martedì 24 agosto 2021

Film 1814 - Phantom Thread

Intro: Finita la parentesi soleggiata di Mendoza, torno in pullman verso Cordoba e decido di recuperare una pellicola che mi aveva intrigato anni prima, ma non ero riuscito a recuperare.

Film 1814: "Phantom Thread" (2017) di Paul Thomas Anderson
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: dopo "Magnolia" e "The Master" recupero un altro titolo della filmografia dell'eclettico Paul Thomas Anderson, la seconda in collaborazione con il grandissimo Daniel Day-Lewis, qui nei panni dello stilista (un po' dnnato) Reynolds Woodcock.
Il film di per sé non mi ha rapito, ma per tanti versi "Phantom Thread" ha fascino da vendere. Molteplici gli aspetti che colpiscono immediatamente lo spettatore, tra cui sicuramente i costumi, le musiche, la regia e, inevitabilmente, la magnetica interpretazione di Day-Lewis. La trama, complessa ed emotivamente carica, non mancherà di stupire lo spettatore con una serie di passaggi che personalmente ho trovato inaspettati. E potenzialmente velenosi...
Cast: Daniel Day-Lewis, Lesley Manville, Vicky Krieps, Gina McKee.
Box Office: $47.8 milioni
Vale o non vale: Daniel Day-Lewis e Paul Thomas Anderson sono una certezza di qualità del cinema contemporaneo, per cui gli appassionati dovrebbero gradire. Non un film per tutti o per una serata spensierata, ma sicuramente un ottimo titolo drammatico dal grandissimo impatto visivo.
Premi: Candidato a 6 Oscar (Miglior film, regia, attore protagonista Day-Lewis, attrice non protagonista Manville, colonna sonora), ha per i Migliori costumi. Vittoria nella stessa categoria anche ai BAFTA (su 4 nomination totali, le altre per attore protagonista, attrice non protagonista e colonna sonora) e 2 candidature ai Golden Globes per Day-Lewis e la colonna sonora. Candidato al David di Donatello come Miglior film straniero.
Parola chiave: Funghi.

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Bengi

domenica 22 agosto 2021

Film 1813 - Scary Stories to Tell in the Dark

Intro: E' ottobre e a Mendoza sembra primavera. Giro in maniche corte per la città, mi godo finalmente del prosciutto come si deve dopo mesi di mancanza, mi riposo nella mia camera di ostello occupata solo a metà, nell'aria sento l'amore e tutto va (di nuovo) bene.
A sapere che la tempesta fosse dietro l'angolo...

Film 1813: "Scary Stories to Tell in the Dark" (2019) di André Øvredal
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: sarò onesto: ricordo che non mi fosse dispiaciuto, ma non ricordo troppo dettagliatamente il film in sé (nemmeno dopo aver rivisto il trailer, che di solito aiuta a far riaffiorare i ricordi). Il che non è necessariamente un male, però allo stesso tempo mi lascia pensare che questo "Scary Stories to Tell in the Dark" sia stato meno memorabile di quanto avrei sperato. Ma una cosa rimane decisamente impressa: la bella cover di "Season of the Witch" di Lana Del Rey.
Cast: Zoe Colletti, Michael Garza, Gabriel Rush, Austin Zajur, Natalie Ganzhorn, Austin Abrams, Dean Norris, Gil Bellows, Lorraine Toussaint.
Box Office: $106 milioni
Vale o non vale: Guillermo del Toro produce e si vede, colonna sonora che funziona, un risultato finale sufficientemente convincente, anche se non un capolavoro imprescindibile. Si lascia guardare e, di tanto in tanto, spavent(icchi)a pure.
Premi: /
Parola chiave: Storia.

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sabato 21 agosto 2021

Film 1812 - Crawl

Intro: Abbandonato di fretta il Cile in rivolta, atterro a Mendoza in Argentina, città che avevo già visitato durante la vacanza coi ragazzi. In quell'occasione ne avevamo approfittato per fare il tour delle vigne e dei produttori di olio. E, naturalmente, mi era venuta la febbre tra un brindisi e l'altro.
Nell'attesa che venga il giorno della mio ritorno verso Cordoba, mi godo questa tappa inaspettata tra un clima meraviglioso, monumenti e vegetazione e, naturalmente, cibo.

