venerdì 29 maggio 2020

Film 1711 - Non ci resta che vincere

Intro: Tornato ufficialmente a casa dal continente oceanico, riprendo la mia amata routine da cinema addicted e mi fiondo alla mia sala preferita in città, il cinema Galliera.
Film 1711: "Non ci resta che vincere" (2018) di Javier Fesser
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Tommaso
In sintesi: come spesso è successo, non fosse stato per il programma del cinema, credo proprio mi sarei perso questa pellicola, non tanto perché non volessi vederla, quanto più che altro perché non ne avevo sentito mai parlare. C'è da dire che in Nuova Zelanda il mercato delle produzioni europee non è particolarmente sviluppato, per cui mi era totalmente sfuggita l'esistenza di questo film che, devo dire, mi è piaciuto. E' uno di quei prodotti che ti fanno sentire bene, impregnati di buonismo fino al midollo, eppure l'ironia e la leggerezza con cui si parla dei temi affrontati - disabilità qui combinata con lo sport - fa dimenticare l'impronta a tratti semplicistica e fa risaltare, invece, l'aspetto più umano e, in fin dei conti, le buone intenzioni di tutta l'operazione.
Buone le performance del variegato cast, il tutto per un ensemble che funziona e regala una buona dose di emozioni positive allo spettatore. Insomma, un prodotto che vale la pena di recuperare.
Cast: Javier Gutiérrez, Juan Margallo, Athenea Mata, Luisa Gavasa, Daniel Freire, Itziar Castro, Jesús Vidal.
Box Office: $23.8 milioni
Vale o non vale: Uno di quei prodotti che ti fanno sentire bene alla fine della visione, "Non ci resta che vincere" funziona grazie al buon cast e le performance convincenti, oltre che un messaggio di base di inclusività e rispetto reciproco meno stucchevole di quanto non ci si sarebbe aspettato. Non particolarmente originale, ma riuscito. Ispirato da una storia vera.
Premi: Candidato a 11 Goya (gli Oscar spagnoli) tra cui Miglior regia e sceneggiatura, "Campeones" ha vinto come Miglior film, attore esordiente (Jesús Vidal) e canzone originale ("Este es el momento" di Coque Malla).
Parola chiave: Sport.

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Bengi

mercoledì 27 maggio 2020

Film 1710 - Vertigo

Intro: Ogni tanto (ri)vedere un classico hitchcockiano ci sta. Cioè, ne ho proprio bisogno.
Film 1710: "Vertigo" (1958) di Alfred Hitchcock
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: avevo già visto "Vertigo" - o "La donna che visse due volte" in italiano" - in precedenza, ma non riuscivo a ricordare bene la trama, della quale avevo un ricordo abbastanza confuso. Rivederlo mi ha fatto non solo estremamente piacere, ma anche chiarito un paio di punti bui che faticavo a mettere assieme.
Questo bellissimo film di Hitchcock non è il mio preferito, ma lo trovo comunque magnificamente realizzato e recitato, oltre che particolarmente intrigante a livello di trama e colpi di scena con, tra l'altro, un finale da cardiopalma davvero stupendo. Kim Novak affascinante e magnetica, Stewart fa la sua classica parte da film di Hitchcock, "Vertigo" è un classicone intramontabile.
Film 1094 - La donna che visse due volte
Film 1710 - Vertigo
Cast: James Stewart, Kim Novak, Barbara Bel Geddes, Tom Helmore, Henry Jones.
Box Office: $7.3 milioni
Vale o non vale: Non si può non averlo mai visto, a maggior ragione se si fosse appassionati alla filmografia del maestro dell'horror. Qui più che paura si parla di thriller e colpi di scena, amore e mistero, il tutto per un risultato finale magnifico che scatena anche un po' di effetto nostalgia. Da vedere.
Premi: Candidato all'Oscar per Miglior sonoro e scenografia (bianco e nero).
Parola chiave: Chiesa.

