giovedì 31 marzo 2022

Film 2099 - Downfall: The Case Against Boeing

Intro: Tornato dal cinema dopo la visione di "The Batman", avevo ancora voglia (e tempo) di vedere qualcosa. Così mi sono ricordato di questo documentario Netflix che avevo salvato nella mia lista dei preferiti.

Film 2099: "Downfall: The Case Against Boeing" (2022) di Rory Kennedy
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: interessante e scioccante, "Downfall: The Case Against Boeing" è un documentario ben fatto che racconta la tragedia dei due disastri aerei che hanno coinvolto la compagnia Boeing e il loro modello 737 MAX.
Perfettamente spiegato e ricco di dettagli esaustivi che aiutano lo spettatore a comprendere l'accaduto, questo documentario riesce nel suo intento di mettere in luce l'accaduto rispetto a questa tragedia, equilibrando perfettamente gli aspetti tecnici, le testimonianze dei parenti delle vittime e una ricostruzione dei fatti tanto dettagliata quanto sconcertante. Un ottimo documentario.
Cast: Chesley Sullenberger, Donald Trump, Ted Cruz, Lester Holt, Peter Jennings, Richard Blumenthal.
Box Office: /
Vale o non vale: Per chiunque abbia paura di volare, decisamente un film da evitare di vedere, anche se in termini di qualità e competenza del lavoro svolto "Downfall: The Case Against Boeing" è un ottimo documentario, pur su una vicenda spaventosa.
Premi: /
Parola chiave: MCAS.
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#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 30 marzo 2022

Film 2098 - The Batman

Intro: Biglietto prenotato con una settimana di anticipo e a giusta ragione: il cinema era completamente pieno!

Film 2098: "The Batman" (2022) di Matt Reeves
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Oisin, Rafael
In sintesi: era da un po' che non mi capitava di vivere un'esperienza cinematografica collettiva e devo dire che la cosa è stata un'aggiunta positiva alla visione di questo nuovo Batman. Che, diciamocelo pure, è stato una grande sorpresa.
Nonostante non mi sia perso nessuna delle ultime uscite cinematografiche del giustiziere di Gotham, non posso certo dire di essere uno dei suoi fan più accaniti, per cui il fatto che mi sia sentito tanto rapito e coinvolto da questa pellicola mi ha davvero colto di sorpresa.
Innanzitutto ho davvero apprezzato l'interpretazione di Zoë Kravitz che ho trovato servire perfettamente il tono e il mood della storia: ottima scelta di cast e finalmente per lei il ruolo da protagonista che si merita. Robert Pattinson è sorprendentemente in parte e funziona bene, nonostante una sorta di ritorno al pallore di "Twilight" e quell'allure costante da cane bastonato. Devo dire che, comunque, considerata quale atmosfera si è voluta dare al film, il suo Bruce Wayne è ben costruito e credibile.
Per il resto è la storia a farla davvero da padrone, o almeno così è stato per me. L'anima thriller di questa nuova avventura di Batman è ben mescolata ad atmosfere horror che confezionano un film cupo e tesissimo che ricorda molto (quel capolavoro di David Fincher) "Seven" e il violento sadismo di "Saw", il tutto per un risultato finale che mi ha coinvolto dall'inizio alla fine. Anzi, devo ammetterlo, che mi ha tenuto incollato alla sedia dall'inizio alla fine. E non è cosa da poco per un film di 3 ore.
Ecco, se poi devo trovare un difetto a "The Batman" posso dire che la durata è un fattore da non sottovalutare, anche se onestamente non ho sofferto troppo la tempistica sopra la media (ho sofferto più il fatto di essere seduto di fianco a qualcuno che non vedeva una doccia da tempi immemori).
Detto ciò, per me "The Batman" è stato la sorpresa che non mi aspettavo e il buon film di supereroi di cui avevo bisogno, specialmente per credere ancora nell'universo DC.
Cast: Robert Pattinson, Zoë Kravitz, Paul Dano, Jeffrey Wright, John Turturro, Peter Sarsgaard, Andy Serkis, Charlie Carver, Max Carver, Barry Keoghan, Colin Farrell.
Box Office: $674.5 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: Decisamente da vedere, specialmente se sia amano i film intensi e densi di storia, magari a tinte thriller/horror. Mettiamoci, poi, che si tratti di un film sui supereroi e, boom!, abbiamo fatto l'en plein. Per me un grande film su Batman, un ottimo cast, una storia avvincente e raccontata col giusto tono.
Premi: /
Parola chiave: Rat.
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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 25 marzo 2022

Film 2097 e 2101 - Uncharted

Intro: Non che fosse mia intenzione, ma alla fine ho visto questa pellicola due volte al cinema, la prima per distrarmi da una settimana consecutiva passata a casa, la seconda dopo il brunch in compagnia di Rachel.