Film 1812: "Crawl" (2019) di Alexandre Aja
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: tanto assurdo quanto d'intrattenimento, questo "Crawl" funziona principalmente grazie a giusti trucchetti dell'horror che spaventano e generano tensione e a una certa dose di ludico divertimento ogni volta che la storia mette in scena un'altra sciocchezza impossibile che, tuttavia, nell'ottica del risultato finale del film non danneggia il racconto.
Insomma, non certo un campione di verosimiglianza e plausibilità, ma è davvero quello che ci si aspetta da una pellicola come "Crawl"? Esatto, quindi tanto vale goderselo esattamente per quello che è: un horror che combina alligatori e uragani per spaventare e mettere ansia allo spettatore. E, in quest'ottica, funziona.
Cast: Kaya Scodelario, Barry Pepper, Morfydd Clark, Ross Anderson.
Box Office: $91.5 milioni
Vale o non vale: La premessa è quella che è, ma se siete alla ricerca di una pellicola di paura con qualche elemento catastrofico, una buona protagonista (Scodelario) per un'oretta e mezzo di cervello spento... avete trovato quello che fa per voi.
Premi: /
Parola chiave: Sopravvivenza.

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venerdì 20 agosto 2021

Film 1811 - The Fourth Kind

Intro: Siamo appena arrivati a Santiago del Cile dopo quasi un giorno di viaggio in pullman da Cordoba. Il viaggio di gruppo è ufficialmente finito, Karen e Lucas sono rimasti in Argentina, Sere e Luca partiranno da Santiago verso il Perù, mentre io di lì a qualche giorno tornerò a Cordoba prima di trasferirmi ufficialmente a Ushuaia per qualche mese. E, in vista di tutti questi cambiamenti, che non ce la vuoi mettere un po' di guerriglia urbana?
Già perché nel giorno del nostro arrivo la città è a ferro e fuoco a seguito della rivolta della popolazione per l'aumento dei prezzi della metropolitana. Riusciamo in tempo ad arrivare alla nostra sistemazione in città - dopo un'incosciente camminata dalla stazione dei bus al nostro Airbnb - per poi, di fatto, rimanere intrappolati in casa.
Il giorno dopo Sere e Luca "scapperanno" in taxi verso l'aeroporto mentre io rimarrò, da solo, altre 24 ore di incertezza in Cile. Nel mentre carri armati, lacrimogeni, mezza città in fiamme, mia madre che si mette in contatto con la Farnesina, io che prenoto un volo per rientrare in Argentina a seguito della chiusura delle frontiere e un viaggio in taxi verso l'aeroporto con l'autista fan di Raffaella Carrà.

Film 1811: "The Fourth Kind" (2009) di Olatunde Osunsanmi
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Sere
In sintesi: caldamente raccomandato da Sere, ho infine ceduto alla visione di questa pellicola che, già anche solo per la presenza da protagonista di Milla Jovovich mi lasciava quantomeno perplesso. Inutile dire che il film sia una boiata pazzesca e terribile sotto molteplici apsetti. Recitazione e storia in primis.
Cast: Milla Jovovich, Will Patton, Elias Koteas, Corey Johnson, Hakeem Kae-Kazim, Enzo Cilenti.
Box Office: $47.7 milioni
Vale o non vale: Qualità scarsissima e risultato finale mediocre. Ci sono film sugli alieni ben più riusciti di questo.
Premi: /
Parola chiave: Gufo.

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Film 1810 - Spy

Intro: Il viaggio continua e lo stesso vale per i film (leggeri leggeri) che ci concediamo durante qualche momento libero. Inutile dire che avrei prima o poi suggerito questa pellicola...

