venerdì 11 ottobre 2024

Film 2311 - Ecce bombo

Intro: Non mi capita spesso di andare al cinema in Italia, men che meno di andare a vedere un vecchio film in un cinema da poco restaurato. Così, quando la mia amica Alessandra mi ha proposto di andare a vedere una vecchia pellicola di Nanni Moretti al Modernissimo di Bologna, ho accettato al volo.

Film 2310: "Ecce bombo" (1978) di Nanni Moretti
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Alessandra, Pippo
In sintesi: forse quello che mi è piaciuto di più di questa esperienza cinematografica è stata la cornice architettonica del Modernissimo, restaurato ad opera d'arte. Per chiunque ne abbia l'opportunità, un'occasione da non perdere.
Per il resto, devo ammettere che "Ecce bombo" non sia un prodotto che faccia per me: trama difficile da seguire - ne ho dovuto leggere il riassunto su Wikipedia per capire meglio le sfumature di certe parti che non avevo capito - e una particolare modalità recitativa monotono, insieme a un montaggio asettico, hanno reso la visione difficile e a tratti soporifera (non è stato saggio andare a fare aperitivo prima della visione, tra l'altro cominciata alle 10 di sera passate).
Insomma, nonostante tutte le mie buone intenzioni, per me "Ecce bombo" è un no.
Cast: Nanni Moretti, Fabio Traversa, Luisa Rossi, Glauco Mauri, Lina Sastri, Piero Galletti, Susanna Javicoli.
Box Office: /
Vale o non vale: I fan di Moretti della prima ora apprezzeranno. Per lo spettatore medio o chi non sia abituato con questo tipo di pellicole, una visione confusa e difficile da seguire.
Premi: In concorso a Cannes 1978.
Parola chiave: Autocoscienza.
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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 8 ottobre 2024

Film 2310 - Speak No Evil

Intro: A qualche giorno dal mio rientro in patria per un matrimonio (ancora), si continua con il genere horror, questa volta un remake di un film danese di soli due anni fa.

Film 2310: "Speak No Evil" (2024) di James Watkins
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Niamh
In sintesi: sicuramente un po' lento all'inizio, "Speak No Evil" trova il suo passo con il proseguire della storia che, immancabilmente, sfocia nel genere della suspense e della paura.
Portato quasi interamente sulle spalle di James McAvoy che, ancora un volta, dimostra di essere un attore versatile e capace di approcciarsi praticamente ad ogni genere, questo film riesce col tempo a guadagnarsi l'attenzione dello spettatore, inizialmente intrigato da un senso di stranezza generale tra le due coppie protagoniste che, inevitabilmente, si rivelerà per quello che è. E con non pochi colpi di scena.
Non avendo visto la pellicola originale, ovviamente non posso fare paragoni, ma posso dire che questo "Speak No Evil" è stato sicuramente una sorpresa positiva, un titolo carico di tensione che dosa sapientemente il crescendo di stress e quel senso ineluttabile che qualcosa di sinistro stia bollendo in pentola.
Cast: James McAvoy, Mackenzie Davis, Aisling Franciosi, Alix West Lefler, Dan Hough, Scoot McNairy.
Box Office: $67.3 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: Chi apprezza il genere horror sicuramente si godrà la visione di "Speak No Evil". Il film parte piano, ma ingrana gradualmente e regala un finale carico di tensione. Se piace il remake, sicuramente può valere la pena dare una chance all'originale "Gæsterne" di Christian Tafdrup.
Premi: /
Parola chiave: Hoppy.
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Bengi

lunedì 7 ottobre 2024

Film 2309 - I Know What You Did Last Summer

Intro: Dato che Michael non è un fan degli horror, ma sto provando ad introdurlo al genere con molta (moooolta) calma, eccoci alla seconda visione di un film dell'orrore (non troppo pauroso cosicché anche lui potesse gustarsi la visione).

Film 2309: "I Know What You Did Last Summer" (1997) di Jim Gillespie
Visto: dal proiettore
Lingua: inglese
Compagnia: Michael
In sintesi: dopo aver visto "Thanksgiving" qualche settimana prima, mi era subito tornato alla mente questo primo "I Know What You Did Last Summer". Neanche a dirlo, mi è subito tornata voglia di rivederlo.
In realtà non è che me lo ricordassi benissimo sinceramente e, azi, la rivelazione del killer alla fine mi ha anche lasciato alquanto sorpreso. Non riuscivo, infatti, a ricordare chi fosse l'assassino e, fino all'ultimo, dalla trama non riuscivo nemmeno a ipotizzare chi potesse di fatto essere l'artefice di tutti gli omicidi: per forza, il colpo di scena finale è tanto sorprendente quanto random (ovvero un personaggio mai visto prima che appare solo per "prendersi" la colpa di tutti i delitti commessi).
A parte questo aspetto della trama che non mi ha proprio soddisfatto, per il resto "I Know What You Did Last Summer" è esattamente quello che ti aspetti e, per quanto molto della trama lasci con delle perplessità (in particolare i poteri quasi soprannaturali dell'omicida, capace di apparire e scomparire senza lasciare traccia o riempire per poi svuotare il bagagliaio di una macchina di granchi appena pescati nel giro di letteralmente un paio di minuti... lasciando il bagagliaio miracolosamente asciutto), il risultato finale è comunque soddisfacente, anche grazie a un cast composto da giovani promesse del cinema che già qui dimostrano il proprio magnetico carisma.
Film 950 - So cosa hai fatto
Film 2309 - I Know What You Did Last Summer
Cast: Jennifer Love Hewitt, Sarah Michelle Gellar, Ryan Phillippe, Freddie Prinze Jr., Johnny Galecki, Bridgette Wilson, Anne Heche, Muse Watson.
Box Office: $125.3 milioni
Vale o non vale: Se si sta cercando un film horror non estremamente grafico e violento, capace di incapsulare perfettamente quel trend cinematografico americano di fine anni '90-inizio '00, allora "I Know What You Did Last Summer" è la scelta perfetta per una serata all'insegna di qualche spavento. Anche perché ormai Halloween è alle porte...
Premi: Sarah Michelle Gellar candidata all'MTV Movie + TV Awards nella categoria Best Breakthrough Performance.
Parola chiave: Incidente stradale.
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Bengi

martedì 1 ottobre 2024

Film 2308 - The Crow

Intro: Volevamo recuperare questo film perché dalla promozione che avevamo visto in giro sembrava potesse essere un prodotto interessante. Come ci sbagliavamo...