Film 2097 e 2101: "Uncharted" (2022) di Ruben Fleischer
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno; Rachel
In sintesi: "Uncharted" è sufficientemente piacevole da non risultare noiso da seguire una seconda volta, anzi devo dire che mi sono divertito abbastanza anche durante la seconda visione.
Chiaro che, visto un'altra volta e a poca distanza dalla prima, non ho potuto fare a meno di notare (ancora di più) tutto quell'insieme di elementi impossibili e/o comunque improbabili che la storia ci rifila, ma che ci facciamo andare bene purché il film sia sufficientemente di intrattenimento. E "Uncharted" tutto sommato lo è.
Tutto il merito, va detto, è di un Tom Holland sempre più lanciato e spigliato, simpatico senza sforzo forse anche grazie a quell'espressione un po' ingenua e ancora un po' infantile che lo contraddistingue, eppure perfetto in qualsiasi scena d'azione (tra l'altro gli fanno togliere la maglia ogni due per trequi, neanche fosse richiesto da contratto). Mark Wahlberg fa Mark Wahlberg è per questo tipo di prodotto va bene così, mentre Sophia Ali - mi dispiace, non c'è altro modo per metterla giù - è di un'antipatia esasperante. Sarà il personaggio, sarà la sua recitazione, di fatto l'ho trovata insopportabile. Banderas (o quantomeno il suo personaggio), invece, è più inutile del previsto, il che mi ha piuttosto sorpreso; al suo fianco una Tati Gabrielle nei panni della cattiva che ho trovato tanto credibile quanto sostituibile (e lei davvero non mi aspettavo di trovarla in questa produzione, mi immaginavo che il suo pocco di carriera si fosse concluso con la messa in onda del reboot Netflix "Chilling Adventures of Sabrina". Chapeau).
Al di là del cast, comunque, devo ammettere che questa pellicola riesce abbastanza bene a stimolare la fantasia dello spettatore - anche se forse dovrei dire i ricordi, dato che "Uncharted" ricorda tantissimo titoli come "Il mistero dei Templari", "Pirati dei Caraibi", "Lara Croft: Tomb Raider", "Il codice da Vinci" e, a tentativi, "Indiana Jones" - e in fin dei conti il risultato finale porta casa il risultato sperato: passare un paio d'ore di spensierato intrattenimento.
Ps. Concordo con la critica che ha sottolineato che nel film ci sia davvero troppo, troppo product placement che distrae dalla visione.
Cast: Tom Holland, Mark Wahlberg, Sophia Ali, Tati Gabrielle, Antonio Banderas, Manuel de Blas, Nolan North, Pilou Asbæk.
Box Office: $340 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: Non conoscendo il videogioco da cui è tratto il film non posso comparare l'esperienza ludica a quella cinematografica. per quanto il film non sia un capolavoro, comqunque, va detto che almeno ha il pregio di non prendersi troppo sul serio anche grazie ad un protagonista che da solo salva tutta la baracca. E non è che Tom Holland fino ad ora abbia dimostrato chissà quali doti recitative, però almeno sicuri che, quando c'è lui, il risultato è assicurato.
Premi: /
Parola chiave: Prima mappa del mondo.
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Bengi

giovedì 24 marzo 2022

Film 2096 - Adam's Rib

Intro: Qualche tempo fa ho recuperato l'ultimo video del (pazzesco) canale Youtube Be Kind Rewind sull'attrice Ruth Gordon che mi ha fatto scoprire - con non poca sorpresa - che l'attrice nella sua carriera ha anche scritto anche non poche sceneggiature. Tra i tanti film citati nel video (trovate il link qui), questo è quello che mi ha incuriosito all'istante.