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domenica 24 maggio 2020

Film 1709 - Mowgli: Legend of the Jungle

Intro: Serata fuori a casa di amici di Federico, abbiamo deciso di accompagnare la cena con la visione dell'ultimo film a grosso budget promosso da Netflix.
Film 1709: "Mowgli: Legend of the Jungle" (2018) di Andy Serkis
Visto: dalla tv di casa
Lingua: inglese, hindi
Compagnia: Fede
In sintesi: non sono particolarmente fan della storia di Mowgli scritta da Rudyard Kipling, non mi ha mai appassionato o coinvolto; il cartone animato Disney è certamente un classico, ma non uno dei miei preferiti e onestamente non ho trovato la versione live-action particolarmente appassionante.
Qui siamo di fronte alla stessa casistica per quanto mi riguarda, ovvero niente di nuovo sul fronte occidentale. La storia è inevitabilmente sempre la stessa - per quanto si tenti di riportarla in vita sotto un'ottica differente - e il risultato finale non presenta alcunché di innovativo tale da giustificare l'ennesima versione cinematografica di questo racconto. Poi, chiaro, il cast è invidiabile e gli effetti speciali cercano di fare ammenda per una sceneggiatura che non decolla mai davvero, ma tutto sommato non mi pare che "Mowgli: Legend of the Jungle" abbia davvero nulla di nuovo da raccontare.
Cast: Christian Bale, Cate Blanchett, Benedict Cumberbatch, Naomie Harris, Andy Serkis, Matthew Rhys, Freida Pinto, Rohan Chand, Tom Hollander, Eddie Marsan, Jack Reynor.
Box Office: /
Vale o non vale: Niente di più che l'ennesima versione di qualcosa che abbiamo già (ripetutamente) visto. Serviva un altro film su "Il libro della giungla"? Onestamente no.
Premi: /
Parola chiave: Man-cub.

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giovedì 21 maggio 2020

Film 1708 - Aquaman

Intro: Atterrato sulla terra ferma, in Europa, ma di nuovo su un'isola: welcome to Birmingham.
Film 1708: "Aquaman" (2018) di James Wan
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Fede
In sintesi: parliamoci chiaro, "Aquaman" è un prodotto di plastica rumoroso e colorato in maniera surreale, però tutto sommato (e considerati i precedenti "sforzi" DC) il risultato finale è meno peggio di quanto uno non sarebbe stato portato ad aspettarsi.
Il merito è certamente di un Jason Momoa in gran forma - diventato ormai il Chris Hemsworth della Justice League - che porta sulle sue spalle tutto il film, risultando credibile e divertente quanto basta per portare a casa non solo un risultato complessivo dignitoso, ma anche un gigantesco successo al box-office mondiale, che ha portato questo a diventare il titolo DC che ad oggi ha incassato di più.
Poi, ripeto, "Aquaman" è poco credibile a qualsiasi livello lo si voglia analizzare, sia questo la sceneggiatura, gli effetti speciali, la messa in scena generale (vi sfido a riconoscere un qualsivoglia elemento della Sicilia che qui, teoricamente, viene proposta come location di una scena di combattimento), è tutto talmente pompato a mille che si fatica a rimanere concentrati su anche un solo dettaglio che sia uno tanto viene tutto mixato e riversato addosso allo spettatore allo stesso istante. Si fatica a non sentirsi sopraffatti ogni tanto, specialmente nelle scene di battaglia.
Eppure e nonostante questo, è un prodotto che funziona nella sua strana, caotica maniera: presenta un tono più leggero e divertito rispetto ai precedenti, pesantissimi, film della DC; si concentra senza vergognarsi su quello che si richiede ad un prodotto di questo tipo, ovvero scene d'azione pazzesche ed effetti speciali a gogo; valorizza i punti di forza del suo protagonista, riuscendo finalmente a veicolare un personaggio tanto fuori dalla portata dell'uomo/spettatore medio, quanto a conti fatti godibile e rapportabile. Insomma, nonostante la qualità di questo prodotto in generale non sia eccelsa, non mi sembra si possa dire che sia un disastro su tutta la linea, né mi sento di confinarlo nella categoria "so bad is good"; diciamo che "Aquaman" è quello che ti aspetteresti da un prodotto DC dei bei tempi andati - come un "Batman Forever", per intenderci - con una strizzatina d'occhio ai tempi moderni della tecnologia e del montaggio frenetico.
Film 658 - L'uomo d'acciaio
Film 1127 - Batman v Superman: Dawn of Justice
Film 1128 - Batman v Superman: Dawn of Justice
Film 1218 - Suicide Squad
Film 1392 - Wonder Woman
Film 1640 - Wonder Woman
Film 1708 - Aquaman
Film 2247 - Aquaman and the Lost Kingdom
Film 1459 - Justice League
Film 2019 - Zack Snyder's Justice League
Cast: Jason Momoa, Amber Heard, Willem Dafoe, Patrick Wilson, Dolph Lundgren, Yahya Abdul-Mateen II, Nicole Kidman, Temuera Morrison, Randall Park.
Box Office: $1.148 miliardi
Vale o non vale: Considerate le mie aspettative totalmente negative, devo ammettere che "Aquaman" sia riuscito almeno in parte a riscattarsi. Ha certamente ritmo, un protagonista perfetto per la parte, un cast notevole e tutta una serie di avanguardie tecnologiche che rendono questo giro in giostra particolarmente divertente. Poi sì, a volte ti gira un bel po' la testa, però una volta sceso il ricordo è sufficientemente positivo. Specialmente per un prodotto DC.
Premi: /
Parola chiave: Tridente.