Film 2308: "The Crow" (2024) di Rupert Sanders
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Niamh
In sintesi: uno dei film più brutti che ho visto quest'anno, se non il peggiore in assoluto.
Un prodotto senza senso, senza ritmo, senza niente da dire, con una recitazione secondo me da fuori di testa da parte di FKA Twigs, il tutto per un risultato finale noioso e pretenzioso.
Innanzitutto la trama: vuota e sciocca, neanche l'avesse scritta un adolescente alla sua prima storia d'amore. i due protagonisti si conoscono e innamorano all'istante, scappano insieme, si dichiarano amore eterno letteralmente nel giro di due giorni. Abbiamo a malapena conosciuto i due personaggi principali che praticamente sono a un passo dal matrimonio. Non ha senso perché non abbiamo tempo sufficiente per conoscerli che siamo già alle dichiarazioni strappalacrime, senza contare che poi Shelly/FKA Twigs muore nel giro di 20 minuti, per cui poi di lei e del suo amore eterno ce ne facciamo proprio niente.
Sparita lei, "The Crow" se possibile si fa ancora più noioso. Tutto scorre lentissimo, i dialoghi sono dilettanteschi, raramente succede qualcosa che porti avanti la trama. Giuro che, forse per la prima volta nella mia vita, ho seriamente contemplato la possibilità di uscire dal cinema senza finire la visione.
Finire poi l'ho finito e, nonostante una scena finale all'opera anche piuttosto d'effetto, il momento copia-incolla alla "John Wick"/"Atomic Blonde" comincia davvero troppo tardi per salvare un film che, di fatto, è un disastro su tutta la linea (salvo solo Bill Skarsgård, ma giusto perché è un bel vedere).
Cast: Bill Skarsgård, FKA Twigs, Danny Huston, Josette Simon, Laura Birn, Sami Bouajila, Isabella Wei, Jordan Bolger.
Box Office: $23.5 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: Pessimo, noioso, banale e senza niente da dire. Niente della trama viene spiegato, tutto accade perché è così e basta. Da evitare.
Premi: /
Parola chiave: Patto col diavolo.
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Bengi

lunedì 30 settembre 2024

Film 2307 - Alien: Romulus

Intro: Subito al cinema a vedere questo film prima di tornare in Italia per un paio di settimane.

Film 2307: "Alien: Romulus" (2024) di Fede Álvarez
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Niamh
In sintesi: avevo letto buone recensioni di questa pellicola e, per una volta, le aspettative non sono state disattese.
Questo nuovo "Alien" targato Fede Álvarez (lo stesso di "Evil Dead", "Don't Breathe" e "The Girl in the Spider's Web") funziona bene e regala al franchise un capitolo che lo riscatta dai due più recenti (e deludenti) "Prometheus" e "Alien: Covenant" di Ridley Scott, visivamente interessanti ma troppo intricati a livello di trama.
Qui, invece, si torna all'horror puro, grazie a una notevole dose di suspense, gore, riferimenti al franchise (compare Ian Holm ricreato al computer nei panni del personaggio Ash del primo capitolo originale) e un senso di claustrofobia giocato sullo spazio limitato della navicella spaziale e marcato dall'inesorabile passare del tempo che manca ogni secondo di più.
Bella fotografia e colonna sonora particolarmente efficace, per un risultato finale non riuscito tanto quanto l'originale - i personaggi sono troppo intercambiabili - ma comunque estremamente efficace.
Film 2307 - Alien: Romulus
Film 454 - Prometheus
Film 1401 - Alien: Covenant
Cast: Cailee Spaeny, David Jonsson, Archie Renaux, Isabela Merced, Spike Fearn, Aileen Wu.
Box Office: $343 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: I fan del franchise apprezzeranno un ritorno alle origini meno filosofico e più ancorato ad una trama che funziona. Nessuno dei personaggi principali rimane particolarmente impresso, ma il film di per sé riesce a lasciare il segno.
Premi: /
Parola chiave: Cryopods.
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Bengi

venerdì 13 settembre 2024

Film 2306 - Thanksgiving

Intro: Lo volevo vedere al cinema l'anno scorso, poi per un motivo o per un altro non ero riuscito e, col passare del tempo, mi sono dimenticato di questo film. L'altro giorno mi è tornato in mente e mi sono finalmente deciso a vederlo.

Film 2306: "Thanksgiving" (2023) di Eli Roth
Visto: dal computer
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: per quanto questo film sia decisamente più violento e gore, c'è qualcosa di "Thanksgiving" che mi ha ricordato "I Know What You Did Last Summer". Non so dire cosa di preciso, ma l'atmosfera di entrambi mi è sembrata simile.
A parte questo, comunque, non esattamente un capolavoro, ma godibile in ogni caso. La premessa è più assurda del solito e il collegamento tra il killer e il motivo delle sue azioni è un plot twist che arriva decisamente inaspettato - anche se dopo un po' si può immaginare chi ci sia sotto la maschera - in ogni caso il grande pregio di "Thanksgiving" è che promette e mantiene: sai cosa aspettarti e la storia, in questo senso, non delude.
Poi, non il mio horror preferito, ma va anche bene così.
Cast: Patrick Dempsey, Addison Rae, Milo Manheim, Jalen Thomas Brooks, Nell Verlaque, Rick Hoffman, Gina Gershon.
Box Office: $46.6 milioni
Vale o non vale: Per chi ama le pellicole slasher, sicuramente un prodotto che non delude. Anche i fan degli horror dovrebbero apprezzare, il film ha un buon ritmo e i vari omicidi si susseguono senza sosta, in maniere piuttosto creative, tra l'altro. Per tutti gli altri, secondo me un titolo evitabile.
Premi: /
Parola chiave: Black Friday.
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Bengi

venerdì 6 settembre 2024

Film 2305 - Ouija: Origin of Evil

Intro: Michael non guarda i film dell'orrore, però sono riuscito a convincerlo a vederne uno qualche serà. Ho deciso di cominciare con qualcosa di non troppo estremo...

Film 2305: "Ouija: Origin of Evil" (2016) di Mike Flanagan
Visto: dalla tv
Lingua: inglese
Compagnia: Michael
In sintesi: raro caso di sequel (tecnicamente prequel, a dire il vero) migliore dell'originale, scopro solo con questa visione che "Ouija: Origin of Evil" è stato scritto e diretto da Mike Flanagan, lo stesso dietro ai successi Netflix di "The Haunting of Hill House", "The Haunting of Bly Manor", "Midnight Mass", "The Midnight Club" e il più recente "The Fall of the House of Usher" (oltre che di uno dei miei horror preferiti, "Oculus"). Tutto torna.
Questo secondo capitolo funziona davvero bene, crea l'atmosfera giusta, dà il giusto tempo di conoscere i personaggi e, quando prende l'immancabile piega maligna, riesce a costruire un senso di inquietudine sempre più palpabile man mano che il racconto progredisce.
La storia funziona, il cast è buono - ottima performance della giovane Lulu Wilson, poi vista anche in "Annabelle: Creation" -, l'atmosfera è quella giusta e il risultato finale non solo non delude, ma sorprende in positivo.
Film 878 - Ouija
Film 1254 - Ouija: L'origine del male
Film 1611 - Ouija: Origin of Evil
Film 2305 - Ouija: Origin of Evil
Cast: Elizabeth Reaser, Lulu Wilson, Annalise Basso, Henry Thomas, Parker Mack, Doug Jones, Sam Anderson.
Box Office: $81.7 milioni
Vale o non vale: Fortunatamente la serie di "Ouija" dopo il primo, tremendo, capitolo volta pagina e riparte da una storia completamente diversa ambientata negli anni '60. Il reboot funziona, il risultato finale è godibile e, come horror, il film ha qualcosa da raccontare che vada oltre il banale classico spavento all'improvviso. Un'ottima pellicola dell'orrore.
Premi: /
Parola chiave: Doll.
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Bengi

martedì 3 settembre 2024

Film 2233 - Anatomy of a Fall

Intro: Ultimo film della lista che avevo lasciato indietro qualche mese fa, poi si torna al presente dalla prossima recensione!