Film 2096: "Adam's Rib" (1949) di George Cukor
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: commedia simpatica che vive delle interpretazioni magnifiche dei due protagonisti Spencer Tracy e Katharine Hepburn, "Adam's Rib" bilancia bene gli elementi comici a certe dinamiche (qui leggere) da legal drama per un risultato finale sicuramente vintage, ma perfettamente godibile ancora oggi.
Questa la premessa: Adam e Amanda (Tracy e Hepburn) sono una coppia felicemente sposata di avvocati di successo che lavorano per due studi differenti, quello di lei composto totalmente da donne. Il destino vuole che i due si troveranno a fronteggiarsi in tribunale per difendere gli interessi dei membri di un'altra coppia, meno felicemente sposata: lui, fedifrago che renda la vita un'inferno alla moglie, viene colto in flagrante con l'amante dalla consorte che, per vendicarsi, intende sparare ad entrambi. Non riuscendoci, finirà a processo. Adam viene affitato al caso in veste di vice procuratore distrettuale, mentre Amanda si assumerà la difesa della moglie (Judy Holliday). Inutile dire in casa degli avvocati non mancheranno tensioni legate al processo.
Scritto da Ruth Gordon (Oscar per "Rosemary's Baby") e Garson Kanin, questo film è uno spunto interessante che mette in scena non solo le dinamiche di coppia, ma anche una per niente velata critica a certe visioni retrograde rispetto alla figura della donna, con una riflessione importante - siamo pur sempre alla fine degli anni '40 - su temi come femminismo, emancipazion e parità dei sessi. Ben scritto e impeccabilmente recitato, "Adam's Rib" è stata una piacevole sorpresa.
Cast: Spencer Tracy, Katharine Hepburn, Judy Holliday, Tom Ewell, David Wayne, Jean Hagen.
Box Office: $3,947,000
Vale o non vale: Commedia piacevole e ben scritta, con un cast pazzesco, "Adam's Rib" è il titolo "vintage" perfetto per chiunque apprezzi un bel film della magica era glam della Hollywood dei bei tempi andati.
Premi: Candidato all'Oscar per la Miglior sceneggiatura. 1 nomination ai Golden Globes per la Miglior attrice non protagonista Judy Holliday.
Parola chiave: Caso.
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Bengi

martedì 22 marzo 2022

Film 2095 - The King's Man

Intro: Sta volta da casa, recupero un film che, ammetto, desideravo recuperare da tempo, ma non ero riuscito a vedere al cinema.

Film 2095: "The King's Man" (2021) di Matthew Vaughn
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: anche se il primo film della saga rimane il mio preferito, devo dire che questo prequel con Ralph Fiennes a trainare tutta la baracca non mi è dispiaciuto affatto. Forse un po' troppo lungo a tratti, rimane comunque estremamente piacevole da seguire specialmente quando mette in scene le intricate scene di combattimento cui questo franchise ci ha abituato.
Grande cast - ritroviamo anche una Gemma Arterton che non vedevo dai secoli dei secoli - il film risulta divertente, ma anche inaspettatamente triste in certi punti cruciali del racconto. In questo ammetto che "The King's Man" è riuscito a cogliermi di sorpresa non solo una volta (ben due a dire il vero!) e per quanto questa pellicola non sia un capolavoro, ammetto che questo aspetto mi abbia comunque colpito in positivo.
Film 958 - Kingsman: Secret Service
Film 1396 - Kingsman: Secret Service
Film 1427 - Kingsman: The Golden Circle
Film 2095 - The King's Man
Cast: Ralph Fiennes, Gemma Arterton, Rhys Ifans, Matthew Goode, Tom Hollander, Harris Dickinson, Daniel Brühl, Djimon Hounsou, Aaron Taylor-Johnson, Alexandra Maria Lara, Stanley Tucci, David Kross, Charles Dance.
Box Office: $125.9 milioni
Vale o non vale: A chi piace la violenta brutalità di questo franchise firmato Matthew Vaughn probabilmente apprezzerà anche questo terzo capitolo in versione reboot, con nuovi protagonisti, antagonisti, e tocchi di stile. C'è sempre qualcosa di molto elegante e composto in queste pellicole che, nonsotante vivano d'azione, cazzotti e omicidi, riescono sempre a evocare un certo stile glam e decisamente desiderabile. Vedere per credere.
Premi: /
Parola chiave: Promessa.
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Bengi

martedì 15 marzo 2022

Film 2094 - Moonfall

Intro: Altro giro altro regalo, torno al cinema grazie al mio nuovo, fantastico abbonamento per vedere questa pellicola di cui tutti hanno parlato malissimo. Ma a me frega il giusto, tanto non pago... (circa)

