che, dopo la questione della mancanza di diversità nelle categorie attoriali per il secondo anno di fila, ha fatto notare che anche la comunità omosessuale si è vista spesso non tenuta in considerazione dall'Academy).
Dunque una serata inaspettatamente e solo per certi versi imprevedibile, il che è sempre un bello spettacolo. Sono felice per molte delle scelte risultate da questi Oscar 2016, in primis per DiCaprio. Per i vincitori di tutte le categorie, il link di seguito:
Oscars 2016: nomination e vincitori
#HollywoodCiak
Bengi
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