Film 2233: "Anatomy of a Fall" (2023) di Justine Triet
Visto: al cinema
Lingua: inglese, francese
Compagnia: Paul
In sintesi: uno dei migliori film della stagione passata.
Non sapevo bene cosa aspettarmi dalla storia di Justine Triet e Arthur Harari (vincitori dell'Oscar) e, ammetto, il fatto che fosse una produzione francese non mi faceva sperare per il meglio. Invece, grazie al cielo, mi sbagliavo.
Non solo "Anatomy of a Fall" è un grandissimo thriller - di quelli che ti lasciano con molteplici domande alla fine della visione - ma è soprattutto il prodotto perfetto per presentare Sandra Hüller al grande pubblico (americani in testa): magnifica la sua interpretazione, sempre in bilico tra emotività e durezza in un tour de force di emozioni che cattura lo spettatore dall'inizio alla fine. In aggiunta, devo dire che personalmente ho trovato altrettanto interessante e coinvolgente la parte del processo (il procedural drama è un genere che apprezzo particolarmente).
Insomma, da un titolo da cui mi aspettavo poco, uno dei regali più grandi: un film che vale la pena di vedere.
Cast: Sandra Hüller, Swann Arlaud, Milo Machado-Graner, Antoine Reinartz, Samuel Theis, Jehnny Beth, Saadia Bentaïeb, Camille Rutherford, Anne Rotger, Sophie Fillières.
Box Office: $36 milioni
Vale o non vale: Grandissimo cast capitanato da una Sandra Hüller protagonista pazzesca (e a mio avviso molto meritevole dell'Oscar), il film di Justine Triet è una montagna russa di emozioni per i protagonisti del racconto e lo spettatore. E' stato davvero un suicidio? L'unico modo per scoprirlo è guardare "Anatomy of a Fall".
Premi: Candidato a 5 premi Oscar per Miglior film, regia, attrice protagonista (Hüller) e montaggio, il film ha vinto per la Miglior sceneggiatura originale. Stesso premio vinto ai BAFTA su 7 nomination totali (film, regia, attrice protagonista, montaggio casting e miglior pellicola britannica). 2 Golden Globe vinti per Migllior film straniero e sceneggiatura e altre 2 nomination per attrice protagonista e Miglior film drammatico. 11 candidature ai César e 7 vittorie totali per Miglior film, regia, attrice (Hüller), attore non protagonista (Arlaud), sceneggiatura originale e montaggio. Il film ha vinto la Palma d'oro a Cannes 2023 e il David di Donatello per il Miglior film straniero.
Parola chiave: Daniel.
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venerdì 30 agosto 2024

Film 2232 - Teenage Mutant Ninja Turtles: Mutant Mayhem

Intro: L'estate scorsa non ero riuscito ad andare al cinema a vederlo, per cui l'ho recuperato qualche mese dopo.

Film 2232: "Teenage Mutant Ninja Turtles: Mutant Mayhem" (2023) di Jeff Rowe, Kyler Spears
Visto: dal computer
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: nel grande caos che è stata la stagione cinematografica (e televisiva) dell'anno scorso a causa dello sciopero di attori e sceneggiatori, una delle "vittime" certificate è stata proprio questa pellicola. Con gli attori impossibilitati a promuovere il film, mancando di fatto ogni esposizione mediatica che non fosse veicolata da pubblicità e trailer, molti titoli usciti al cinema in quel periodo ne hanno risentito in termini commerciali. Il che, nel caso specifico di "Teenage Mutant Ninja Turtles: Mutant Mayhem" è un vero peccato perché il film è proprio carino.
Sull'evidente scia stilistica di "Spider-Man: Into the Spider-Verse" e il suo sequel - una sorta di rinascimento del genere d'animazione in quanto ad estetica - anche questo nuovo appuntamento cinematografico con le Tartarughe Ninja si rinfresca l'immagine, ritorna all'animazione (dopo i due discutibili capitoli live-action "Teenage Mutant Ninja Turtles" e "Teenage Mutant Ninja Turtles: Out of the Shadows") e si gioca un rebranding che, a mio avviso, funziona alla grande.
Il prodotto finale, infatti, è "fresco" e ben riuscito, divertente, esuberante ed esagerato nel migliore dei modi possibili: coloratissimo, pieno di azione, ben ritmato dal montaggio e con una buona colonna sonora di supporto. Insomma, un piacere da guardare.
in particolare ho apprezzato la performance di Ayo Edebiri nei panni di April O'Neil, ma devo dire che la performance attoriale e in generale ben riuscita su tutta la linea.
Un piacevole ritorno per le Tartarughe Ninja.
Ps. L'uscita del sequel è prevista per il 9 ottobre 2026.
Cast: Micah Abbey, Shamon Brown Jr., Nicolas Cantu, Brady Noon, Ayo Edebiri, Maya Rudolph, John Cena, Seth Rogen, Rose Byrne, Natasia Demetriou, Giancarlo Esposito, Jackie Chan, Ice Cube, Paul Rudd.
Box Office: $180.5 milioni
Vale o non vale: Pellicola perfetta per tutta la famiglia. Divertente e coinvolgente grazie ad un mix di azione e storytelling che funziona, oltre che un gruppo di personaggi principali che funziona (la caratterizzazione è fatta a dovere). Decisamente da vere.
Premi: /
Parola chiave: Milking.
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giovedì 29 agosto 2024

Film 2231 - The Birds

Intro: Inaspettata serata a teatro. Tramite le pubblicità di Instagram scopro che il National Concert Hall di Dublino ha in programma la proiezione di questo film in occasione del 60esimo anniversario dell'uscita in sala. La novità? L'accompagnamento musicale dal vivo appositamente composto per l'occasione.

Film 2231: "The Birds" (1963) di Alfred Hitchcock
Visto: dal computer
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: ho sempre adorato questo film che, per pura casualità, ho già visto un paio di volte sul grande schermo nonostante si tratti di un pellicola degli anni '60.
Questa nuova visione, ovviamente, racchiudeva qualcosa di particolare che le precedenti non avevano: l'inclusione di una colonna sonora. "The Birds", infatti, non ne prevede una, enfatizzando così ancora di più il potere della "voce" degli uccelli ed esasperandone ulteriormente la componente malvagia che presentano in questa storia. Ho sempre trovato questo particolare aspetto geniale, per cui ero estremamente curioso di vedere che effetto mi avrebbe fatto seguire la pellicola con un accompagnamento musicale e per di più dal vivo.
Ad essere onesti, per quanto abbia apprezzato l'idea e la performance, trovo che una colonna sonora non sia necessaria per un titolo come questo. Cateogrizzerei questa visione come un curioso esperimento, più che un necessario miglioramento dell'esperienza cinematografica nel suo complesso.
Per quanto riguarda tutto il resto, invece, "The Birds" rimane a mio parere un capolavoro.
Film 110 - Gli uccelli
Film 2231 - The Birds
Cast: Rod Taylor, Jessica Tandy, Suzanne Pleshette, Veronica Cartwright, Tippi Hedren.
Box Office: $11.4 milioni
Vale o non vale: "The Birds" va visto, con orchestra o meno. E' un thriller meraviglioso a tinte vagamente horror, Hitchcock è come sempre magistrale nel costruire la suspense e onestamente trovo Tippi Hedren sempre magnetica in questo film. Un cult.
Premi: Candidato all'Oscar per i Migliori effetti speciali. Vincitore del Golden Globe per la Miglior attrice esordiente per Tippi Hedren (vittoria condivisa, però, con Ursula Andress per "Dr. No" e Elke Sommer per "The Prize").
Parola chiave: Love birds.
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Bengi

martedì 27 agosto 2024

Film 2230 - Gran Turismo

Intro: Ero rimasto indietro e avrei voluto recuperarlo al cinema, ma non ero riuscito. Così, alla prima occasione, l'ho guardato a casa.

