Intro: Ne avevo sempre sentito parlare, ma non avevo mai avuto l'occasione di vederlo. Finalmente qualche settimana fa è giunto il momento...
Lingua: inglese
Compagnia: Jayce
Film 2252: "Mommie Dearest" (1981) di Frank Perry
Visto: dal computer di casaLingua: inglese
Compagnia: Jayce
In sintesi: non sapevo bene cosa aspettarmi da questo "Mommie Dearest", principalmente perché negli anni ne avevo sentito parlare malissimo oppure sentito citare da svariati concorrenti, quando non Rupaul stesso, nei vari franchise di Drag Race. Altro non sapevo.
Di fatto, preparato com'ero alla straripanza camp, ho davvero apprezzato questo film nella sua assurda esagerazione e ho finalmente compreso il motivo di tanto apprezzamento della comunità LGBT: la storia incredibile, la protagonista senza freni, lo scorcio della vita glamour di una star hollywoodiana a cui si susseguono retroscena scabrosi tra abusi e deliri... insomma, è tutto talmente eccessivo da risultare, inevitabilmente, iconico (ma non per i motivo che la produzione i aspettava).
Faye Dunaway fa il film insieme alla storia - tratta dall'autobiagrafia omonia scritta da Christina Crawford, la figlia adottiva dell'attrice - in una combinazione esplosiva di fatti raccontati all'ennesima potenza, per un risultato finale inaspettatamente comico che, pur involontario, finisce per regalare al film lo stato di titolo di culto.
Cast: Faye Dunaway, Steve Forrest, Diana Scarwid, Howard da Silva, Rutanya Alda.
Box Office: $25 milioni
Vale o non vale: Non una buona pellicola, ma sicuramente una di cui parlare. Ci sono tantissime frasi celebri tratte da questo film e può essere divertente vedere quante se ne conoscono oppure scoprirne altre che non si sapeva fossero state create per questo titolo. Iconico per tutta una serie di motivi, vedere per credere.
Premi: Candidato a 9 Razzie Awards nel 1982, ne ha vinti 7 - tra cui peggior film, attrice, attore e attrice non protagonisti (rispettivamente Steve Forrest e Diana Scarwid) e sceneggiatura - a cui se n'è aggiunto uno nel 1992 per peggior film del decennio. Nel 2005 il film è stato ulteriormente candidato, questa volta senza vincere, nella categoria peggior film degli ultimi 25 anni.
Parola chiave: Proper.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
Di fatto, preparato com'ero alla straripanza camp, ho davvero apprezzato questo film nella sua assurda esagerazione e ho finalmente compreso il motivo di tanto apprezzamento della comunità LGBT: la storia incredibile, la protagonista senza freni, lo scorcio della vita glamour di una star hollywoodiana a cui si susseguono retroscena scabrosi tra abusi e deliri... insomma, è tutto talmente eccessivo da risultare, inevitabilmente, iconico (ma non per i motivo che la produzione i aspettava).
Faye Dunaway fa il film insieme alla storia - tratta dall'autobiagrafia omonia scritta da Christina Crawford, la figlia adottiva dell'attrice - in una combinazione esplosiva di fatti raccontati all'ennesima potenza, per un risultato finale inaspettatamente comico che, pur involontario, finisce per regalare al film lo stato di titolo di culto.
Cast: Faye Dunaway, Steve Forrest, Diana Scarwid, Howard da Silva, Rutanya Alda.
Box Office: $25 milioni
Vale o non vale: Non una buona pellicola, ma sicuramente una di cui parlare. Ci sono tantissime frasi celebri tratte da questo film e può essere divertente vedere quante se ne conoscono oppure scoprirne altre che non si sapeva fossero state create per questo titolo. Iconico per tutta una serie di motivi, vedere per credere.
Premi: Candidato a 9 Razzie Awards nel 1982, ne ha vinti 7 - tra cui peggior film, attrice, attore e attrice non protagonisti (rispettivamente Steve Forrest e Diana Scarwid) e sceneggiatura - a cui se n'è aggiunto uno nel 1992 per peggior film del decennio. Nel 2005 il film è stato ulteriormente candidato, questa volta senza vincere, nella categoria peggior film degli ultimi 25 anni.
Parola chiave: Proper.
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#HollywoodCiak
Bengi