Film 1810: "Spy" (2015) di Paul Feig
Visto: dal computer portatile
Lingua: italiano
Compagnia: Karen, Sere, Lucas, Luca
In sintesi: dico solo che ogni volta che rivedo questo film lo trovo spassoso e divertente (quasi) come la prima volta che lo vidi al cinema. E - caso più unico che raro - trovo il doppiaggio italiano forse addirittura più riuscito dell'originale inglese.
Film 978 - Spy
Film 1101 - Spy
Film 1492 - Spy
Film 1810 - Spy
Cast: Melissa McCarthy, Jason Statham, Rose Byrne, Miranda Hart, Bobby Cannavale, Allison Janney, Jude Law, Peter Serafinowicz, Morena Baccarin, Björn Gustafsson, 50 Cent, Zach Woods, Ben Falcone, Verka Serduchka.
Box Office: $235.7 milioni
Vale o non vale: Divertente, sopra le righe, pazzo, spassosissimo, questo "Spy" è un gioiellino comico che vive di una magnifica interpretazione di Melissa McCarthy e un cast di comprimari tutti perfetti per il ruolo (Jason Statham e Rose Byrne piacevoli sorprese!).
Premi: Candidato al Golden Globe per Miglior film musical o commedia e Miglior attrice protagonista (McCarthy).
Parola chiave: Doppio gioco.

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Film 1809 - Dirty Dancing - Balli proibiti

Intro: Dopo qualche giorno di silenzio torno alle recensioni con un peso in meno sulla coscienza: il master è finito, la tesi è stata consegnata, l'evento è stato propriamente festeggiato.
E così si riparte per l'ennesima volta d'accapo, anche se in questa occasione si tratta, in realtà, si tratta di ricominciare solo in parte. Vedremo cosa il destino e Dublino avranno in serbo per il futuro.
Nel frattempo ritorno al passato con questa pellicola che io, Sere e Karen guardammo in un tranquillo pomeriggio di riposo a Bariloche, sia perché dopo sciate e camminate infinite eraavamo distrutti, sia per rimediare al fatto che Karen non avesse (assurdamente) mai visto questo film prima d'ora.

Film 1809: "Dirty Dancing" (1987) di Emile Ardolino
Visto: dal computer portatile
Lingua: italiano
Compagnia: Karen, Sere
In sintesi: non sono particolarmente fan di questa pellicola, ma è impossibile non riconoscerne un certo fascino magnetico. L'anno scorso avevo visto l'episodio dedicato al film della serie Netflix "The Movies That Made Us" che regala una visione piuttosto dettagliata del dietro le quinte, sicuramente un ghiotto approfondimento che i fan di "Dirty Dancing" non possono lasciarsi scappare.
Cast: Jennifer Grey, Patrick Swayze, Jerry Orbach, Cynthia Rhodes, Kelly Bishop, Jane Brucker, Wayne Knight.
Box Office: $214.6 milioni
Vale o non vale: Classicono delle pellicole romantiche con annessi numeri musicali, "Dirty Dancing" ha ampiamente contribuito alla storia del cinema moderno con scene, canzoni e dialoghi cult ("Nessuno mette Baby in un angolo") che non possono mancare al repertorio di alcun cinefilo che si rispetti. Poi il film può piacere o meno, ma è innegabile che questo titolo faccia parte del bagaglio culturale pop collettivo.
Premi: Vincitore dell'Oscar e del Golden Globe per la Miglior canzone originale ("(I've Had) The Time of My Life"); il film era candidato anche al Golden Globe per Miglior film commedia o musical, attrice protagonista (Jennifer Grey ) e attore protagonista (Patrick Swayze). Vincitore del Grammy per Best Pop Performance by a Duo or Group with Vocals nel 1988 e nomination per Best Song Written Specifically for a Motion Picture or Television nell'87.
Parola chiave: Aborto.