Film 2230: "Gran Turismo" (2023) di Neill Blomkamp
Visto: dal computer
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: il film è anche carino, un'insolita combinazione tra biopic e pellicola basata su un videogioco.
Infatti "Gran Turismo" racconta la storia vera di Jann Mardenborough che, appassionato del famoso videogioco di macchine da corsa, diventa un pilota professionista per la Nissan dopo essere risultato il migliore alla GT Academy ed essere riuscito ad aggiudicarsi una licenza da professionista per competere sui circuiti.
Ripeto, è un mix intrigante di elementi che spaziano tra quelli dei film tratti da un videogame, grafiche tipiche del videogame stesso e, ovviamente, la necessità di infilarci anche l'elemento più reale e umano di questa vicenda. Il che apre a sua volta ad un ulteriore scenario: il film su un videogioco che racconta anche una storia vera, come nella vita il giocatore di un famoso videgame di corse di macchine viene "trasportato" nella realtà delle gare su pista. Insomma, per dirla con il gergo di oggi, tutto molto meta.
Poi sì, forse si poteva fare qualcosa di un filo più interessante con questa storia, spingere meno sul gioco concentrandosi sulla storia di Jann, ma questo film si basa direttamente sul videogioco della Polyphony Digital quindi è chiaro che il focus fosse altrove. Comunque non male.
Cast: David Harbour, Orlando Bloom, Archie Madekwe, Darren Barnet, Geri Halliwell, Thomas Kretschmann, Djimon Hounsou.
Box Office: $122.2 milioni
Vale o non vale: Mi ha ricordato tantissimo "Ford v Ferrari" e "Rush" che, del resto, sono alcuni tra i pochissimi film sulle macchine da corsa che ho visto. Il film tutto sommato funziona ed intrattiene, va bene per una serata senza pensieri.
Per i fan di Geri Halliwell delle Spice Girls - che sì, qui RECITA - non c'è molto da vedere, le sue scene sono poche.
Premi:
Parola chiave: Commit.
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lunedì 26 agosto 2024

Film 2229 - Charlie's Angels

Intro: L'ho ritrovato su Netflix e mi è tornata voglia di vederlo.

Film 2229: "Charlie's Angels" (2000) di McG
Visto: dal computer
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: sempre divertente, è stato un piacere rivederlo.
Le scene d'azione sono ancora pazzesche (iconiche perfino in certe parti), la colonna sonora è una bomba ("Independent Women Part I" delle Destiny's Child chiude il film) e trovo sempre che la combo Cameron Diaz, Drew Barrymore e Lucy Liu sia perfetta, un trio di personalità che si bilanciano e complimentano magnificamente a vicenda.
Per me una pellicola che non delude mai.
Film 783 - Charlie's Angels
Film 2229 - Charlie's Angels
Cast: Cameron Diaz, Drew Barrymore, Lucy Liu, Bill Murray, Sam Rockwell, Tim Curry, Kelly Lynch, Crispin Glover, Matt LeBlanc, Luke Wilson, Tom Green, LL Cool J, John Forsythe.
Box Office: $264.1 milioni
Vale o non vale: Veloce e frenetico, dal ritmo e montaggio azzeccati, "Charlie's Angels" di McG è un concentrato di energia a ritmo di una colonna sonora perfetta e un trio di coprotagoniste azzeccato e vincente. Una rivisitazione piuttosto estrema rispetto alla serie tv da cui è tratto, però a mio avviso il film funziona e racchiude perfettamente l'essenza dei primi anni 2000.
Premi: Candidato al Grammy per Best Song Written for a Motion Picture, Television or Other Visual Media ("Independent Women Part I" delle Destiny's Child). 6 nomination agli MTV Movie + TV Awards e 2 vittorie per Best Dance Sequence e Best On-Screen Team (Cameron Diaz, Drew Barrymore e Lucy Liu).
Parola chiave: Dad.
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giovedì 22 agosto 2024

Film 2228 - Mighty Morphin Power Rangers: Once & Always

Intro: Da bambino ero un fan sfegatato, per cui non c'erano dubbi che avrei recuperato questo film nel momento in cui Netflix lo avrebbe reso disbonibile!

Film 2228: "Mighty Morphin Power Rangers: Once & Always" (2023) di Charlie Haskell
Visto: dal computer
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: operazione nostalgia, ma anche (quasi) operazione tenerezza, perché questo "Mighty Morphin Power Rangers: Once & Always" è è tutt'altro che un film riuscito, ma va a toccare le corde giuste de quei fan che, da piccoli, si sono innamorati dei Power Rangers (me incluso).
Va detto, si vede che Netflix ha tentato il più possibile di fare la sua solita magia (leggi soldi): la fotografia è pulita, i set e le scenografie ben fatti, i costumi più sgargianti che mai e persino una certa dose di effetti speciali da minimo sindacale che rendono omaggio a quelli del telefilm originale (leggi a basso costo). Insomma, tecnicamente l'upgrade si vede.
Quello che manca, però, è una storia solida e una recitazione meno lobotomizzata, anche se devo ammettere che non mi aspettassi niente di diverso. La serie tv è divertente e sufficientemente spensierata, mentre qui si devono elaborare questioni umani ben più complesse, in particolare il lutto conseguente alla morte di due dei protagonisti originali. E, va detto, non tutti gli attori (ri)chiamati qui sono all'altezza.
Tutto sommato, comunque, un tuffo nel passato che personalmente ho gradito, in linea con le mie aspettative e dignitoso rispetto all'eredità culturale lasciata dai mitici Power Rangers.
Film 1032 - Power Rangers - Il film
Film 1344 - Power Rangers
Film 2228 - Mighty Morphin Power Rangers: Once & Always
Cast: David Yost, Walter Emanuel Jones, Steve Cardenas, Catherine Sutherland, Charlie Kersh, Johnny Yong Bosch, Karan Ashley, Richard Steven Horvitz, Barbara Goodson, Ryan Cooper, Daniel Watterson.
Box Office: /
Vale o non vale: Solo per i fan della serie originale o i successivi spin-off.
Premi: /
Parola chiave: Triny.
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martedì 20 agosto 2024

Film 2227 - Five Nights at Freddy's

Intro: Un enorme successo al botteghino statunitense, non potevamo astenerci dal recuperarlo in quanto grandi fan dell'horror!

Film 2227: "Five Nights at Freddy's" (2023) di Emma Tammi
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Paul
In sintesi: forse uno dei film più stupidi che ho visto di recente, insieme a "Imaginary" e "Night Swim".
So che è tratto da un videogioco, quindi la premessa narrativa non parte dal film stesso, rimane il fatto che "Five Nights at Freddy's" più che paura fa ridere, specialmente per quanto mi riguarda nel momento in cui viene rivelato che i robot sono posseduti da bambini precedentementi scomparsi. Per quanto ormai non mi stupisca più di niente, il modo in cui la situazione viene gestita qui ha solo che del comico, il che certamente va a compromettere il tono generale della pellicola.
Mi ha fatto piacere, comunque, rivedere sul grande schermo come protagonista Josh Hutcherson (che pure fatico a vedere nel ruolo di padre) che sicuramente dimostra di essere in grado di portare tutto il film sulle sue spalle. So che Mary Stuart Masterson è stata candidata al Razzie per la peggior attrice protagonista, ma onestamente io l'avrei scambiata con Elizabeth Lail la cui performance qui lascia alquanto a desiderare.
Cast: Josh Hutcherson, Elizabeth Lail, Piper Rubio, Mary Stuart Masterson, Matthew Lillard.
Box Office: $297.1 milioni
Vale o non vale: Sicuramente un brutto horror, anche se l'elemento (involontariamente?) comico può salvare la visione. In generale apprezzo un "bel" film brutto, quindi per me ha avuto anche senso da un certo punto di vista recuperarlo, ma mi rendo conto che ci siano prodotti ben superiori a cui vale la pena dare una chance piuttosto che a questo titolo.
Premi: Nomination ai Razzie per la peggior attrice non protagonista (Mary Stuart Masterson).
Parola chiave: Disegno.
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lunedì 19 agosto 2024

Film 2226 - Spider-Man: No Way Home

Intro: Era da un po' che volevo rivederlo, così una sera mi sono deciso.

