Ritrovo DVD nascosti, riscopro film dimenticati.
Film 756: "La giuria" (2003) di Gary Fleder
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: "La giuria" è una di quelle pellicole tratte da un libro (di John Grisham), ambientata in tribunale (a New Orleans) con un supercast (John Cusack, Rachel Weisz, Gene Hackman, Dustin Hoffman), ma che finisce per essere fondamentalmente snobbata. Visto il budget da 60 milioni di dollari e il pedigree dell'autore del romanzo, i produttori si aspettavano certamente qualcosina in più dell'incasso finale che, tra l'altro, non è riuscito nemmeno a sforare i 100 milioni di dollari. Strano.
Dico strano non tanto perché questo film sia un capolavoro e mi aspettassi il contrario, ma perché, per quanto prodotto commerciale per pubblico di massa, il risultato finale è dignitoso e la trama si segue molto volentieri. L'idea di base, infatti, è molto intrigante: ci compriamo la giuria per vincere il processo?
L'ambientazione giuridica sembra molto cara a Grisham, che pubblica il romanzo "The Runaway Jury" nel 1996, esattamente un anno dopo la pubblicazione dei quel "The Rainmaker" - in italiano "L'uomo della pioggia" - da cui Francis Ford Coppola trarrà l'omonimo film con Matt Damon. Quella pellicola è migliore di questa di Fleder, ma non posso dire di non essermi comunque goduto appieno la visione.
Il film, infatti, ha ritmo, sviluppa abbastanza bene la questione del ricatto e, soprattutto, il gioco 'di manovra' della giuria, tema portante di tutta la trama e che, nonostante qualche forzatura per far scena, convince e funziona. I giurati, da parte loro, saranno per la maggior parte ignari di essere mere pedine di uno scenario ben più grande di loro o del processo cui stanno prendendo parte.
Unica nota un po' negativa e deludente, la frettolosa conclusione, dopo tutte le premesse/promesse fatte allo spettatore. I misteriosi motivi che spingono la coppia Nicholas-Marlee a tentare il colpaccio erano anche intuibili e fine processo e verdetto arrivano con una rapidità che non concede riflessione o ragionamento. Si chiude in fretta nonostante per tutto il film si costruisca in maniera meticolosa lo scenario tra intrghi, caratterizzazione dei numerosi personaggi e risvolti politici.
Tutto sommato, cumunque, "Runaway Jury" è una pellicola che rivedo sempre volentieri. Non un capolavoro, ma funziona e incuriosisce per l'azzardo un po' provocatorio del tema che propone. Carino.
Box Office: $80,154,140
Consigli: Thriller a tratti adrenalinico che gioca sul tema non convenzionale di una battaglia navale fatta con i giurati, tra segreti da scoprire e intimidazioni per ricattare e pilotare il voto. Le due fazioni - classicamente di buoni e cattivi - si giocheranno il tutto per tutto per portarsi a casa un verdetto favorevole alla propria parte rappresentata. Nel mezzo i personaggi di John Cusack e Rachel Weisz che, inaspettatamente rispetto al quadro inizale, si immischieranno nella vicenda con uno scopo ben preciso. Rivelato solo nel finale. Insomma, chi ama le pellicole a sfondo giuridico con un po' di azione e perfino una morale non può davvero lasciarsi scappare "La giuria"!
Parola chiave: Gardner.
Trailer
Bengi
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