Film 2094: "Moonfall" (2022) di Roland Emmerich
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: gli ultimi tentativi cinematografici di Roland Emmerich non sono stati certo fortunati, eppure non mi pare che nemmeno in questo caso si possa parlare di un completo disastro, quanto più di un prodotto sciocchino e di facile consumo che a parte intrattenere per il tempo della sua durata non ha davvero nessun altro scopo.
Certo non aiuta che la storia prenda una piega involontariamente comica dal momento in cui, nella seconda metà del film, si abbraccia la teoria (SPOILER) della luna come una megastruttura aliena. Creata dai nostri antenati più avanzati teconologicamente nel tentativo di salvare la razza umana minacciata da un'intelligenza artificiale diventata senziente e ribelle, miliardi di anni fa hanno concepito la luna come una sorta di arca per ripopolare la nostra razza. Insomma, è chiaro che si tratti di una baggiana e in questi termini bisogna considerare "Moonfall".
Nel tentativo di replicare una formula che in precedenza aveva funzionato, Emmerich ripropone tutta una serie di elementi già visti nei suoi film (alieni, distruzione planetaria da catastrofe naturale, un eroe solitario screditato da tutti ma che finisce per essere l'unico in grado di salvare la situazione che è al contempo un padre assente che troverà un riscatto familiare con le sue gesta eroiche, eccetera eccetera) che qui, però, risulta più forzata del previsto. Sarà che questa pellicola parrebbe voler essere troppe cose e fallisce nell'esserne almeno una - non è totalmente sci-fi, non è puramente disaster movie, a tratti parrebbe satira e a volte si prende troppo sul serio - sarà che i tre protagonisti non sono per niente interessanti o anche solo scritti in maniera accettabile (senza contare che Halle Berry in certi momenti è pessima), di fatto "Moonfall" non riesce mai davvero a convincere rispetto a nessuno degli elementi che lo compongono. E visto quanto è costato - $138–146 milioni di dollari solo per produrlo - il risultato finale non poteva che essere un epico disastro (economico).
Ps. Bella la canzone dei titoli di coda "One More Time" di Luka Kloser, unica vera piacevole sorpresa di questo film.
Cast: Halle Berry, Patrick Wilson, John Bradley, Michael Peña, Charlie Plummer, Kelly Yu, Donald Sutherland.
Box Office: $39,455,345 (ad oggi)
Vale o non vale: Per carità, si è visto di molto peggio, ma sicuramente "Moonfall" non è tra i migliori titoli della filmografia di Emmerich. Che non sarà rinomato per grandi capolavori contemporanei, ma sicuramente fino a qualche tempo fa una certezza in termini di esperienza cinematografica. Qui mixa troppe storie già viste insieme - dai suoi "2012", "The Day After Tomorrow" e "Independence Day" a "Elysium" e "Armageddon", fino per certi versi (e involontariamente direi) al recente "Don't Look Up" - il tutto per un risultato finale troppo confuso ed assurdo per funzionare davvero.
Premi: /
Parola chiave: Landing a shuttle without power.
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#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 9 marzo 2022

Film 2093 - Death on the Nile

Intro: Finalmente a regime con gli stipendi del nuovo lavoro, ho deciso di farmi un regalo, ovvero abbonarmi per un anno a una catena di cinema di qui. E questo è stato il primo film che sono stato a vedere (e che aspettavo da tempo!).