Film 2226: "Spider-Man: No Way Home" (2021) di Jon Watts
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: sicuramente della nuova trilogia di Spider-man con Tom Holland il migliore uscito fino ad ora. Divertente, emozionante, con grandi scene d'azione e il ritorno di numerosi personaggi, "Spider-Man: No Way Home" non solo riesce a conciliare con intelligenza cameo e "riapparizioni" con la storia che intende raccontare, ma riesce a farlo in un modo che lascia sorpresi e, allo stesso tempo, è funzionale a portare avanti la storia. Chapeau.
Film 1394 - Spider-Man: Homecoming
Film 1653 - Spider-Man: Homecoming
Film 1781 - Spider-Man: Far from Home
Film 2077 - Spider-Man: No Way Home
Film 2226 - Spider-Man: No Way Home
Film 467 - The Amazing Spider-Man
Film 718 - The Amazing Spider-Man 2: Il potere di Electro
Cast: Tom Holland, Zendaya, Benedict Cumberbatch, Jacob Batalon, Jon Favreau, Jamie Foxx, Willem Dafoe, Alfred Molina, Benedict Wong, Tony Revolori, Rhys Ifans, Charlie Cox, J. K. Simmons, Tom Hardy, Thomas Haden Church, Marisa Tomei, Andrew Garfield, Tobey Maguire.
Box Office: $1.923 miliardi
Vale o non vale: Uno degli ultimi film della Marvel a funzionare davvero, "No Way Home" è un divertente giro di giostra che intrattiene a dovere e lascia soddisfatti.
Premi: Candidato all'Oscar per i Migliori effetti speciali. Miglior film e miglior performance cinematografica (Tom Holland) agli MTV Movie + TV Award (su 7 nomination totali).
Parola chiave: Second chance.
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giovedì 15 agosto 2024

Film 2225 - Haunted Mansion

Intro: Ho un po' un debole per LaKeith Stanfield e alla fine mi sono lasciato convincere a recuperare questa pellicola...

Film 2225: "Haunted Mansion" (2023) di Justin Simien
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: bah, non è che ci sia molto da dire, semplicemente l'ho trovato abbastanza noioso e senza particolare ispirazione. Per capirci, niente di nuovo sotto il sole.
Del resto, da un film ispirato a un'attrazione di un parco divertimenti cosa ci si poteva aspettare?
Cast: LaKeith Stanfield, Tiffany Haddish, Owen Wilson, Danny DeVito, Rosario Dawson, Dan Levy, Hasan Minhaj, Winona Ryder, Jamie Lee Curtis, Jared Leto.
Box Office: $117.5 milioni
Vale o non vale: Clamoroso flop al botteghino ($150 milioni solo per produrlo), il nuovo tentativo della Disney di dare un degno equivalente cinematografico alla famosa attrazione The Haunted Mansion fallisce ancora dopo il precedente risultato non esaltante di "The Haunted Mansion" del 2003 con Eddie Murphy.
Sarò sincero, mi stupisce che si producano ancora film così o che, per meglio dire, le grandi case di produzione non riescano a nasare l'odore di fallimento assicurato che certi titoli portano con sé (il più recente è "Borderlands" di Eli Roth, uscito al cinema giusto il weekend appena passato).
"Haunted Mansion" non ha niente di speciale e non è nemmeno il film più brutto mai visto, ma non racconta niente di nuovo, non aggiunge nulla al genere e nemmeno diverte. Anzi, ad essere sinceri annoia abbastanza.
Premi: /
Parola chiave: Grief.
Trailer
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martedì 13 agosto 2024

Film 2224 - The Nest

Intro: Ne avevo sentito parlare da tempo e mi ero ripromesso di recuperarlo quanto prima. Mi ci è voluto più di un anno per decidermi a vederlo.

Film 2224: "The Nest" (2020) di Sean Durkin
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: come al solito, mi aspettavo un film diverso e, per questo motivo, non ho del tutto goduto della visione.
Lo dico fin da subito, "The Nest" è sicuramente un prodotto ben fatto e pensato, stilisticamente molto curato e recitato benissimo dai due protagonisti, dei quali mi sento particolarmente di lodare la performance di Carrie Coon. Ciò detto, non è comunque quello che stavo cercando e, lo ammetto, avevo anche in parte frainteso la trama.
Da quello che mi era parso di capire dal trailer + vari estratti della critica che avevo letto, mi era parso di capire che si trattasse quasi di un thriller psicologico che facesse l'occhiolino addirittura ad atmosfere esoteriche. C'è una vecchia casa gigantesca nel mezzo del nulla, gli interni sono bui, la relazioni interprersonali che si sgretolano dal momento in cui la famiglia si trasferisce nella nuova proprietà, la casa quasi come altro protagonista del racconto. Quest'ultimo punto è anche vero, ma non nel senso in cui avrei preferito.
Invece di misterioso c'è solo il personaggio di Rory (Jude Law) e il suo ambiguo comportamento che inevitabilmente lo metterà nei guai. Tra l'altro questa ambiguità del suo personaggio mi ha ricordato a tratti il mood di un altro iconico film con Law, "The Talented Mr. Ripley" (e il recente adattamento televisivo di Netflix, "Ripley", a dire il vero).
Insomma, il risultato finale è generalmente buono, ma non il film per me.
Cast: Jude Law, Carrie Coon, Charlie Shotwell, Oona Roche, Adeel Akhtar, Anne Reid.
Box Office: $2.1 milioni
Vale o non vale: Non c'è tanto mistero se non per quanto riguarda il suo protagonista. Dal trailer sembra quasi che la casa sia posseduta o la famiglia incorra in qualche sorta di maledizione, ma niente di tutto questo: "The Nest" è un dramma psicologico che niente c'entra con il soprannaturale. In generale un po' lento, vale per i due protagonisti, ma non lo consiglierei per una serata spensierata.
Premi: /
Parola chiave: UK.
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lunedì 12 agosto 2024

Film 2223 - Killers of the Flower Moon

Intro: Torniamo nuovamente indietro all'elenco di titoli che avevo lasciato indietro l'anno scorso.

