martedì 23 giugno 2015

Film 961 - Jurassic World

Una preparazione maniacale in vista di quello che ormai è evidentemente l'evento cinematografico dell'anno. Ripassati tutti i capitoli precedenti, l'appuntamento al cinema era non solo doveroso, ma necessario. Così, dopo il battesimo di mio padre al ristorante giapponese, siamo volati al multisala dove, causa pienone, abbiamo dovuto addirittura cambiare i nostri piani e ripiegare sullo spettacolo successivo e per giunta in 3D...

Film 961: "Jurassic World" (3D) (2015) di Colin Trevorrow
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: padre
Pensieri: Pronto a tutto, anche al peggio, sono arrivato al cinema carico come è successo di rado recentemente. Avevo letto di critiche tiepide riguardo la trama - il che mi aveva fatto un po' paura -, ma l'entusiasmo che avevo rispetto a questo nuovo, quarto, "Jurassic Park" è stato davvero qualcosa di insolito. Il che mi ha naturalmente ben disposto nei confronti della pellicola che ok, non sarà il miglior film dell'anno, ma funziona benone. Ma procediamo con calma.
Innanzitutto va detto che Chris Pratt è protagonista pubblicizzato e sponsorizzato in lungo e in largo, ma di fatto è Bryce Dallas Howard a stare quasi sempre in scena, magnetica con quel perfetto caschetto rosso, gli occhi blu e il perenne vestito bianco. E' davvero difficile scordarsela. Pratt, invece, entra in scena a film già inoltrato nel ruolo dell'eroe nonché domatore di raptor, impavido e coraggioso di fronte a tutte le incombenti sciagure che si catapulteranno sul parco. Quale parco? Ma il rinnovato Jurassic World, sorto dalle ceneri del primo sfortunatissimo Jurassic Park di Isla Nublar, supertecnologico complesso che sta ai dinosauri come Disney World sta a Topolino. Di nuovo siamo in quel (primo) mondo parallelo fatto di un franchise che vende se stesso anche attraverso l'universo che racconta: e allora magliette, gadget, negozi a tema, tutto brandizzato come può esserlo per qualsiasi spettatore reale che ami questa saga. Il destino che lega i due parchi non sta solo nella natura maledettamente commerciale che li contraddistingue, ma ovviamente anche nel clamoroso errore (e siamo al quarto di fila) di sottovalutare le creature che mette in mostra. I dinosauri in questo caso specifico non sono solamente giganteschi, carnivori ed intelligenti, ma anche geneticamente trasformati dal Dottor Wu (lo stesso BD Wong del primo film) che li ha incrociati con l'ausilio della scienza, donando loro le più svariate caratteristiche. La nuova famelica attrazione in ordine di tempo sarà l'Indominus rex, una creatura spietata e calcolatrice, in grado di tendere trappole alle persone e sufficientemente sadica da cominciare ad uccidere per il semplice gusto di farlo. Credo di aver reso l'idea.
Al pari del protagonista umano, anche la protagonista giurassica appare con un certo ritardo sulla scena ("Godzilla" docet), anche se una volta apparsa è difficile dimenticarla, considerando che mangia tutto e tutti, distrugge tutto e tutti e fa da sola un casino inimmaginabile. Il punto - e fulcro della storia - è che questa volta il parco è attivo e aperto al pubblico e nonostante numerose misure di sicurezza vengano messe in pratica, nulla di fatto riesce a contenere l'impeto bestiale e primordiale che governa la nuova creatura. Ci vorrà (e qui spoiler) ben più di un solo avversario per annientarla e più di una volta tornano in mente le parole di Ian Malcolm (Jeff Goldblum) quando metteva in guardia John Hammond su cosa succeda quando l'uomo gioca a fare Dio.
Come dicevo all'inzio, la storia non è certo da Oscar, ma alla fine della fiera il biglietto vale la visione. Bryce Dallas Howard conduce bene le sorti di "Jurassic World" e Chris Pratt da quella giusta dose di sicurezza misto spacconeria che lo stanno facendo affermare quale attore perfetto da blockbuster multimilionari (di budget ma più di incasso, tanto che si vociferà sarà il nuovo Indiana Jones): è bello, ha una faccia da schiaffi e il physique du rôle. Per non parlare del fatto che in questo specifico caso deve praticamente fare sempre la stessa espressione un po' preoccupata/pensierosa - un po' da macho, ergo se funziona la prima volta, funziona anche per gli altri 124 minuti di pellicola.