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venerdì 13 agosto 2021

Film 1808 - Snatch

Intro: Secondo film del tour argentino-cileno, questa volta siamo (secondo il geotag del mio telefono) a Esquel, nella provincia argentina del Chubut. E' il 29 settembre 2019. Ricordo perfettamente quell'occasione, ricordo l'appartamento (più che altro casa su due piani!) che prendemmo in affitto, la serata a base di vino "Benjamin" e io e Luca che ci sfidiamo a fare la verticale contro il muro.
Potessi tornare in Argentina sarei già lì.

Film 1808: "Snatch" (2000) di Guy Ritchie
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Karen, Lucas, Sere, Luca
In sintesi: diciamoci pure la verità: se ho capito la metà dei dialoghi di questo film è già molto. Tra l'accento Irish-Traveller di Brad Pitt e il resto dei protagonisti con accento British è francamente un miracolo che all'epoca sia riuscito a capire qualcosa. Poi, per carità, la storia si segue comunque, ma probabilmente rivisto oggi la pellicola cult di Guy Ritchie ex Ciccone avrebbe un altro sapore.
Che poi, se c'è qualcosa per cui è famoso Ritchie - che oggi dirige pellicole Disney come "Aladdin" - è proprio quello stile dinamico della sua regia, praticamente una coreografia continua che acquista di valore grazie a un montaggio che ne esalta la visione finale d'insieme. E se c'è qualcosa per cui rimane impresso questo "Snatch" (a parte gli addominali di Brad Pitt) è decisamente il suo grande impatto visivo.
Cast: Benicio del Toro, Dennis Farina, Vinnie Jones, Brad Pitt, Rade Šerbedžija, Jason Statham, Ewen Bremner.
Box Office: $83.6 milioni
Vale o non vale: Divertemte, veloce, molto sopra le righe, insomma un distillato degli elementi che caratterizzano la filmografia di Ritchie. Gli appassionati apprezzeranno.
Premi: /
Parola chiave: Diamante.

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giovedì 12 agosto 2021

Film 1807 - Monster-in-Law

Intro: Primo film visto durante la vacanza argentino-cilena. 35 giorni nonstop di viaggio da Cordoba a Ushuaia - la città più a sud del mondo - e ritorno, passando per ghiacciai, vulcani, colonie di pinguini reali e avvistamenti di balene. E, tra tutto questo, qualche pellicola per le (poche) serate tranquille a casa.

Film 1807: "Monster-in-Law" (2005) di Robert Luketic
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Karen, Lucas, Sere, Luca
In sintesi: non è certo un capolavoro, ma lo trovo sempre estremamente spassoso. Principalmente merito della sempre strepitosa Jane Fonda che, con questo film, tornava sul grande schermo dopo 15 anni di assenza.
Il resto è banalmente molto romcom anni duemila, JLo rimane una certezza della tremenda recitazione e Wanda Sykes si rivela grandissima spalla comica. Insomma, certamente non perfetto, ma tutto sommato più che godibile.
Film 17 - Quel mostro di suocera
Film 821 - Quel mostro di suocera
Film 1807 - Monster-in-Law
Cast: Jennifer Lopez, Jane Fonda, Michael Vartan, Wanda Sykes, Monet Mazur, Elaine Stritch, Adam Scott, Will Arnett.
Box Office: $154.7 milioni
Vale o non vale: Simpatico, facile facile e perfetto per un momento a cervello spento, "Monster-in-Law" non è certo memorabile, ma è in grado di mantenere le promesse di divertimento e intrattenimento da commedia romantica.
Premi: Nomination al Razzie per la Peggior attrice protagonista (Lopez) nel 2006 + nomination nel 2010 (sempre) per Jennifer Lopez come Peggior attrice del decennio (nominata anche per i film "Angel Eyes", "Enough", "Gigli", "Jersey Girl", "Maid in Manhattan" e "The Wedding Planner").
Parola chiave: Matrimonio.

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martedì 10 agosto 2021

Film 1806 - Life of the Party

Intro: Terzo ed ultimo film prima del mio ufficiale approdo in Sud America. Ya vengo pelotudos!