Film 2223: "Killers of the Flower Moon" (2023) di Martin Scorsese
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Paul
In sintesi: la prima parte di film - o forse, per meglio dire, i primi due terzi - mi è molto piaciuta, ero decisamente molto interessato e coinvolto dalla storia e i suoi personaggi. Poi, però, ho perso interesse.
A dire il vero perdere interesse non descrive nemmeno lontanamente come mi sia sentito. Il racconto volge a una conclusione naturale: i "cattivi" sono identificati, chi si deve rimettere si rimette e la storia sembrerebbe essere giunta alla fine, conclusa. E invece no, si continua, e non per poco tra l'altro. Già, perché "Killers of the Flower Moon" dura nientepopodimeno che 206 minuti, ovvero 3 ore e 20 minuti, di cui l'ultima ora, ora e venti (il che fa ridere solo a pensarci, considerato che un prodotto cinematografico generalmente dura un'ora e trenta) per me è stata un vero tormento. Ho già espresso in passato la mia attuale difficoltà a seguire pellicole dalla durata epica e, forse, il problema è nato proprio qui.
Capisco perfettamente come sia nato questo progetto: è quasi un "vanity project" di Scorsese, prodotto da Apple (sganciando $200–215 milioni solo per produrlo) che sicuro non ha problemi di soldi (quindi ha meno interesse a trovare un riscontro positivo al box-office), quanto più un interesse a stabilirsi come casa di produzione di prodotti di qualità: in questo senso, penso sia stata lasciata carta bianca al leggendario regista (che qualunque cosa realizza ha garanzia di essere quantomeno candidata all'Oscar). Il contrappasso di questa decisione è, però, un prodotto difficilissimo da piazzare commercialmente, in quanto una durata così lunga limita il numero di proiezioni giornaliere del film, per non parlare del fatto che una buona fetta di audience si è sicuramente lasciata spaventare dall'eccessiva lunghezza oltre che, va detto, da una trama dai temi alquanto pesanti.
Questo discorso per dire che, lo ammetto, anche io sono caduto un po' in questo "mood" generale. "Killers of the Flower Moon" è girato meravigliosamente, la fotografia è impeccabile e la regitazione, neanche a dirlo, è superba come ci si aspettava, eppure questo non basta a salvarlo del tutto o, quantomeno, a riscattarne il finale. Perché la storia finisce a un certo punto, ma il film decide di andare avanti e, francamente, continuo ancora a non comprenderne il motivo. So che si tratta di un prodotto tratto dal romanzo di David Grann, dunque mi aspetto che la trama si adegui alla conclusione del libro, ma non posso fare a meno di chiedermi se certe parti non potessero davvero essere tagliate o accorciate.
Certamente questo non ha aiutato troppo la mia visione, anche se conservo un ricordo positivo del film tutto sommato, specialmente grazie alle magnifiche performance del trio Leonardo DiCaprio, Lily Gladstone e Robert De Niro (che però fa sempre un po' la stessa parte).
Continuo a pensare che se Lily Gladstone fosse stata candidata come non protagonista agli Oscar avrebbe avuto più possibilità di vincere, soprattutto perché Emma Stone in "Poor Things" di fatto è il film, mentre qui Gladstone manca per parte della storia e anche se sì, di fatto lei è la protagonista femminile del film, non so quanto si possa dire che sia la protagonista in generale (protagonista che, invece, è DiCaprio). Peccato, perché Gladstone è sicuramente la rivelazione di questo "Killers of the Flower Moon" e forse il suo elemento più innegabilmente riuscito e, per questa performance, un Oscar se lo sarebbe davvero meritato.
Cast: Leonardo DiCaprio, Robert De Niro, Lily Gladstone, Jesse Plemons, John Lithgow, Brendan Fraser, Elden Henson, Tantoo Cardinal.
Box Office: $157 milioni
Vale o non vale: Prodotto tecnicamente inattacabile, recitato benissimo e dalla storia potente e rilevante più che mai, "Killers of the Flower Moon" non è però un film per tutti anche a causa della sua durata eccessiva. I fan di Scorsese dovrebbero apprezzare.
Premi: Candidato a 10 premi Oscar per Miglior film, regia, attrice protagonista (Gladstone), attore non protagonista (De Niro), fotografia, montaggio, costumi, scenografia, colonna sonora e canzone originale ("Wahzhazhe (A Song for My People)" di Scott George). 9 nomination ai BAFTA (film, regia, attore non protagonista, casting, fotografia, costumi, montaggio, trucco e acconciature, colonna sonora e scenografia) e una vittoria ai Golden Globe per Lily Gladstone come Miglior attrice protagonista su 6 nomination nella categoria drama (film, regia, attore protagonista per DiCaprio, attore non protagonista, sceneggiatura e colonna sonora). Nomination come Miglior film straniero ai David di Donatello 2024.
Parola chiave: Insulina.
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venerdì 9 agosto 2024

Film 2304 - Kneecap

Intro: Primo film da adepta della Cineworld Card per Debbi, ieri sera abbiamo scelto una pellicola irlandese come battesimo.

Film 2304: "Kneecap" (2024) di Rich Peppiatt
Visto: al cinema
Lingua: inglese, irlandese
Compagnia: Niamh, Debbi
In sintesi: uno dei migliori film del 2024 che ho visto fino ad ora.
Non avevo idea di cosa trattasse questo film, di chi fossero i Kneecap e, soprattutto, mi fidavo poco delle ottime critiche ricevute dal film. Non è che non volessi credere all'entusiasmo nei confronti di questo titolo, semplicemente di recente ho notato un mio generale disallineamento rispetto a quello che leggo nelle recensioni e la mia personale opinione. Quindi si può dire che mi sia approcciato a questa visione con un certo scetticismo.
In realtà ogni mio dubbio è stato dissipato fin da subito: la sceneggiatura ha un'evidente elemento personale caratteristico - il tono è coerente per tutta la storia (miracolo!) -, i protagonisti e i loro archi narrativi sono ben delineati, il montaggio perfettamente concertato al mood della storia, la colonna sonora pazzesca. Insomma, per me un vero trionfo, specialmente considerato che si tratti di un "piccolo" film.
Ancora più sorprendente, il messaggio della storia si traduce efficacemente anche in quello del film: il valore culturale di quello che i Kneecap fanno con la loro musica specificamente in lingua irlandese - dal film, parafrasando, "make every word as a bullett" - viene trasportato al valore della storia e, per estensione, della pellicola. Sfido chiunque, infatti, ad uscire dal cinema e non avere voglia di recuperare subito la discografia dei Kneecap, pur non capendo una parola di quello che dicono (per i curiosi, qui il link al loro Spotify). Il che, per me, è davvero eccezionale. Vivo da quattro anni a Dublino, sono in qualche modo esposto all'Irish praticamente ogni giorno, la mia coinquilina lo parla perfettamente, la segnaletica è bilingue, eppure mai davvero mi ero lasciato interessare da questa lingua prima di ieri.
Ovvio, la colpa è solamente mia ci mancherebbe, ma ho trovato particolarmente impressionante che "Kneecap" non solo si interessi di mostrare come un gruppo hip-hop dell'Irlanda del Nord sia riuscito, tramite le sue canzoni, ad avvicinare un pubblico generalista a una lingua che in molti ritenevano poco rilevante (specialmente per l'Irlanda del Nord che fa parte del Regno Unito e non della Repubblica d'Irlanda), ma inoltre sia in grado di trascendere l'elemento narrativo e tradurlo perfettamente in qualcosa di concreto, ovvero la voglia di avvicinarsi effettivamente al prodotto culturale che promuove: la musica dei Kneecap.
Non so, forse sono io che sono troppo immerso nella mia "primavera irlandese", però ho davvero apprezzato il lavoro fatto qui. Un prodotto solido, ben recitato, potente a livello narrativo e coeso nel rappresentare il suo punto di vista, capace anche con grande leggerezza a volte, di far passare un messaggio importante, oltre che raccontare una storia non facile. Un inatteso gioiellino di questa fresca estate a Dublino.
Cast: Naoise Ó Cairealláin, Liam Óg Ó Hannaidh, JJ Ó Dochartaigh, Josie Walker, Fionnuala Flaherty, Jessica Reynolds, Adam Best, Simone Kirby, Michael Fassbender.
Box Office: $470,977 (ad oggi)
Vale o non vale: C'è molto "Trainspotting" in questo "Kneecap", ma nel senso più positivo possibile. Non una copia, ma assolutamente un prodotto a sé stante, anche se il mood di questo film e certe tematiche (e pure qualche scena, a dire il vero) ricordano certamante il cult di Danny Boyle. Quindi, se questo tipo di pellicola è quello che piace o si sta cercando, "Kneecap" non deluderà assolutamente. Va notato che buona parte dei dialoghi è in Irish, per cui c'è molto da leggere, anche per le scene musicali in cui i testi delle canzoni appaiono sullo schermo (non sempre facili da leggere, devo ammettere).
Considerate le tematiche della storia, però, non un film per tutti, anche se a mio avviso davvero un titolo da recuperare, una delle storie originali più interessanti e ben realizzate che ho visto nell'ultimo periodo.
Premi: Presentato in anteprima al Sundance Film Festival di quest'anno, dove ha vinto il NEXT Audience Award.
Parola chiave: Notebook.
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martedì 6 agosto 2024

Film 2303 - Deadpool & Wolverine

Intro: E' il titolo del momento e davvero non potevo perdermelo.

