Una due giorni fuori porta (in realtà dentro) e un wifi non funzionante ci ha obbligato a optare per qualche dvd. Questo il primo.
Film 1097: "47 Ronin" (2013) di Carl Rinsch
Visto: dal computer portatile
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Clamoroso flop al botteghino mondiale, vero e proprio harakiri commerciale, bannato dalla critica... Eppure a me continua a piacere.
Certamente è una boiata colossale, classico esempio di appropriazione culturale da parte degli americani - che riescono a rimpire di steroidi anche la storia dei 47 ronin giapponesi (samurai senza un padrone) che, per vendicare la memoria del loro signore, moriranno tramite seppuku, ma ritrovando l'onore perso -, eppure a me il risultato finale non dispiace.
Visivamente bello, con costumi degni di nota e, pur con i suoi limiti di superficialità, capace di dare lustro alla cultura giapponese, "47 Ronin" è un blockbuster forse troppo orientale per il pubblico che non lo è - e viceversa - e forse per questo incapace di generare quell'interesse che ci si aspetta da una pellicola costata 150 milioni di dollari solo di produzione.
In ogni caso si tratta di un titolo di puro intrattenimento che funziona non solo sulla carta e, a conti fatti, regala esattamente ciò che promette.
Film 688 - 47 Ronin
Cast: Keanu Reeves, Hiroyuki Sanada, Tadanobu Asano, Rinko Kikuchi, Ko Shibasaki, Min Tanaka, Cary-Hiroyuki Tagawa, Jin Akanishi, Masayoshi Haneda, Rick Genest.
Box Office: $151.8 milioni
Consigli: Chi fosse alla ricerca di svago, un po' di avventura, molte leggende e una storia basata sull'onore, troverà sufficiente soddisfazione qui. "47 Ronin" è un film d'intrattenimento garbato, bello da vedere e anche affascinante, pur rivisitato secondo i canoni americani del cinema contemporaneo. Non indimenticabile, ma fa il suo dovere.
Parola chiave: Tengu.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
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martedì 8 marzo 2016
Film 1097 - 47 Ronin
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giovedì 27 marzo 2014
Film 688 - 47 Ronin
Per celebrare la partenza verso il Giappone di Marco, un blockbuster a tinte orientali tra leggente, draghi e harakiri.
Film 688: "47 Ronin" (2013) di Carl Rinsch
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Marco, Luigi
Pensieri: Si parte dalla storia giapponese dei 47 ronin rimasti senza il proprio daimyō e in cerca della vendetta che ne ripulirà il nome, la si condisce in salsa occidentale, la si imbottisce di effetti speciali e ci si mette la faccia dell'unico attore hollywoodiano vagamente in linea con tratti orientali. Questo è "47 Ronin", blockbuster ad altissimo budget ed ampissimo scoperto negli incassi che, di fatto, non è comunque peggiore di altri titoli ben più remunerativi visti in passato.
Non so se sia stato a causa del decentramento dal solito baricentro americano o perché Keanu Reeves è da un po' che non incassa vittorie al botteghino, comunque questa pellicola è rimasta ampiamente snobbata dal pubblico un po' di tutto il mondo e non è riuscita a ripagare i 175 milioni di dollari di budget che hanno reso possibile questa produzione.
Produzione che, va detto, per quanto perfettamente in linea con la solita classificazione di 'americanata', riesce a tratti a lasciare incuriosito lo spettatore, specialmente per quanto riguarda la figura della strega (interpretata dalla cadidata all'Oscar Rinko Kikuchi) e delle sue numerose trasformazioni e arti magiche. Belli anche i costumi, anche se a mio avviso poco in linea con la tradizione giapponese settecentesca. In ogni caso certamente d'effetto.
Nell'insieme la storia - seppur criticabile per non poche scelte - riesce nell'intento di intrattenere egregiamente chi guarda, dosando in maniera equilibrata tutti gli elementi del caso: azione, dramma, amore, magia, effetti speciali, vendetta e una super cattiva capace di trasformarsi in innumerevoli forme. Quindi il risultato finale è in linea con le aspettative bidimensionali di trama e profondità dei personaggi.
La parte più inutile di tutto il film, nonostante sia quella riportata anche sulla locandina italiana, è quella che trasporta i protagonisti dalla campagna giapponese alle barche dei pirati. Il motivo del cambio di location è giustificato dalla ricerca dell'eroe, esiliato e umiliato precedentemente, che finisce a combattere nelle bische clandestine menando di brutto. La scena ricorda malamente esempi già visti al cinema in "Il gladiatore", "Sherlock Holmes" o i più recenti "Hercules - La leggenda ha inizio" e "Pompei". In aggiunta, la presenza in locandina di Rick Genest - diventato famoso per via dei suoi tatuaggi total-body mostrati inizialmente nel video "Born This Way" di Lady Gaga - non è assolutamente giustificata da alcun ruolo nel film: comparirà solo in una scena, con una sola battuta, proprio all'arrivo di Ôishi/Hiroyuki Sanada al porto.
Bizzarre location alla "Pirati dei Caraibi" a parte, "47 Ronin" rimane comunque un esempio di cinema americano che ruba storie della tradizione di altri Paesi per ricamarci sopra tutta un'altra storia, scegliendo l'avventura mistica al posto di una trasposizione fedele dei fatti reali. Per quanto devo dire che il tutto non mi sia dispiaciuto, la sensazione di una produzione di serie B non mi ha abbandonato durante la visione di tutto il film e questo, per un film con budget da kolossal, è un errore che non deve accadere. Keanu Reeves, che certo si mantiene in gran forma, mi è sembrato comunque un po' sottotono a livello recitativo, addirittura più sottomesso del suo personaggio. Rende bene nei compattimenti, che sono più realistici di quanto mi sarei aspettato.
Film 1097 - 47 Ronin
Box Office: $146,152,054
Consigli: Il Giappone è sempre una terra intrigante fatta di paesaggi, personaggi e storie tanto diverse dalle nostre quanto interessanti da seguire. Nonostante qui quella dei 47 rōnin sia ampiamente rivisitata, è comunque piacevole da vedere. Il cast è tutto orientale tranne Reeves.
Parola chiave: Vendetta.
Trailer
Bengi
Film 688: "47 Ronin" (2013) di Carl Rinsch
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Marco, Luigi
Pensieri: Si parte dalla storia giapponese dei 47 ronin rimasti senza il proprio daimyō e in cerca della vendetta che ne ripulirà il nome, la si condisce in salsa occidentale, la si imbottisce di effetti speciali e ci si mette la faccia dell'unico attore hollywoodiano vagamente in linea con tratti orientali. Questo è "47 Ronin", blockbuster ad altissimo budget ed ampissimo scoperto negli incassi che, di fatto, non è comunque peggiore di altri titoli ben più remunerativi visti in passato.
Non so se sia stato a causa del decentramento dal solito baricentro americano o perché Keanu Reeves è da un po' che non incassa vittorie al botteghino, comunque questa pellicola è rimasta ampiamente snobbata dal pubblico un po' di tutto il mondo e non è riuscita a ripagare i 175 milioni di dollari di budget che hanno reso possibile questa produzione.
Produzione che, va detto, per quanto perfettamente in linea con la solita classificazione di 'americanata', riesce a tratti a lasciare incuriosito lo spettatore, specialmente per quanto riguarda la figura della strega (interpretata dalla cadidata all'Oscar Rinko Kikuchi) e delle sue numerose trasformazioni e arti magiche. Belli anche i costumi, anche se a mio avviso poco in linea con la tradizione giapponese settecentesca. In ogni caso certamente d'effetto.
Nell'insieme la storia - seppur criticabile per non poche scelte - riesce nell'intento di intrattenere egregiamente chi guarda, dosando in maniera equilibrata tutti gli elementi del caso: azione, dramma, amore, magia, effetti speciali, vendetta e una super cattiva capace di trasformarsi in innumerevoli forme. Quindi il risultato finale è in linea con le aspettative bidimensionali di trama e profondità dei personaggi.
La parte più inutile di tutto il film, nonostante sia quella riportata anche sulla locandina italiana, è quella che trasporta i protagonisti dalla campagna giapponese alle barche dei pirati. Il motivo del cambio di location è giustificato dalla ricerca dell'eroe, esiliato e umiliato precedentemente, che finisce a combattere nelle bische clandestine menando di brutto. La scena ricorda malamente esempi già visti al cinema in "Il gladiatore", "Sherlock Holmes" o i più recenti "Hercules - La leggenda ha inizio" e "Pompei". In aggiunta, la presenza in locandina di Rick Genest - diventato famoso per via dei suoi tatuaggi total-body mostrati inizialmente nel video "Born This Way" di Lady Gaga - non è assolutamente giustificata da alcun ruolo nel film: comparirà solo in una scena, con una sola battuta, proprio all'arrivo di Ôishi/Hiroyuki Sanada al porto.
Bizzarre location alla "Pirati dei Caraibi" a parte, "47 Ronin" rimane comunque un esempio di cinema americano che ruba storie della tradizione di altri Paesi per ricamarci sopra tutta un'altra storia, scegliendo l'avventura mistica al posto di una trasposizione fedele dei fatti reali. Per quanto devo dire che il tutto non mi sia dispiaciuto, la sensazione di una produzione di serie B non mi ha abbandonato durante la visione di tutto il film e questo, per un film con budget da kolossal, è un errore che non deve accadere. Keanu Reeves, che certo si mantiene in gran forma, mi è sembrato comunque un po' sottotono a livello recitativo, addirittura più sottomesso del suo personaggio. Rende bene nei compattimenti, che sono più realistici di quanto mi sarei aspettato.
Film 1097 - 47 Ronin
Box Office: $146,152,054
Consigli: Il Giappone è sempre una terra intrigante fatta di paesaggi, personaggi e storie tanto diverse dalle nostre quanto interessanti da seguire. Nonostante qui quella dei 47 rōnin sia ampiamente rivisitata, è comunque piacevole da vedere. Il cast è tutto orientale tranne Reeves.
Parola chiave: Vendetta.
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