Film 1806: "Life of the Party" (2018) di Ben Falcone
Visto: dalla tv dell'aereo
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: sulla carta - e visto il trailer - questa pellicola non sembrerebbe nemmeno così terribile. Sa di tante cose già viste, per carità, ma l'idea di riportare in salsa comica una mamma a studiare al college insieme alla figlia sembrerebbe anche invitante. Poi Melissa McCarthy in questi casi ci sa fare.
La verità è che, per quanto tutto considerato "Life of the Party" non sia un prodotto tremendo - o non tanto quanto mi aspettassi, almeno - rimane sempre il fatto che la combo McCarthy + marito Ben Falcone è già da troppo tempo incapace di portare sul grande schermo qualcosa di nuovo. E non perché le idee non ci siano, ma perché la scelta di come declinarle queste idee è purtroppo sempre e immancabilmente la stessa confinando, tra l'altro, la McCarthy a una serie di ruoli fotocopia in cui interpreta la fuori di testa e un po' pazza e sclerotica che tutti inizialmente prendono in giro ma finiranno inevitabilmente per apprezzare ("The Boss", il TERRIBILE "Tammy", "Thunder Force", ma anche altri titoli non diretti da Falcone come "The Heat", "Identity Thief" o "Ghostbusters"). Insomma, si sta un po' tirando la corda.
In questo caso specifico mi sento di dire che, nonostante mi aspettassi davvero un prodotto tremendo, il risultato finale tutto sommato è anche godibile (considerate le preventive basse aspettative). E' una gran boiata sì, ma si è visto di peggio.
Cast: Melissa McCarthy, Gillian Jacobs, Maya Rudolph, Julie Bowen, Matt Walsh, Molly Gordon, Stephen Root, Jacki Weaver, Gillian Jacobs, Debby Ryan, Christina Aguilera.
Box Office: $65.9 milioni
Vale o non vale: Tra tutti i titoli comici con la McCarthy non è certo il migliore, ma diciamocelo, nemmeno il peggiore. A voi la scelta.
Premi: Vincitore del Razzie per la Peggior attrice protagonista (anche per "The Happytime Murders").
Parola chiave: Divorzio.

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lunedì 9 agosto 2021

Film 1805 - The Mule

Intro: Sempre in aereo verso l'Argentina, passo alla seconda pellicola della mia lista di titoli da recuperare durante il volo. Scelgo un film che avevo voglia di recuperare da tempo perché inatteso ritorno davanti alla cinepresa di un colosso del cinema mondiale.

Film 1805: "The Mule" (2018) di Clint Eastwood
Visto: dalla tv dell'aereo
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: premesso che ho visto questo film più di due anni fa, non avessi riletto la trma non mi sarei ricordato nessun dettaglio di questa storia, se non che Clint Eastwood interpreta la parte di un corriere della droga.
Detto questo, il film in sé funziona principalmente grazie al sempre fantastico Eastwood, ancora capace di trainare tutta la baracca (all'epoca) a 89 anni suonati, dirigendo, producendo e recitando in un prodotto che per tanti versi ricorda quel piccolo capolavoro che è "Gran Torino". Onestamente dubito che senza la presenza dell'intramontabile Clint questo "The Mule" avrebbe trovato la stessa fortuna.
Cast: Clint Eastwood, Bradley Cooper, Laurence Fishburne, Michael Peña, Dianne Wiest, Andy García, Taissa Farmiga, Alison Eastwood, Manny Montana.
Box Office: $174.8 milioni
Vale o non vale: Ottimo cast trainato da un Clint Eastwood instancabile che sì, interpreta un ruolo che per tanti versi gli è stato cucito addosso, eppure non manca di sorprendere. Il risultato finale è buono e funziona principalmente grazie al suo protagonista, verso fulcro di tutta l'operazione.
Probabilmente non una pellicola per tutti (o per ogni occasione), ma un ottimo esempio di cinema americano contemporaneo.
Premi: /
Parola chiave: Fiori.

