Al cinema questa volta a vedere un film che ha scelto mio padre.
Film 79: "Il Concerto" (2009) di Radu Mihaileanu
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Papà
Pensieri: Allora, ho decisamente metabolizzato questo film. L'ho visto la settimana scorsa, quindi ho avuto tempo per pensarci. Appena uscito dalla sala io e mio padre concordavamo sul fatto che questa fosse un'ottima pellicola, ben realizzata, a tratti divertente, che avvicina ad un mondo che, personalmente, io non conoscevo.
Si sa che la musica classica fa sempre cultura e un film sulla cultura non può che essere un film di valore. Sono d'accordo, ma non al 100%. Le musiche sono effettivamente stupende e il film sa dare tutto lo spazio che serve ad una musica così importante. Però poi strizza l'occhio alla commedia, al caos delle usanze e manie russe, quasi fosse un grosso grasso matrimonio greco. E, nonostante le risate, si scivola un po'. Peccato, perchè il resto è convincente. Il protagonista Aleksei Guskov è perfetto nella parte del direttore d'orchestra sfortunato, che ritrova la sua fama alla fine di un percorso - tra complotti e necessità di campare - che dura 30 anni. Tutto questo grazie, anche, alla collaborazione dei suoi amici e colleghi musicisti dell'orchestra, che per lui (e non solo), tornano a suonare sul palco del teatro parigino Châtelet. Ad affiancarli la giovanissima e talentuosa violinista Anne-Marie Jacquet che poi si scoprirà essere legata all'orchestra del teatro russo Bolshoi di cui la sgangherata orchestra fa parte.
Tra il marasma di inutilità su pellicola che ultimamente siamo abituati a seguire, questo "Il Concerto" è sicuramente un piccolo caso di cinematografia franco-russa da vedere a tutti i costi, finalmente liberi di respirare un'aria diversa da quella classica hollywoodiana (ma, per carità, non sto rinnegando il mio primo amore!) cui ci hanno forzatamente abituati. Forse la scelta di buttarla molto sul comico con gag un po' facili sulle dicerie e i costumi del popolo russo non è sempre vincente, però dimostra che non ci sono solo gli americani che sanno fare del cinema divertente e intelligente (io Apatow non è che lo capisco così tanto...).
Recitazione molto buona, solo ogni tanto un po' di 'ho-sempre-la-stessa-espressione' sul viso della giovane (e bella) Mélanie Laurent ("Bastardi senza gloria"), comunque migliore di tantissime poveracce che si spacciano per attrici.
In definitiva direi che vale la pena di andare addirittura al cinema per godersi questa pellicola nella piacevole oscurità della sala. Chiudendo gli occhi sembrerà di stare ad un vero concerto! Potente ed emozionante.
Consigli: Assolutamente da vedere!
Parola chiave: Tchaikovsky.
Ric
"In definitiva direi che vale la pena di andare addirittura al cinema per godersi questa pellicola nella piacevole oscurità della sala. "
RispondiEliminaIo direi che è un "Must". ;)
Quella Musica ti penetra nel profondo...soprattutto verso l'epilogo! Se non dovessi risparmiare soldi per altri film, l'avrei rivisto al Cinema. La componente grottesca è tipica dello stile gitano, ci si deve fare l'abitudine. Kusturica docet! Grande film.
e la scelta di riprodurre l'accento russo, che - certe volte - sembra sardo? per me è l'unico piccolo neo di un film altrimenti fantastico.
RispondiEliminaf.
purtroppo doppiare i film produce anche questi infelici episodi...
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