Visualizzazione post con etichetta Caterina Guzzanti. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Caterina Guzzanti. Mostra tutti i post

martedì 24 giugno 2014

Film 732 - Pane e burlesque

Ero molto curioso di vedere questa pellicola italiana e ho costretto gli altri ad accompagnarmi (grazie anche alla 3).

Film 732: "Pane e burlesque" (2014) di Manuela Tempesta
Visto: al cinema (vuoto)
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi, Erika
Pensieri: Un po' di imbarazzo c'è, ma niente di paragonabile all'orrendo, impacciato e dilettantesco esempio che è quell'"A Sud di New York" di Elena Bonelli. Qui, per quanto manchino tempi comici e una realizzazione degna di passare per il grande schermo, c'è una Sabrina Impacciatore in grandissima forma, in grado di reggere da sola le sorti di una storia altrimenti priva di qualunque brio.
L'escamotage del burlesuqe, infatti, è principalmente una maniera di attirare il pubblico in sala con qualcosa di piccante, ma di erotismo qui proprio non se ne parla. Qualche sprazzo sensuale lo regala giusto la Impacciatore quando insegna alle inesperte future compagne di show i rudimenti della professione, ma ci fermiamo lì.
Peccato, perché dal trailer e dalle premesse, per un attimo poteva sembrare un esempio un po' casereccio di commedia italiana light tutta al femminile, mentre in realtà ci si perde per colpa di una trama che gioca male i suoi assi nella manica e, appunto, manca totalmente dei tempi giusti. Troppe, poi, le ripetizioni - Mimì La Petite ripeterà "les filles" almeno 20 venti volte - alla lunga insopportabili. Male, anche, la scena madre finale, con tutto il paese che guarda di traverso la quasi 'prostituta' Mimì, la quale ha la sua chance di spiegare il motivo del suo giovanile fuggire dalla città natale e dal padre (santificato da tutti in quanto proprietario della fabbricona del paesello): la giustificazione è da accapponare la pelle e la gestione dei dialoghi incapace di fronteggiare un tale carico emotivo (e pure abbastanza forzato, a mio avviso).
Comunque, per quando il cinema fosse totalmente vuoto e volendo sorvolare sul fatto che entrambi i miei compagni di visione hanno dormito, non posso dire di non aver ridacchiato di quando in quando e, alla fine, il risultato poteva anche essere peggiore (scelta location, però, pessima). Certo, non è davvero una pellicola per cui valga spendere dei soldi, ma qualche momento godibile c'è, specialmente quando le ragazze (Laura Chiatti e Michela Andreozzi) imparano le basi dello spettacolo burlesque.
Box Office: 254.705 €
Consigli: Se si apprezza la commedia italiana femminile leggera questo non è il titolo su cui punterei. Molto meglio, invece, "Amiche da morire" in cui compare sempre Sabrina Impacciatore, sempre capace e perfetta nei suoi personaggi. Il risultato finale è piuttosto acerbo, la trama buonista e vedere Caterina Guzzanti che recita non mette di buon umore. Bravo Edoardo Leo e, comunque, apprezzabili le protagoniste che si sono molto messe in gioco. Per il resto, però, si poteva fare di più.
Parola chiave: Soldi.

Trailer

Bengi

domenica 30 ottobre 2011

Film 319 - Nessuno mi può giudicare

In rapida successione una commedia italiana dopo il "Limitless" sui giochi della mente...


