Non che avessi programmato di rivederlo, ma in tv in seconda serata questo era l'unico titolo appetibile...
Film 663: "Aiuto vampiro" (2013) di Paul Weitz
Visto: dalla tv
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Questo primo "Aiuto Vampiro" tratto dalla "Cirque du Freak Trilogy" di Darren Shan non è esattamente esaltante come ti potresti aspettare dal primo episodio di quella che potrebbe diventare una saga remunerativa e divertente. Nonostante il budget da blockbuster (di serie B, ma pur sempre un alto budget) di 40 milioni di dollari, il film e la storia non decollano mai e il risultato è un prodotto carino e spensierato, ma incapace di sollevare interesse nei confronti del progetto.
La storia va a rilento e sembra non succeda mai veramente nulla di che, ci sono troppi personaggi troppo poco approfonditi e manca il ritmo. Il film, nonostante i due protagonisti ragazzini Chris Massoglia (inespressivo) e Josh Hutcherson (già promettente), è tutto sulle capaci spalle di John C. Reilly che dimostra ancora una volta di essere un attore versatile e capace di adattarsi a disparati ruoli in disparati generi (qui è un vampiro). E' solo grazie a lui se si arriva alla fine senza morire di noia. Il resto dei protagonisti - tra i più famosi cito solo Salma Hayek, Willem Dafoe, Ken Watanabe e Jane Krakowski - ha parti troppo piccole o caricaturali per risultare incisivo e, inoltre, i freak del titolo sono tali solo perché portano un elemento di disomogeneità rispetto ai soliti prodotti commerciali cui siamo abituati, non tanto perché ci sia un interesse ad analizzare la loro condizione di emarginati o perché si sia interessati ad analizzare la loro comunità o il loro modo di affrontare un'imposta diversità. Quindi, come forse ci si poteva aspettare, i freak sono accessorio di una storia principale che li include solo inizialmente in uno spettacolo teoricamente raccapricciante, ma che più che far paura, mette in piazza una specie di spettacolino del diverso come fonte di stupore e disgusto che, sinceramente, non è granché (anche perché i freak presentano caratteristiche sovraumane e sovrannaturali piuttosto che dei veri e propri 'scherzi di natura').
Insomma, "Cirque du Freak: The Vampire's Assistant" non ha alcun appeal e alla lunga non funziona granché poiché ha una trama che si concentra su troppi aspetti collaterali e fallisce nel momento in cui deve centrare il bersaglio dei temi principali della storia, mancando di brio, senso del ritmo e scene d'azione che si possano definire tali.
Ps. L'incasso mondiale non è stato in grado di coprire nemmeno le spese di produzione: $39,102,650 al box office.
Film 119 - Aiuto vampiro
Consigli: E' un incrocio tra film di serie B: da una parte quelli su vampiri + licantropi + creature misteriose alla "Shadowhunters - Città di ossa", dall'altra quelli con un gruppo di ragazzini da addestrare in una scuola per 'diversamente dotati' alla "Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo - Il mare dei mostri". Anche se questa pellicola è precedente, però, il risultato è inferiore rispetto agli esempi.
Parola chiave: «Il circo dei freak è in città, solo per una notte».
Trailer
Bengi
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