martedì 28 febbraio 2023

Film 2169 - Plane

Intro: Pomeriggio al cinema di disimpegno domenicale.

Film 2169: "Plane" (2023) di Jean-François Richet
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: anche se si capisce che il film avesse un budget limitato, "Plane" mantiene le promesse del trailer e funziona in termini di puro intrattenimento scaccia pensieri. Gerard Butler, anche se evidentemente in declino di carriera, riesce ancora a trainare senza fatica tutta la baracca, per un risultato finale tra "Rsambo" e "Con Air" che non passerà alla storia del cinema, ma lascia sorpendentemente soddisfatti.
Cast: Gerard Butler, Mike Colter, Yoson An, Tony Goldwyn, Daniella Pineda, Paul Ben-Victor, Remi Adeleke, Joey Slotnick, Evan Dane Taylor.
Box Office: $50 milioni
Vale o non vale: Non certo un capolavoro, "Plane" riesce, però, dove tanti altri hanno fallito: intrattenere senza pretese lo spettatore. Che, se alla ricerca di un'oretta e mezza a cervello spento, trova pane per i suoi denti.
Premi: /
Parola chiave: Fulmine.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

Film 2168 - Tár

Intro: Cate Blanchett esce al cinema con un nuovo film e io, da bravo discepolo, corro al volo.

Film 2168: "Tár" (2022) di Todd Field
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Ciarán
In sintesi: avevo gigantesceh aspettative per questa pellicola per due semplici moditivi: la pioggia di critiche positive e a tratti entusiaste e, manco a dirlo, Cate Blanchett.
Per quanto riguarda l'inarrivabile attrice australiana, inutile dire che praticamente il film vale anche solo per lei. Dico praticamente perché in realtà gli altri elementi positivi di questo "Tár" ci sono, ovvero una bellissima fotografia, musiche molto interssanti di Hildur Guðnadóttir e una bravissima Nina Hoss che fa la parte della compagna del genio, silenziosa e quasi invisibile, eppure sempre presente anche se solo sullo sfondo, impossibile da dimenticare. Un'interpretazione che sembra scontata, ma è l'opposto.
Dicevamo, Cate Blanchett. Splendida. Camaleontica in maniera impressionante, anche se qui quasi ho faticato a capirne il motivo - sarà questa componente molto mascolina di Lydia Tár, per quando non venga mai a mancare l'elemento femminile. Questa sua ennesima prova cinematografica decisamente non è il suo film che preferisco, eppure ritrovare Blanchett sul grande schermo è stato un vero e proprio piacere, dopo una capatina televisiva molto interessante ("Mrs. America"), un titolo che non sono neanche riuscito a finire ("Nightmare Alley") e un altro simpatico quanto sopra le righe ("Don't Look Up"). Diciamo che per quanto si sia tenuta occupata, nessuno dei titoli in cui è stata coinvolta di recente mi aveva conquistato. Nemmeno "Tár" a dire il vero, però almeno qui la ritroviamo quale vera protagonista di un flm evento come non accadeva dai tempi di "Ocean's Eight" e "Thor: Ragnarok" e, diciamocelo, il talento dell'attrice australiana merita di essere messo al centro della storia. Todd Field fa proprio questo e fa centro.
Ora, l'altro motivo che mi ha spinto a vedere questa pellicola: la critica. Pur sapendo che in odore di Oscar le recensioni che girano sono quantomeno altisonanti, diciamo che pure io mi fossi fatto prendere dall'entusiasmo generale. Tra chi parlava del terzo Oscar di Kate, chi elogiava la sceneggiatura di Field e chi l'opera in generale, diciamo che sono entrato in sala con grandi speranze. Che, alla fine, non si sono rivelate totalmente disilluse, però un po' disattese sì. "Tár" è un film lungo (158 minuti), lento e che regala tutto un preambolo sulla musica classica che a) non ho capito (sia perché di musica classica mi intendo pochissimo, sia perché certi concetti così sèecifici spiegati in inglese proprio non li ho afferrati) e b) ho trovato francamente un po' fine a se stesso, il tutto per una storia che crea perfettamente i fantasmi della sua protagonista, il senso di soffocamento, lo scivolamento verso l'inesorabile caduta, però ci arriva con una lentezza che a volte sa quasi di immobilità, che alla lunga stanca.
Lo ammetto, sono uscito da cinema un po' fiaccato da un'esperienza visivamente stimolante, musicalmente interessante, ma narrativamente a tratti un po' impegnativa.
Cast: Cate Blanchett, Noémie Merlant, Nina Hoss, Sophie Kauer, Julian Glover, Allan Corduner, Mark Strong.
Box Office: $16.8 milioni
Vale o non vale: Film non facile, sicuramente non per il pubblico generico, "Tár" è il ritorno in pompa magna che si meritva Cate Blanchett dopo anni di ottimo lavoro, anche se di recente non esattamente memorabile. Con questa performance l'attrice ci ricorda perché ad oggi sia una delle più grandi attrici in circolazione. Lei meravigliosa, il film non lo rivedrei (anche se presenta spunti interessanti e atmosfere a tratti da horror).
Premi: Candidato a 6 Oscar per Miglior film, regia, attrice protagonista (Blanchett), sceneggiatura originale, fotografia e montaggio. Candidato a 3 Golden Globes per Miglior film drammatico e sceneggiatura, ha vinto quello per la Miglior attrice drammatica (Blanchett). 5 candidature ai BAFTAs tra cui Miglior film, regia e sceneggiatura, Cate Blanchett ha vinto come Miglior attrice. In concorso a Venezia 2022, il film ha vinto la Coppa Volpi per la Miglior attrice (Blanchett).
Parola chiave: Krista.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 23 febbraio 2023

Film 2167 - Madres paralelas

Intro: Recuperato con un po' di ritardo, ma molto, molto curioso di vedere l'ultima fatica di Almodóvar.