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venerdì 6 agosto 2021

Film 1804 - It

Intro: Sul viale dei ricordi.
Torniamo indietro nel tempo a quando mi sono ritrovato a dover chiudere nuovamente un capitolo della mia vita per iniziarne uno completamente nuovo. Non si contano più le volte che ho dovuto ricominciare daccapo.
Salito sul mio 30esimo volo in 2 anni, saluto Auckland alla volta dell'Argentina imbarcandomi inconsapevolmente per una delle avventure più meravigliose che la vita mi abbia mai regalato. Ma su questo volo Auckland - Santiago del Cile che il mio futuro sia lì lì per cambiare ancora non posso saperlo, per cui, ignaro, mi godo il primo film della mia lunga lista di pellicole da recuperare durante il volo.

Film 1804: "It" (2017) di Andy Muschietti
Visto: dalla tv dell'aereo
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: la prima volta che vidi questa pellicola al cinema in Australia non ci capii una mazza.
Non tanto per la storia - che è ovviamente conosciuta e resa celebre anche dal precedente adattamento televisivo "It" - quanto per i dialoghi. Tra slang, accenti e un tocco di vintage, ricordo che mi trovaii in seria difficoltà sul piano della comprensione linguistica. Passati anni e di nuovo su un aereo, ma soprattutto con un sequel (all'epoca) in arrivo, ho deciso di recuperare il fenomeno "It" e dargli una nuova chance. Non che smaniassi per rivederlo, ma sicuramente un ripasso pre secondo capitolo mi avrebbe sicuro fatto bene.
Tralasciando il fatto che "It Chapter Two" sia tremendo, questo primo episodio diretto da Andy Muschietti funziona e pure piuttosto bene. Le atmosfere sono quelle giuste, gli attori perfetti per i rispettivi ruoli, gli effetti speciali (come dovrebbe essere) al servizio della storia e, diciamocelo pure, un Bill Skarsgård capace di riportare in vita l'iconico ruolo del pagliaccio Pennywise con estrema efficacia. Non fosse stato per lui il film non avrebbe avuto lo stesso impatto.
Impatto enorme, diciamocelo pure, tra un botteghino mondiale ricchissimo per un film vietato ai minori e ventilate speranze di nomination all'Oscar di fatto mai realizzatesi. Ma la speranza, si sa...
Detto ciò, ammetto di essermi goduto una seconda visione di questo horror basato sull'iconico libro di Stephen King, di cui più di tutto ho apprezzato l'immaginario estetico ben curato ed assolutamente efficace a connotare la storia della giusta dose di orrore e paura (la scena del bagno di sangue su tutte).
Film 446 - It
Film 1523 - It 2
Film 1422 - It
Film 1804 - It
Film 1819 - It Chapter Two
Cast: Jaeden Lieberher, Bill Skarsgård, Finn Wolfhard, Sophia Lillis, Jeremy Ray Taylor, Chosen Jacobs, Jack Dylan Grazer, Wyatt Oleff, Nicholas Hamilton, Jackson Robert Scott.
Box Office: $701.8 milioni
Vale o non vale: Inutile dire che il paragone tra il riadattamento moderno della storia e il precedente classico con Tim Curry avrebbe da subito dominato la direzione delle riflessioni rispetto a questo "It". Inevitabile, ma anche abbastanza insensato considerato che sono due prodotti figli di epoche e media completamente diversi ("It" 1990 miniserie tv in 2 puntate e un budget di $12 milioni, "It" 2017 e 2019 prodotti cinematografici con budget complessivo da $105 milioni).
Esaurito il rimando culturale rispetto al primo, famosissimo Pennywise, va detto che il prodotto finale presentato qui sia buono ed efficace con, inoltre, un cast particolarmente azzeccato. Per chi abbia voglia di una serata tra brividi e salti sulla sedia "It" è certamente un ottimo candidato.
Premi: /
Parola chiave: Georgie.

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giovedì 5 agosto 2021

Film 1803 - The Lord of the Rings: The Fellowship of the Ring

Intro: Ebbene sì, dopo mesi passati a recuperare i film visti più di recente per dare un tocco un pelo più contemporanea al blog, ecco che si torna indietro nel tempo, così tanto che a momenti fatico a ricordare dove e quando abbia visto le pellicole nella lista... Qualche sforzo in più e ce la posso fare!