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lunedì 18 maggio 2020

Film 1707 - The Predator

Intro: Altro giro, altro regalo e si cambia decisamente genere.
Film 1707: "The Predator" (2018) di Shane Black
Visto: dalla tv dell'aereo
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: è il secondo film del franchise che vedo dopo "Alien vs. Predator", quindi non posso considerarmi né fan o esperto, ma considerando quello che ho visto qui posso solo dire che "The Predator" è una pellicola banale e brutta che niente aggiunge alla saga e nemmeno riesce nel tentativo di rebranding cui probabilmente aspirava. Pessimo titolo.
Film 2134 - Prey
Film 1707 - The Predator
Cast: Boyd Holbrook, Trevante Rhodes, Jacob Tremblay, Keegan-Michael Key, Olivia Munn, Thomas Jane, Alfie Allen, Sterling K. Brown, Yvonne Strahovski.
Box Office: $160.5 milioni
Vale o non vale: Probabilmente chi apprezza il franchise potrebbe anche godersi questo 4 capitolo dedicato al famoso alieno cinematografico, rimane il fatto che questo film non ha alcunché da dire. Manca di fantasia, tempi comici e una certa epicità che ci si aspetterebbe da un prodotto del genere.
Premi: /
Parola chiave: Evoluzione.

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Film 1706 - The Wizard of Oz

Intro: Proseguono le visioni ad alta quota. Questa volta mi concentro su un classico della cinematografia americana che, scopro essere stato diretto dallo stesso uomo che, lo stesso anno!, ha diretto nientemeno che "Via col vento".
Film 1706: "The Wizard of Oz" (1939) di Victor Fleming
Visto: dalla tv dell'aereo
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: io devo fare coming out rispetto a questo film. Lo so che tutti lo considerano un cult, lo amano e lo venerano, però ammetto che vederlo, finalmente, dopo anni di attesa non mi ha davvero cambiato la vita. Mi aspettavo un colpo di fulmine, un innamoramento seduta stante e, invece, non sono rimasto particolarmente colpito da niente,se non dalla magica "Over the Rainbow". E, naturalmente, da Judy.
Come al solito l'aspettativa e l'anticipazione hanno guastato la visione, se così si può dire, finendo per lasciarmi un po' perplesso rispetto al culto di massa che contraddistingue questa pellicola. Nel tempo ho avuto l'occasione di vedere "Il grande e potente Oz" al cinema e "Wicked" a teatro - per non menzionare tutte le varie citazioni legate al film e alla venerazione che porta con sé sparpagliate nei più svariati prodotti mainstream di oggi come "Will & Grace", "RuPaul's Drag Race" fino al recente "Judy" - per cui non arrivavo del tutto impreparato e, anzi, ansioso di entrare a far parte di quel mondo di cui così tanti si sono innamorati. Poi, per carità, non l'ho detestato né trovato brutto, anzi, semplicemente non me ne sono innamorato. Questa fa di me un gay atipico?
Cast: Judy Garland, Frank Morgan, Ray Bolger, Bert Lahr, Jack Haley, Billie Burke, Margaret Hamilton, Charley Grapewin, Clara Blandick.
Box Office: $26.1 milioni
Vale o non vale: In molti lo adorano, praticamente chiunque l'ha visto almeno una volta nella vita. Quindi, se ancora non lo avete fatto, recuperatelo.
Premi: Vincitore di 2 premi Oscar (Miglior colonna sonora e canzone originale per "Over the Rainbow") su 6 nomination, tra cui Miglior film. In concorso a Cannes 1939.
Parola chiave: Toto.

