Alla ricerca di qualcosa di nuovo da vedere in una serata casalinga, ho rispolverato questo dvd che avevo comprato qualche tempo fa.
Film 425: "Alta fedeltà" (2000) di Stephen Frears
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Sono rimasto folgorato da questo film. Non ricordo una visione così piacevole da non so più quanto tempo. L'ho trovato bellissimo.
Anche se non posso dire sia il mio solito genere di pellicola - un po' indie - "High Fidelity" mi ha proprio convinto: bei dialoghi, una concezione dell'amore simile alla mia, una storia interessante e un protagonista davvero azzeccato (John Cusack, che ha scritto anche la sceneggiatura tratta dal libro di Nick Hornby).
Ora faccio un attimo di autocritica. Sono consapevole che il momento che sto attraversando mi rende particolarmente sensibile a certe tematiche. Probabilmente anche solo un anno fa avrei 'capito' di meno i sentimenti o le emozioni che si riportano in questa storia. Ma adesso, per come sono cambiato, posso dire di essermi sentito davvero vicino a Rob Gordon/Cusack e, suppongo anche per questo, ho tanto gradito quanto ho visto. La richiesta di matrimonio di Rob a Laura/Iben Hjejle è una delle più belle e vere che abbia mai sentito e riflette alla perfezione ciò che credo manchi a molti di noi oggi: la capacità di renderci conto di cosa abbiamo già a dispetto di un mondo di fantasie irreali che potrebbero distrarci proprio dal vedere finalmente che tutto ciò di cui abbiamo bisogno è già a nostra disposizione.
Ripeto, so di essere particolarmente suscettibile all'argomento per motivazioni totalmente personali, ma per come mi sono andate le cose ultimamente, se avessi avuto la possibilità di un dialogo sincero, anche io avrei voluto dire alla persona che mi stava di fronte le stesse cose che dice Rob a Laura.
In un contesto come questo, quindi, credo sia facile capire per quale motivo io sia tanto affascinato da "Alta fedeltà". L'idea della finale, sincera maturazione e presa di coscienza del protagonista è un percorso di formazione (non scontato) che eliminerebbe alla fonte molti dei problemi di coppia del nostro presente. La frenetica necessità del ricercare sempre qualcos'altro nella speranza che sia migliore, più interessante o più stimolante ci ha reso ciechi nei confronti dei nostri veri sentimenti. Accorgersi, appunto, di avere già quello di cui si ha bisogno è un esercizio di maturità che non in molti sono capaci di fare (anche io, eh!).
Oltre, quindi, a condividere un'idea delle cose di coppia con chi è autore di quest'opera, ho trovato anche molto simpatica l'idea morbosa delle classificazioni a tutti i costi che accomuna i protagonisti (tra cui anche un giovanissimo Jack Black): una particolarità che li rende ancora più nerd.
Altra trovata carina è il flusso di coscienza traboccante che il protagonista rivolge direttamente allo spettatore guardando in macchina. Rende perfettamente il senso di intimo che il tono confidenziale delle cose riferite sottintende. Approfondisce con spessore il carattere del personaggio e lo rende ancora più simpatico agli occhi di chi guarda per le cose spesso strampalate che racconta. In questo John Cusack è davvero formidabile.
Tra gli altri attori conosciuti la sorella di Cusack, Joan ("Una donna in carriera", "In & Out"), Catherine Zeta-Jones ("Chicago"), Tim Robbins ("Mystic River"), Lisa Bonet ("I Robinson") e Lili Taylor ("Haunting - Presenze").
Insomma, lo spaccato sociale che racconta la storia è secondo me ben analizzato e rappresentato con ironia, disillusione e una certa dose di cinismo che rende il tutto un mix davvero riuscito. Un cult.
Consigli: Se è piaciuto il film bisogna recuperare assolutamente il libro. Cosa che ho tutta l'intenzione di fare.
Parola chiave: Top Five.
Trailer
Ric
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