Il resto dei giochi lo fanno gli effetti speciali, ormai sufficientemente evoluti da permettere di relegare al minimo l'uso di tecnologia animatronica per la realizzazione degli animali, così da consentire un dinamismo e una rapidità d'azione un po' inediti per il franchise che, chiaramente, ne beneficia sul piano tecnico e narrativo. Considerando che parliamo di una storia che racconta praticamente solo di come i dinosauri siano capaci di fare una strage in termini architettonici e di vite, è ovvio che la cosa sia particolarmente gradita. Un po' in controtendenza, "Jurassic World" è un film in cui le scene d'azione sono l'80% del totale, dove ci si prende poco tempo per l'analisi dei protagonisti in favore di uno spettacolo puramente ludico che, se pure intrattiene, un po' lascia disorientati (per cui, immagino, le critiche). A dirla tutta io non ne ho particolarmente sofferto, ma dipende sempre che cosa si stia cercando di volta in volta dalle proprie scelte cinematografiche. Più che la mancanza di un approfondimento psicologico, ho trovato fastidiosa l'onnipresente colonna sonora, un mix tra gli inediti di Michael Giacchino e i temi portanti di John Williams, gli stessi degli altri episodi che, però, qui vengono usati francamente un po' a caso, con picchi evocativi che capitano quando non si sta inquadrando nulla o enfatizzazioni musicali durante carrelate di passaggio che, alla fine, svuotano di senso il magnifico lavoro del grande compositore. Una strana scelta.
In definitiva, comunque, ho trovato "Jurassic World" più che godibile, ma soprattutto assolutamente meglio degli episodi 2 e 3 della saga. Chiaramente le migliorie tecniche rendono questo titolo visivamente ricchissimo - ma no, il 3D non serve - e bello da vedere e anche se la sceneggiatura non fa il botto come in altri prodotti mainstream contemporanei, non bisogna dimenticare cosa c'è stato prima (soprattutto "Jurassic Park III"). Per dire, io ho trovato molto più brutto e insensato un film come "Maleficent".
Quindi bravo Spielberg a non aver abbandonato l'idea del quarto capitolo, bravi al casting per aver fatto buone scelte, ma soprattutto bravissimi con gli effetti speciali. Se la storia poi non vincerà il Pulitzer pazienza, "Jurassic World" ha ragione di esistere in funzione del puro, spensierato intrattenimento.
Ps. Cast ricchissimo: Chris Pratt, Bryce Dallas Howard, Nick Robinson, Ty Simpkins, Vincent D'Onofrio, Omar Sy, B. D. Wong, Irrfan Khan, Jake Johnson, Judy Greer, Lauren Lapkus, Katie McGrath e perfino il cameo di Jimmy Fallon.
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Box Office: $987.2 milioni (ad oggi)
Consigli: Non è assolutamente necessario recuperare gli altri 3 capitoli per vedere questo ultimo - che si segue benissimo a prescindere - anche se i nostalgici rimandi non mancano e per avere un quadro d'insieme sarebbe più indicato. In ogni caso questa pellicola racconta una storia nuova che è anche la versione moderna del primo "Jurassic Park", molto simile per tematiche e implicazioni e anche senza sapere cosa possa essere successo prima, non è difficile intuire cosa mai si potrebbe verificare se la clonazione dei dinosauri portasse all'apertura di un parco a tema che poi così inviolabile non è... Quindi chi sia desideroso di imbarcarsi in questa bizzara avventura che mixa originale, contemporaneo e giurassico sappia fin da subito che parliamo di azione pura, un faccia a faccia con la natura selvaggia che ci ricorda che possiamo provare a contenerla, ma non è detto che ci riusciremo. C'è un po' di tutto quello che si è già visto in altri prodotti simili, dal recente "Godzilla" al "King Kong" di Jackson, passando perfino per i draghi di Harry Potter o della televisiva Daenerys Targaryen. I più grandi godranno di uno spettacolare e ancora più grandioso déjà vu, i nuovi spettatori potrebbero appassionarsi e decidere di ripercorrere a ritroso l'avventura. In generale, comunque, se si cerca qualche ora di svago che sia anche in grado di suscitare qualche "Wow!" e perfino uno o due salti sulla sedia, eccovi serviti: non sarà il capolavoro definitivo, ma i dinosauri ruggiscono ancora forte e chiaro.
Parola chiave: Alpha.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

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