Intro: Tema interessante (per non dire scottante) e grande cast mi hanno da subito spinto ad interessarmi a questa pellicola
Film 1869: "Bombshell" (2019) di Jay Roach
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: a casa Fox News le cose non andavano tanto bene come si sarebbe potuto pensare dall'esterno e, neanche a dirlo, la colpa stava ai piani alti. Sarà grazie ad un gruppo di donne stanche di subire abusi e comportamenti inaccettabili che la verità verrà a galla, non però senza una grandissima dose di complicazioni. Già, perché non è facile accusare l'amministratore delegato della rete di abusi sessuali, specialmente se quell'amministratore è considerato intoccabile e, da non sottovalutare, se l'ambiente di lavoro tossico e maschilista tende a permettergli di farlo.
Sono questi i presupposti di "Bombshell", film prodotto e interpretato da una pazzesca Charlize Theron - nei panni di Megyn Kelly, per anni presentatrice televisiva di Fox News - che ritrova l'energica verve di un tempo dopo anni di titoli non esattamente indimenticabili. Non che questo sia un prodotto perfetto, ma sicuramente le permette di mostrare nuovamente le sue grandi capacità di attrice.
La accompagnano in questo percorso una brava (e plasticosa) Nicole Kidman e Margot Robbie, sempre capace, anche se forse non l'avrei candidata all'Oscar per questo ruolo, che non è potente quanto mi sarei aspettato; chiude il cerchio John Lithgow nei panni del predatore sessuale Roger Ailes, viscido come non mai.
In generale, dicevo, non siamo davanti a un prodotto che funziona su tutti i livelli, si sarebbe potuto spingere un po' di più sull'approfondimento dell'accaduto piuttosto che sull'aspetto sensazionalistico legato una vicenda di tale portata in America (Gretchen Carlson, qui la Kidman, ha ottenuto 20 milioni di dollari dalla Fox, mentre Ailes, costretto a dimettersi, se ne è comunque intascati 40 come buonuscita...). Tutto sommato, comunque, la storia porta all'attenzione del pubblico una tematica più attuale che mai - è dell'anno scorso la serie tv con Jennifer Aniston e Reese Witherspoon "The Morning Show", dove entrambe interpretano le presentatrici di un programma di news mattutino e a Steve Carell tocca il ruolo del predatore sessuale non pentito, uno dei tanti prodotti mainstream e non che ha fatto capolino sulla scena globale dopo i vari casi Weinstein, Spacey e #MeToo -, mettendo in risalto il coraggio dietro alla decisione di farsi avanti e quanto disgustoso e traumatizzante possa essere dover subire un tipo di violenza del genere. Avrei spinto maggiormente per caratterizzare drammaticamente il risultato finale, ma rimane comunque un prodotto con qualcosa da dire. Il che, al giorno d'oggi, è già un gran risultato.
Cast: Charlize Theron, Nicole Kidman, Margot Robbie, John Lithgow, Kate McKinnon, Connie Britton, Malcolm McDowell, Allison Janney, Mark Duplass, D'Arcy Carden, Alice Eve, Ashley Greene, Brian d'Arcy James, Jennifer Morrison, Mark Moses, Tony Plana, Stephen Root, Holland Taylor, Madeline Zima.
Box Office: $59.6 milioni
Vale o non vale: Il cast è da grandi occasioni e non si contano i cameo. I quattro protagonisti portano tutta la storia sulle loro spalle, anche se è Charlize Theron a farla da padrone, regalando un'altra grande performance. Tema pesante e complicato, qui spiegato anche in maniera abbastanza grafica, pur a mio avviso non riuscendo del tutto a centrare il nocciolo della questione (meno bava alla bocca e più implicazioni socio-culturali). In ogni caso un prodotto ben fatto che ci ricorda quanta strada ci sia ancora da fare quando si parla di rispetto verso gli altri, verso le donne, e quanto ancora ci sia da lavorare per de-mascolinizzare una società che per troppo tempo è stata abituata a guardare dall'altra parte.
Premi: Candidato a 3 Oscar e 3 BAFTA per Miglior attrice (Theron), attrice non protagonista (Robbie) e trucco, il film ha vinto in quest'ultima categoria ad entrambe le premiazioni; 2 nomination ai Golden Globes sempre per le due attrici.