Film 2167: "Madres paralelas" (2021) di Pedro Almodóvar
Visto: dal computer portatile
Lingua: spagnolo
Compagnia: Ciarán
In sintesi: niente batte "Volder" quando si tratta delle collaborazioni tra Almodóvar e Penélope Cruz, anche se questo "Madres paralelas" sicuramente riesce a catturare l'interesse dello spettatore.
Meno bizzarro de "La piel que habito", questo film si imbarca comunque nel racconto di una storia estrema e a tratti disturbante, il racconto di un scambio di culla di cui solo una delle due madri e consapevole. *Spoiler* Nel momento in cui una delle due bambine muore, la madre che sa di avere a casa la figlia non sua (Cruz) dovrà decidere se venire allo scoperto oppure mantenere il segreto. Nel frattempo, neanche a dirlo, le due donne diventano amiche. Insomma, una storia complicata che lascia la protagonista (e lo spettatore) con non poco su cui riflettere.
Nonostante il tono principalmente drammatico, c'è qualcosa di questa pellicola che alleggerisce la tensione. Riflettendoci, credo che la scelta di una fotografia dai colori estremamente brillanti aiuti a mitigare quel senso di pesantezza che altrimenti la storia porterbbe con sé. Penélope Cruz prova ancora una volta, ce ne fosse stato bisogno, che è una delle migliori attrici contemporanee in circolazione (e forse un po' sottovalutata), una spanna sopra a chiunque altro condivida la scena con lei.
In generale, un film che ho visto con interesse anche se non il mio Almodóvar preferito.
Cast: Penélope Cruz, Milena Smit, Israel Elejalde, Aitana Sánchez-Gijón, Rossy de Palma, Julieta Serrano.
Box Office: $21.4 milioni
Vale o non vale: Gli appassionati del cinema di Pedro Almodóvar apprezzeranno l'ennesimo ritorno cinematografico dell'iconico regista spagnolo. Diversamente da altri casi, la sua collaborazione con la magnifica Penélope Cruz continua a regalare bellissimi momenti di cinema contemporaneo.
Non per tutti, ma sicuramente una storia che lascia spunti di riflessione (non solo rispetto al tema principale del film, ma anche riguardo alla guerra civile spagnola e le conseguenze che ha avuto e tutt'ora ha sui familiari delle persone coinvolte).
Premi: Candidato all'Oscar per la Migliore attrice protagonista (Cruz) e la Miglior colonna sonora. 1 nomination ai BAFTAs per Miglior film straniero e 2 ai Golden Globes per Miglior film straniero e colonna sonora. 1 nomination ai César per Miglior film straniero. In concorso a Venezia 78, Penélope Cruz ha vinto la Coppa Volpi come Miglior attrice.
Parola chiave: DNA.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 8 febbraio 2023

Film 2166 - Promising Young Woman

Intro: Serata casalinga e alla ricerca di un thriller carino da guardare, mi torna in mente questa chicca...

Film 2166: "Promising Young Woman" (2020) di Emerald Fennell
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Ciarán
In sintesi: una delle pellicole più interessanti della stagione 2020, "Promising Young Woman" funziona anche alla seconda visione.
Sorprendente, audace e raccontato con un piglio unico, il film di Emerald Fennell è un piccolo gioiellino che, nonostante la tematica non certo facile, è un piacere da guardare. Carey Mulligan è semplicemente spettacolare nel film (speravo onestamente ci vincesse l'Oscar) oltre che una sopresa in biondo.
Film 1971 - Promising Young Woman
Film 2166 - Promising Young Woman
Cast: Carey Mulligan, Bo Burnham, Alison Brie, Clancy Brown, Chris Lowell, Jennifer Coolidge, Laverne Cox, Connie Britton, Molly Shannon.
Box Office: $18.9 milioni
Vale o non vale: La palette di colori e la fotografia danno dipendenza, è recitato meravigliosamente, intelligente, a tratti divertente (nonostante la storia sia tutt'altro che da commedia), "Promising Young Woman" è stata una delle più belle sorprese cinematografiche del 2020. Vedere per credere.
Premi: Candidato a 5 premi Oscar per Miglior film, regia, attrice protagonista (Mulligan) e montaggio, ha vinto per la Miglior sceneggiatura originale. 6 nomination ai BAFTA tra cui Miglior film, montaggio e colonna sonora, ha vinto nelle categorie Miglior sceneggiatura originale e film britannico dell'anno. 4 nomination ai Golden Globes per Miglior film drammatico, regia, sceneggiatura e attrice (Mulligan).
Parola chiave: Nina.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi