I Golden Globe si terranno questa sera e volevo farmi un'idea su un altro candidato, un altro dei possibili vincitori. Tifo per te, Alicia!
Film 1082: "The Danish Girl" (2015) di Tom Hooper
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Tom Hooper ha vinto un Oscar per "Il discorso del re", poi ha portato al cinema il musical de "Les Misérables" e adesso torna in sala per raccontare la storia - qui più o meno romanzata - della prima persona transessuale documentata della storia, Lili Elbe. Un regista che non conosce confini di genere, in tutti i sensi.
Anche se si tratta di una storia non facile da raccontare, visto l'argomento delicato ed estremamente personale, il risultato finale è buono, di classe, anche se meno riuscito di quanto non mi sarei immaginato. Si tratta di un prodotto che vive essenzialmente dell'interpretazione dei suoi attori e della storia non convenzionale che racconta; l'approccio e certi aspetti dei dialoghi falliscono, invece, nel proporre al pubblico qualcosa di nuovo o innovativo. Se non fosse per Eddie Redmayne, la bellissima colonna sonora di Alexandre Desplat, la buona mano di Hooper e soprattutto Alicia Vikander, probabilmente il risultato finale non sarebbe stato altrettanto buono.
A tratti ho avuto l'impressione che si trattasse, più che di un film, di una sorta di soggetto per la tv di ottima qualità, sì, eppure non totalmente conforme al grande schermo. I costumi sono stupendi al pari della fotografia e delle scenografie, la Danimarca sembra una terra da scoprire, eppure talvolta i toni mancano di toccare corde più profonde, di approfondire situazioni. Avrei gradito maggiormente seguire le dinamiche del matrimonio fra i due protagonisti dal momento in cui Einar capisce di essere Lili e lo accetta e la vede come unica possibile soluzione per essere veramente sé stessa; mi sarebbe piaciuto seguire con più attenzione lo sviluppo e le conseguenze di questa situazione su Gerda, talvolta fin troppo comprensiva o progressista. In generale, quindi, quello che mi aspettavo dalla ragazza danese era, appunto, che si parlasse più di lei nel suo intimo che di lei nel suo apparire sociale. Si tratta di uno dei cambiamenti più radicali che una persona possa affrontare e questa donna, quasi cent'anni fa, è stata tra le prime (se non la prima) a trovare il coraggio di affrontare questo percorso: forse valeva la pena di approfondire maggiormente l'aspetto psicologico (anche di coppia) e un po' meno quello mondano.
Ciò detto, quello che rimane ben impresso del film, a parte un'innata delicatezza, è il calore che può derivare dal vero amore, dalla vera amicizia, e la certezza che accettare qualcosa di nuovo o sconosciuto dipenda solamente dalla volontà di ognuno di noi. La domanda che mi pongo tutte le volte che mi trovo di fronte ad una di queste situazioni-limite, in cui è richiesta l'espressione di un'opinione, un sentimento o anche semplicemente un'azione concreta è sempre la stessa: io cosa avrei fatto? Come mi sarei comportato se mi fossi trovato nei loro panni?
Certamente presentata così la storia di Lili e Gerda sembra un'idilliaca parabola dell'accettarsi vicendevolmente, ma a parte essere ben consci che tutto si costruisca col tempo, è evidente che non sia facile essere i primi a determinare un percorso "fuori dal comune" quanto non sia facile essere i primi a doversi confrontare con esso. In questo Redmayne e Vikander sono molto bravi a renderlo visibile ed evidente sullo schermo, anche se forse la parte della moglie può essere stata più difficile da interpretare, mancando degli "accessori di scena" che hanno permesso a Einar di diventare Lili.
Tutto sommato, comunque, "The Danish Girl" è un film - anche se meno potente dei precedenti - che con stile e classe ci trasporta all'interno di una storia che, romanzata quanto si voglia, ha il grande pregio di portare all'attenzione di molti la questione del riassegnamento sessuale, della comunità transgender, delle problematiche legate all'accettazione di sé e, soprattutto, di chi non ci corrisponde. Una storia sulla scoperta di se stessi, sull'amore profondo e, inutile nasconderlo, sulle difficoltà. Non un capolavoro, ma bello da vedere.
Ps. Al momento il film ha collezionato 3 candidature ai Golden Globes (Miglior attore protagonista, attrice protagonista e colonna sonora) e 5 ai BAFTA.
Cast: Eddie Redmayne, Alicia Vikander, Matthias Schoenaerts, Ben Whishaw, Sebastian Koch, Amber Heard, Emerald Fennell, Adrian Schiller.
Box Office: $8.2 milioni ad oggi
Consigli: Non certo un titolo da tutti i giorni, "The Danish Girl" è un film delicato e di classe che certamente saprà colpire lo sguardo dello spettatore. Il risultato finale è buono, anche se meno riuscito di quanto non ci si aspetterebbe da un prodotto del genere, talvolta intaccato da un'ingenuità di fondo che porta a trattare frettolosamente certi aspetti che si potevano approfondire meglio. In ogni caso, per ogni amante della stagione dei premi anglofoni, assolutamente un titolo imperdibile, tra i favoriti assoluti nelle categorie attoriali (anche se difficilmente Redmayne farà il bis). Inoltre una pellicola interessante per chiunque si interessi di tematiche LGBT, diritti delle persone e, molto lontano da questi argomenti, chi apprezzi i film storici o le biografie. Da vedere rigorosamente in lingua originale (la Vikander, che è svedese, ha un accento british invidiabile).
Parola chiave: Pittura.
Trailer
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