Film 1803: "The Lord of the Rings: The Fellowship of the Ring" (2001) di Peter Jackson
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: ma che volete che vi dica? Ogni tanto mi prende la malinconia e la voglia di rivedere questo primo "Signore degli Anelli", titolo chiave per quando mi riguarda, prima vera pellicola che mi ha fatto innamorare del cinema. Se non l'ho visto una ventina di volta poco ci manca (senza contare tutte le visioni dei vari sequel).
Insomma, inutile ribadire che per me si tratti di un indiscusso capolavoro e anche se sì, oggi gli effetti speciali risultano un tantino datati, il risultato finale è comunque magnifico.

Ps. Poco prima della conclusione della prima parte del mio anno in Nuova Zelanda - ovvero prima di tornare a casa per le feste 2018 - ho coronato il mio segno di andare a visitare il set originale della saga (e quella de "Lo Hobbit").


Pps. Poco prima della conclusione della seconda parte del mio anno in Nuova Zelanda, a Wellington ho visitato gli studios/museo della Weta, la compagnia che ha realizzato gli effetti speciali per tutti i film di Jackson. Un'esperienza magnifica.


Film 159 - The Lord of the Rings: The Fellowship of the Ring
Film 313 - The Lord of the Rings: The Fellowship of the Ring
Film 1270 - Il signore degli anelli - La compagnia dell'anello
Film 1515 - The Lord of the Rings: The Fellowship of the Ring
Film 1803 - The Lord of the Rings: The Fellowship of the Ring
Film 2079 - Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello
Film 314 - Il signore degli anelli - Le due torri
Film 1279 - Il Signore degli Anelli - Le due torri
Film 1295 - Il Signore degli Anelli - Il ritorno del re
Film 2214 - The Lord of the Rings: The Return of the King
Cast: Elijah Wood, Ian McKellen, Liv Tyler, Viggo Mortensen, Sean Astin, Cate Blanchett, John Rhys-Davies, Billy Boyd, Dominic Monaghan, Orlando Bloom, Christopher Lee, Hugo Weaving, Sean Bean, Ian Holm, Andy Serkis.
Box Office: $897.7 milioni
Vale o non vale: Questo film ha vent'anni ed è ancora un maledetto capolavoro.
So che non a tutti l'idea di passare due ore e mezza seguire un terzo di racconto su un gruppo di nani, elfi, hobbit e orchi possa sembrare allettante, ma per quanto mi riguarda potrei rivedere questa pellicola all'infinito. Liv Tyler stupenda, Cate Blanchett divina nonostante il ruolo brevissimo. Grande cast, magnifica avventura e colonna sonora da manuale.
Premi: Candidato a 13 Oscar (tra cui Miglior film, regia, sceneggiatura non originale, attore non protagonista per McKellen, canzone originale per "May It Be" di Enya), ne ha vinti 4 per Miglior fotografia, trucco, colonna sonora ed effetti speciali; 4 nomination ai Golden Globes (Film, regia, colonna sonora, canzone originale); candidato a 13 BAFTA, ne ha vinti 3 per Miglior film, regia ed effetti speciali. 2 nomination ai Grammy e vittoria nella categoria Best Score Soundtrack Album for a Motion Picture, Television or Other Visual Media.
Parola chiave: Anello.

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mercoledì 4 agosto 2021

Film 2040 - Jungle Cruise

Intro: Visto letteralmente due sere fa. Non mi capitava da un bel po' di essere cosi puntuale con una recensione... Lo avevo detto che ero in pari!

