In ritardo, ma è giunto il momento anche per questa recensione.
Film 532: "La madre" (2013) di Andrés Muschietti
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia:
Pensieri: Nonostante il film non mi sia sembrato granché, devo dire che Jessica Chastain non smette di lasciarmi affascinato. Salta da una pellicola all'altra come se niente fosse, abbracciando i progetti più disparati e, di conseguenza, i generi più diversi.
Dopo essersi calata nei panni di agente della Mossad, svampita bionda dal cuore tenerissimo e poi ancora agente della CIA (ecc, ecc), questa volta l'attrice interpreta i più ribelli panni di una rocker dal piglio duro che finirà a fare i conti con una nuova famiglia e un misterioso segreto. Che, a dire il vero, misterioso per lo spettatore non lo è affatto.
Il segreto de "La madre", infatti, non solo è facilmente intuibile, ma anche presto svelato, limitando di molto la portata horror di questo prodotto voluto da Guillermo del Toro (e sinceramente molto simile ad altri prodotti del genere made in Spain, come per esempio "Non avere paura del buio", sempre prodotto da del Toro). Di fatto l'elemento di paura viene poi disciolto in qualche mistica spiegazione dai tratti fiabeschi - per quanto dark - e il tutto è necessariamente rivalutato nella nuova prospettiva lanciata da un finale che certo non ti aspetti. O non vorresti.
Dove in prodotti come "La casa" non si lemosina certo in macabre trovate splatter o orrifiche, qui si sceglie per un approccio più mentale che visivo, dove la pauraè un'ombra proiettata sul muro, senza mai concretizzarsi in un vero spavento; per poi cedere ad una virata fuori tema tra il gotico e il già visto (la madre del titolo 'adotta' le due bambine per il trauma del suo figlioletto morto).
Onestamente le mie aspettative erano orientate più all'horror vero e proprio che a quello che viene mostrato qui. Non mi sono mai davvero spaventato e non mi sono francamente mai sentito coinvolto o veramente preso dalla trama. L'unico motivo per cui vale la visione di questo "Mama" è proprio la buona performance della Chastain, per quanto il suo personaggio sia perfettamente decodificabile fin dall'inizio, con un'evoluzione personale di certo non originale (prima Annabel non se la sente di fare da madre alle nipotine acquisite, poi finirà per affezionarcisi e amarle come sue, compiendo estremi sacrifici per loro), ma resa dall'attrice in maniera credibile nonostante l'orrenda parrucca stile "Non è un paese per vecchi" che le hanno fatto indossare.
Insomma, tutto sommato questa pellicola non è malvagia, ma nemmeno ciò che speravo di trovare. Le premesse horror sembrano esserci nell'interessante prologo e la successiva parte in cui le bambine vengono mostrate come selvaggi ragnetti che si nascondono nell'ombra, ma per come prosegue la trama l'insieme non mi ha sodisfatto.
Consigli: E' meno spaventoso di quanto uno non vorrebbe e più in linea con quelle pellicole che alla paura della immagini preveriscono sussurri, ombre e supposizioni dei protagonisti. Quando tutto il mistero legata alla figura di Madre viene svelato, si rimane un po' insoddisfatti.
E' una buona soluzione per una serata in compagnia o alla ricerca di svago. La Chastain funziona anche in questo ruolo e anche solo per questo motivo si può dare unapossibilità al film.
Parola chiave: Manicomio.
Trailer
Bengi
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