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martedì 23 febbraio 2021

Film 1960 - Perfectos desconocidos

Intro: Continuando con i film per il progetto di Emerging Media Practice, il secondo remake dell'italiano "Perfetti sconosciuti".
Film 1960: "Perfectos desconocidos" (2017) di Álex de la Iglesia
Visto: dal computer portatile
Lingua: spagnolo
Compagnia: nessuno
In sintesi: il film di Álex de la Iglesia ha molto in comune con l'originale di Genovese, anche se accentua certi aspetti comici che non sembrano avere molto a che fare con il film italiano. E, a dire il vero, c'è anche una componente soprannaturale che, alla lunga, risulta più ridicola che riuscita.
In generale "Perfectos desconocidos" tenta un approccio meno serio e, a mio avviso, fallisce, proponendo l'idea centrale della storia quasi come una barzelletta che ha senso solo nell'ottica dell'eclissi lunare che, per come viene raccontata qui, ha una connotazione quasi ultraterrena che rovina il senso generale del film. Implicando che la proposta intrigante del "cosa succederebbe se..." si da imputare all'eclissi, lo spettatore fin dal principio fatica ad immedesimarsi nella storia, liquidandola come irreale e impossibile da verificarsi, cosa invece fondamentale affinché la storia riesca a innescare in chi guarda proprio il sospetto che, dovesse prestarsi allo stesso gioco, il risultato finale sarebbe simile al "bagno di sangue" che "Perfetti sconosciuti" così astutamente mette in scena.
A rovinare ancora di più il risultato finale sono due ulteriori aspetti: la rapidità del montaggio o comunque la velocità con cui è raccontata la storia - che non dà il tempo di elaborare ciò che accade - e un generale senso di aggressività dei personaggi, qui rappresentati come sul punto di esplodere rispetto ad ogni minima complicazione, anche la più banale. In particolare i personaggi femminili sono tutti connotati da una compnente passivo-aggressiva che distoglie l'attenzione dalle parti rilevanti del racconto.
Insomma, per quanto mi riguarda "Perfectos desconocidos" fallisce nel replicare le atmosfere del materiale originale e, in generale, non aggiunge niente di proprio alla storia di Genovese.
Cast: Belén Rueda, Eduard Fernández, Ernesto Alterio, Juana Acosta, Eduardo Noriega, Dafne Fernández, Pepón Nieto.
Box Office: $31 milioni
Vale o non vale: Suppongo che, essendo tarato sul pubblico spagnolo, questo film presenti elementi e meccanismi familiari alla sua audience di riferimento. Per chi si sia affacciato al "mondo" di "Perfetti sconosciuti" e i vari remake che vi orbitano intorno, questo rifacimento spagnolo non è certo tra i più riusciti, anche se gli appassionati della cinematografia ispanica potrebbero apprezzare.
Premi: /
Parola chiave: Luna rossa.

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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 5 giugno 2015

Film 931 - Con gli occhi dell'assassino

Era da molto tempo che volevo vederlo, così ho coinvolto anche gli altri approfittando di una cena assieme!