Film 2303: "Deadpool & Wolverine" (2024) di Shawn Levy
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Niamh
In sintesi: per carità, Deadpool come personaggio mi piace, Ryan Reynolds lo interpreta perfettamente e i due precedenti titoli del franchise mi sono anche piaciuti, ma non ho mai davvero sentito il bisogno di rivederli. Da questo punto di vista non credo si possa dire che sono un fan, ma sicuramente gradisco il prodotto. Credo che la vera attrattiva per me fosse il ritorno sul grande schermo di Hugh Jackman nei panni di Wolverine per capire come sarebbero riusciti a resuscitare il personaggio. E' presto detto: agganciandolo a tutto il resto del baraccone Marvel.
Mi spiego meglio. C'è stato un momento in cui, per seguire gli appuntamenti cinematografici della Marvel, era necessario essere al pari anche con le serie tv del franchise. Poco male finché eventi isolati, già più complesso quando l'universo di questi supereroi si è espanso in maniera tale che fosse praticamente impossibile seguirne le varie uscite. In quest'ottica si colloca "Deadpool & Wolverine", che esiste sul presupposto del multiverso (tanto caro alla Marvel) e la premessa narrativa di "Loki" e il suo centro di controllo del tempo (o qualunque cosa sia). E già questo aspetto mi ha fatto un po' incazzare.
Il bello dei primi 2 titoli di questa saga è che sono disconnessi dal resto del vortice Marvel, un mondo proprio. Qui, invece, visto il successo del personaggio e con la Disney che non vede l'ora di mungere il franchise degli X-Men, la storia improvvisamente (almeno per me che ho smesso di seguire le serie tv) viene ricollocata all'interno di quel momndo di infiniti universi spazio-temporali. Questo, ovviamente, l'escamotage per riportare in vita Wolverine.
Con questa trovata narrativa applicata a Deadpool e con la creazione del "Void" dove vengono scaricati i vari personaggi impopolari, ecco che ci ritroviamo in una posizione molto simile a quella già vista con il terzo Spider-man, "No Way Home": il "fan service" di riportare a galla personaggi di titoli precedenti, nonché rettificarne la storia così da chiuderne il cerchio narrativo in un modo che sia più positivo rispetto ai risultati delle rispettive pellicole uscite in passato. Per quanto abbia onestamente (sul serio!) gradito ritrovare Elektra (Jennifer Garner), Blade (Wesley Snipes) e Johnny Storm (Chris Evans), oltre che scoprire l'esistenza del progetto Gambit (Channing Tatum), questo modo di voler a tutti i costi cucire certi elementi all'interno del discorso "Deadpool & Wolverine" mi ha un po' infastidito, non fosse anche solo perché questa mossa è già stata messo a segno con "Spider-man: No Way Home" in maniera tanto riuscita che qualsiasi altro tentativo di riproporre lo stesso "trucchetto" risulta inevitabilmente un più forzato.
Inoltre, alla lunga ho trovato alquanto fastidiosa la costante autoconsapevolezza della trama. Se parlare direttamente al pubblico guardando in camera, fare riferimento ad elementi della cultura popolare e non che prescindano dalla storia raccontata è stato fin da subito l'elemento più innovativo legato a questo franchise, alla terza uscita nelle sale mi pare che la situazione sia leggermente sfuggita di mano, tanto da sacrificare l'effettiva trama del film in nome di questo elemento tanto caratteristico quanto limitante in termini di progressione e caratterizzazione dei personaggi. Di fatto trovo difficile rispondere a questa semplice domanda: chi è Deadpool? La prima parola che mi viene in mente è giullare.
Per carità, non c'è niente di male a costruire il personaggio in modo tale da sbilanciarsi di più verso l'elemento comico e anche sbroccato, ma questo costante occhiolino al pubblico non ha fatto altro che distrarmi da a) Deadpool personaggio e b) il focus di tutta la storia.
Infatti, l'ultimo elemento con cui ho avuto problematiche è proprio la trama. Ci sono troppe interruzioni, all'inizio succede poco e niente e bisogna aspettare fino ad oltre metà del film perché le cose si mettano davvero in moto (anche emotivamente, a mio avviso).
In tutto questo, poi, viene gettato nella mischia anche Wolverine senza che l'arco di questo personaggio vada davvero verso nulla di nuovo. (Ma siamo contenti di vederlo!)
Poi, lo ammetto, ho anche gradito il film in generale, è spesso abbastanza divertente e presenta momenti che funzionano, però devo dire che mi aspettassi qualcosina di più. Oltre al fatto che, opinione personalissima ovviamente, non sentivo davvero il bisogno di un altro film incentrato su Deadpool (o un altro film sui supereroi in generale).
Film 1100 - Deadpool
Film 1535 - Deadpool
Film 1644 - Deadpool 2
Film 2303 - Deadpool & Wolverine

Cast: Ryan Reynolds, Hugh Jackman, Emma Corrin, Morena Baccarin, Rob Delaney, Leslie Uggams, Aaron Stanford, Dafne Keen, Jennifer Garner, Wesley Snipes, Chris Evans, Channing Tatum, Jon Favreau, Matthew Macfadyen.
Box Office: $824.2 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: Nonostante possa sembrare che non abbia gradito "Deadpool & Wolverine", la verità è che di per sé il film non ha niente che non va: fa ridere, le scene d'azione sono fatte benissimo (mi viene subito in mente quella sull'autobus), la chimica tra Ryan Reynolds e Hugh Jackman è innegabile e, di fatto, questo terzo capitolo è perfettamente in linea coi due titoli precedenti. Quindi, se è lo stesso tipo di humor di "Deadpool" e "Deadpool 2" che state cercando, questo terzo capitolo non mancherà di soddisfarvi.
Personalmente, però, avrei piacere di andare al cinema e finalmente vedere un bel film che non discenda da qualcosa di pre-esistente, che non strizzi l'occhio al pubblcio tramite i cameo selvaggi, che abbia qualcosa da dire. In particolare quest'ultimo punto mi preme particolarmente perché, ultimamente, a parte "Dune 2" (anche quello comunque un sequel...) e pochissimo altro, nessun prodotto uscito in sala mi ha davvero convinto o lasciato senza parole. Ovviamente questo momento di disinnamoramento non è certo colpa di "Deadpool & Wolverine", la cui unica colpa è quella di uscire al cinema in un momento che trovo davvero poco eccitante in termini di offerta cinematografica. Vedremo cosa riserva il futuro; nel frattempo "Deadpool 3" è sicuramente il prodotto giusto per l'estate.
Premi: /
Parola chiave: Educated wish.
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venerdì 2 agosto 2024

Film 2222 - Boyz n the Hood

Intro: Finalmente in pari con le pellicole viste di recente (farò una veloce eccezione con "Deadpool & Wolverine" che vado a vedere questa sera), torno sui miei passi alla lista di film che ho visto l'anno scorso e ho lasciato indietro qualche mese fa. Si ricomincia da questa classico.