Film 2093: "Death on the Nile" (2022) di Kenneth Branagh
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: rispetto al precedente (e sicuramente più riuscito) "Murder on the Orient Express", questo sequel in chiave reboot del classicone di Agatha Christie ha tre fondamentali problemi: una storia sia fin troppo conosciuta, un'estetica talmente computerizzata da risultare evidentemente posticcia e un'attrice protagonista che non sa recitare.
In particolare, rispetto all'ultimo punto ammetto di essere rimasto piuttosto sorpreso, non perché fossi particolarmente convinto che Gal Gadot fosse una grande attrice, ma per il fatto che non mi fossi mai accorto del contrario. Poi, per carità, non è che per rivestire i panni di Wonder Woman siano richieste chissà quali doti recitative, però, ecco, vederla qui nei panni della protagonista, senza armature o scene d'azione a farle da "scudo", è impossibile non notare quanto Gadot sia una spanna sotto praticamente a chiunque altro in questa pellicola. Al contrario, invece, sono rimasto particolarmente colpito dalla trasformazione camaleontica di Russell Brand - a me noto principalmente per essere stato il marito di Katy Perry... - che qui si distingue davvero nel ruolo del dottor Linus Windlesham. Ma torniamo agli altri due punti a sfavore di questo film.
Sebbene il fatto che si trattasse di un racconto visto e rivisto non abbia particolarmente danneggiato il primo remake di Branagh, a mio avviso in questo secondo caso la trappola ha mietuto la sua vittima. Forse perché personalmente sono più devoto all'"Assasinio sul Nilo" con Angela Lansbury che all'"Assassinio sull'Orient Express" di Sidney Lumet (comunque magnifico), di fatto mi è parso che la trama qui ci abbia rimesso di più rispetto al precedente film del 2017, nel senso che le scioccanti rivelazioni lo sono state meno in quanto sapevo cosa aspettarmi (anche se ci sono molte varianti qui rispetto alla pellicola del '78).
Infine, quello che per me è stato il problema più grande: l'estetica del film. Per essere un prodotto contemporaneo che intende regalare allo spettatore la fantasia di ritrovare i suoi beniamini in sfarzosi abiti anni '30, "Death on the Nile" fa anche il suo dovere. Lo sfarzo è ovunque, scenografia, trucco e costumi fanno un ottimo lavoro, non fosse che poi tutto si guasta a causa di quel senso di posticcio che sta dietro a praticamente ogni scena in esterna. Il green la fa da padrone e appiattisce a plasticoso standard hollywoodiano il look del film, che finisce per risentirne in termini di veridicità su tutta la linea. Senza contare, poi, che il resto degli effetti speciali non sono proprio un granché. Insomma, un po' un peccato.
Tutto sommato, comunque, questo secondo titolo di Branagh dedicato a Hercule Poirot non è male, specialmente quando si è finalmente sulla barca. Detto questo, c'è un'eccessiva dose di dettagli superfli in questa storia - a partire da un inizio senza musica e in bianco e nero che confonde non poco lo spettatore, fino a passare agli innumerevoli momenti musicali - che, fossero stati ridotti, probabilmente avrebbero aiutato a far scorrere la narrazione con più brio. Questo... e il rimpiazzare Gal Gadot.
Film 1451 - Murder on the Orient Express
Film 2093 - Death on the Nile
Film 2212 - A Haunting in Venice
Cast: Tom Bateman, Annette Bening, Kenneth Branagh, Russell Brand, Ali Fazal, Dawn French, Gal Gadot, Armie Hammer, Rose Leslie, Emma Mackey, Sophie Okonedo, Jennifer Saunders, Letitia Wright.
Box Office: $115.7 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: Meno riuscito del precedente, c'è comunque qualche momento interessante che riscatta tutta l'operazione, primo fra tutti quello in cui finalmente Poirot risolve il caso. Il cast è da grandi occasioni e Branagh - lanciatissimo quest'anno - regala un'altra interpretazione sopra le righe ma efficace, il tutto per un risultato finale che, pur non da capolavoro, si lascia in ogni caso guardare.
Premi: /
Parola chiave: Honeymoon.
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Bengi

lunedì 7 marzo 2022

Film 2092 - King Richard

Intro: Ero curioso di vederlo, anche se con i film sugli sport ci vado sempre un po' cauto.

