Ero rimasto incuriosito dal poster di questo film e dalla sua protagonista femminile. Così quando lo streaming lo ha messo a disposizione non ho perso tempo e l'ho recuperato!
Film 1409: "Viceroy's House" (2017) di Gurinder Chadha
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Una storia che non mi aspettavo, un film che non riuscivo. a decifrare e che, a sorpresa, mi ha lasciato soddisfatto. Non un capolavoro, ma nemmeno un prodotto non riuscito. Trovo che riesca a dare significativa visibilità e valore a una vicenda storica complicata, difficile e soffre. Si parla della liberazione dell'India dopo 300 anni di sottomissione all'Impero Britannico, un'indipendenza che costerà cara alla popolazione, costretta dalla politica ad una traumatica scissione che, a cose fatte, porterà non solo all'autonomia del paese, ma anche alla nascita del Pakistan.
In tutto questo si inseriscono le vicende dell'ultimo Viceré di sua maestà e di sua moglie, una coppia pragmatica in grado di distinguersi dai propri predecessori e in generale dalle varie altre rappresentanze per apertura mentale, rispetto culturale, visione d'insieme. Questo non li metterà al riparo da errori - purtroppo difficilmente evitabili in situazioni con grandi interessi in ballo -, ma non verrà mai messa in dubbio (almeno qui) la loro buona fede.
La storia di "Viceroy's House" analizza in parallelo le vicende politiche e quelle private dei vari protagonisti. Non manca l'amore alla "Giulietta e Romeo", né il colpo di scena finale che conferisce un tocco thriller a un racconto che è comunque basato su fatti reali. Ho apprezzato l'ampio spazio dedicato alle questioni politiche e sociali, privilegiate rispetto a romanticismo o scorci di coppia. La questione è seria e gli snodi non facili per cui anche se effettivamente l'approccio buonista e la fotografia patinata tradiscono un eccessivo standardizzarci a canoni prestabiliti, ho comunque trovato ammirevole la scelta di non limitarsi a lasciare la storia sullo sfondo, decidendo al contrario di farne la vera protagonista.
Personalmente mi sono molto interessato al ritratto dei due coniugi protagonisti (interpretati da Hugh Bonneville e Gillian Anderson), una coppia interessante e certamente affascinante, fuori dai canoni dell'epoca. In particolare sono stato proprio rapito dall'interpretazione della Anderson, in un ruolo che fino ad ora non le avevo mai visto interpretare: è un piacere vederla recitare, costruire il personaggio e renderlo credibile. Bonneville è un bravo attore, anche se troppo spesso costretto in confini nobiliari che inevitabilmente portano alla mente il meraviglioso "Downton Abbey".
In ogni caso una pellicola con evidenti buone intenzioni che no, non pecca per originalità, ma palesa in maniera inequivocabile la volontà di raccontare uno spaccato difficile e complesso e renderlo accessibile anche a chi non lo ha vissuto o non ne sapeva nulla. Anche solo per questo, "Viceroy's House" funziona.
Cast: Hugh Bonneville, Gillian Anderson, Manish Dayal, Huma Qureshi, Michael Gambon, Om Puri, Simon Callow.
Box Office: $7,199,150
Consigli: Non una storia per ogni occasione, ma sicuramente il racconto di un avvenimento che ha segnato la satira e di cui, in qualche modo, sarebbe meglio avere anche solo una vaga nozione. Di sicuro non si tratta di un film perfetto, ma ha i suoi buoni momenti, la cornice esotica è intrigante, i protagonisti in parte. Insomma, perché no?
Parola chiave: Ripartizione.
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