Film 931: "Con gli occhi dell'assassino" (2010) di Guillem Morales
Visto: dal portatile di Luigi
Lingua: italiano
Compagnia: Licia, Luigi
Pensieri: Già al cinema mi aveva molto colpito e rivederlo ha sortito un effetto simile. Un bell'horror, teso nei momenti giusti, carico di scene ad effetto, con una storia che si segue intrigati. Pur non essendo un capolavoro, trovo che "Los ojos de Julia" abbia i suoi buoni momenti e riesca nel suo intento di spaventare chi guarda. Immedesimarsi nella protagonista, poi, aiuta a creare la giusta situazione, portando a chiedersi: cosa farei se sentissi la presenza di qualcuno, ma fossi impossibilitato a vedere? Trovo questa combinazione di elementi davvero inquietante, principalmente perché la ciecità, unita ad una situazione pericolosa e di panico, mi genere ansia al solo pensiero. Forse è anche per questo motivo che trovo particolarmente riuscito l'intento spaventoso che la trama vuole suscitare.
Insomma, nonostante qualche assurdità classica di questo tipo di pellicole - della serie: tua sorella si è suicidata in casa perché sentiva la stessa presenza che senti tu, ma nessuno le credeva. Tu, come lei, perdi la vista e che fai? Ti rintani nella stessa casa invece di farti ricoverare in ospedale?! -, se ci si lascia trasportare dal racconto, sospendendo i plausibili dubbi su certe scelte, ci si può godere qualche buon momento di spavento.
Film 270 - Con gli occhi dell'assassino
Box Office: $12,884,923
Consigli: Horror spagnolo, prodotto da Guillermo del Toro, "Julia's Eyes" è un titolo valido se si cerca un titolo di paura diverso dalle solite americanate inconcludenti e insipide. Qui il cattivo c'è, è in carne ed ossa e ha le sue pazze motivazioni. La protagonista, perseguitata anche da demoni del passato, rischia di perdere la vista e al contempo deve affrontare una lotta per la sua vita dovendosi fidare solo di se stessa e, necessariamente, dei suoi sensi. Il tutto è leggermente guastato dal finale onirico, però se si tralascia questo scivolone il risultato finale è piacevole e ha qualche buon momento di paura. Bella la scelta di costringere anche lo spettatore a rimanere al buio per buona parte della pellicola, un'idea che aiuta chi guarda a mettersi nei panni della sfortunata Julia/Belén Rueda. Un buon titolo, lo consiglio.
Parola chiave: Flash.

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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 27 giugno 2011

Film 270 - Con gli occhi dell'assassino

Altro ingresso gratis altro regalo!


Film 270: "Con gli occhi dell'assassino" (2010) di Guillem Morales
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: Film spagnolo piuttosto inquietante, tiene bene nella prima parte – cupa e misteriosa – e, inevitabilmente, cede un po’ nel finale.
Tutto sommato un buon lavoro, aiutato dalla perfetta fotografia di Óscar Faura che ha il non facile compito di rendere buia e cupa la Spagna in questo immaginario piuttosto spettrale che la pellicola presenta. Efficaci anche certe trovate (sicuramente non sperimentali, ma funzionali) come lo schermo nero – noi siamo la protagonista e, come lei, non possiamo vedere – “colorato” unicamente dai rumori in sottofondo e la scena finale tutta flash e brividi.
Bene anche lo spunto narrativo della malattia degenerativa della vista, un po’ meno efficaci talvolta i dialoghi o certi personaggi alquanto strani (vedi la figlia del vicino di casa) che condiscono il tutto in maniera troppo bizzarra. Un tantino troppo semplicistico il superamento del lutto della sorella Sara da parte della protagonista Julia (Belén Rueda, che interpreta entrambe), ma il ritmo spedito all’inizio serve a far ingranare bene la storia.
Rueda brava, comunque, all’inizio un attimo gelida e impassibile. Si scalderà man mano che la ‘presenza’ che la segue si farà più concreta.
Ridicolo, invece, che operata agli occhi e incapace di vedere per due settimane, Julia decida – contro ogni volontà - di trattenersi a casa della sorella (dove questa si è impiccata e dove lei sospetta ci sia stato qualcuno) piuttosto che rimanere in ospedale. Certo, lo scenario casalingo è molto più inquietante, ma dopo due impiccagioni nello scantinato (già, perché pure il marito/Lluís Homar di Julia ci finisce...) uno ci pensa bene prima di trasferirsi nel “personale” cimitero di famiglia.
Come ogni film di genere che non viva di solo splatter, è importante raccogliere gli indizi lungo il cammino, perché, una volta svelato il mistero, si potranno mettere insieme certi pezzi lì per lì giudicati un pochino assurdi.
Insomma, per dirla tutta, questo film lo rivedrei molto volentieri perché meno scontato del previsto. Qualche brivido e salto sulla sedia c’è stato e, comunque, la tensione è sempre piuttosto presente. Pare che gli spagnoli si stiano specializzando nel genere orrifico e, visto i risultati, non c’è davvero male!
Consigli: Pellicola da vedere rigorosamente immersi nel buio della propria casa. Tenete gli occhi aperti!
Parola chiave: Invisibile.

Trailer

Ric