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martedì 12 maggio 2020

Film 1705 - Mamma Mia! Here We Go Again

Intro: Sempre in aereo, sempre a guardare film, questa volta scelgo un titolo che volevo assolutamente recuperare al cinema, ma che, al momento dell'uscita, non ero riuscito ad andare a vedere.
Film 1705: "Mamma Mia! Here We Go Again" (2018) di Aneesh Chaganty
Visto: dalla tv dell'aereo
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: sequel, sequel e ancora sequel! Il mondo cinematografico è stato invaso da ritorni in pompa magna, anche se non tutti hanno beneficiato dell'effetto nostalgia.
Non è il caso di "Mamma Mia! Here We Go Again" che, nonostante un incasso inferiore al primo musical ispirato dalle canzoni degli ABBA, riesce comunque a racimolare un dignitoso gruzzolo mondiale, pur a mio avviso fallendo nel esercitare quel fascino magnetico tra il camp e il glitter che aveva contribuito al successo del primo, indimenticato film.
Sarà che è cambiata la regia - qui così perfettamente schiacciata dai diktat hollywoodiani cui l'imperfezione a tratti un po' naif di Phyllida Lloyd si sottraeva -, sarà che le canzoni sono di "seconda scelta" o che il cast è talmente affollato da confondere lo spettatore o, ancora, che la storia divisa a metà tra due lassi temporali portati avanti in parallelo dopo un po' stufa, di fatto questo secondo ritrovo al cinema con Sophie e famiglia richiama certamente i fasti precedenti, pur non riuscendo a canalizzarne in toto le vibrazioni positive.
Poi, per carità, "Here We Go Again" è una pellicola simpatica e spensierata, un musical luminoso e colorato che mette senz'altro di buon umore e tiene compagnia per le sue quasi due ore di durata, però ricordo con più entusiasmo l'originale (forse l'assenza di Meryl si fa sentire più del previsto). In ogni caso promosso.
Film 1664 - Mamma Mia!
Film 1705 - Mamma Mia! Here We Go Again
Cast: Christine Baranski, Pierce Brosnan, Dominic Cooper, Colin Firth, Andy Garcia, Lily James, Amanda Seyfried, Stellan Skarsgård, Julie Walters, Cher, Meryl Streep, Jessica Keenan Wynn, Jeremy Irvine, Hugh Skinner, Josh Dylan, Alexa Davies, Celia Imrie.
Box Office: $395 milioni
Vale o non vale: "Thank You for the Music", "Waterloo", "Fernando" e di nuovo "Dancing Queen", "SOS", "I Have a Dream", "Super Trouper", il tutto per due ore piacevoli in compagnia di metà Hollywood e dei geniali tormentoni degli ABBA. Cher e Meryl si ritrovano sul grande schermo dopo "Silkwood", Sophie porta avanti l'eredità di Donna, i giovani del passato si confrontano con i più attempati del presente in un gioco di parallelismi che è talmente pilotato da far venire il mal di testa. Meno male che ci sono le canzoni, le spiagge, il sole, i glitter e i costumi improbabili. Buon divertimento.
Premi: /
Parola chiave: Inaugurazione.