Film 2222: "Boyz n the Hood" (1991) di John Singleton
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: ne avevo sempre sentito parlare ed ero curioso di recuperarlo, senza che mai ci fosse l'occasione giusta per farlo. E' successo l'anno scorso quando Cineworld ha riproposto la pellicola al cinema.
Onestamente non sapevo cosa aspettarmi né se "Boyz n the Hood" mi sarebbe piaciuto, considerato le tematiche a me poco familiari. In realtà sono rimasto molto colpito dalla visione.
Certo si tratta di un film non facile, la storia costellata di omicidi e promesse che mai si potranno avverare, con la possibilità di un futuro migliore difficile da raggiungere per i suoi protagonisti che, a causa del luogo in cui crescono, sono costretti ad assistere a numerosi episodi di violenza (che inevitabilmente chiama altra violenza). Provare a costruirsi la possibilità di un futuro diverso e migliore è complesso.
In mezzo a tutto questo, le relazioni umane, la famiglia, gli amici e le rivalità tra gang, omicidi a sangue fretto che chiamano altra violenza in una promessa di vendettà che è in realtà senza fine e non fa altro che portare via altre giovani vite.
E' una storia straziante, un pugno nello stomaco dietro l'altro anche quando, nel finale, qualcuno effettivamente ce la fa ad allontanarsi dalla realtà violenta del quartiere, il famoso "hood" del titolo.
Cast: Ice Cube, Cuba Gooding Jr., Morris Chestnut, Nia Long, Angela Bassett, John Singleton, Regina King, Tyra Ferrell, Larry Fishburne.
Box Office: $57.5 milioni
Vale o non vale: Storia potente e ben raccontata, con un cast di giovani talenti che spazia tra due futuri premi Oscar (Cuba Gooding Jr. e Regina King), il rapper Ice Cube e due tra le star di Hollywood più conosciute, ovvero Angela Bassett e Larry Fishburne (che, tra l'altro, due anni dopo saranno i protagonisti del biopic su Tina Turner "What's Love Got to Do with It"). Insomma, "Boyz n the Hood" ha fin da subito tutti gli elementi per essere una grande pellicola. Farà di più, però, passato alla storia come uno dei titoli più significativi nel suo genere. Assolutamente da vedere.
Premi: Candidato a 2 premi Oscar per Miglior regia e Miglior sceneggiatura originale. Nominato all'Mtv Movie + TV Awards per Best Movie e vincitore per Best New Filmmaker (Singleton).
Parola chiave: Futuro.
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martedì 30 luglio 2024

Film 2302 - The Craft

Intro: Weekend casalingo (tanto pioveva, sai che novità) all'insegna di non uno, non due, ma bensì tre film. Eccoci al terzo e ultimo titolo.

Film 2302: "The Craft" (1996) di Andrew Fleming
Visto: dalla tv
Lingua: inglese
Compagnia: Michael
In sintesi: avevo sempre sentito parlare di questo film, ma non c'era mai stata l'occasione giusta di recuperarlo. Essendo nel catalogo di Amazon Prime, abbiamo deciso di recuperarlo domenica per pranzo.
Onestamente non sapevo cosa aspettarmi, immaginavo "The Craft" potesse essere una sorta di incrocio tra "Practical Magic", "Sabrina the Teenage Witch" e "Clueless" e, in effetti, tutto sommato delle somiglianze ci sono anche. In realtà, però, il film è molto più cupo e anche se qualche momento più prettamente da commedia c'è, in generale il tono è sempre piuttosto serioso e a tinte horror, che non mi aspettavo. Il risultato finale, però, ammetto che non mi abbai convinto.
Innanzitutto, ho trovato l'interpretazione di Fairuza Balk abbastanza irritante. Sopra le righe, esagerata e sempre incazzata, la sua Nancy è la leader di un gruppo di giovani streghe per cui si fatica davvero a provare ogni sorta di simpatia, anche una volta scoperte le difficile dinamiche familiari che giustificano il suo animo ribelle. Per carenza di un'altra espressione, l'ho trovata antipatica.
Il resto del gruppo è così così: Bonnie (Neve Campbell) cambia completamente personalità tra la prima e la seconda parte del film, Rochelle (Rachel True) potrebbe non esserci che è uguale, mentre la protagonista Sarah (Robin Tunney) è lessa come pochi o, per meglio dire, manca di carisma. Senza contare che, inseme, il gruppo presenta una vena di cattiveria (anche tra le stesse ragazze) fine a se stessa che alla lunga infastidisce, proprio perché per la maggior parte del tempo ingiustificata.
Insomma, anche se certo non mi aspettavo un capolavoro, mi ero immaginato un prodotto diverso, una pellicola dalle atmosfere più leggere e i toni certamente più spensierati e divertiti. Non che l'elemento dark sia il problema naturalmente, ma considerato quanto si prende sul serio la storia, il risultato davvero non è granché.
Cast: Fairuza Balk, Robin Tunney, Neve Campbell, Rachel True, Skeet Ulrich, Christine Taylor, Breckin Meyer, Brenda Strong.
Box Office: $55.6 milioni
Vale o non vale: "The Craft" ha la nomea di film di cult, ma non credo che tutti lo descriverebbero in questo modo. E' un po' datato su alcune tematiche, ha un vibe molto vintage (che personalmente apprezzo molto), ma manca di quel tono spassoso che forse l'avrebbe reso più digeribile. Si lascia vedere, ma sicuramente non un titolo da recuperare a tutti i costi.
Premi: Vincitore dell'MTV Movie + TV Awards per Best Fight (For the two witches knife fight between Fairuza Balk and Robin Tunney).
Parola chiave: Manon.
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lunedì 29 luglio 2024

Film 2301 - The Miracle Club

Intro: Weekend casalingo (tanto pioveva, sai che novità) all'insegna di non uno, non due, ma bensì tre film. Ecco il secondo.

Film 2301: "The Miracle Club" (2023) di Thaddeus O'Sullivan
Visto: dalla tv
Lingua: inglese
Compagnia: Michael
In sintesi: genuinamente contento di recuperare finalmente questa pellicola che mi ero perso al cinema, devo ammettere che sono rimasto un po' deluso.
Da quello che avevo visto nel trailer, mi era parso di capire che si trattasse di un altro tipo di prodotto, più vicino al genere della commedia, uno di quei titoli british che fanno dello humor il proprio marchio di fabbrica o comunque l'elemento che contraddistingue il prodotto finale da quelli simili precedenti.
Invece, "The Miracle Club" è una pellicola drammatica con annessa morale buonista religiosa. Premesso che, ovviamente, non si tratti esattamente del mio genere, va detto che il salvabile del film sia l'ottimo cast - Laura Linney, Kathy Bates e Maggie Smith in primis, ovvero il motivo principale per cui volevo vedere questo film - in una performance generale che supera certamente la qualità della storia (anche se l'accento irlandese di Kathy Bates non è esattamente riuscito). Insomma, non fosse per il calibro dei propri attori, "The Miracle Club" potrebbe benissimo essere un prodotto per la tv.
Cast: Laura Linney, Kathy Bates, Maggie Smith, Stephen Rea, Agnes O'Casey, Mark O'Halloran, Brenda Fricker.
Box Office: $5.8 milioni
Vale o non vale: Per i fan delle grandi attrici coinvolte, forse può valere la pena dare un'occhiata. Per tutti gli altri, a meno che non interessati alla componente religiosa (il film è ambientato in Irlanda, quindi figuriamoci se non si tirava in ballo la religione), si può tranquillamente lasciare stare.
Premi: /
Parola chiave: Lourdes.
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