Film 319: "Nessuno mi può giudicare" (2011) di Massimiliano Bruno
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Emanuele
Pensieri: Spensierata e divertente, questa commedia non si vuole prendere troppo sul serio. Come al solito il pretesto scandaloso (mamma escort per sopravvivere ai debiti) è solamente l'aggancio per una struttura narrativa che non ha niente né di sconvolgente né tanto meno di innovativo. In Italia, si sa, osare è reato (se non sei in Parlamento), quindi - non che mi aspettassi nulla di diverso - bisogna accontentarsi della solita minestra riscaldata.
Per questo "Nessuno mi può giudicare" il colpo di fortuna è un'artista valida (ma non sempre appropriata, vedi Film 252 - C'è chi dice no) come Paola Cortellesi che in questo ruolo combina alla perfezione accento romano e fantastica mimica facciale. Istrionica e piuttosto lanciata in un personaggio necessariamente disinibito (sexy è un pochino esagerato), ma al contempo restio e inesperto che si apre per forza di cose ad un mondo che mai e poi mai si sarebbe aspettato di dover conoscere. Sta nei tempi comici - ci mancherebbe - e convince nella recitazione. Non era scontato.
Raoul Bova è sempre Raoul Bova, un pò grezzo un pò borgataro e un pò coatto, ma bello e ricco di sentimenti pronti ad essere svelati alla donna giusta. E' una vita che nelle commedie gli affidano questo ruolo. Lui lo sa portare con una naturalezza non da tutti, però diciamo che alla lunga è poi sempre quello. Ma non è assolutamente uno di quelli riconducibili alla categoria 'bello e incapace'.
Ad affiancare il duo una serie di spalle spassose: Anna Foglietta, la escort di professione; Rocco Papaleo il portiere del "nuovo" condominio di Alice/Paola Cortellesi; e poi Hassani Shapi, Lucia Ocone, Caterina Guzzanti e lo stesso regista Massimiliano Bruno. La fauna umana del condominio sarà ovviamente la più divertente e si dimostrerà, alla fine, non solo la più grezza, ma anche la più sinceramente affezionata ad Alice e il suo bambino. Come a dire: nella semplicità la felicità. Un ritornello facile facile che, forse riassume bene questa pellicola. Valori universali (famiglia, amore, amici) che sono le basi di una vita felice dopo la burrasca (lutto, tradimento, infelicità), superata grazie ad un percorso di formazione su sé stessi (mettersi in discussione, porsi delle domande, darsi dei nuovi obiettivi) e sulle nuove possibilità che la vita ci da (lavoro, nuove conoscenze e, di conseguenza, nuova consapevolezza di sé). Lo so, parlo quasi per luoghi comuni, ma la sensazione che ho avuto guardando questo film è, appunto, che nonostante una trama frizzante e un'oretta e mezza di divertimento scaccia pensieri, quello davanti a cui mi sono trovato è un prodotto leggermente più alto della media nostrana, ma comunque pur sempre schiacciato sotto la politica del 'deve andare bene per forza'. Se si fosse osato di più ("Zack and Miri Make a Porno" - in Italia tristemente tradotto in "Zack & Miri - Amore a... primo sesso" - è una commedia sul mondo del porno senza eccessi o scabrosità) forse per una volta avremmo avuto un prodotto italiano più genuino, meno collocabile in una categoria prestabilita e decisamente più originale.
Consigli: Godibile e piacevole, specialmente per i toni da commedia e le buone interpretazioni dei protagonisti. I tempi comici sono giusti e il risultato è sicuramente buono. Ma non troppo originale.
Parola chiave: Lavoro.

Trailer

Ric

venerdì 27 novembre 2009

Film 19 - Oggi sposi

Avevo iniziato ieri a vedere questo film. Il primo italiano della mia lista, che ormai sfiora la ventina di titoli in 18 giorni dalla nascita di questo blog.
Devo fare una premessa importante: i film italiani di solito non mi piacciono. So che suona un po' estremo, ma il fascino che esercita su di me il cinema americano è qualcosa che quello italiano non è mai riuscito a fare. Sono rarissimi i dvd di film italiani che ho a casa ("Nuovomondo", "La bestia nel cuore", "Piano 17", "Nuovo cinema paradiso", "L'ultimo imperatore", "The dreamers") e in generale trovo i nostri film incapaci di suscitare quella magia che il cinema dovrebbe saper trasmettere. Mancano i budget per storie fantastiche, mancano idee per storie decenti, manca intelligenza per certi generi. E' un peccato visto il passato glorioso che ci spetta.
In ogni caso ultimamente mi sto aprendo di più alla nostra produzione di quanto avessi mai fatto prima, con piccole piacevoli sorprese ("Santa Maradona","Generazione 1000 euro", "Tutta la vita davanti", "Due partite", "Lezioni di cioccolato", "Diverso da chi?"...) che mi hanno invogliato a guardare questo film sperando di sorprendermi ancora.