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Film 1704 - Searching

Intro: Continua l'offerta dell'aereo.
Film 1704: "Searching" (2018) di Aneesh Chaganty
Visto: dalla tv dell'aereo
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: non sapevo cosa aspettarmi da questa pellicola, però devo dire che me la sono proprio goduta. Un buon mistery thriller ai tempi dei social, "Searching" riesce sufficientemente ad intrattenere e confondere lo spettatore quanto basta per lasciarlo interessato fino alla fine del racconto. Meno scontato di quanto non ci si sarebbe aspettato. Bene anche John Cho come protagonista, un attore troppo spesso sottovalutato o lasciato a margine in quelle produzioni ad alto budget che preferiscono protagonisti occidentali; per lui la conferma - ce ne fosse stato bisogno - che è perfettamente in grado di portare una pellicola interamente sulle sue spalle.
Film 1704 - Searching
Film 2181 - Searching
Film 2180 - Missing
Cast: John Cho, Debra Messing, Michelle La, Joseph Lee.
Box Office: $75.5 milioni
Vale o non vale: Pur non trattandosi di un capolavoro, "Searching" funziona e riesce nell'intento di presentarsi come valida alternativa a basso budget - con cast prevalentemente asiatico, tutto ambientato sui social - alle grandi produzioni thriller (o quasi horror) cui ci hanno abituato. La storia è buona, il cast è in parte e l'atmosfera è quella giusta. Si può vedere.
Premi: /
Parola chiave: Social networks.

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Film 1703 - Incredibles 2

Intro: Sempre sull'aereo, sempre a recuperare film che mi ero perso durante il periodo via.
Film 1703: "Incredibles 2" (2018) di Brad Bird
Visto: dalla tv dell'aereo
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: onestamente ho dovuto rileggere la trama per riuscire a ricordarmi qualcosa di questo film. Non che sia brutto, anzi, sicuramente è un titolo per tutta la famiglia carino e piacevole, ma non così efficace. Almeno per me.
Non sono mai stato un fan della saga degli Incredibili, francamente, trovo tutta l'operazione simpatica, ma niente più di questo e fatico a comprenderne tutto il successo. Colloco questo "Incredibles 2" nella stessa categoria del primo - ovvero guardabile e dimenticabile -, anche se ammetto che il sequel mi è parso più caotico e sovraccarico di personaggi, dettagli, sottotrame. C'è veramente un sacco di un sacco di cose.
Forse rivederlo non sull'aereo mi aiuterebbe a farmelo rimanere più impresso, anche se devo dire che non ne sento proprio la necessità.
Film 128 - Gli incredibili
Film 1703 - Incredibles 2
Cast: Craig T. Nelson, Holly Hunter, Sarah Vowell, Huckleberry Milner, Samuel L. Jackson, Bob Odenkirk, Catherine Keener, Brad Bird, Jonathan Banks, Sophia Bush, Isabella Rossellini.
Box Office: $1.243 miliardi
Vale o non vale: Chi ha amato il primo, sicuramente apprezzerà anche questo nuovo episodio - uscito a 14 anni di distanza dall'originale -; anche i fan di Disney e Pixar ameranno probabilmente il sequel che riporta sullo schermo la famiglia Parr e tutti i loro amici supereroi.
Per tutti gli altri ci dovrebbe essere sufficiente divertimento/disimpegno da risultare godibile, anche se personalmente ho trovato questa pellicola talmente ripiena di accadimenti e personaggi che ho finito con il dimenticarmi di tutto.
Premi: Candidato all'Oscar, al Golden Globe e al BAFTA per Miglior film d'animazione.
Parola chiave: Occhiali.