Film 2040: "Jungle Cruise" (2021) di Jaume Collet-Serra
Visto: dall'iMac
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: nessuno si aspettava un capolavoro da questo "Jungle Cruise", ciò non toglie che si potesse fare di più, soprattutto considerato che a disposizione si avesse il talento di Emily Blunt (che a quanto pare sta facendo scintille in casa Disney ultimamente).
La verità è che questa pellicola ne ricorda tante altre e allo stesso tempo fallisce nel tentativo di rendersi riconoscibile per stile, ritmo o racconto, il tutto per un risultato finale che è piattamente godibile sì, ma strizza troppo l'occhio ad altre avventure come quelle di (uno qualunque dei 3) "Jumanji", (uno qualsiasi degli innumerevoli) "Pirates of the Caribbean", (uno qualsiasi dei vari) "The Mummy", (uno dei 2) "National Treasure" e via dicendo.
Insomma, considerando che la sceneggiatura di "Jungle Cruise" non presenta certo niente di innovativo o mai visto prima sul grande schermo, ci si sarebbe dovuti concentrare più sul conferire tridimensionalità ai personaggi principali - non basta al giorno d'oggi che la tua eroina sia una donna indipendente, risoluta e nata in un momento storico che non le rende giustizia - e dare un tono comico a tutto il racconto, perché altrimenti il tuo film risulterà semplicemente l'ennesimo titolo usa e getta con protagonista Dwayne Johnson che racconta di una maledizione ed è ispirato ad una delle giostre dei parchi a tema della Disney (sì, ci risiamo...).
Ribadisco che nessuno si aspettasse la pellicola del secolo, però mi sento di dire che nonostante le basse richieste del consumatore - domenica avevo solo voglia di vedere un prodotto facile facile che mi facesse spegnere il cervello - il risultato finale sia decisamente inferiore al potenziale di un titolo dal budget mostruoso di 200 milioni di dollari: gli effetti speciali sono mediocri, gli zigomi della Blunt mai così ferilliani, siamo nuovamente alle prese con una storia incentrata su una maledizione e dei conquistadores, per l'ennesima volta siamo di fronte ad un albero magico della vita ("Avatar" certamente, ma anche "Pocahontas") e, insomma, Dwayne Johnson avrà anche il suo fascino (suppongo), ma non si tratta certo del miglior attore della storia del cinema.
Quindi, ecco, diciamo che con tutta la buona volontà del mondo, "Jungle Cruise" proprio non colpisce, non lascia il segno. E sono felice che la Disney si stia finalmente svegliando dal suo torpore cis eterosessuale e cominciando a regalare (qualche) rappresentazione LGBT nei suoi prodotti, però questo piccolo gesto (miscroscopico, a dire il vero) di apertura nei confronti di racconti e storie con un piglio più moderno non è sufficiente a riscattare un giro di giostra cinematografica piuttosto insipido. E sorprendentemente privo di ironia.
Ps. Ma poi cosa ti serve avere Paul Giamatti nel cast se lo usi per due scene a inizio film e una scena nel finale?!
Cast: Dwayne Johnson, Emily Blunt, Édgar Ramírez, Jack Whitehall, Jesse Plemons, Paul Giamatti, Veronica Falcón, Dani Rovira, Quim Gutiérrez.
Box Office: $66.4 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: I tentativi di epicità falliscono miseramente, l'avventura di per sé non ha niente di mai visto e il fatto che ci si affidi all'ennesima maledizione da annulare direziona tutta l'operazione "Jungle Cruise" verso quel limbo di mediocrità in cui si trovato titoli simili con budget e cast stellare che preferiscono raccontare la solita storia fotocopia che non ha veramente nulla da dire e il cui senso supremo è quello di incassare soldi al botteghino in vista di un sequel (che speriamo non si avveri, ma dubito) che tenterà di bissare il successo. C'è da dire che al momento il successo parrebbe non essere colossale, ma le variabili Covid + Disney+ vanno certamente prese in considerazione.
Insomma, capiamoci, "Jungle Cruise" funziona se siete alla ricerca di un prodotto che non richieda alcuno sforzo mentale e nessuna particolare esigenza di prestare attenzione per tutti i 127 minuti di durata. Per qualsiasi altra esigenza, invece, meglio rivolgersi altrove.
Premi: /
Parola chiave: Petali.

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