Film 19: "Oggi sposi" (2009) di Luca Lucini
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Caviamoci subito il dente: il film mi è piaciuto. E ora svisceriamo.
Ho già una prima domanda, ma questa è più generale: perchè le locandine di qualsiasi film italiano sono su sfondo bianco? Esempi, oltre a questo film: "Manuale d'amore" 1 e 2, "Ex", tutti i "Natale a...", "Solo un padre", "Nuovomondo", "Il papà di Giovanna", "Gli amici del bar Margherita", "L'ultimo bacio", "La prima linea", "Mio fratello è figlio unico", "Nessuna qualità agli eroi", "Sms - Sotto mentite spoglie", "Notte prima degli esami" 1 e 2,"Che ne sarà di noi", "Generazione 1000 euro", "Il cuore altrove", "Scusa ma ti chiamo amore", ecc ecc. Non continuo perchè è già una lista infinita. Dunque perchè questa maledetta mania di dissociare il film dalla locandina che lo presenta? Sono, forse, tutti film senza sfondo? Non credo. Il bianco, mi pare, sta venendo un po' abusato dal cinema italiano. Può essere utile se si vuole presentare tutti gli attori di un film corale per rendere giustizia al cast per intero. Ma per il resto? Che senso ha, dico davvero, dimenticarsi del significato del proprio film per presentare una locandina che non c'entra proprio nulla con la storia che si racconta? Mah.
Torniamo al nostro film. Qui abbiamo una lista lunghissima di attori e attoroni (italiani e non) che si passano la palla tra un preparativo di nozze e l'altro. Certo, essendo in tanti, molti avranno già lavorato insieme e chissà quante altre volte li avremo già visti in altri film. Però Luca Argentero e Filippo Nigro erano fidanzati in "Diverso da chi?", sempre Argentero era il datore di lavoro stronzo di Hassani Shapi in lezioni di Cioccolato in cui, tra l'altro, vi era anche Francesco Pannofino (famosissimo doppiatore italiano). Insomma, solo la parte di storia del film di Argentero racchiude metà della sua carriera cinematografica. Da questo cosa deduciamo? Due cose: Argentero ha fatto centro e la sua carriera è decisamente in ascesa; il cinema italiano è sempre uguale. Mi spiace dirlo, ma tutto questo riproporre mi ha distratto. Sembrava di stare a "Beautiful" mentre pensavo a Nigro e Argentero che prima si baciavano e adesso sono PM e poliziotto, Pannofino e Argentero, prima avversari in cucina e adesso zio e nipote, Argentero e Shapi, prima datore di lavoro e lavoratore in nero, adesso futuro genero e ambasciatore indiano. Che poi per carità, Argentero se lo meriterà il successo che ha, però sono sicuro che uno o due altri attori italiani belli e bravi esistono... Magari non già visti nel 50% della produzione cinematografica italiana del 2009.
Ma, a parte questo, il film ha una sua componente originale. Unisce il contesto regionale alla cultura di altri paesi, mostra e deride la società di oggi, ci ricorda che il mondo dei precari è un mondo di difficoltà. Per carità, non c'è desiderio di raccontare analiticamente un Paese, ma semplicemente ci vengo mostrate quattro realtà completamente differenti che, sul finale, si trovano ad intrecciarsi: matrimonio di culture diverse, matrimonio di due squattrinati, matrimonio di convenienza di due vip senza scrupoli e matrimonio tra vecchio ricco e ragazzina. Io ci leggo moltissimo del nostro Paese, e voi?
Il ritmo del film è ben regolato, tra gag divertenti e sdolcinerie amorose. Gli attori sono bravi anche se in alcuni casi un po' caricature del personaggio-tipo che stanno recitando. Lucini viene da esperienze di regia molto differenti (leggi "Tre metri sopra il cielo" e "L'uomo perfetto", ma anche "Solo un padre". Con chi? Ma ovviamente Argentero!) e qui racconta in maniera lineare e sobria una storia composta dalle più differenti realtà. L'impegno a rendere questo film qualcosa di meglio della solita commediola italiana di alcuna rilevanza se non quella di spillare qualche soldo c'è, ma la strada è ancora lunga. Bisognerebbe, forse, svincolarsi da un certo tipo di romanticismo sdolcinato da-bacio-sull'altare-prima-del-momento-del-sì-al-testimone-dello-sposo-perchè-è-lui-il-tuo-vero-amore molto tipico di un altro genere filmico - ossia commedia romanticissimissima - per sperimentare strade un po' più avventurose - matrimonio Indù in primis! -.
Il risultato finale è piacevole, godibile, sopra la media di genere, specialmente se si pensa che è un film italiano.
Consigli: Odio Placido, ma qui, col suo barese burino, mi ha colpito e divertito. Lui e la Savino sono la coppia di genitori più simpatica. Godeteveli!
Parola chiave: Matrimonio




Ric