Film 2092: "King Richard" (2021) di Reinaldo Marcus Green
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: "King Richard" o il film di cui non sapevo di avere bisogno.
Ben raccontato, dal ritmo serrato nei momenti giusti e con una storia pazzesca da portare sul grande schermo - gli inizi delle due fuoriclasse del tennis Venus e Serena Williams - questo film mette in fila tutti gli elementi giusti che mescolano biopic, racconto di formazione, 'feel good' movie, dramma e riscatto, credere in sé stessi, l'importanza della famiglia e del supporto di chi ci vuole bene e crede in noi. C'è una marea di buonismo, ovviamente, ma non di quel tipo stucchevole e hollywoodiano, quanto più un avvolgente abbraccio di gruppo dalla famiglia Williams allo spettatore. Il che è una bella sorpresa.
Poi, sì, diciamo che per focalizzarsi e pompare al massimo sull'atipicità delle circostanze, la storia mette un po' da parte elementi che altrimenti avrebbero richiesto troppo spazio - tra le 5 sorelle adolescenti c'è a malapena qualche screzio ogni tanto, ognuna sta al proprio posto, obbedisce e porta a casa solo ottimi risultati - e la testarda sicurezza del sig. Williams rispetto alle capacità atletiche da fuori classe delle figlie dà spesso sui nervi, però in generale la pellicola è in grado di compensare questi aspetti con momenti di buono sport cinematografico e una performance trascinante di Will Smith (forse non così strabiliante da farmi gridare Oscar, ma sicuramente l'elemento trainante di tutta questa operazione. E anche se la performance non dovesse essere la migliore dell'anno, sicuramente il riconoscimento sarebbe meritato considerata la magnifica carriera dell'attore).
Insomma, ammetto che "King Richard" mi abbia sorpreso in positivo, soprattutto perché sono sempre un po' restio a recuperare questi film sportivi, specialmente quando poi ricevono una marea di plausi dalla critica (il che di solito significa che rimarrò deluso, vedi per esempio "Moneyball"). Ben fatto.
Cast: Will Smith, Aunjanue Ellis, Saniyya Sidney, Demi Singleton, Tony Goldwyn, Jon Bernthal.
Box Office: $36.3 milioni
Vale o non vale: Il film funziona e la narrazione procede senza intoppi mixando insieme la giusta dose di dramma, film sportivo, racconto sul riscatto e quella leggerezza e sensazione di soddisfazione confortante che solo certe pellicole sono in grado di lasciare. Vedere per credere.
Premi: Candidato a 6 premi Oscar per il Miglior film, attore protagonista (Smith), attrice non protagonista (Ellis), sceneggiatura originale, montaggio e canzone originale ("Be Alive" di Beyoncé, Dixson); 4 nomination ai BAFTAs per Miglior attore protagonista, attrice non protagonista, casting e sceneggiatura originale. Ai Golden Globes 2022 ha vinto per il Miglior attore protagonista drammatico (Smith) su 4 nomination (le altre per attrice non protagonista, canzone originale e film drammatico).
Parola chiave: Humble.
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mercoledì 2 marzo 2022

Film 2091 - Scream

Intro: Ci abbiamo messo qualche settimana per organizzarci e andare finalmente a vederlo l cinema, ma ce l'abbiamo fatta!

Film 2091: "Scream" (2022) di Matt Bettinelli-Olpin, Tyler Gillett
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Oisin, Kate
In sintesi: in generale non un brutto film, ma sicuramente il sequel di "Scream" che mi aspettavo.
Talmente autoreferenziale da risultare spesso prevedibile, anche se stranamente la cosa non è necessariamente un male, questo nuovo "Scream" funziona perché ripropone quegli elementi che hanno funzionato per la pellicola originale, declinandoli in salsa moderna e rendendo omaggio all'opera di Wes Craven (anche se, diciamocelo, dei nuovi personaggi ci frega il giusto).
Si mettono di nuovo alla berlina gli stereotipi ed archetipi del genere horror, tirando in ballo quei vecchi meccanismi che hanno reso questa saga tanto famosa - quel decalogo di "regole" che stanno alla base di un prodotto cinematografico horror - e pur risultando meno inaspettati o innovativi che in "Scream" del '96, in ogni caso il risultato finale lascia soddisfatti.
Piace constatare che si siano tirati di nuovo in ballo i personaggi originali della serie non tanto per mandare in fibrillazione i fan, ma riuscendoli a contestualizzare in maniera sensata. Forse l'inizio è un po' lento fino a quanto Sidney Prescott (Campbell) e la sua gang rientrano in gioco, ma tutto sommato la storia - sorprendentemente - funziona.
Film 1123 - Scream
Film 2057 - Scream
Film 2184 - Scream
Film 1249 - Scream 3
Film 326 - Scream 4
Film 2091 - Scream
Film 2178 - Scream
Film 2179 - Scream VI
Cast: Melissa Barrera, Mason Gooding, Jenna Ortega, Jack Quaid, Marley Shelton, Skeet Ulrich, Courteney Cox, David Arquette, Neve Campbell.
Box Office: $137.7 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: I fan della saga - e specialmente il primo film - dovrebbero apprezzare, tanto quanto i fan dell'horror in generale. Non un capolavoro, ma sicuramente un buon sequel per una saga che, a oltre 25 anni dal suo esordio al cinema, ritrovala giusta spinta.
Premi: /
Parola chiave: Inalatore.
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