Parola chiave: Registrazioni.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
Film 1869: "Bombshell" (2019) di Jay Roach
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: a casa Fox News le cose non andavano tanto bene come si sarebbe potuto pensare dall'esterno e, neanche a dirlo, la colpa stava ai piani alti. Sarà grazie ad un gruppo di donne stanche di subire abusi e comportamenti inaccettabili che la verità verrà a galla, non però senza una grandissima dose di complicazioni. Già, perché non è facile accusare l'amministratore delegato della rete di abusi sessuali, specialmente se quell'amministratore è considerato intoccabile e, da non sottovalutare, se l'ambiente di lavoro tossico e maschilista tende a permettergli di farlo.
Sono questi i presupposti di "Bombshell", film prodotto e interpretato da una pazzesca Charlize Theron - nei panni di Megyn Kelly, per anni presentatrice televisiva di Fox News - che ritrova l'energica verve di un tempo dopo anni di titoli non esattamente indimenticabili. Non che questo sia un prodotto perfetto, ma sicuramente le permette di mostrare nuovamente le sue grandi capacità di attrice.
La accompagnano in questo percorso una brava (e plasticosa) Nicole Kidman e Margot Robbie, sempre capace, anche se forse non l'avrei candidata all'Oscar per questo ruolo, che non è potente quanto mi sarei aspettato; chiude il cerchio John Lithgow nei panni del predatore sessuale Roger Ailes, viscido come non mai.
In generale, dicevo, non siamo davanti a un prodotto che funziona su tutti i livelli, si sarebbe potuto spingere un po' di più sull'approfondimento dell'accaduto piuttosto che sull'aspetto sensazionalistico legato una vicenda di tale portata in America (Gretchen Carlson, qui la Kidman, ha ottenuto 20 milioni di dollari dalla Fox, mentre Ailes, costretto a dimettersi, se ne è comunque intascati 40 come buonuscita...). Tutto sommato, comunque, la storia porta all'attenzione del pubblico una tematica più attuale che mai - è dell'anno scorso la serie tv con Jennifer Aniston e Reese Witherspoon "The Morning Show", dove entrambe interpretano le presentatrici di un programma di news mattutino e a Steve Carell tocca il ruolo del predatore sessuale non pentito, uno dei tanti prodotti mainstream e non che ha fatto capolino sulla scena globale dopo i vari casi Weinstein, Spacey e #MeToo -, mettendo in risalto il coraggio dietro alla decisione di farsi avanti e quanto disgustoso e traumatizzante possa essere dover subire un tipo di violenza del genere. Avrei spinto maggiormente per caratterizzare drammaticamente il risultato finale, ma rimane comunque un prodotto con qualcosa da dire. Il che, al giorno d'oggi, è già un gran risultato.
Cast: Charlize Theron, Nicole Kidman, Margot Robbie, John Lithgow, Kate McKinnon, Connie Britton, Malcolm McDowell, Allison Janney, Mark Duplass, D'Arcy Carden, Alice Eve, Ashley Greene, Brian d'Arcy James, Jennifer Morrison, Mark Moses, Tony Plana, Stephen Root, Holland Taylor, Madeline Zima.
Box Office: $59.6 milioni
Vale o non vale: Il cast è da grandi occasioni e non si contano i cameo. I quattro protagonisti portano tutta la storia sulle loro spalle, anche se è Charlize Theron a farla da padrone, regalando un'altra grande performance. Tema pesante e complicato, qui spiegato anche in maniera abbastanza grafica, pur a mio avviso non riuscendo del tutto a centrare il nocciolo della questione (meno bava alla bocca e più implicazioni socio-culturali). In ogni caso un prodotto ben fatto che ci ricorda quanta strada ci sia ancora da fare quando si parla di rispetto verso gli altri, verso le donne, e quanto ancora ci sia da lavorare per de-mascolinizzare una società che per troppo tempo è stata abituata a guardare dall'altra parte.
Premi: Candidato a 3 Oscar e 3 BAFTA per Miglior attrice (Theron), attrice non protagonista (Robbie) e trucco, il film ha vinto in quest'ultima categoria ad entrambe le premiazioni; 2 nomination ai Golden Globes sempre per le due attrici.
Parola chiave: Registrazioni.
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