Intro: Molto, molto curioso di recuperare questa pellicola di cui avevo sentito parlare benissimo.
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Film 2109: "The Northman" (2022) di Robert Eggers
Visto: al cinemaLingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: lo dico fin da subito: 2 ore e 17 minuti mi sono parsi a tratti interminabili.
Di per sé "The Northman" è un bel film, mi è pure piaciuto nel suo insieme, ma ci sono dei momenti - specialmente all'inizio - che si sarebbero potuti decisamente sforbiciare (probabilmente anche certe parti nel corpo centrale del racconto, specialmente quando attendiamo pazientemente di veder mettersi in moto il piano di vendetta di Amleth, che parrebbe non partire mai). Insomma, ci mancava solo di vedere la nascita del protagonista e poi più che un'avventura epica ai tempi dei vichinghi diventava una biografia.
Comunque, pur facendosi attendere, "The Northman" consegna allo spettatore un racconto di vendetta e riscatto certamente difficile da dimenticare. In parte per la straordinaria interpretazione di Alexander Skarsgård - che dopo Tarzan torna a pomparsi di muscoli come non mai - in parte per un approccio che all'inizio lascia scioccati, ma poi paga: una violenza inaudita. La telecamera non ci risparmia niente e, verso il finale, si è capito che è veramente possibile che succeda qualsiasi cosa. Il che gioca decisamente a favore dell'effetto sorpresa. Forse il finale di per sé mi ha lasciato un po' interdetto nel senso che avrei preferito una risoluzione più netta, ma è anche vero che non conoscendo la leggenda del personaggio di Amleth, non so se questa conclusione rispecchi di fatto il racconto originale.
Da aggiungere, poi, che Robert Eggers spinge tantissimo sull'estetica, il che paga ancora di più che la violenza. La maggior parte delle scene sono stupende e per l'estetica generale e per la fotografia e perché talvolta sembra di guardare un quadro. Per un film che mette in scena così tante atrocità, colpisce l'approccio poetico nei confronti di certe scene a dir poco stupende (la Valchiria che porta i soldati caduti al Valhalla è quasi magica, mentre la veggente interpretata da Björk è spaventosamente intrigante, ma ci sono un'infinità di altri esempi che si potrebbero citare, come l'albero genealogico o un certo momento di tenerezza tra Skarsgård e Anya Taylor-Joy che, seduti tra le montagne, parlano del loro futuro). Insomma, la componente estetica è chiaramente parte integrante di quest'opera e bisogna ammettere che il lavoro fatto eleva "The Northman" rispetto a prodotti d'azione simili che mancano, però, di un immaginario visivo così potente.
Detto questo, ribadisco che quasi 2 ore e mezza di prosopopea normanna mi hanno provato e anche se questo film mi è piaciuto, onestamente dubito lo rivedrei.
Cast: Alexander Skarsgård, Nicole Kidman, Claes Bang, Anya Taylor-Joy, Ethan Hawke, Björk, Willem Dafoe, Claes Bang, Gustav Lindh.
Box Office: $64.8 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: Decisamente, assolutamente non un film per tutti. Violento all'ennesima potenza, non risparmia un colpo allo stomaco allo spettatore che sia uno. Se, però, si guarda oltre il carattere violento di "The Northman" ci si accorgerà che c'è una certa purezza in questo racconto che viene veicolata dall'estetica potente e curatissima che va a costituire un immaginario glaciale e bellissimo che non lascia lo spettatore nemmeno a fine visione. Cast pazzesco, regia ispirata e colonna sonora da urlo.
Premi: /
Parola chiave: Vendetta.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
Di per sé "The Northman" è un bel film, mi è pure piaciuto nel suo insieme, ma ci sono dei momenti - specialmente all'inizio - che si sarebbero potuti decisamente sforbiciare (probabilmente anche certe parti nel corpo centrale del racconto, specialmente quando attendiamo pazientemente di veder mettersi in moto il piano di vendetta di Amleth, che parrebbe non partire mai). Insomma, ci mancava solo di vedere la nascita del protagonista e poi più che un'avventura epica ai tempi dei vichinghi diventava una biografia.
Comunque, pur facendosi attendere, "The Northman" consegna allo spettatore un racconto di vendetta e riscatto certamente difficile da dimenticare. In parte per la straordinaria interpretazione di Alexander Skarsgård - che dopo Tarzan torna a pomparsi di muscoli come non mai - in parte per un approccio che all'inizio lascia scioccati, ma poi paga: una violenza inaudita. La telecamera non ci risparmia niente e, verso il finale, si è capito che è veramente possibile che succeda qualsiasi cosa. Il che gioca decisamente a favore dell'effetto sorpresa. Forse il finale di per sé mi ha lasciato un po' interdetto nel senso che avrei preferito una risoluzione più netta, ma è anche vero che non conoscendo la leggenda del personaggio di Amleth, non so se questa conclusione rispecchi di fatto il racconto originale.
Da aggiungere, poi, che Robert Eggers spinge tantissimo sull'estetica, il che paga ancora di più che la violenza. La maggior parte delle scene sono stupende e per l'estetica generale e per la fotografia e perché talvolta sembra di guardare un quadro. Per un film che mette in scena così tante atrocità, colpisce l'approccio poetico nei confronti di certe scene a dir poco stupende (la Valchiria che porta i soldati caduti al Valhalla è quasi magica, mentre la veggente interpretata da Björk è spaventosamente intrigante, ma ci sono un'infinità di altri esempi che si potrebbero citare, come l'albero genealogico o un certo momento di tenerezza tra Skarsgård e Anya Taylor-Joy che, seduti tra le montagne, parlano del loro futuro). Insomma, la componente estetica è chiaramente parte integrante di quest'opera e bisogna ammettere che il lavoro fatto eleva "The Northman" rispetto a prodotti d'azione simili che mancano, però, di un immaginario visivo così potente.
Detto questo, ribadisco che quasi 2 ore e mezza di prosopopea normanna mi hanno provato e anche se questo film mi è piaciuto, onestamente dubito lo rivedrei.
Cast: Alexander Skarsgård, Nicole Kidman, Claes Bang, Anya Taylor-Joy, Ethan Hawke, Björk, Willem Dafoe, Claes Bang, Gustav Lindh.
Box Office: $64.8 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: Decisamente, assolutamente non un film per tutti. Violento all'ennesima potenza, non risparmia un colpo allo stomaco allo spettatore che sia uno. Se, però, si guarda oltre il carattere violento di "The Northman" ci si accorgerà che c'è una certa purezza in questo racconto che viene veicolata dall'estetica potente e curatissima che va a costituire un immaginario glaciale e bellissimo che non lascia lo spettatore nemmeno a fine visione. Cast pazzesco, regia ispirata e colonna sonora da urlo.
Premi: /
Parola chiave: Vendetta.
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