lunedì 6 aprile 2020

Film 1866 - Alla mia piccola Sama

Intro: Tornato in Italia, tornato a casa, tornato al mio amato Cinema Galliera. Durante uno dei miei turni, la proposta era questa e ho deciso, un po' inconsapevolmente, di entrare in sala e vedermi la proiezione. E, ci tengo a dirlo, il cinema era al completo.
Film 1866: "Alla mia piccola Sama" (2019) di Waad Al-Kateab, Edward Watts
Visto: al cinema
Lingua: italiano, arabo
Compagnia: Mirco
In sintesi: no, non ero pronto per questo film, questa storia, queste scene. Dire che "For Sama" sia un pugno nello stomaco è dire poco, francamente, e non penso si possa essere davvero preparati alla potenza di quanto mostrato, tra bombardamenti, perdite, sacrifici, eroismo, sogni infranti, voglia di non mollare; tutto questo insieme crea un quadro leggermente spostato rispetto al piano politico di quanto ci si aspetterebbe, ma non per questo meno credibile o realistico. Al contrario.
La vita di Waad e Hamza è costantemente ripresa per raccontare a chi la battaglia di Aleppo o la guerra in Siria non le conosce o non riesce a immaginare come la vivano le persone, fornendo allo spettatore la prospettiva di chi non solo è costretto a fare i conti con lo scontro quotidiano, ma anche di chi dà una mano, chi è impegnato in prima linea, chi mette a repentaglio la propria vita non solo per un ideale, ma per il bene delle altre persone, per la speranza che un giorno Aleppo e tutto il resto del Paese possano vedere la fine del conflitto e riacquisire una normalità, una stabilità.
"Alla mia piccola Sama" è la versione italiana del film doppiata da una Jasmine Trinca efficace, ma a volte troppo "costruita". Non poche volte si riscontra nel doppiaggio italiano quasi una forzatura di toni, una drammatizzazione più da fiction che da documentario che, devo ammettere, a tratti mi ha infastidito. Ne capisco l'origine, ma penso falsi il tono con cui questo prodotto si presenta, altrimenti, a chi guarda. Non serve nemmeno confrontare la versione doppiata con quella originale, l'audio in sottofondo dà già da solo le prove necessarie per farsi un'idea di quanto, talvolta, si sia calcato un po' con l'emotività per quanto riguarda il prodotto in italiano.
In ogni caso questo non intacca la potenza alla base della pellicola, una forza vera e innegabile che rimane con lo spettatore anche a visione terminata. Se ne esce spezzati, emotivamente provati da un viaggio che, pur sapendo sarebbe stato complesso, non ci si poteva aspettare sarebbe stato così impegnativo e logorante. Sfido chiunque a non trattenere il fiato, terrorizzato, nella scena del parto in ospedale.
Insomma, un film che non posso definire bellissimo solo perché mette in scena senza filtri una marea di atrocità e di dolore - anche se controbilanciato da una positività e una voglia di andare avanti, di vivere -, ma sicuramente un film che centra assolutamente il suo obiettivo e lascia con non poche questioni su cui riflettere. In un momento come questo, separati dagli affetti, incerti sul futuro, le nostre granitiche certezze minate alla base, "For Sama" è una pellicola che ci ricorda che per milioni di persone questa non è un'eventualità remota che sfortunatamente si è verificata, ma la quotidianità. Consapevoli di ciò che abbiamo e a cui abbiamo - momentaneamente - dovuto rinunciare, mi sembra sensato dare una chance alla storia di 
Waad e ascoltare cosa abbia da dire. Noi altri, poi, torneremo alla nostra routine quotidiane quando la guerra, invece, non cesserà di esistere durante o dopo il coronavirus. 
Cast: Waad Al-Kateab, Hamza Al-Kateab, Sama Al-Kateab. 
Box Office: $1.3 milioni
Vale o non vale: Da vedere. Da vedere e da ascoltare attentamente, ma preparati "al peggio", perché "For Sama" non risparmia nulla a chi guarda, sbatte in faccia l'orrore, la violenza, il dolore e la morte al pari delle gioie, delle soddisfazioni, della felicità. Del resto, per alcuni, la vita è questa ed è giusto che il mondo se ne renda conto il più possibile senza filtri. Scegliete di vedere questo film, non ve ne pentirete, anche se ne uscirete inevitabilmente distrutti.
Premi: Candidato all'Oscar per il Miglior documentario; vincitore del BAFTA per il Miglior documentario su 4 nomination (Miglior debutto, film britannico dell'anno, film straniero). Vincitore de L'Œil d'or al Festival di Cannes 2019.
Parola chiave: Resistenza.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

1 commento:

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