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mercoledì 6 maggio 2020

Film 1702 - The Spy Who Dumped Me

Intro: Continuo con la lista dei titoli visti comodamente seduto sul mio volo di ritorno, questo il terzo in ordine temporale.
Film 1702: "The Spy Who Dumped Me" (2018) di Susanna Fogel
Visto: dalla tv dell'aereo
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: ho come la sensazione che il film cercasse di incanalare quella mise-en-scène che rese tanto popolare "Spy" qualche anno fa, giocando su un'ampia dose di scorrettezze - verbali e non - e protagoniste teoricamente incapaci di sovrastare le loro insicurezze ed inesperienze, il tutto mixato con una cornice da pellicola d'azione con sfondi europei a dare quel tocco "etnico" perfetto per il pubblico americano medio cui si rivolge questa pellicola (chiaramente il target principale rimane quello femminile, come lo dimostra anche il fatto che non ci si faccia mancare nemmeno il pene in primo piano di rappresentanza).
A parte i tentativi di collocare questa operazione commerciale all'interno di pattern di successo, non credo si possa onestamente dire che "The Spy Who Dumped Me" riesca a raggiungere qualsiasi altro dei suoi obiettivi prefissati: non fa ridere, non è particolarmente divertente e nonostante le due protagoniste Kunis e McKinnon ce la mettano tutta per elevare il prodotto finale a qualcosa di meno banale, la verità è che il risultato finale è insapore e privo di qualsivoglia spinta narrativa (ovvero ci si basa solo su cliché). Peccato, perché si sprecano due talenti comici oltre che un cast ben fornito, in tutto il nome della classica standardizzazione hollywoodiana.
Cast: Mila Kunis, Kate McKinnon, Justin Theroux, Sam Heughan, Gillian Anderson, Hasan Minhaj, Ivanna Sakhno, Jane Curtin, Paul Reiser, Kev Adams, Ólafur Darri Ólafsson, Dustin Demri-Burns.
Box Office: $75.3 milioni
Vale o non vale: Non dico che sia una pellicola tremenda, ma sicuramente non brilla per originalità. Anche se Kate McKinnon dovrebbe regalarsi ruoli più interessanti degli ultimi che le fanno interpretare al cinema - penso a titoli bruttini come "Rough Night", "Ghostbusters" o "Office Christmas Party" -, il suo talento comico certamente aiuta a non rendere la visione una totale perdita di tempo; tuttavia non basta questo a riscattare un'operazione commerciale che punta tutto su scemate o esplosioni. "The Spy Who Dumped Me" si lascia guardare, ma certamente non aggiunge niente a quanto di finora già visto.
Premi: /
Parola chiave: Fiducia.

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venerdì 1 maggio 2020

Film 1700 - The Meg

Intro: Primo film sul primo aereo che mi riporta in Europa. Dopo essermi preparato la lista mentale di titoli che ho intenzione di vedere, decido di cominciare da una pellicola facile facile - del resto sto aspettando che mi portino da mangiare - che non ero riuscito a vedere al cinema.
Film 1700: "The Meg" (2018) di Jon Turteltaub
Visto: dalla tv dell'aereo
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: nessuno più di me ama un disaster movie sugli squali che fanno razzia, però diciamocelo, questo "The Meg" è solo una gran boiata.
Non è sufficientemente serio per essere interessante, né così tanto cagata da risultare divertente, per cui rimane incastrato in un limbo indefinito di cui fanno parte quei titoli che si lasciano guardare, ma non rimangono impressi per nessun motivo. Perché sì, il megalodonte è enorme e fa (teoricamente) paura, ma è tanto palesemente finto che manca la possibilità dello spavento che generava "Lo squalo"; senza contare che, diversamente da quest'ultimo, la possibilità che uno squalo preistorico grande come la Sicilia sia una minaccia plausibile anche fuori dalla sala cinematografica è pari a 0, motivo per cui si perde tutto quel gioco di ansie e paure irrazionali che hanno reso il classico di Spielberg tanto riuscito quanto inquietante. Aggiungo: ma a un megalodonte che gli fregherebbe di mangiarsi una persona? Per fare un parallelismo, a prescindere dal sapore, voi che soddisfazione ne trarreste dal mangiare un moscerino? Appunto.
Cast: Jason Statham, Li Bingbing, Rainn Wilson, Ruby Rose, Winston Chao, Cliff Curtis, Page Kennedy, Jessica McNamee, Ólafur Darri Ólafsson, Masi Oka.
Box Office: $530.2 milioni
Vale o non vale: Blockbuster pompatissimo che riempie di steroidi qualsiasi suo elemento per elevarlo all'ennesima potenza, riuscendo però solo a sgonfiare il risultato finale. Credo che gli spettatori non abbiano bisogno di niente di più grande, più clamoroso o più incredibile, ma di storie - a prescindere dal genere - che centrino il loro obiettivo. In questo senso "The Meg" si dimentica che alla base di un film che coinvolge uno squalo assassino ci sono la paura irrazionale e l'istinto di sopravvivenza, non esplosioni subacquee e dimensioni da Guinness dei primati. Il budget sarà anche monster ($130 milioni), ma la storia di per sé si dimentica le cose che dovrebbero contare per un prodotto come questo. Insomma, guardabile ma si poteva fare decisamente meglio.
Premi: Candidato al Razzie per il Peggior prequel, remake, rip-off o sequel.
Parola chiave: Abissi.

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